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Stratificazione e mobilità sociale

Stratificazione e mobilità sociale. Sociologia Prof. Vincenzo Romania. 2. La stratificazione sociale è un sistema di disuguaglianze strutturate tra gruppi sociali.

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Stratificazione e mobilità sociale

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Presentation Transcript


  1. Stratificazione e mobilità sociale Sociologia Prof. Vincenzo Romania

  2. 2 • La stratificazione sociale è un sistema di disuguaglianze strutturate tra gruppi sociali. • È così possibile concepire la società come costituita da ‘strati’ ordinati gerarchicamente, dove i privilegiati stanno in alto e i meno privilegiati in basso. • La stratificazione sociale può essere determinata da diversi fattori: • risorse economiche; • genere; • età; • appartenenza religiosa; • etnia • prestigio; • potere.

  3. Stratificazione sociale= il sistema delle disuguaglianze strutturali di una società nei suoi principali aspetti: distributivo  riguardante l’ammontare delle ricompense materiali e simboliche ottenute dagli individui e dai gruppi di una società relazionale  che ha a che fare con i gruppi di potere esistenti fra loro 4

  4. Universalità della stratificazione La stratificazione sociale è un tratto universale di tutte le società: anche nelle società più semplici ed egualitarie, genere ed età costituivano discriminanti importani nell’accesso alle risorse.

  5. 6 • Si possono distinguere quattro sistemi fondamentali di stratificazione delle società umane: • schiavitù: forma estrema di disuguaglianza => gli individui sono ‘posseduti’ da altri come loro proprietà; • casta: associata alle culture del sub-continente indiano e alla credenza induista della reincarnazione  chi disattende i doveri della propria casta si troverà in una posizione inferiore nella vita successiva; • ceto: caratteristico del feudalesimo europeo  i ceti feudali erano formati da strati con doveri e diritti diversi; • classe: vasto gruppo di individui che condividono lo stesso tipo di risorse economiche, le quali influiscono sulle loro condizioni di vita.

  6. Sistemi storici La schiavitù esiste dall’Antica Atene alle Americhe del XIX secolo. Essa può esistere soltanto in un’economia poco sviluppata che richieda grandi quantità di lavoro umano. Il sistema delle caste esiste in India da 2500 anni. Il termine deriva invece dal latino castus, ossia puro, integro, non contaminato. La divisione viene dal testo sacro hindu dei Veda e divide il mondo in quattro gruppi chiusi: brahmani (dotti, sacerdoti), kshatryia (aristocratici e cavalieri), Vaishya (contadini, pastori, commercianti) e Shudra (lavoratori, servitori, artigiani) ed infine gli Harijan o paria, gli intoccabili.

  7. Sistema delle caste in India la casta è un ceto chiuso caratterizzato dall’endogamia  ogni casta è legata allo svolgimento di un mestiere o di una funzione rituale = specializzazione ereditaria  le caste formano un ordine rigidamente gerarchico, basato sul criterio religioso della purezza 8

  8. Sistema dei ceti nelle società di antico regime enorme importanza dello status ascritto differenze sociali di diritto tra i cittadini l’appartenenza a un ceto conferiva un certo grado di prestigio, ma richiedeva un particolare stile di vita e dunque imponeva obblighi e inibizioni 9

  9. 10 • Le classisi distinguono dalle altre forme di stratificazione, poiché: • non dipendono da ordinamenti giuridici o religiosi  i sistemi di classe sono fluidi e i confini tra classi non sono mai netti; • la collocazione di classe è, almeno in parte, acquisita è frequente la mobilità sociale; • le classi si fondano su differenze economiche possesso e controllo di risorse materiali; • i sistemi di classe si fondano su rapporti impersonali le disuguaglianze di trattamento salariale, ad esempio, interessano tutti i membri di una stessa categoria occupazionale.

  10. 11

  11. La riflessione sociologica ha maturato diverse interpretazioni e teorie per dar conto del fenomeno stratificazione, tra queste: teoria funzionalista teoria del conflitto  Marx  Weber Teoria relazionale di Goldthorpe Nuove teorie 12

  12. Teoria funzionalista Kingsley Davis e Wilbert Moore La principale necessità funzionale, che spiega la presenza universale della stratificazione, è precisamente l’esigenza sentita da ogni società di collocare e motivare gli individui nella struttura sociale 13

  13.  in ogni società non tutte le posizioni hanno la stessa importanza funzionale  il numero delle persone che possono essere convertite a occupare le posizioni più rilevanti è limitato e scarso  la conversione delle capacità in competenze implica sacrifici e un lungo periodo di addestramento  per indurre le persone capaci a sottoporsi a questi sacrifici è necessario dar loro compensi materiali e morali, in modo che godano di un livello di reddito e prestigio superiori 14

  14. Teoria del conflitto I teorici del conflitto negano che la stratificazione sociale svolga una funzione vitale indispensabile alla sopravvivenza del sistema sociale. Ritengono invece che le disuguaglianze esistano perché i gruppi sociali che se ne avvantaggiano sono in grado di difenderle dagli attacchi degli altri in una situazione di conflitto continuo. 15

  15. 16 Karl Marx e la struttura di classe • Una classe è un gruppo di individui che condivide un determinato rapporto con i mezzi di produzione  mezzi con cui si provvede al proprio sostentamento. • Nel corso della storia si sono sempre opposte due classi principali in base ai differenti mezzi di produzione e ai differenti rapporti di produzione caratteristici del periodo storico. • Il rapporto tra classi è sempre stato un rapporto di sfruttamento.

  16. Idee principali: classe sociale Manca una definizione vera e propria Universalità dicotomia rispetto ai mezzi di produzione, con varie articolazioni storiche Esistenza di un sottoproletariato Importanza borghesia nella rottura dei ceti Classe in sé e classe per sé

  17. Marx scorgeva nella lotta di classe la chiave del cambiamento storico: tutte le classi dominanti vengono alla fine rovesciate, tramite la rivoluzione, da quelle subordinate, che diventano a loro volta dominanti. In ogni società l’asse portante delle classi si trova nei rapporti di produzione e nelle relazioni di proprietà. La forma di produzione e quella di proprietà variano a seconda del tipo di società. 18

  18. Citazioni “la storia di ogni società esistita fino a questo momento è storia di lotta di classi. Liberi e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi della gleba, membri delle corporazioni e garzoni, in breve oppressori e oppressi, furono continuamente in reciproco contrasto, e condussero una lotta ininterrotta, ora latente ora aperta; lotta che ogni volta è finita o con la trasformazione rivoluzionaria di tutta la società o con la comune rovina delle classi in lotta (Marx ed Engels, Manifesto del Partito Comunista, 1848)

  19. Citazioni “Nelle epoche anteriori della storia troviamo quasi dappertutto una completa articolazione della società in differenti ordini, una molteplice graduazione delle posizioni sociali. In Roma antica abbiamo patrizi, cavalieri, plebei, schiavi; nel medioevo signori feudali, vassalli, membri delle corporazioni, garzoni, servi della gela e, per di più, anche particolari graduazioni in quasi ognuna di queste classi [..] La nostra epoca, l’epoca della borghesia, si distingue però dalle altre per aver semplificato gli antagonismi di classe. L’intera società si va scindendo sempre più in due grandi campi nemici, in due grandi classi direttamente contrapposte l’una alla altra: borghesia e proletariato” (ibidem)

  20. Epoca Mezzi di produzione Classi principali Tipo di sfruttamento Società pre-industriali Terra Strumenti agricoli Strumenti per allevare il bestiame Proprietari terrieri Lavoratori della terra Trasferimento diretto di prodotti o di lavoro Società industriali Fabbriche Macchinari Capitale Capitalisti Proletariato Sfruttamento occultato (pluslavoro plusvalore) 21 La teoria di Karl Marx

  21. Condizioni che favoriscono la formazione di una classe per sé Una classe in sé è un insieme di individui che si trova nella stessa posizione rispetto ai mezzi produzione ma non è conscia né della posizione né del proprio potere relazionale. Una classe in sé diventa classe per sé quando acquisisce questa coscienza. Le condizioni che favoriscono questo processo sono le seguenti: La vicinanza spaziale Poca stratificazione interna Background culturale comune

  22. 23 La teoria di Max Weber • Le dimensioni della stratificazione sociale sono: • la classe: si fonda sulla posizione di mercato  possesso dei mezzi di produzione + capacità e credenziali professionali (es. qualifiche, titoli di studio); • lo status(o ceto): si fonda su differenze sociali relative all’onore o al prestigio  viene riconosciuto attraverso lo stile di vita (abbigliamento, abitazione, modo di parlare ecc.); • il partito: gruppo di individui che operano insieme in virtù di origini, obiettivi o interessi comuni. • Classe e statusnon necessariamente coincidono (es. ‘nobiltà decaduta’ o ‘nuovi ricchi’). • Né lo status, né il partito possono essere ridotti alle divisioni di classe.

  23. Classi Classi possidenti privilegiate in senso positivo  redditieri Classi possidenti privilegiate in senso negativo  coloro che non dispongono di nulla Classi medie  coloro che hanno piccole proprietà o un po’ di istruzione o qualche competenza professionale Classi acquisitive privilegiate in senso positivo imprenditori di vario tipo o professionisti forniti di un alto livello di preparazione Classi acquisitive privilegiate in senso negativo  lavoratori 24

  24. Ceti Situazione di ceto = ogni componente tipica del destino di un gruppo di uomini, la quale sia condizionata da una specifica valutazione sociale, positiva o negativa dell’“onore”, che è legato a qualche qualità comune di una pluralità di uomini. Per migliorare la loro situazione, i ceti seguono la strategia della chiusura sociale, restringendo cioè gli accessi alle risorse e alle opportunità a uno strato limitato di persone, dotato di certi requisiti. 25

  25. 26 contratti di lavoro contratti di servizio scambio ben definito e delimitato fra prestazioni e salari contemplano elementi ‘prospettici’ (incrementi di stipendio e possibilità di carriera) J. Goldthorpe ha proposto un modello relazionale della struttura di classe. Questo modello si basa sul concetto di ‘relazione d’impiego’, che consente di distinguere fra:

  26. 27 1 relazionali descrittivi struttura sociale come sistema di relazioni spesso conflittuali Il concetto di ‘classe’ è impreciso  per sottoporlo a verifica attraverso la ricerca empirica è necessario operazionalizzarlo. I modelli della stratificazione sociale così ottenuti permettono di collocare gli individui in una delle classi sociali contemplate dal modello stesso. < La maggior parte di questi modelli è ricavata dalla strutturaoccupazionale le classi corrispondono a disuguaglianze materiali e sociali legate alle categorie occupazionali. I modelli della struttura occupazionale possono essere:

  27. 28 • Il modello relazionale della struttura occupazionale di Goldthorpe si basa su tre classi: • classe di servizio: si applicano contratti di servizio; • classe intermedia: si applicano contratti ibridi; • classe operaia: si applicano contratti di lavoro. • Questo modello non ha carattere gerarchico, ma riflette la struttura delle relazioni di classe.

  28. 29 • Alcune critiche ai modelli di classe occupazionali • I modelli di classe basati sulla struttura occupazionale: • non colgono la dinamicità dei processi di formazione e trasformazione delle classi, provocati dai rapidi mutamenti economici; • si applicano difficilmente alle persone economicamente non attive (disoccupati, studenti, bambini, pensionati); • non rispecchiano l’importanza della ricchezza e della proprietà  l’occupazione non è un buon indicatore delle risorse possedute.

  29. 30 • Genere e stratificazione • J. Goldthorpe ha sottolineato che la posizione di classe delle donne è spesso il riflesso di quella del marito, perché: • hanno una remunerazione più bassa; • svolgono più spesso lavori part-time; • svolgono più spesso lavori temporanei; • sono impegnate per lunghi periodi nella maternità e nella cura dei figli.

  30. Alcuni grandi mutamenti Trasformazioni di grande rilievo sono avvenute, negli ultimi due secoli, nella stratificazione sociale di tutti i paesi occidentali sviluppati. Esse hanno riguardato: il tipo e il numero delle classi sociali, la loro composizione e il loro peso, i confini e i rapporti esistenti fra di esse. 31

  31. Cos’è cambiato Cambiamenti demografici: forte calo della mortalità infantile, drastico calo della natalità, prolungamento della vita media Aumento della popolazione ed urbanizzazione Trasformazione della condizione femminile Differenziazione sociale e lavorativa (più ruoli, più professioni, più capacità e competenze richieste) Cresce l’autonomia individuale Crescono i flussi migratori Migliora il coinvolgimento occupazionale e l’accesso alla istruzione delle donne Differenziazione degli stili di vita e dei modelli di consumo Aumentano le risorse e le opzioni a disposizioni per l’auto-realizzazione

  32. Le società occidentali sono state attraversate da processi di:  proletarizzazione= il passaggio di una o più persone dalla piccola borghesia al proletariato, ovvero dalla condizione di lavoratore autonomo, proprietario dei mezzi di produzione a quella di lavoratore salariato, dipendente da un imprenditore pubblico o privato. de-proletarizzazione= passaggio dalla condizione di bracciante o operaio di fabbrica, privo dei mezzi di produzione, a quella di lavoratore autonomo. 33

  33. 34 • Genere e stratificazione • Alcune critiche alla tesi di Goldthorpe: • in molti casi il reddito della moglie è essenziale per mantenere la posizione economica e lo stile di vita della famiglia; • l’occupazione della moglie può definire in via principale la posizione di classe della famiglia; • è più corretto analizzare la specifica posizione di classe occupata dal marito e dalla moglie (doppia appartenenza di classe); • è in aumento la quota di famiglie in cui la donna è l’unica fonte di reddito.

  34. Nei Paesi Occidentali, dagli anni settanta in poi, la grande maggioranza della popolazione attiva è occupata nel settore dei servizi. Tale processo ha polarizzato la struttura occupazionale:  in alto, si è avuta una continua espansione di quei dirigenti e professionisti che fanno parte della borghesia.  in basso, si è formata e si sta espandendo una nuova classe di persone, che svolgono lavori a bassissimo livello di qualificazione (Macjobs). 35

  35. Underclass tutte quelle persone che si trovano in uno stato permanente di povertà e che, non essendo in grado di procurarsi da vivere con un’attività economica legale, dipendono dall’assistenza pubblica. Vi sono due concezioni prevalenti circa i caratteri e le condizioni della sottoclasse: culturalista strutturalista 36

  36. Concezione culturalista La sottoclasse è costituita da tre gruppi (particolarmente diffusi nella popolazione di colore): ragazze madri, persone espulse dalla forza lavoro, delinquenti. Questi gruppi sono disincentivati a emanciparsi da questa loro condizione dalle politiche sociali liberali e dal welfare state. Ben lungi dall’aiutare la popolazione povera a darsi da fare per uscire dal suo stato, le riforme sociali hanno favorito il formarsi nella sottoclasse di atteggiamenti di rassegnazione, di demoralizzazione, di cinismo. 37

  37. Concezione strutturalista La sottoclasse è frutto non della dipendenza dal welfare state, ma di una debolezza di fondo dell’economia. Il problema della povertà è quello della mancanza di posti di lavoro che diano un reddito sufficiente per vivere (declino dell’industria manifatturiera, che assorbiva un gran numero di lavoratori neri e immigrati). 38

  38. Il concetto di classe sociale è oggi più che mai oggetto di un contraddittorio tra chi ritiene che: il concetto di classe sociale non è più utilizzabile per capire la realtà delle società contemporanee, il concetto di classe sociale sia ancora utile per l’analisi delle società contemporanee, nonostante gli enormi cambiamenti avvenuti in questi ultimi decenni. 39

  39. I risultati delle ricerche condotte nei diversi paesi occidentali continuano a mostrare l’influenza esercitata dalla classe sociale su molte forme di comportamento, ma anche e soprattutto che esistono ancora forti relazioni tra:  classe sociale e distribuzione dei redditi classe sociale e durata della vita 40

  40. Post-marxisti Teoria del sistema-mondo di Wallerstein Teoria dello stato di Poulantzas Post-weberiani Teoria del controllo di Olin-Wright Teoria della chiusura di Parkin

  41. 42 • La teoria di Erik Olin Wright • Nel capitalismo moderno vi sono tre dimensioni di controllo delle risorse economiche: • controllo degli investimenti (capitale monetario); • controllo dei mezzi fisici di produzione (terra, fabbriche, uffici); • controllo della forza lavoro. • È così possibile individuare differenti classi: • classe capitalistica: detiene il controllo in tutte e tre le dimensioni; • classe operaia: è priva di controllo in tutte e tre le dimensioni; • classi contraddittorie: controllano alcune dimensioni e non altre (es. colletti bianchi).

  42. Nuove teorie Bauman: modernità liquida, la fine della stratificazione. Lo squilibrio di status secondo Lenski Schizzerotto: scarsa visibilità della stratificazione sociale rispetto ad altre dimensioni, ma le classi rimangono elementi rilevanti nella carriera e nel destino delle persone.

  43. La teoria di Lenski Poiché aumentano le appartenenze e i ruoli nell’esperienza degli individui aumentano anche le fonti di status. Non tutte le posizioni e non tutte le situazioni individuali si basano su di un equilibrio di status. La misura della stratificazione si deve quindi basare su di un modello più complesso e articolato di quello della occupazione lavorativa.

  44. Le classi sociali in Italia (Sylos Labini) Borghesia Classe media impiegatizia Piccola borghesia urbana Piccola borghesia agricola Classe operaia urbana Classe operaia agricola

  45. La mobilità sociale

  46. Con mobilità socialeintendiamo ogni passaggio di un individuo da uno strato, un ceto, una classe sociale a un altro.

  47. I sociologi distinguono fra mobilità: - orizzontale e verticale - ascendente e discendente - intergenerazionale e intragenerazionale - di breve e di lungo raggio - assoluta e relativa - individuale e di gruppo

  48. La mobilità sociale orizzontale indica il passaggio di un individuo da una posizione sociale a un’altra nell’ambito dello stesso livello.

  49. La mobilità sociale verticaleindica il passaggio di un individuo da una posizione a un’altra più bassa più alta O Mobilità verticale ascendente Mobilità verticale discendente nel sistema di stratificazione sociale

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