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IL DOLORE COME PROBLEMA SOCIALE E IL RUOLO DEL FARMACISTA Viterbo, 2 Luglio 2008

IL DOLORE COME PROBLEMA SOCIALE E IL RUOLO DEL FARMACISTA Viterbo, 2 Luglio 2008. Dr Maria Sofia Rosati (Oncologo) . PROGRAMMA DEL CORSO. 19.55 Apertura lavori 20.00 Fisiopatologia del dolore 20.45 Discussione 21.00 Aspetti farmacologici relativi ai farmaci della terapia del dolore

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IL DOLORE COME PROBLEMA SOCIALE E IL RUOLO DEL FARMACISTA Viterbo, 2 Luglio 2008

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Presentation Transcript


  1. IL DOLORE COME PROBLEMA SOCIALE E IL RUOLO DEL FARMACISTAViterbo, 2 Luglio 2008 Dr Maria Sofia Rosati (Oncologo)

  2. PROGRAMMA DEL CORSO 19.55 Apertura lavori 20.00 Fisiopatologia del dolore 20.45 Discussione 21.00 Aspetti farmacologici relativi ai farmaci della terapia del dolore 21.45 Discussione 22.00 Farmacovigilanza per un appropriato impiego terapeutico 22.45 Discussione 23.00 Approccio al paziente 23.45 Discussione e chiusura lavori

  3. “Solo agli dei scorre la vita, eternamente, senza mai dolore” (Eschilo, 525 a.C.)

  4. “IL DOLORE È UNA SPIACEVOLE ESPERIENZA SENSORIALE ED EMOZIONALE ASSOCIATA AD UN DANNO ATTUALE O POTENZIALE DEI TESSUTI O DESCRITTA IN TERMINI DI TALE DANNO” (IASP,1979)

  5. Il dolore è sempre un'esperienza soggettiva ed ha un pesante impatto sulla vita di relazione e sugli aspetti psicologici e sociali della persona. Per questo motivo va trattato nel modo più tempestivo e completo possibile. Ministero della salute Prima giornata nazionale del sollievo

  6. EPIDEMIOLOGIA Il 40% dei pazienti trattati per dolore non beneficia della remissione della sintomatologia algica1 1Glajchen M. Chronic pain: treatment barriers and strategies for clinical practice. J Am Board Fam Pract 2001 May-Jun:14(3):211-8.

  7. ?

  8. Mente FATTORI CULTURALI FATTORI PSICOLOGICI Corpo Ambiente FATTORI AMBIENTALI FATTORI FISIOLOGICI E PATOLOGICI SNC IPOTESI BIOPSICOSOCIALE DELLA NOCICEZIONE

  9. nocicezione cognitivo emotivo sociale DOLORE: approcciomultidimensionale Torta e Lacerenza, 2002

  10. DOLORE: modello tradizionale vs biopsicosociale Leo, APA 2004,mod.

  11. FISIOPATOLOGIA DEL DOLORE(nocicezione) MOMENTI PATOGENETICI: • Trasduzione • Infiammazione • Conduzione • Trasmissione • Modulazione • Percezione

  12. 7. PERCEZIONE 6. MODULAZIONE Gatecontrol Neurotrasmettitori (Glutammato, sostanza-P, norepinefrina) Fibre Aδ - mieliniche Fibre C - amieliniche 5. TRASMISSIONE PGE, bradichinina, sostanza-P, serotonina, istamina 4. CONDUZIONE DEL SEGNALE 3. TRASDUZIONE DEL SEGNALE MECCANICO,FISICO,CHIMICO… 2. INFIAMMAZIONE 1. STIMOLO NOCICETTIVO

  13. CLASSIFICAZIONE DEL DOLORE (1) 1. Classificazione per DURATA: • ACUTO • CRONICO 2. Classificazione per NATURA DELLO STIMOLO: • NOCICETTIVO (SOMATICO E VISCERALE) • NEUROPATICO

  14. CLASSIFICAZIONE DEL DOLORE (2)

  15. DOLORE CRONICO=DOLORE MISTO NOCICETTIVO NEUROPATICO MISTO

  16. VALUTAZIONE CLINICA DEL DOLORE:CARATTERISTICHE

  17. CARATTERISTICHE QUALITATIVE VENGONO IN GENERE DEFINITE ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI AGGETTIVI Es. Urente, puntorio, a scosse, compressivo, a tenaglia, a morsa

  18. VALUTAZIONE CLINICA DEL DOLORE:CARATTERISTICHE

  19. CARATTERISTICHE QUANTITATIVE • VENGONO IN GENERE VALUTATE ATTRAVERSO SCALE DI VARIO TIPO SEMANTICHE: aggettivi quantitativi NUMERICHE: 0 - 10; 0 - 100; 0 - 3 ANALOGICHE: lineari, colori, disegni

  20. VALUTAZIONE CLINICA DEL DOLORE:CARATTERISTICHE

  21. CARATTERISTICHE TEMPORALI • quanto dura l’attacco (es. minuti, ore) • n. ore al giorno (es. 3 ore totali) • quando, nella giornata (es. di notte) • ritmo (es. fine settimana)

  22. DOLORE: IL RUOLO DEL FARMACISTA

  23. Il farmacista rappresenta spesso il primo “consigliere” del cittadino per numerose e frequenti patologie dolorose.

  24. RUOLO DEL FARMACISTA E TIPOLOGIE DI DOLORE Le patologie dolorose in cui il peso del farmacista è preponderante sono: • cefalee • dismenorrea • cervico-dorso-brachialgie (tra i dolori muscoloscheletrici non cronici) Fonti: Healthcare Eurisko 1997 (Studio preliminare sulle forme di dolore)

  25. RUOLO DEL FARMACISTA E TIPOLOGIE DI DOLORE: trend L’influenza del farmacista nella scelta dei farmaci in queste patologie è in forte trend positivo • mal di testa (+6,8%) • dolori mestruali (+10,5%) • mal di schiena (+3%) D 2001-1997 Fonti: Healthcare Eurisko 1997 (Studio preliminare sulle forme di dolore)

  26. DOMANDE?

  27. FARMACI ANALGESICI • Analgesici non oppioidi: paracetamolo e FANS • Analgesici oppioidi(“deboli” e “forti” ) • Adiuvanti

  28. SCALA OMS PER L’ANALGESIA VAS 1-4 Paracetamolo o FANS ± adiuvanti

  29. PARACETAMOLO E AZIONE ANALGESICA Grazie all’elevato rapporto beneficio/rischio il paracetamolo è il farmaco di prima scelta nel trattamento del dolore lieve-moderato.

  30. PARACETAMOLO

  31. PARACETAMOLO Il paracetamolo è o Non E’ un FANS? • I FANS, hanno le seguenti attività farmacologiche: • analgesica • antinfiammatoria • antipiretica • antiaggregante

  32. PARACETAMOLO Ma il paracetamolo è o Non E’ un FANS? Il paracetamolo invece ha soltanto attività : • analgesica • antipiretica Il paracetamolo si colloca quindi in una posizione diversa rispetto ai FANS, per l’azione farmacologica e il peculiare meccanismo di azione.

  33. Paracetamolo, FANS e ciclossigenasi (COX)

  34. FISIOLOGIA DELLE PROSTAGLANDINE • Apparato gastrointestinale: le prostaglandine contribuiscono alla citoprotezione della mucosa gastrica (inibiscono la secrezione acida e stimolano la secrezione di muco nello stomaco e nell’intestino tenue) • Apparato renale: le prostaglandine influenzano la funzionalità renale modificando il flusso ematico renale e la funzione glomerulare e tubulare • Piastrine: le prostaglandine inibiscono l’aggregazione piastrinica (i trombossani invece favoriscono l’aggregazione piastrinica). • Apparato respiratorio: la PGE2 rilassa la muscolatura bronchiale e tracheale.

  35. Paracetamolo, FANS e ciclossigenasi (COX) Il PARACETAMOLO, a differenza degli altri FANS, non si lega alla COX, ma la inattiva riducendo il suo stato ossidativo. L’enzima nella forma ridotta è infatti inattivo. In vivo, inoltre, la capacità di inibizione del paracetamolo dipende dai livelli intracellulari di perossidi (sostanze ossidanti). Elevati livelli di perossidi, che si trovano ad esempio nei tessuti periferici durante processi flogistici e nelle piastrine, inattivano il paracetamolo neutralizzandone l’azione e riportando le ciclossigenasi dallo stato ridotto allo stato ossidato. Il paracetamolo inibisce la sintesi di prostaglandine nel Sistema Nervoso Centrale mentre non inibisce la sintesi di prostaglandine nei tessuti periferici.

  36. PARACETAMOLO Paracetamolo e ciclossigenasi L’inibizione della sintesi delle prostaglandine nel SNC, è il meccanismo con cui il paracetamolo esercita l’azione antipiretica, mentre è solo debolmente responsabile della sua azione analgesica…

  37. Farmacodinamica PARACETAMOLO Qual è il meccanismo dell’azione analgesica del paracetamolo? Il paracetamolo esplica la sua azione analgesica mediante più meccanismi, a diversi livelli del SNC

  38. Farmacodinamica PARACETAMOLO • Stimola l’attività delle vie serotoninergichechepresiedono alla modulazione del dolore. • Interagisce con il sistema oppioide endogenoa livello spinale e sovraspinale. • Interagisce con il sistema dei cannabinoidi, in particolare a livello dei recettori di tipo 1 (CB1).

  39. PARACETAMOLO: POSOLOGIA • Via orale:la dose singola di paracetamolo per via orale è approssimativamente di 60-80 mg/Kg/die da suddividere in 4-6 somministrazioni, cioè: • 15 mg/kg ogni 6 ore • 10 mg/kg ogni 4 ore • L’intervallo tra due somministrazioni non deve essere inferiore alle quattro ore. • Numerose evidenze cliniche indicano 1000 mg come la dose analgesica ottimale nell’adulto

  40. CORRETTA ANALGESIA ORE 8.00: 1 CPR DA 1000 mg ORE 14.00: 1 CPR DA 1000 mg ORE 20.00: 1 CPR DA 1000 mg

  41. PARACETAMOLO: POSOLOGIA Via rettale : per via rettale la dose quotidiana raccomandata è approssimativamente di 90 mg/kg/die, da suddividere in 4-6 somministrazioni giornaliere, cioè all’incirca: • 20 mg/kg ogni 6 ore.

  42. PARACETAMOLO: TOLLERABILITA’ E SICUREZZA Alle dosi terapeutiche il paracetamolo è un farmaco dotato di ottima tollerabilità e con un indice di sicurezza superiore ai FANS in quanto non inibisce la sintesi di prostaglandine periferiche.

  43. PARACETAMOLO: TOLLERABILITA’ E SICUREZZA Apparato gastrointestinale: il paracetamolo non è gastrolesivo e può essere assunto anche dai pazienti con rischio di danno gastrico. Reni: dosi terapeutiche di paracetamolo non sono associate a nefrotossicità. Apparato cardiovascolare:il paracetamolo può essere impiegato anche dai pazienti con patologie cardiovascolari e ipertensione (non ha interazioni con diuretici e altri farmaci antipertensivi)

  44. PARACETAMOLO: TOLLERABILITA’ E SICUREZZA Fegato: a dosi terapeutiche il paracetamolo non ha effetti indesiderati a livello epatico. Aggregazione piastrinica: il paracetamolo non ha effetti sulla aggregazione piastrinica ed è considerato sicuro nei pazienti con disordini della coagulazione. Sistema respiratorio: dosi terapeutiche di paracetamolo non hanno effetti sul sistema respiratorio e sono generalmente ben tollerate dai pazienti asmatici.

  45. PARACETAMOLO: INTOSSICAZIONE ACUTA Il paracetamolo, assunto in dosi tossiche (circa 10 grammi nell’adulto e 150 mg/Kg nel bambino) può provocare epatotossicità a causa di un metabolita tossico che si accumula soltanto in caso di iperdosaggio acuto. L’intossicazione può comunque essere efficacemente trattata somministrando farmaci che rilasciano glutatione (N-acetilcisteina).

  46. USCIAMO DAI LUOGHI COMUNI!!

  47. PARACETAMOLO IN ASSOCIAZIONE Associato agli oppioidi (in co-somministrazione con quelli minori e in somministrazione differita con quelli maggiori) può ridurre la dose necessaria di oppioide fino al 25% a parità di effetto analgesico. PARACETAMOLO E OPPIOIDI MINORI Paracetamolo + codeina PARACETAMOLO e OPPIOIDI MAGGIORI Ossicodone (5, 10, 20 mg) + Paracetamolo 325 mg: 1 cpr ogni 6 ore

  48. …..riassumendo: il PARACETAMOLO.. • Scarsamente tossico a dosi terapeutiche • Non ha attività antinfiammatoria • Buon antidolorifico e antipiretico • Non interferisce con l’assetto emocoagulativo • Agisce a livello centrale • Si associa agli oppiacei minori • Posologia: 1g ogni 6-8 ore. dose/die max 4g

  49. Dolore classificato G3 nella scala OMS (“il peggior dolore mai vissuto”) Terapia: • Paracetamolo 1g x 3/die • Fentanyl td 50 mcg/ora: 1 ctt ogni 72 ore

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