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Aggiornamento sulla riforma del sistema educativo. Quali prospettive?

Aggiornamento sulla riforma del sistema educativo. Quali prospettive?. Giuliana Sandrone Docente di Didattica generale CQIA – Centro per la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento Università degli studi di Bergamo. Art . 68 della finanziaria …. PRIMO CICLO Primaria + sec I grado.

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Aggiornamento sulla riforma del sistema educativo. Quali prospettive?

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Presentation Transcript


  1. Aggiornamento sulla riforma del sistema educativo. Quali prospettive? Giuliana Sandrone Docente di Didattica generale CQIA – Centro per la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimentoUniversità degli studi di Bergamo

  2. Art . 68 della finanziaria … PRIMO CICLO Primaria + sec I grado BIENNIO COMUNE UNITARIO DI OBBLIGO OBBLIGO SCOLASTICO OBBLIGO FORMATIVO

  3. Eravamo convinti di essere andati oltre … diritto dovere fino a 18 anni/qualifica Primo ciclo Istruzione Liceale Istruzione e Formazione professionale

  4. Il passaggio costituzionale del Titolo V e della L 53/03 • istruzione liceale e magistrale • istruzione tecnica • istruzione professionale • formazione professionale DA … unico sistema educativo di istruzione e formazione per realizzare il diritto-dovere fino a 18 anni • sistema dell’istruzione liceale • sistema dell’istruzione e • formazione professionale A …

  5. Ciò che abbiamo riconosciuto come fondante per essere docenti e, in particolare, IdR • Lavorare per sviluppare competenze • Utilizzare unità di apprendimento • Il concetto di laboratorium • L’unitarietà del sapere e l’interdisciplinarità • La riflessività dell’agire educativo, in un’ottica di sussidiarietà

  6. 1. Lavorare per sviluppare competenze competenza = agire personale contestualizzato, caratterizzato da originalità e adattamento, intesa come un'inesauribile conversazione riflessiva della persona che apprende con la situazione (knowledge in action*) e continuamente riscrivere l’intreccio dei fattori in gioco in “quella” sua peculiare esperienza** * Bateson **Le Boterf, Reboul, Perrenoud, Allal

  7. competenza = expertise? NO perché • non è deterministicamente prevedibile • non è riducibile ad un piano d'azione codificabile a priori(Le Boterf) • non si insegna (Reboul) • coinvolge l’intera persona (Perrenoud) • necessita di strumenti qualitativi per essere valutata

  8. 2. Utilizzare unità di apprendimento • indicazioni metodologiche • evento formativo che si avvale di alcuni documenti e strumenti operativi • esalta la funzione formativa attraverso quella culturale • passaggi obbligati: • la definizione degli obiettivi formativi • l’individuazione di un apprendimento unitario e di un compito in situazione • il ruolo attivo dell’allievo • le curvature e le strategie personalizzate • la valutazione quantitativa e qualitativa delle conoscenze e delle abilità messe in campo per sviluppare competenze personali.

  9. Organizzare unità di apprendimento … non richiede un metodo, piuttosto che un altro MA RICHIEDE 1. la centralità dell’allievo e della sua formazione 2. la riflessività professionale del docente

  10. Mettere in collegamento la propria pratica didattica con i modelli e i codici teorici di riferimento un esempio … Utilizzo “didattica per concetti” Mappa concettuale Compito di apprendimento Matrice cognitiva Rete concettuale

  11. Devo sapere che … • abbandono “la pedagogia dell’impronta” • definisco un compito di apprendimento che è il frutto del rapporto dialettico tra docente ed allievi che mette in relazione MC- mc – RC • non posso “saltare” il passaggio centrale della Conversazione clinica che permette al docente di “osservare e cercare” tutto il “sapere” più o meno ingenuo dell’allievo (ciò che c’è già*) • l’integrazione tra vecchi e nuovi schemi concettuali è un processo di costruzione attiva dell’allievo * Cfr P. Meirieu (1989)

  12. 3. Il concetto di laboratorium situazione, indipendente da contingenze spaziali, temporali e metodologiche, in cui gli allievi si esprimono per quello che sono (mente, corpo, affettività e relazione), imparano facendo qualcosa che li interessa*, interagiscono con i pari, ritrovano, con intelligente e guidata riflessione, senso e scopo** di ciò che fanno insieme con gli altri * Cfr Dewey “Interesse e disciplina” (1913) ** Ausubel

  13. realizzare laboratorium,pratica laboratoriale con qualsiasi modello didattico, con qualsiasi oggetto di studio Che cosa significa? Porre un problema definire un compito, un progetto all’interno di un contesto che porta l’allievo a 1.“dare senso” a quello che sta facendo 2. utilizzare riflessivamente saperi disciplinari diversi 3. attivare relazioni di apprendimento cooperativo 4. attivare come risorse tutte le proprie capacità 5. “sostenere” consapevolmente la fatica dell’apprendere

  14. Le caratteristiche della metodologia laboratoriale • non è luogo “separato” dalla normale attività d’aula, • non è “tempo separato” da altri tempi della scuola, • può avere un oggetto di studio interdisciplinare, che utilizza logiche epistemologiche di “confine”, ma può avere anche un oggetto di studio monodisciplinare, che riscopre tutta l’integrità dell’apprendimento, • richiede costantemente il coinvolgimento della totalità della persona umana nella sua integrità, non solo dell’ attività cognitiva, né solo di quella corporea o manuale, né solo di quella relazionale- affettiva: sono prospettive diverse tenute costantemente insieme dalla professionalità riflessiva del docente.

  15. 4. L’unitarietà del sapere e l’interdisciplinarità L’oggetto di studio può essere monodisciplinare o interdisciplinare, non importa, ciò che è fondamentale è la ricostruzione di senso unitario da parte di chi apprende, è il passaggio dai saperi al sapere personale, è l’attribuzione di significato al proprio agire personale

  16. 5. La riflessività dell’agire educativo, in un’ottica di sussidiarietà • dalla predittività a priori alla riflessività a posteriori • dalla valutazione come giudizio alla valutazione come attribuzione di valore • dall’ illuminata decisionalità alla cooperazione con l’allievo e la sua famiglia • dalla scolastic view al riconoscimento dell’ educazionenon formale e informale per lo sviluppo della libertà e della responsabilità personali

  17. Dunque … non prima la Scuola (lo Stato) con le sue esigenze e poi la persona MA la persona umana come fine da promuovere “fine supremo” e “diritto sussistente”* a cui tutto il resto deve mirare * Rosmini

  18. Scuola e docenti che … hanno come fine “la crescita e la valorizzazione della persona umana” e per questo adoperano come mezzi le conoscenze disciplinari, le abilità necessarie per svolgere un lavoro, le regole di comportamento individuale e sociale, i valori etici, le richieste dell’economia, i criteri di giudizio che lo Stato repita degni di essere trasmessi.

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