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GCC Gestione, Comando e Controllo

Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. GCC Gestione, Comando e Controllo. Corso Avanzato di Strategia e Tattica di Intervento. A cura di P.I. Gianmario Gnecchi - Lodi, Novembre 2000. Un’importante condizione:.

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Presentation Transcript


  1. Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco GCCGestione, Comando e Controllo Corso Avanzato di Strategia e Tattica di Intervento A cura di P.I. Gianmario Gnecchi - Lodi, Novembre 2000

  2. Un’importante condizione: Per ottenere il massimoda questi momentidi aggiornamento, occorronoimpegno e coinvolgimento DA PARTE DI TUTTI

  3. allora… • Cominciatescrivendo su un fogliotre buoni motiviper i quali siete quiquesta settimana. Grazie

  4. A volte ci dimentichiamo che: • Gli interventi si affrontano nel modo miglioresolo quando si operaall’interno di una forte struttura di comando e controllo… …che va messa in atto sempre, indipendentemente dalla complessitàdello scenario !

  5. Infatti: Solo se ci abituiamo a lavorarecon un corretto schema organizzativoanche negli interventi “piccoli”, (quando ciò è apparentemente non fondamentale), risulterà più facile ed automaticomettere in campo ed ampliare man manoil sistema di Gestione, Comando e Controllodurante gli interventi rilevanti quando ciò diventa assolutamente necessario.

  6. Incendio piccolo Pompiere piccolo Dove sta il vero problema? Incendio grande… Pompiere grande?

  7. Riflettiamo… • Il pompiere grande non esiste… ma gli incendi grandi esistono davvero! … e bisogna spegnerli!!! (bene, tra l’altro) • Ecco che allora usiamo tanti pompieri piccoli, sperando che –automaticamente- tanti pompieri piccoli facciano un pompiere grande. • ILLUSIONE! La cosa non è automatica. • Perché?

  8. Perché non è automatico che tanti pompieri riescano a lavorare come un solo pompiere? • Perché tanti pompieri hanno tante diverse teste. • E se la somma delle tante piccole bracciapuò assomigliare alla forza del “pompiere grande”,il fatto che ci siano più teste davanti all’incendio grande richiede di organizzarsi ad affrontare il problemain modo specifico. • Ecco che ci vuole un sistema di comando e controllo dell’intervento in modo da far ragionare il “pompiere grande” (somma di tanti pompieri piccoli) come se avesse una sola grande testa.

  9. Noi siamo qui per imparare: • Ad attivare sempre una struttura di comando e controllo dell’intervento • A riconoscere quando c’è in atto una struttura di comando e quando invece manca • Ad inserirci in un intervento già iniziato e portare il nostro contributo per completare la struttura di comando • Come affrontare il problema della mancanza di capacità, da parte di alcuni colleghi e di alcuni superiori, di intervenire operando all’interno di una struttura di comando e controllo

  10. La Gestione, il Comandoed il Controllo dell’interventosi attuano, principalmente, mediante • Un flusso di comunicazioni che trasferiscele informazioni e le decisionitra i vari “attori” sulla scena. • Senza questo flusso di comunicazioniè praticamente IMPOSSIBILE raggiungereil massimo delle prestazioni

  11. Una breve nota (piccola, ma non troppo): Il Cittadino, da noi, vuolesempre il massimo... …e ne ha ovviamente tutti i diritti !

  12. Un tipico schema dei flussidi comunicazione necessari alla gestione dell’intervento

  13. Che cosa facilita l’attuazionedi un sistema di comando e controllo sull’intervento? • Conoscenza comune delle “regole del gioco” (e cioè conoscenza delle procedure) • Capacità personali e qualità “dei Capi” • Capacità personali e qualità degli Operatori • Fiducia tra gli Uni e gli Altri • Dialogo tra gli elementi della squadra (condivisione)

  14. Non esistono problemi senza soluzioni,altrimenti non sono problemi: sono dati di fatto. • La capacità di risolvereil problema-intervento è quindi legata a: • preparazione del R.O.S. • preparazione dei diretti collaboratori • preparazione delle squadre • Non esiste alcuna scusanteper non essere adeguatamente preparati(compatibilmente con “gli anni di servizio”)

  15. …a proposito dellaantichità di servizio... • C’è chi pur avendo “lavorato”(cioè percepito lo stipendio)per 10 anni, ne ha capitalizzati solo 5 • Ed altri che avendo “lavorato”(cioè percepito lo stipendio)per 10 anni, ne hanno capitalizzati 20 CHE COSA SIGNIFICA QUANTO SOPRA?

  16. Ecco che cosa significa: • Supposto che entrambi abbiano effettuato lo stesso numero di interventi, i secondi (quelli dei 10 anni che valgono 20) ne hanno tratto insegnamento mediante: • riesame dell’intervento, delle tecniche impiegate e delle motivazioni che hanno portato a scegliere quelle tecniche • discussione con i colleghi e condivisione delle esperienze • proposte di cambiamento delle modalità di lavoro • ricerca di soluzioni diverse da applicare nelle volte successive • voglia di sperimentare • i primi (quelli dei 10 anni che valgono 5), invece, si sono lasciati “passar sopra” tutto questo

  17. Alcuni aspetti importanti sulla qualità del servizio 5 Tenete sempre in considerazione l’immagine che date agli altri di voi e di quello state facendo. • Non squalificate il cittadino (utente/cliente) con le vostre “qualifiche”. • Il comportamento di base dell’intera Organizzazione deve diventare “customer-centered” (cioè orientato e centrato sulle necessità del cittadino / cliente / utente). • Dobbiamo continuamente migliorare la qualità e le prestazioni (la performance) dei nostri servizi per la cittadinanza. • La nostra missione essenziale è quella di offrire e fornire il migliore servizio possibile ai cittadini (...utenti, clienti... chiamateli come meglio vi sembra). • Siate sempre cortesi - Trattate chiunque con rispetto, gentilezza, pazienza e considerazione. • Seguendo un sistema standard per la risoluzione dei problemi (procedure), cercate sempre di ottenere un risultato che sia: rapido, efficace, professionale, sicuro, eseguito con cura, ben gestito. • Trattate ciascuno come un “customer” (utente/cliente).

  18. Perché risulta fondamentale elaborare, studiare e applicare delle corrette Tecniche di Comando ? Perché una gestione strategica confusa rovina più Vigili del Fuocoe brucia più edifici di quanto non possa farloqualsiasi altro errore durante l'intervento.

  19. Che cosa significa "essere il R.O.S." • Il R.O.S.non è una particolare figura professionale,non è una qualifica e nemmeno un grado • Essere il R.O.S.significa svolgere in quel momento la funzione di direttore dell'intervento • Essere il R.O.S. è quindi una FUNZIONEche viene via via trasferita (quando necessario) da una persona all'altra secondo modalità prestabilite

  20. Per poter svolgere bene i propri incarichi il R.O.S. deve essere ben addestratoin termini di: • Capacità decisionale • Comando e controllo • Capacità di revisione e costante valutazione dell’intervento

  21. Il R.O.S.deve imparare a: • Saper distingueretra fatti e supposizioni • Mantenere un approccio flessibilenel processo decisionale • Sviluppare una risposta standard ad ogni condizione che gli viene riportata • Spostarsi verso il ruolo gestionale non appena possibile

  22. Caratteristichepeculiaridel R.O.S. • Rispetto per i compiti • Capacità di restare calmi • Approfondita conoscenza delle Strategie e Tecniche di Comando • Un'inclinazione a produrre ordini e non ad eseguirli personalmente • Capacità di dare un esempio positivo • Essere psicologicamente stabile • Essere fisicamente in forma • "Finezza" ed "eleganza" nei comportamenti • Mostrare fermezza nel comunicare l'intenzione di assumere rischi (ragionevoli) • Avere considerazione per tutto il Personale • Conoscere i limiti • Rispetto per le funzioni di comando altrui • Sentirsi membro dell'organizzazione • Essere a sua volta disciplinato e "concreto"

  23. A proposito del comportamento del R.O.S. sull'intervento... • Siate Leader • Il leader supporta il gruppo e il gruppo supporta il leader. • Rispettate il Personale • Siate sensibili alle necessità delle persone che lavorano con voi sull'intervento. State lavorando insiemeper combattere l'incendio. • Non mettete in ridicoloe non rimproverate in mezzo a tutti qualcuno che commette un errore. Risolvete la questione durante la revisione critica dell'intervento.

  24. A proposito del comportamento del R.O.S. sull'intervento... • Non imponete inutilmenteil vostro grado, la vostra autoritào la vostra anzianità • Ciascuno svolge la sua parte di lavoro e le persone più capaci danno una mano a quelle meno capaci. • Se qualcuno è nel dubbio, aiutatelo. • Se ha commesso un errore, aiutatelo a correggerlo. • Se pensate che stia per commettere un errore, aiutatelo a prevenirlo.

  25. A proposito del comportamento del R.O.S. sull'intervento... • Usate un linguaggio appropriato • Dovete mostraretutta la vostra professionalitànel modo in cui impartite gli ordinio chiedete informazioni. • Le conversazioni e tutte le altre comunicazionidevono essere fattecon un linguaggio ed una cortesiache risultino appropriati. • Il pubblico ci osserva, ci ascolta. • E CI GIUDICA !!!

  26. Ci sono quattro situazioni gestionali che possono presentarsi sulla scena dell’intervento • Gestione come unico comandante • Gestione delegata • Gestione con risorse limitate • Gestione ad intervento già iniziato

  27. Modalità di comando iniziale • Modalità di comando nel caso in cui “apparentemente non c’è nessun incendio” • Modalità di comando in caso di attacco immediato dell’incendio • Modalità di comando esterno

  28. Modalità di comando nel caso in cui “apparentemente non c’è nessun incendio” • Generalmente richiede una certa verifica della situazione ed investigazione da parte della prima squadra che arriva, mentre le eventuali altre squadre restano in area di attesa. • Il R.O.S. probabilmente andrà con la squadra che fa la verifica della situazione, utilizzando la sua radio portatile per continuare le sue funzioni di comando.In questo caso egli crea una specie di“postazione mobile di comando”.

  29. Modalità di comando in caso di attacco immediato all’incendio • Per ottenere un rapido attacco molto aggressivo in questa fase critica, il Capo squadra può scegliere di guidare l’attacco mentre utilizza una radio portatile per continuare l’azione di comando. • Questa modalità di attacco immediato deve essere conclusa rapidamente e portare ad uno dei seguenti risultati: • a) la situazione è stata stabilizzata dall’azione di attacco immediato; • b) il comando è stato trasferito ad un’altra persona; • c) la situazione non si è stabilizzata per cui il Capo squadra muove verso una postazione di comando esterna.

  30. Modalità di comando esterno • A causa della dimensione dell’incendio, della possibilità di una sua propagazione o della complessità dell’edificio, alcuni scenari richiederanno una forte e diretta azione di comando dall’esterno. • In questi casi il Capo squadra assumerà fin dall’inizio una posizione esterna stazionaria e vi rimarrà fino a quando non verrà rilevato dalle sue funzioni di comando. • Il Capo squadra più esperto lascia perdere i vantaggi di un posto di comando stazionario soltanto quando egli si rende contoche la sua diretta partecipazione personaleè quella che può fare una cruciale differenza sull’esito dell’azione d’attacco o sulla sicurezza della sua squadra.

  31. Riassunto delle modalità di comando • Modalità di comando nel caso in cui “apparentemente non c’è nessun incendio” • Modalità di comando in caso di attacco immediato dell’incendio • Modalità di comando esterno

  32. A proposito di rischio... • Noi rischieremo -anche molto- le nostre vite per salvare delle altre vite umane. • Noi rischieremo le nostre vite un poco, e in maniera calcolata, per salvare quei beni che sono ancora salvabili. • Noi non rischieremo affatto le nostre viteper quei beni che sono già andati persi.

  33. Le procedure generali per la strutturazione del sistema di gestione, comando e controllo sull’intervento

  34. La procedura generale di impiego delle squadre deve contenere • Risorse umane da destinare alla catena di comando • mezzi da impiegare per la gestione dell’intervento • sistemi di comunicazione dedicati alla gestione • -

  35. La procedura generale di sicurezza degli operatori, ovvero: il 626 applicato al soccorso • Requisiti minimi della composizione delle squadre, dei mezzi e delle attrezzature • Tempo massimo di impiego delle singole unità, per tipologia di intervento • Vincolo ad operare esclusivamente all’interno di una struttura di gestione, comando e controllo • -

  36. Casi di studio • Ponte sull’Adda • Treno in Germania • Grande edificio industriale (Milano?) • Edificio con sotterraneo in fiamme

  37. Elaborazione ed analisi casi di studio • Sequenza operazioni • scelte strategiche • aspetti rilevanti • settori • comunicazioni

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