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RSI. Per un governo efficiente delle organizzazioni. Qual è la missione fondamentale delle organizzazioni? (Profit, No Profit). Mettere insieme capacità e risorse in vista del raggiungimento di obiettivi che ciascuno da solo non sarebbe in grado di ottenere.

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Presentation Transcript


  1. RSI Per un governo efficiente delle organizzazioni

  2. Qual è la missione fondamentale delle organizzazioni? (Profit, No Profit)

  3. Mettere insieme capacità e risorse in vista del raggiungimento di obiettivi che ciascuno da solo non sarebbe in grado di ottenere

  4. Il contratto regola gli accordi tra le parti per raggiungere gli obiettivi condivisi, ma…

  5. C’è il rischio di comportamenti sleali ed opportunistici

  6. Il comportamento sleale può spingersi al limite estremo in cui gli attori oggetto dell’abuso diventano indifferenti tra rimanere nella relazione subendo l’espropriazione e uscire dalla relazione al prezzo di perdere i propri investimenti.

  7. ERGO inevitabilmente crisi di fiducia e legittimità all’interno dell’organizzazione (tra proprietà e dipendenti) e all’esterno (tra azienda e stakeholder che intrattengono rapporti con essa a vario titolo)

  8. Il Caso ENRON

  9. ENRON 7° gruppo americano per ricavi, con un giro di affari superiore ai 100 miliardi di dollari

  10. Fine 2001 Oltre 10 miliardi di dollari di debiti

  11. Conseguenze: licenziamenti di massa e 20000 dipendenti si sono ritrovati senza pensione in quanto la dirigenza aveva utilizzato anche i fondi pensione Fallimento Kmart per giro di vite delle banche

  12. La “morale”: • Tenere comportamenti scorretti destabilizza gravemente il mercato e quindi la società, ci “bruciamo” la fiducia, la base per i rapporti economici e non solo…; • Anche la rendicontazione contabile tradizionale (già fortemente disciplinata da norme formali) è soggetta a profonde manipolazioni.

  13. KENLAY

  14. JEFFREY SKILLING

  15. Il caso Parmalat Quando il bilancio sociale non è garanzia di niente (Parmalat aveva appena pubblicato il suo bilancio sociale prima di fare il crack).

  16. Dai verbali del dibattimento emergono i nomi di politici di primo piano: Forlani, Colombo, Pomicino, Fabbri, Signorile, Mannino, Fracanzani, Speroni, Stefani, D’Alema, Dini, Fini, De Mita, Tabacci, Sansa, Scalfaro, Pierluigi Bersani, Lusetti, Gargani. Per somme inferiori ai 5 mila euro e quindi esenti da dichiarazioni, Casini, Prodi, Buttiglione, Castagnetti e Segni.

  17. Nel 1996 Tanzi sostenne la campagna elettorale di Prodi e nel 2001 quella di Berlusconi

  18. Anche le banche creditrici furono complici in qualche modo delle conseguenze del crack. Deutsche Bank da 140 milioni di euro ha guadagnato 217 milioni di interessi (+140%), Unicredit da 171 a 212 (+124%), Capitalia +123%. I capitali raccolti attraverso questa via venivano occultati in società site in paradisi fiscali come quella dal nome emblematico di Buconero Spa.

  19. Fine del 2003: 14 miliardi di euro di “buco”

  20. Quale risposta?

  21. La Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) intesa come insieme di strumenti per la gestione dei rapporti tra azienda e i suoi pubblici rilevanti (stakeholder management, relationship)

  22. La RSI può correggere questa inefficienza nel governo delle transazioni associando al “diritto residuale di controllo” ulteriori doveri fiduciari nei confronti di chi non ha potere di intervento sull’imperfezione contrattuale e come tale “a rischio di abuso”.

  23. Esiste un’equazione matematica (equazione di Nash) che è in grado di calcolare la soluzione ottima del gioco di contrattazione Ovvero quando la somma delle singole utilità è massima

  24. Quali gli stakeholder? Generalmente: • i dipendenti • i collaboratori esterni • i clienti e i fornitori • la comunità circostante • la pubblica amministrazione • l’ambiente • la società civile • le generazioni future • …

  25. L’azienda dunque come “sistema aperto” che valuta le proprie performance a 360° Con il fine di garantire la sostenibilità delle attività a lungo termine

  26. “L’economia – così afferma Amartya Sen – può essere resa più produttiva se si presta maggior e più esplicita attenzione alle considerazioni di natura etica che informano il comportamento e i giudizi umani” (A. Sen, On Ethics and Economics, trad. it. Etica ed economia, Laterza)

  27. I cittadini-consumatori che opinione hanno in merito?

  28. La CSRImpatto sugli stakeholders: clienti Nel corso dell’ultimo anno hanno punito un’azienda perché non socialmente responsabile: Fonte: SDA Bocconi, CSR Monitor

  29. La CSRImpatto sugli stakeholders: investitori Dati % relativi ad un campione di 1000 intervistati che possiedono azioni/fondi comuni di investimento/fondi pensione abbastanza d’accordo molto d’accordo venderei le azioni di un’azienda se sapessi che si comporta in modo socialmente irresponsabile sono molto interessato a saperne di piu’sull’operato in campo sociale ed ambientale delle aziende che fanno parte del mio portafoglio di investimento quando prendo in considerazione un investimento, un elemento importante è che un’azienda renda noto il suo operato in campo sociale ed ambientale investire in aziende socialmente responsabili è meno rischioso che investire in quelle socialmente non responsabili Chi possiede fondi o azioni si mostra più sensibile ad investire in imprese socialmente responsabili e a vendere azioni di aziende irresponsabili sebbene consapevole che le aziende Buone non siano necessariamente più redditizie.

  30. La CSR ha un impatto positivo sul “commitment” e la lealtà dei dipendenti, incidendo positivamente sulla loro motivazione e sul senso di appartenenza all’azienda responsabile. La CSRImpatto sugli stakeholders: dipendenti Dati % relativi ad un campione di 1000 intervistati che lavorano attualmente per un’azienda con più di 100 dipendenti abbastanza d’accordo molto d’accordo più la mia azienda è socialmente responsabile, più io mi sento motivato e leale come dipendente la mia azienda ha bisogno di concentrarsi maggiormente sulle proprie responsabilità sociali

  31. La CSRCasi di successo italiani di Cause Related Marketing

  32. Un po’ di “storia” della RSI

  33. In Francia con la discussione animata dal Centre des Jeunes Dirigeants e dall’Institut de L’Entreprise. Il rapporto Sudreau raccoglie i risultati di questo dibattito che culminò nella legge 769 del 1977 che prevede l’obbligo di pubblicazione del bilancio sociale. In Germania il gruppo del Sozialbilanz-Praxis (Basf, Bertelsmann, Shell, Pieroth, Ranx Xerox, Saarbergwerke, Sitaeg, Bayer, Ford, Kölner Balk, Rheinbraun, Rud-Kettenfabrik, Volkswagenwerk, Mannesmann) delineò le caratteristiche che doveva avere il documento sintetico di rendicontazione. In Italia con il disegno di legge 1571 del 22 luglio 1981 si era dato avvio ad un processo che avrebbe dovuto regolamentare la rendicontazione in materia di responsabilità sociale delle imprese, ma l’iter normativo non giunse a compimento.

  34. Disegno di legge 1571/81 Il rendiconto sociale doveva recare informazioni su: 1) le condizioni di igiene e sicurezza; 2) le misure di prevenzione dei rischi; 3) i metodi di fabbricazione; 4) la capacità produttiva degli impianti; 5) i lavoratori occupati; 6) l’ammontare delle retribuzioni; 7) il costo del lavoro per unità di prodotto; 8) gli orari di lavoro; 9) le assenze; 10) le attività educative e di formazione; 11) lo stato delle relazioni industriali. Al rendiconto dovevano essere allegati anche i dati statistici relativi all’impatto dell’attività produttiva sull’ambiente naturale, sulla salute pubblica e sull’organizzazione aziendale

  35. Nell’ottica europea degli anni ’80-’90: Il bilancio sociale viene considerato in buona sostanza un completamento della documentazione contabile

  36. Allora come incentivare la RSI? Per legge?

  37. Quale ruolo per gli enti pubblici?

  38. Le Istituzioni europee e la RSI

  39. Anni 1999-2000 punto di svolta. Approccio più completo al tema della rendicontazione sociale da parte delle istituzioni europee. • 2000 summit di Lisbona (obiettivi strategici dell’Europa, il traguardo della Soc.Info. entro 2010) Consiglio europeo 1° appello per la diffusione della RSI. • 2001 Libro Verde della Commissione europea sulla RSI. • 2002 Comunicazione della Commissione (COM, 2002, 347 def) con cui si istituiva un Forum europeo multistakeholder sulla RSI. • 2004 comunicazione conclusiva dei lavori del Forum

  40. “RSI è un concetto con il quale le aziende integrano volontariamente le problematiche sociali ed ecologiche nelle operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate (stakeholder)”.

  41. http://ec.europa.eu/enterprise/csr/campaign/index_it.htm

  42. PEOPLE Performance sociale PLANET Performance ambientale • Riduzione impatto ambientale • processi • prodotti • Governance • Valori Etici • Risorse Umane • Diritti umani • Comunità • Stato/P.A. • … La CSRPrincipi di base Corporate Social Responsibility PROFIT Performance economica • Creazione e distribuzione di valore Triple bottom line Le imprese sviluppano investimenti sostenibili e decisioni societarie perseguendo simultaneamente i tre obiettivi strategici di sviluppo: Profit, People, Planet.

  43. La CSRCos’è “in pratica” …. Carta dei valori Bilancio Sociale Certificazioni Donazioni Politica ambientale Formazione Micro-credito C.S.R. Fondazione d’impresa …. Codice Etico Marketing sociale Asili nido …. Accessibilità on-line Comunicazioni alla clientela (trasparenza) …. Tutela privacy La Corporate Social Responsibility è l’insieme delle politiche e delle pratiche aziendali attraverso cui le imprese dichiarano la propria assunzione di responsabilità nei confronti delle istanze e delle problematiche sociali ed ecologiche.

  44. AMBIENTALE SOCIALE ECONOMICO La CSR Strumenti e macro-aree d’intervento All’interno delle macro aree, questi alcuni degli strumenti di CSR: • Certificazione di qualità • Certificazioni Ambientali • Codice etico • House Organ • News Letter • Volontariato d’impresa • Match Giving • Distacco di transizione • Comunicazione Sociale • CRM • Secondment • Sponsorizzazioni • Payroll giving • Matching gift • Fondazione d’Impresa • Impresa sociale • Programma di responsabilità Strumenti per Macro-Aree • Donazioni • Microcredito di solidarietà • Carte di credito • Bilancio sociale o di sostenibilità

  45. La CSRA chi si rivolge STAKEHOLDER IMPATTI POSITIVI • Customer satisfaction • Retention • Volume di affari • Clienti • Fornitori Verso l’esterno • Comunità locali • Istituzioni • Generazioni future • Capacità di attrazione investimenti • Reputation dell’azienda • Integrazione sul territorio • Soddisfazione interna dei dipendenti • Riduzione turnover • Condivisione dei valori aziendali • Dipendenti Verso l’interno • Azionisti • Investitori-Risparmiatori • Ritorni sull’investimento La Corporate Social Responsibility sviluppa una reputazione positiva, incrementa la fiducia e genera vantaggi competitivi nei rapporti con gli stakeholder

  46. Alcuni esempi di standard RSI e di rendicontazione sociale: LBG (London Benchmarking Group), AA110 (AccountAbility 1000), SA8000 (Social Accountability 8000), GRI (Global Reporting Iniziative), GBS (Gruppo di Studio sul Bilancio Sociale), The Copenhagen Charter, Q-RES, Social-Metrica.

  47. Tutti questi standard presentano un’affinità data dal ricalcare la struttura logica della gestione della qualità (ISO 9000) e della gestione ambientale (ISO 14000)

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