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“ L’infettivologia del terzo millennio: non solo AIDS ” Paestum 18 Maggio 2006

“ L’infettivologia del terzo millennio: non solo AIDS ” Paestum 18 Maggio 2006. Infezione da HBV, vaccinazione e movimenti migratori: scenario attuale Marcello Piazza Malattie Infettive - Università Federico II di Napoli. L’IMPORTANZA DELL’INFEZIONE DA HBV: SITUAZIONE NEGLI ANNI 80.

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“ L’infettivologia del terzo millennio: non solo AIDS ” Paestum 18 Maggio 2006

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  1. “ L’infettivologia del terzo millennio:nonsoloAIDS”Paestum 18 Maggio 2006 Infezione da HBV, vaccinazione e movimenti migratori: scenario attuale Marcello Piazza Malattie Infettive - Università Federico II di Napoli

  2. L’IMPORTANZA DELL’INFEZIONE DA HBV: SITUAZIONE NEGLI ANNI 80 350 milioni di portatori di HBV, di cui il 25-30% morirà per cirrosi o epatocarcinoma da HBV 1.300.000 bambini nati nel 1985 moriranno per eventi correlati all’infezione da HBV (WHO) In Italia 10.000 soggetti muoiono ogni anno per eventi correlati all’infezione da HBV

  3. SETTEMBRE 1985 -Evidenza della efficacia della vaccinazione anti-epatite B somministrando il vaccino negli stessi tempi delle vaccinazioni obbligatorie in Italia (difterite, tetano, polio) (Piazza M. et al. Lancet1985; i: 949-951; Piazza M. et al. Lancet 1985; ii: 1120-1121) GENNAIO 1987 -Applicazione del protocollo di vaccinazione dei nuovi nati nella città di Afragola (NA), ove l’endemia di epatite B era elevata (percentuale dei portatori di HBsAg >13%) con eccellenti risultati (Piazza M. et al. Lancet 1988) GENNAIO 1988-L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) raccomanda che nei Paesi con prevalenza dei portatori di HBV maggiore del 2% (in Italia era del 5%) la vaccinazione contro l’epatite B dovrebbe essere integrata nei programmi di vaccinazione dell’infanzia. MAGGIO 1991 - Promulgazione della vaccinazione obbligatoria dei nuovi nati contro l’epatite B in Italia

  4. RISULTATI DELLA VACCINAZIONE CONTRO L’EPATITE B IN ITALIA (I) Dal 1991, oltre 10 milioni di nuovi nati ed adolescenti sono stati vaccinati con ottimi risultati in termini di efficacia e di sicurezza. La copertura vaccinale è del 95% (Bonanni, 2003) L’incidenza dell’epatite acuta B è diminuita da5,4 casi/100.000 abitanti nel 1990 a1,4 casi/ 100.000 abitanti nel 2004. La riduzione appare più marcata nei soggetti di età compresa fra 15 e 24 anni: da17,3 casi/100.000 nel 1990 a0,6 casi/100.000 nel 2004 (Mele A. et al., 2004).

  5. ‘85 ‘90 ‘95 2000 2004 0-14 6 1 1 0,1 0,1 15-24 41 17 6 2 0,6  25 7 4 3 2 1,9 Totale 12 5 3 2 1,4 Incidenza della epatite acuta B (casi/100.000 abitanti stratificati per età) - SEIEVA 1985 - 2004

  6. RISULTATI DELLA VACCINAZIONE CONTRO L’EPATITE B IN ITALIA (II) La percentuale dei portatori di HBsAg si è ridotta: 1980 -5%1997 -0,9% (Squarcione S., 1997; Da Villa G, 1998) Ad Afragola, l’incidenza dell’epatite acuta Bè crollata da63 casi/100.000 abitanti prima della vaccinazione a 1 caso/100,000 (negli utlimi 5 anni). Anche la percentuale dei portatori di HBsAgsi è ridotta da13,4%del 1978 ad1,85%nel 1999 e con essa le sequele croniche dell’infezione (Da Villa G., 2000).

  7. COSA E’ SUCCESSO NEI PAESI CHE AVEVANO ADOTTATO LA STRATEGIA DI VACCINARE SOLO I GRUPPI A RISCHIO? FALLIMENTO Miriam Alter in un editoriale pubblicato su Annals of Internal Medicine scrive: “le esperienze hanno dimostrato che la vaccinazione solo degli adulti e dei bambini a rischio non è stata efficace nel ridurre l’incidenza della malattia” (Alter MJ, 2003)

  8. Oggi 160 Nazioni USA inclusi adottano lo stesso schema impiegato per la prima volta dall’Italia

  9. RISULTATI DELLA VACCINAZIONE DI MASSA NELLE AREE IPERENDEMICHE La vaccinazione di massa contro l’epatite B ha ridotto drasticamente la prevalenza della epatite cronica B in età pediatrica in: Gambia (dal 10% allo 0.6%), Taiwan, Cina, Indonesia, Senegal, Thailandia, Alaska e Malaysia (MMWR 2003; Ng et al., 2005) A Taiwan, la vaccinazione di massa contro l’epatite B ha ridotto drasticamente (p<0.001) l’incidenza di cancro del fegato in età pediatrica (Huang K e Lin S, 2001).

  10. VACCINI ESAVALENTI DELL’INFANZIA Oggi sono ampiamente utilizzati i vaccini pediatrici esavalenti, attivi controdifterite, poliomielite, tetano, epatite B, pertosse e malattie invasive da Hemophilus influenzae di tipo b. Larisposta anticorpale(intesa come percentuale di sieroconversione e titolo medio di anti-HBs) èbuonanei bambini vaccinati con vaccini esavalenti , compresi i nati prematuri (Ropero AM, J Clin Virol 2005; Omenaca F, Pediatrics 2005)

  11. VACCINI PEDIATRICI ESAVALENTI I vaccini esavalenti più usati sono: Infanrix hexaedHexavac E’ stato dimostrato che sia la percentuale di sieroconversione per anti-HBs sia il titolo medio di anti-HBs sono statisticamente più basse nei bambini vaccinati con Hexavac. (Tichmann I, Vaccine 2005) Per questo motivo il vaccino Hexavac è stato ritirato dal commercio.

  12. VARIANTI DI HBV E VACCINAZIONE Si è temuto che il virus B potesse mutare e quindi selezionare un ceppo che non era neutralizzato dal vaccino. Infatti, infezioni da tale ceppo (detto mutante del gene “s”) sono state segnalate in nati da madri infette, nonostante che tali nati fossero stati vaccinati con il classico vaccino contro l’epatite B. Tali segnalazioni hanno fatto temere che, applicando la vaccinazione di massa, questa potesse aumentare la comparsa dei mutanti. Con il procedere degli studi e delle ricerche è stato dimostrato che tale pericolo non esiste. (Hsu, 2004; Basuni 2004)

  13. VARIANTI DI HBV E VACCINAZIONE In conclusione possiamo affermare cheoggi non esistealcun mutantedi HBV che possa rendereinefficace la vaccinazioneuniversale

  14. HBV E FLUSSI MIGRATORI Secondo i dati dell’ ISTAT (2004), in Italia il numero degli immigrati legali supera 1.900.000 persone (pari a circa il 3% della popolazione italiana) Il numero degli immigrati illegali ????

  15. HBV ED IMMIGRATI: RICOVERI OSPEDALIERI • Studio SIMIT (2002) : 2.255 immigrati (27% illegali ) ricoverati presso U.O. di Malattie Infettive • diagnosticati 282 casi (12,5%) di epatite acuta virale di cui 90 casi dovuti ad HBV (Scotto G et al. J Immigrants Health 2005) • Studio SIMIT (2004): 615 immigrati ricoverati presso U.O. di Malattie Infettive • diagnosticati 19 casi (3,1%) di epatite acuta virale di cui 13 da HBV • diagnosticati 38 casi (6,1%) di epatite cronica di cui 25 (4,2%) da HBV (Scotto G et al. Congresso SIMIT 2005)

  16. HBV ED IMMIGRATI: STUDI EPIDEMIOLOGICI • 1.683 immigrati in Nord Italia: la prevalenza di HBsAg 8,9% (Chiaramonte M. et al, 1998) • 109 prostitute Nigeriane in Sicilia : la prevalenza di HBsAg 0%; invece su 37 tossicodipendenti prevalenza del 2,7% (Prestileo T et al, 2005) • 218 Cinesi scelti a caso in Toscana (ove la comunità cinese registra 11.000 presenze legali ed almeno 30.000 illegali): la prevalenza di HBsAg supera il 39% (Marino N et al, SIMIT 2005) • 771 immigrati (appena arrivati nei centri di prima accoglienza) in Puglia: la prevalenza di HBsAg del 7,7% (Scotto G et al. SIMIT 2005)

  17. HBV NELLE DONNE GRAVIDE (IMMIGRATE INCLUSE) • Padova : 2.059 donne (di cui il 12,8% immigrate) • prevalenza di HBsAg è 1% (3,1% nelle immigrate vs 0,7% nelle italiane ; p<0,01) (Baldo V et al. Eur J Epidemiol 2000) • Palermo: 3.318 donne (di cui il 9,4% immigrate) • prevalenza di HBsAg è 1,1% (4,2% nelle immigrate vs 0.8% nelle italiane; p<0,01) (Bonura F et al. Vaccine 2005)

  18. HBV ED IMMIGRATI: SOGGETTI A RISCHIO DI INFETTARSI?? • Caritas di Castelvolturno (CE): su 1.248 immigrati nel periodo 1999-2004 la prevalenza di HBsAg è del 7,8% ma ben il 47% non ha marcatori di pregressa esposizione ad HBV e quindi è a rischio di infettarsi in Italia (Cuniato V et al. 2004) • Liguria: su 245 donne immigrate la prevalenza di HBsAg è dell’1% , ma il 77% non ha marcatori di pregressa esposizione (Cardinale F et al, SIMIT 2005)

  19. Considerando cumulativamente gli studi si evince che la prevalenza di HBV tra gli immigrati varia molto a seconda dell’area geografica di provenienza. In media è attorno al 10% e raggiunge anche il 39% tra gli immigrati cinesi • Tra le donne immigrate la prevalenza di HBsAg è 4-5 volte più alta rispetto alle donne italiane • La maggior parte degli immigrati giunge nel nostro paese senza protezione dalla malattia.

  20. CONCLUSIONI Oggi 160 Nazioni adottano lo stesso schema di vaccinazione impiegato per la prima volta dall’Italia Diversi miliardi di dosi sono state somministrate con eccezionali indici di sicurezza ed efficacia In Italia l’incidenza dell’epatite acuta B è diminuita da 5,4 casi/ 100.000 abitanti nel 1990 a 1,4 casi/ 100.000 abitanti nel 2004 e vi è stata anche una significativa riduzione dei portatori cronici E’ il primo vaccino capace di prevenire il cancro I mutanti di HBV non rendono inefficace il programma di vaccinazione di massa

  21. Si auspica in un futuro non lontano la scomparsa dell’epatite B acuta, cronica, della cirrosi epatica e del cancro del fegato

  22. Picciotto, Guadagnino, Borgia, Orlando, Villari, Nappa, Abrescia, Isabella (Clinica Malattie Infettive) • Memoli, Macchia (IV Cattedra Patologia Generale) • Vegnente, Borrelli, Scarcella, Cascioli, • Guida, Fusco, Iorio (Clinica Pediatrica) • Da Villa, Coppola, Parisi, Peluso, De Luca, Basile, Cirillo (USL 25 Regione Campania) • De Lorenzo (Ministro della Sanità dell’epoca) • Palumbo (Regione Campania)

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