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Epilessia a scuola

Epilessia a scuola. Crisi epilettica. La crisi epilettica è una crisi risultante dalla scarica ipersincrona e intermittente di una popolazione di neuroni cerebrali: può essere estesa a tutto il cervello o limitata a una singola zona

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Epilessia a scuola

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Presentation Transcript


  1. Epilessia a scuola

  2. Crisi epilettica • La crisi epilettica è una crisi risultante dalla scarica ipersincrona e intermittente di una popolazione di neuroni cerebrali: può essere estesa a tutto il cervello o limitata a una singola zona • Può accompagnarsi a manifestazioni clinicamente evidenti (disturbi soggettivi o oggettivi apprezzabili all'esame diretto del malato) o passare inosservata (crisi subclinica).

  3. Crisi epilettica • Ogni individuo, con stimoli adeguati (per es. sotto elettroshock, dopo somministrazione di cardiazol, ecc ...), può presentare una crisi di tipo epilettico. Il fenomeno diventa patologico quando le crisi compaiono spontaneamente o per stimoli abitualmente innocui (soglia convulsiva molto bassa). • Si può parlare di vera e propria epilessia solo quando sono presenti crisi epilettiche clinicamente evidenti che tendono a ripetersi nel tempo.

  4. Tipi di crisi • Crisi parziali • Crisi generalizzate • Crisi parziali secondariamente generalizzate • Crisi parziali complesse • Crisi miocloniche

  5. Epidemiologia dell’epilessia • Il 5 % delle persone ha un episodio di tipo epilettico nel corso della sua vita • In Italia sono 500.000 le persone con epilessia • L’80 % delle epilessie insorge prima dei 20 anni

  6. Classificazione delle epilessie • Idiopatiche • Criptogenetiche • Sintomatiche

  7. Problematiche relative al riconoscimento delle crisi • A volte le crisi non vengono riconosciute o sono male interpretate: • Assenze • Crisi a sintomatologia soggettiva (temporali, occipitali) • Sincopi (convulsive) vs Crisi epilettiche • Altre volte vengono definiti “critici” alcuni aspetti del comportamento o disturbi della condotta

  8. Assistenza durante la crisi • Mantenere la calma ! • Eliminare eventuali situazioni di rischio ambientale (arredo, laboratori, palestra) e ridurre la possibilità di traumi. • Non bloccare i movimenti del corpo • Le manovre per prevenire la morsicatura della lingua devono essere tempestive (prima del trisma) e corrette (altrimenti è meglio evitarle perchè inutili o dannose!) • Controllare la durata della crisi (con l’orologio!) • Osservare con cura sintomi e segni critici, anche nella loro evoluzione temporale (particolare attenzione ai segni di lato!) • Se la crisi persiste, interromperla con benzodiazepine e.r. • Dopo la crisi porre il paziente in decubito laterale

  9. Crisi parziali complesse • Durante la crisi: la persona può avere sguardo fisso, non rispondere o dare risposte inadeguate se interrogata, sedersi, alzarsi od aggirarsi senza alcuna finalità, muovere le labbra o compiere movimentidi deglutizione o masticazione. • Può dare l'impressione di essere ubriaco, oppure drogato. • Non cercate di fermare o di trattenere il soggetto • Allontanatelo da oggetti o situazioni pericolose, oppure cercate di evitare che si avvicini • Non scuotetelo • Se siete soli, non avvicinate coloro che vi appaiono molto inquieti o aggressivi. • Dopo la crisi: la persona, dopo aver ripreso coscienza, potrà trovarsi in uno stato di confusione o di disorientamento. • È opportuno non lasciarla sola fino a quando non si sarà del tutto ripresa.

  10. Crisi generalizzata tonico-clonica • Durante la crisi: la persona può cadere a terra, irrigidirsi e compiere bruschi movimenti, a scatti. • A causa di difficoltà respiratorie, può inoltre presentare un colorito cianotico o pallido. • Aiutate la persona con crisi ad assumere la posizione sdraiata, ponendole inoltre qualcosa di morbido sotto il capo • Allontanate oggetti duri o taglienti che si trovassero nelle circostanze • Slacciate capi di vestiario troppo stretti Non introducete nulla fra i denti • Non cercate di bloccare i movimenti degli arti, in quanto non è possibile fermare la crisi in atto. • Dopo la crisi: la persona può essere confusa e disorientata. • Girate il soggetto su di un fianco per consentire la fuoriuscita della saliva dalla bocca • Non date nulla da bere o da mangiare, prima che la persona non si sia del tutto riavuta

  11. Interventi esterni Chiamare un'autoambulanza : raramente è necessario, a meno che: • Al termine della crisi la persona non riprenda a respirare (in questo caso iniziare una "respirazione bocca a bocca") • La persona presenti più crisi, una dopo l'altra • La persona sia ferita, oppure richieda espressamente l'intervento di un'autoambulanza

  12. Assistenza ai compagni Fornire spiegazioni semplici e risposte chiare alle domande dei compagni Prevedere un lavoro sulla elaborazione e recupero dell’esperienza critica

  13. Interpretazioni erronee più frequenti • Inquadrare tutti gli aspetti comportamentali e di rendimento in funzione dell’epilessia • Non individuare la presenza di problemi e disturbi associati • Valutare in maniera incongrua gli effetti dei farmaci assunti

  14. Scelte inadeguate • Limitazione delle attività fisiche e mentali (paura di scatenamento delle crisi) • Richieste non adeguate ai livelli e alle potenzialità del paziente (sia in eccesso che in difetto)

  15. I FARMACI • Trattamento dell’epilessia con farmaci che richiedono somministrazione regolare dati per periodi lunghi. • Il 70% delle epilessie risponde bene al primo farmaco e si ottiene la guarigione clinica

  16. Farmaci in caso di crisi • Se la crisi dura più di 5 minuti somministrazione di benzodiazepine per via rettale (Micropam). • Se continua dopo altri 5 minuti ripetere la dose.

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