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VII° CONFERENZA ORGANIZZATIVA Palazzo Castiglioni Milano, 27-28 Novembre 2009

VII° CONFERENZA ORGANIZZATIVA Palazzo Castiglioni Milano, 27-28 Novembre 2009. VII° CONFERENZA ORGANIZZATIVA IL VALORE DEL PRODOTTO ASSOCIATIVO ED IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA ORGANIZZATIVO Dr. Mario Verduci Palazzo Castiglioni Milano, 27-28 Novembre 2009.

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VII° CONFERENZA ORGANIZZATIVA Palazzo Castiglioni Milano, 27-28 Novembre 2009

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Presentation Transcript


  1. VII° CONFERENZA ORGANIZZATIVAPalazzo CastiglioniMilano, 27-28 Novembre 2009

  2. VII° CONFERENZA ORGANIZZATIVAIL VALORE DEL PRODOTTO ASSOCIATIVO ED IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA ORGANIZZATIVODr. Mario Verduci Palazzo CastiglioniMilano, 27-28 Novembre 2009

  3. COS’E’ IL PRODOTTO ASSOCIATIVO?E’ ciò che costituisce il risultato di un processo di attività politico/sindacale rivolto a costituire, modificare ed estinguere le relazioni che l’impresa ha:- con il mercato (strumenti di competizione) - con le istituzioni (fiscalità - territorio – ambiente - trasporto e logistica – etc.)- con i collaboratori (relazioni umane, etc.)

  4. LA RAPPRESENTANZA DIRETTA E QUELLA INDIRETTASi sostiene che la rappresentanza politico-sindacale è per sua natura indiretta, nel senso che essa deriva da un patto sociale che si ispira a principi di solidarietà e comuni interessi, ma non ad un trasferimento di poteri di agire in nome e per conto di qualcuno.

  5. Dunque l’efficacia ed il limite della rappresentanza indiretta è costituita dall’individuazione dell’interesse comune e del coordinamento delle azioni in grado di realizzarlo nell’ambito della dialettica che si sviluppa tra le forze sociali.Si tratta, perciò, di apprestare “un’ideologia” che costituisce la materia prima del “prodotto associativo” dove la parola ideologia non deve essere intesa in senso deteriore, come si usa oggi, ma nel senso delle concezioni culturali, politiche, storiche ed economiche, attraverso le quali la comunità delle imprese di un certo settore promuove e tutela i propri interessi.

  6. Definito così il prodotto associativo si tratta di verificare qual è il processo di produzione attraverso il quale esso assume una configurazione fruibile da tutti o parte dei membri rappresentati, in sostanza individuare la fonte del suo valore e la capacità di soddisfare i bisogni dell’imprenditore e le esigenze dell’impresa. In quest’ottica il laboratorio di produzione è costituito dal cosiddetto sistema associativo.Nel nostro caso il sistema associativo di appartenenza è costituito dalla Confcommercio, che recentemente ha aggiunto alla propria sigla, “Imprese per l’Italia”. L’aggiunta non è solo una questione di forma ma, come vedremo, di sostanza.

  7. Ma così come il laboratorio si compone di reparti e linee di produzione alla stessa stregua il nostro sistema associativo di riferimento si sviluppa a rete e, aggiungo, a maglie strette, la cui trama e ordito sono rappresentate rispettivamente dalle Ascom provinciali, dalle federazioni di settore e dalle associazioni di categoria, le quali, a loro volta, costituiscono dei sotto sistemi che presidiano il territorio o una tipologia merceologica (es. ASCOMED).

  8. Si tratta, perciò, di una organizzazione complessa che richiede l’impiego di risorse umane di grande competenza e qualità, le cui componenti sviluppano il processo di produzione del prodotto associativo secondo principi di sussidiarietà e solidarietà: cioè di uno specifico problema si deve occupare chi fra i componenti della rete ha più competenze e risorse per poterlo risolvere, nella consapevolezza che la soluzione appartiene e tutti i componenti della rete.Come è facile da intendere il “prodotto associativo” è quindi valore di insieme, la cui creazione appartiene alla sfera di responsabilità sociale dell’impresa, alla quale non è consentito sottrarsi.

  9. IL MODELLOUn sistema a rete richiede che le distanze tra il vertice e la base e tra il centro e la periferia siano estremamente accorciate, in modo che a ciascuno venga consentita non solo una partecipazione agevolata, ma di apportare il proprio contributo di idee e di interessi per la soluzione dei problemi comuni.Una sorta di democrazia partecipata che diviene di giorno in giorno più efficace grazie allo sviluppo del web.

  10. Il modello si fonda sull’idea che ciascuna impresa presente sul mercato opera a due livelli di responsabilità:- il primo ha carattere identitario e costitutivo (es. sono un’impresa di distribuzione di materiali edili, dunque devo dimostrare la mia esistenza attraverso una specifica comunicazione e lo svolgimento di un’attività produttiva)- il secondo riguarda la sostenibilità sociale dell’impresa e dei diritti e doveri che ne scaturiscono (es. impatto sul territorio, livelli occupazionali, immagine di insieme dell’offerta distributiva del settore, etc.)

  11. La partecipazione al processo di produzione del “prodotto associativo£ rientra appunto nella sfera di questo secondo livello di responsabilità.La partecipazione, perciò, attiva il meccanismo dello scambio tra ciò che avviene tra i due livelli di responsabilità, quello interno e quello esterno, producendo il cambiamento culturale necessario per lo sviluppo dell’impresa. Nelle altre relazioni che verranno sviluppate in queste due giornate di lavoro verranno illustrate le tecniche e le strategie di comunicazione che favoriscono la partecipazione.

  12. Per parte mia vorrei ancora aggiungere, prima di arrivare alle conclusioni, che le PMI, ancor più se appartenenti al settore del commercio, del turismo e dei servizi, anche se si avverte qualche piccolo segnale rivalutativo ottengono dalla collettività un riconoscimento sociale inversamente proporzionale al loro contributo, al funzionamento dell’economia e del mercato ed alla crescita civile del Paese.Anzi davanti a loro, la crisi attuale apre il baratro della chiusura ed in ogni caso si dischiude uno scenario dove si accresce il rischio default.Una cosa però è certa, che in assenza di una credibile strategia di contrasto, le sofferenze si accresceranno a dismisura, senza che nessuno pianga per la crescita dei senza lavoro, anche se si tratta di piccoli e medi imprenditori.

  13. Basterebbe da sola questa considerazione per riconoscere nel sistema di rappresentanza di impresa, non solo un agente del cambiamento ed un motore dello sviluppo, ma un fattore di stabilità e di coesione sociale elevando il nostro sistema al rango di una istituzione rappresentativa dei valori della nostra identità.L’orgoglio e la passione di lavorare per una causa socialmente rilevante accresce la nostra e vostra responsabilità verso gli associati ed il mondo delle imprese che rappresentiamo.

  14. VII° CONFERENZA ORGANIZZATIVAGRAZIE PER L’ATTENZIONEPalazzo CastiglioniMilano, 27-28 Novembre 2009

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