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Introduzione Definizioni fondamentali

FISICA TECNICA Prof. Ing. Marina Mistretta. Introduzione Definizioni fondamentali. a.a. 2011/2012. Prof. Ing. Marina Mistretta. Cos’è la Fisica Tecnica. Studio degli scambi di energia e di materia tra i sistemi e l’ambiente circostante.

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Presentation Transcript


  1. FISICA TECNICA Prof. Ing. Marina Mistretta IntroduzioneDefinizioni fondamentali a.a. 2011/2012 Prof. Ing. Marina Mistretta

  2. Cos’è la Fisica Tecnica Studio degli scambi di energia e di materia tra i sistemi e l’ambiente circostante. Il calore si disperde nel verso delle temperature decrescenti Trasmissione del calore Prof. Ing. Marina Mistretta

  3. Sistemi e volumi di controllo • Sistema: Quantità di materia di materia o una regione di spazio scelto per lo studio. • Ambiente: Massa o regione al di fuori del sistema • Confine: Superficie reale o immaginaria che separa il sistema dall’ambiente. • Il confine di un sistema può essere fisso o movibile. • I sistemi possono essere chiusio aperti. Sistema chiuso (Massa di controllo): Una quantità invariabile di massa. Non c’è attraversamento di massa attraverso il confine.

  4. Sistema aperto (volume di controllo): • Porzione di spazio in cui sia la massa che l’energia possono attraverso il confine del volume. • Superficie di controllo: • È la superficie che racchiude il volume V.C. Un sistema aperto con un ingresso e un’uscita

  5. L’edificio è un sistema aperto che scambia con l’ambiente massa ed energia:- energia termica (calore)- massa d’aria

  6. Proprietà di un sistema Proprietà: Una caratteristica di un sistema. • Alcune sono la pressione P, temperatura T, volume V, e la massa m. • Le propietà possono essere intensive or estensive. Proprietà intensive: Quelle che sono indipendenti dalla massa di un sistema, come la temperatura, la pressione e la densità. Proprietà estensive: Quelle i cui valori dipendono dalla misura o dall’estensione del sistema. Proprietà specifiche: Proprietà estensive per unità di massa. Criterio per differenziare le proprietà intensive e quelle estensive.

  7. Proprietàdi un sistema V1= 100 litri m1= 1 kg T1 = 25°C V2= 100 litri m2= 1 kg T2 = 25°C V3= 100 litri m3= 1 kg T3 = 25°C Vtot= 300 litri mtot= 3 kg T = 25°C Si può scrivere: Vtot =V1+ V2+ V3 m tot =m 1 + m2 + m3 T1= T2 = T3 Allora volume e massa dipendono dall’estensione del sistema, non la temperatura

  8. Proprietà di un sistema • Massa e volume sonoproprietàestensivee ad esse è applicabile la proprietàadditiva. • La temperatura non è estensiva, ma è intensivae restacostante al variaredellamassa del sistema • Proprietàspecifiche: • Proprietàestensive per unitàdimassa. • Infatti se si divide unaproprietàestensiva per la massaconsiderataessa non godepiùdellaproprietàadditiva e soddisfa la definizionediproprietàintensiva • Esempio: volume specificov = Volume/massa= V/m • peso specificog = Peso/ volume = P/V

  9. STATO TERMODINAMICOPer stato termodinamico si intende la condizione di un sistema defnita dai valori delle proprietà che lo caratterizzano (p, v, T) • Si dice che un sistema è in equilibrio termodinamico se le proprietà (p, v, T) non variano nel tempo. Quindi non ci sono cambiamenti del sistema. • Equilibrio termico: Se la temperatura è la stessa all’interno di tutto il sistema. • Equilibrio meccanico: Se non ci sono cambiamenti di pressione in nessun punto del sistema. • Equilibrio di fase: Se non ci sono cambiamenti di fase all’interno del sistema. • Equilibrio chimico: Se non avvengono reazioni chimiche all’interno del sistema. Un sistema chiuso che raggiunge l’equilibrio termico.

  10. Un sistema a due differenti stati. Quando un sistema passa da uno stato di equilibrio a un altro, si dice che esso subisce una trasformazione. Ciò avviene se esiste qualche interazione tra ambiente e sistema di tipo energetico

  11. Unità di misura Qualunqueproprietàfisicapossiedeunadimensione. La grandezzaassegnata ad unadimensionesichiamaunità. • Dimesionidi base: - massam, lunghezzaL, tempo t, e temperaturaT chiamate “grandezzeprimarieo fondamentali - velocitav, energiaE, and volume V sonoespresse in funzionedidimensioniprimarie e sonochiamatedimensioni o grandezzesecondarie o derivate. • SistemaMetrico SI: Sistemasemplice e logicobasatosuunarelazionedecimaletra le varieunità.

  12. Unità di misura Massa [M] kg Lunghezza [L] m (spazio, spostamento) Tempo [T] s [Velocità] = [spazio]/[tempo] = [L]/[T]= m/s

  13. Definizione di Newton 1 Newton è la misura dell’intensità di una forza applicata ad un corpo di massa m = 1 kg quando gli imprime un’accelerazione a pari 1 m/s2

  14. Lavoro = Forza  Distanza 1 J = 1 N∙m 1 cal = 4.1868 J [Energia, lavoro] =[forza]·[spostamento]= [massa]·[accelerazione]·[spostamento]= [M]·[L]/[T2]·[L]=[M]·[L2]/[T2] Nota l’equazione dimensionale si ricava l’unità di misura kg m2/s2 = N ·m = J (joule)

  15. W peso mmassa gaccelerazionedigravità P P = m · g P Un corpochepesa60 kgfsulla Terra pesa solo 10 kgfsullaluna. P

  16. Densità Densità Volume Specifico Peso specifico: Il peso per unità di volume della sostanza. La densità è la massa per unità di volume; Il volume specifico è volume per unità di massa.

  17. Unità di misura della temperatura • Le unità di misura accettate per la temperatura sono il kelvin (simbolo K) e il grado Celsius (simbolo °C) • Le due unità di misura sono dimensionalmente omogenee e pertanto nel SI la temperatura si può esprimere sia in K che in °C. • La relazione tra la temperatura in gradi Celsius e quella in kelvin è la seguente: T (°C) = T (K)-273.15 DT(°C) = DT(K)

  18. 68 kg 136 kg Afeet=300cm2 0.23 kgf/cm2 0.46 kgf/cm2 P=68/300=0.23 kgf/cm2 Pressione Pressione: Forzaesercitataortogonalmente ad unasuperficie per unitàdisuperficiestessa

  19. Energia L’energia è una proprietà estensiva di un sistema e può variare secondo tre diverse modalità: • Modalità calore (scambio di energia termica) • Modalità lavoro (scambio di energia meccanica) • Si parla di energia trasmessa sotto forma di calore se la causa è una differenza di temperatura. • Si parla di energia trasmessa sotto forma di lavoro se la causa è l’azione di una forza (pressione) risultante diversa da zero Per effetto di queste due cause l’energia del sistema varia.

  20. Introduzione alla trasmissione del calore Quando lo scambio di energia avviene in virtù di una differenza di temperatura si parla di trasmissione del calore: Il calore ceduto da un sistema deve essere uguale al calore ricevuto dall’altro (principio di conservazione dell’energia); Il calore viene trasferito spontaneamente dal sistema a temperatura maggiore a quello a temperatura minore.

  21. Introduzione alla trasmissione del calore • Sebbene calore (inteso come trasferimento di energia) e temperatura sono strettamente connessi sono didiversa natura. • Temperatura. • È caratterizzata solo da una grandezza è una grandezza scalare. • Il calore ha una direzione, un verso e una grandezza è una grandezza vettoriale. • Abbiamo allora bisogno di un sistema di riferimento di coordinate cartesiane.

  22. Introduzione alla trasmissione del calore • Trasmissione del calore • Passaggio di energia termica in un sistema dove sussiste una condizione di non equilibrio termico interno o quando tale mancanza di equilibrio sussiste tra sistema e contorno. • Le modalità di trasmissione sono: • Conduzione • Convezione • Irraggiamento

  23. Conduzione E’ un fenomeno fisico mediante il quale il calore tra due corpi viene trasmesso tramite contatto (senza trasporto di massa). La temperatura di un corpo è proporzionale all’energia cinetica posseduta dalle sue particelle. Tanto più esse si muovono velocemente tanto maggiore è la temperatura dell’oggetto.

  24. Conduzione Se si hanno due corpi con temperature diverse, conseguentemente avranno anche energie cinetiche differenti. Mettendo i due elementi a contatto, per ottenere un equilibrio del sistema, le molecole aventi energia cinetica maggiore cederanno una parte di essa a quelle con energia minore. Lo scambio di energia può avvenire per urto elastico o per diffusione degli elettroni, i più veloci andranno dalle zone più calde a quelle più fredde.

  25. Convezione Scambio termico tra un solido ed un fluido in movimento che ne lambisce la superficie È quindi vincolato al trasporto di materia per effetto delle forze che agiscono sul fluido e che si generano a causa delle variazioni di temperatura.

  26. Irraggiamento Fenomeno di emissione di radiazione elettromagnetica dalla superficie di un corpo che si trova ad una certa temperatura (≠ 0°K). Viene emessa in tutte le direzioni e anche nel vuoto, pertanto la sua entità non dipende dal tipo di mezzo materiale interposto

  27. Scambio termico Quando si parla di scambio termico ciò che conta non è la quantità di calore scambiato ma la rapidità con cui avviene tale processo. Si definisce la grandezza vettoriale detta flusso termico specifico o densità di flusso termico l’energia termica che attraversa l’unità di superficie nell’unità di tempo.

  28. Conduzione Ipotesi: Il mezzo attraverso il quale avviene la conduzione deve essere: • Continuo in ogni punto ha le stesse caratteristiche chimico-fisiche; 2. Isotropo ha lo stesso comportamento in ogni direzione; • Omogeneo è composto da una sola sostanza.

  29. Conduzione Esprime un campo scalare continuo all’interno del quale la variazione di temperatura è graduale. • Il passaggio del calore da un punto all’altro del sistema deriva dalla mancanza di equilibrio termico al suo interno • Ne consegue che la sua temperatura varia in funzione della posizione considerata e, in generale, del tempo. • L’elemento fondamentale dello studio della trasmissione del calore è costituito dalla determinazione della distribuzione della temperatura, esprimibile:

  30. Conduzione Tale campo è detto campo di temperatura tridimensionale non stazionario. Se la temperatura del corpo non varia nel tempo il campo di temperatura si dice stazionario. Si ha allora che: Il campo di temperatura quindi può essere funzione di tutte le coordinate o soltanto di due o una. Un campo di temperatura monodimensionale stazionario ha l’espressione:

  31. Campo di temperatura monodimensionale stazionario La temperatura del corpo varia nel tempo: Regime di temperatura monodimensionale e non stazionario

  32. Conducibilità termica Nella teoria della trasmissione del calore, un solido viene studiato come un insieme di atomi disposti in una struttura periodica chiamata reticolo e di elettroni liberi. Il trasporto di energia termica nel solido è quindi dovuto a due effetti: 1. la migrazione degli elettroni liberi 2. onde di vibrazione del reticolo (vibrazioni elastiche). Tali effetti sono additivi e quindi la conducibilità termica è somma di una componente elettronica ed una di reticolo

  33. Conducibilità termica • Poiché la conducibilità legata agli elettroni liberi è inversamente proporzionale alla resistività elettrica, nei metalli puri che presentano una resistività elettrica bassa, essa prevale rispetto alla componente dovuta alle onde di vibrazione del reticolo (che è trascurabile). • Per quanto riguarda le leghe invece, che presentano valori di resistività elettrica più elevata, il contributo dovuto alle onde di vibrazione del reticolo non è più trascurabile. • Per i solidi non metallici il valore della conducibilità dipende essenzialmente dalle onde di vibrazione del reticolo. I solidi a struttura cristallina, cioè molto ordinati, come il quarzo, hanno valori di conducibilità termica più alti rispetto a materiali amorfi come il vetro. Esempi: diamante, ossido di berillio, che presentano una conducibilità termica maggiore di un solido metallico come l’alluminio.

  34. Conducibilità termica • Per quanto riguarda lo stato fluido, la maggiore distanza intermolecolare rende il trasporto di energia termica meno intenso rispetto ai solidi. La conducibilità nei liquidi è direttamente proporzionale a: - numero di particelle per unità di volume - velocità media di agitazione delle particelle - percorso libero medio che rappresenta la distanza media percorsa da una molecola senza collisioni. • I peggiori conduttori sono quindi i gas per i quali la conducibilità cresce al crescere della temperatura • La conducibilità dei liquidi generalmente decresce al crescere della temperatura. • I migliori conduttori sono i metalli per i quali generalmente la conducibilità decresce al crescere della temperatura, bruscamente in presenza di impurezza (acciaio).

  35. Coefficiente di conducibilità termica Per ldecrescente si passa da materiali conduttori a materiali isolanti.

  36. Coefficiente di conducibilità termica

  37. Coefficiente di conducibilità termica

  38. Postulato di Fourier - Flusso termico Se la direzione nviene riferita ad un sistema di coordinate x,y,z , q si scompone nelle seguenti componenti: La quantità di calore trasmessa nell’unità di tempo (potenza) attraverso l’unità di superficie isoterma si dice flusso termico.

  39. Flusso termico • Dire che il regime di trasmissione è stazionario significa che variazioni di temperatura e flusso di calore non dipendono dal tempo, cioè sono costanti nel tempo. Allora T = f (x,y,z) e q avrà componenti lungo x, lungo y e lungo z • Dire che il flusso termico si propaghi in configurazione monodimensionale significa che esso si propagherà solo lungo una direzione (es. lungo x) perché la temperatura varierà solo lungo x. Questa condizione è legata alla geometria del mezzo di propagazione. Quindi essendo Se

  40. Flusso termico in regime stazionario Se il regime di trasmissione è stazionario [T = f (x,y,z)] e q si propaga in configurazione monodimensionale (es. lungo x) perché la temperatura varierà solo lungo x si ha:

  41. Esempio n.1 Si consideri una parete di materiale omogeneo ed isotropo, delimitata da due superfici piane e parallele, di estensione infinita, mantenute a temperatura costante ed uniforme e conducibilità costante (T1 >T2). In questo caso l’equazione si riduce a: (flusso monodirezionale) T1 l q T2 x s La conduzione stazionaria in uno strato piano semplice

  42. Esempio n.1 l x s La conduzione stazionaria in uno strato piano semplice Flusso termico Legge di variazione della temperatura

  43. Esempio T1 l T2 È stato determinato il campo di temperatura x Conduzione stazionaria in uno strato piano semplice Essendo s

  44. Esempio n.2 Si consideri una parete costituita da due strati di materiali a e b, di spessori diversi tra loro. Poiché lo strato complessivo non è omogeneo, bisogna studiare separatamente i due strati. Strato sa T1 T2 la lb T3 3 x 1 2 sa Conduzione stazionaria in uno strato piano multiplo sb

  45. Esempio n.2 Strato sa Con analogo ragionamento si ha: T1 T2 la lb T3 3 x 1 2 sa Conduzione stazionaria in uno strato piano multiplo sb

  46. Esempio n.2 Conduzione stazionaria in uno strato piano multiplo T1 T2 ma in regime stazionario Sommando membro a membro le due equazioni si ottiene: la lb T3 3 x 1 2 Resistenza conduttiva sa sb

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