1 / 38

EPILESSIA

E. Dezuanni UO Neurologia – Centro Epilessia Ospedale San Carlo Borromeo. EPILESSIA. Crisi epilettica. Fenomeno transiente di segni e/o sintomi dovuti ad una eccessiva attività o ad una attività eccessivamente sincrona dei neuroni del SNC. CRISI EPILETTICA.

Gabriel
Download Presentation

EPILESSIA

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. E. Dezuanni UO Neurologia – Centro Epilessia Ospedale San Carlo Borromeo EPILESSIA

  2. Crisi epilettica • Fenomeno transiente di segni e/o sintomi dovuti ad una eccessiva attività o ad una attività eccessivamente sincrona dei neuroni del SNC

  3. CRISI EPILETTICA Elementi caratterizzanti • Inizio e fine bruschi fenomeno parossistico • Sintomi: esperienze soggettive • Segni: manifestazioni visibili • Attività neuronale abnorme o sincrona

  4. EPILESSIA • Ricorrenza due o più crisi epilettiche non provocate

  5. Incidenza e prevalenza dell’epilessia. Elevate fra i soggetti anziani e crescono in relazione all’aumento dell’età a partire dai 55 anni

  6. CRISI EPILETTICA Crisi provocate • Crisi sostenute da un’evidente e immediata causa precedente: • ischemia/emorragia cerebrale • insulto metabolico • insulto tossico • trauma • infezione

  7. CRISI EPILETTICA Diagnosi differenziale • Sincope (vaso-vagale, cardiaca, posturale…)‏ • TIA • Amnesia globale transitoria • Emicrania • Disturbi vestibolari

  8. CRISI EPILETTICA Diagnosi differenziale • MNPE: manifestazioni parossistiche non epilettiche • Attacchi di panico, pseudocrisi, iperventilazione. • Allucinazioni psicotiche e illusioni • Stati di fuga

  9. CRISI EPILETTICA Classificazione • ILAE si fonda su due criteri: • EEG • fenomenologia clinica • Crisi generalizzate: originano da una vasta area della corteccia in entrambi gli emisferi. Comportano sempre la perdita di coscienza

  10. CRISI EPILETTICA Classificazione • Crisi parziali:originano da un’area limitata della corteccia in un solo emisfero • CRISI PARZIALI SEMPLICI (senza alterazione della coscienza) e • CRISI PARZIALI COMPLESSE (coscienza compromessa o persa)‏ • Le crisi parziali possono generalizzare

  11. CLASSIFICAZIONE Crisi parziali semplici • Durata pochi secondi • Semeiologia clinica dipendente dall’area corticale interessata • manifestazioni motorie(clonie, spasmi) • manifestazioni somatosensoriali o sensoriali speciali (formicolio, bruciore, calore, fenomeni visivi, sensazione epigastrica) • manifestazioni autonomiche (cambiamento del colore della pelle, della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca, del diamtero pupillare, piloerezione) • manifestazioni psichiche (“AURA”, piu’ comune nelle crisi parziali complesse ma può verificarsi anche in casi di epilessia a focalita’ temporale, frontale o parietale)

  12. Sintomatologie principali • Sintomi disfasici(area corticale, frontale o temporo-parietale del linguaggio, che scompare o viene notevolmente compromesso) • Sintomi dismnesici(disturbo della memoria:flashback, dèjà vu, jamais vu o esperienze panoramiche) • Sintomi cognitivi(stati di sogno o sensazione di irreatà/depersonalizzazione • Sintomi affettivi(paura,depressione, rabbia, irritabilità. Euforia, pensieri erotici, serenita’. Risata senza gioia) • Illusioni (macropsia,micropsia, forma peso distanza) • Allucinazioni strutturate(visive, uditive, gustative, olfattive, semplici o elaborate)

  13. Crisi parziali complesse (nella loro espressione più completa sono costituite da tre componenti) CLASSIFICAZIONE • CRISI PARZIALI COMPLESSE • Aura (equivale ad una crisi parziale semplice:fenomenologie descritte. Breve durata. In rari casi maggior durata) • Alterazione della coscienza(assenza o arresto psicomotorio:il paziente e’ immobile ed “inaccessibile”. Spesso si associano brevi spasmi tonici, fenomeni posturali, sfumate manifestazioni miocloniche) • Automatismi(=attivita’ motorie involontarie, in stato di incoscienza. Degli automatismi vi è amnesia totale )

  14. AUTOMATISMIgeneralmente suddivisi: • Oro-alimentari (masticare,schioccare le labbra, deglutire, salivare) • Mimici (manifestazioni di riso o di paura,rabbia, eccitazione) • Gestuali (movimenti di nervosismo con le mani, tapping,accarezzare o massaggiare, movimenti di sistemazione e riordino. Azioni complesse come vestirsi, attivita’ automatiche dirette ai genitali • Ambulatori (camminare, camminare in cerchio,correre) • Verbali (produzione di suoni privi di significato, fischiare, grugnire, ripetizione di parole e frasi) • Responsivi (comportamenti quasi finalizzati, in risposta alle stimolazioni ambientali • Comportamento violento (da considerarsi come la risposta di una persona estremamente confusa. Tende a manifestarsi quando la persona e’ contenuta nelle sua attività)

  15. CLASSIFICAZIONE Crisi generalizzate • Compromissione della coscienza fin dall’esordio per l’esteso coinvolgimento dell’area corticale e subcorticale. • Manifestazioni motorie bilaterali e simmetriche • Pattern EEG parossistici espressione bilaterale e sincrona/simmetrica su entrambi gli emisferi

  16. Crisi tonico cloniche (grande male)‏ Crisi atoniche Crisi non classificabili CLASSIFICAZIONE Crisi generalizzate • Crisi tipo assenza • Crisi a tipo assenza atipica • Crisi miocloniche • Crisi cloniche • Crisi toniche La terapia può modificare la semeiologia clinica

  17. CRISI A TIPO DI ASSENZA (ASSENZA PICCOLO MALE) • Brusca ed improvvisa perdita della coscienza (assenza) associata ad arresto motorio • Tono posturale conservato • Paziente inaccessibile, spesso attonito • La crisi termina bruscamente e il paziente riprende l’attivita’ precedente • Non vi e’ confusione post-critica • Breve durata (< 10 sec) • Mioclonie palpebrali,fini clonie, minime alterazioni tono posturale, automatismi semplici • La crisi puo’ ricorrere a grappolo (risveglio/addormentamento)

  18. Facilitate da stanchezza, assopimento, SLI, HP • Infanzia e adolescenza (EGI) • EEG peculiare: sequenza parossistica di PO a 3 HZ generalizze, regolari, sincrone e simmetriche su entrambi gli emisferi • EEG intercritico: attivita’ di fondo normale con parossismi a tipo PO generalizzate frequentemente indotte dalla HP, meno da SLI

  19. Crisi tonico-cloniche (crisi grande male) • Talvolta prodromi(malessere, incremento progressivo di mioclonie) • Perdita di coscienza, talvolta emissione di un grido. Il paziente cade: • Breve periodo di flessione tonica • Fase piu’ lunga di iperestensione tonicaassiale(revulsione bulbi oculari, mandibola serrata, arti rigidi, pugni chiusi)

  20. Apnea con cianosi (fase tonica 10-30 sec) • Fase clonicamovimenti convulsivi quattro arti, mascella, muscoli facciali. Respiro stertoroso,perdita di saliva, morsicatura della lingua. • Si associano abitualmente manifestazioni autonomiche (rossore,variazioni della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa). Durata 30-60 sec. Talvolta incontinenza sfinterica • Ipotonia globale successiva e lento recupero della coscienza

  21. CRISI T/C • Possono comparire a qualsiasi età’ e verificarsi in numerosi tipi di epilessia (comprese IGE) • Non hanno specificità eziopatogenetica

  22. CLASSIFICAZIONI delle epilessie e delle sindromi epilettiche • ILAE (1989). Revisione 2001-2006. • Sindrome epilettica “ disturbo epilettico caratterizzato da un insieme abituale di segni e sintomi”. • (la relazione fra sindrome epilettica e patologia di base è complessa)

  23. Classificazione ILAE 1989

  24. idiopatiche • EPILESSIE e sindromi epilettichegeneralizzate idiopatiche(chiamate anche generalizzate primarie: condizioni genetiche nelle quali l’epilessia costituisce il fenomeno clinico principale. Età-dipendente) • Epilessie e sindrome localizzate (o focali) idiopatiche (epilessia benigna dell’infanzia con punte centro-temporali, epilessia dell’infanzia con parossismi occipitali, epilessia primaria da lettura)

  25. sintomatiche • Epilessie e sindromi localizzate sintomatiche (epilessie causate da lesioni cerebrali focali specifiche. Es. tumori, lesioni ischemiche, malformative …) • Le epilessie focali sintomatiche vengono descritte in base alla sede anatomica

  26. Angioma cavernoso temporale antero-mesiale sx.sezione assiale a sx/coronale dx

  27. CRIPTOGENETICHE (o probabilmente sintomatiche)generalizzate • Include le encefalopatie epilettiche nelle quali l’epilessia costituisce l’elemento clinico principale di un disturbo diffuso delle funzioni cerebrali • (s. di Lennox-Gastaut, forme di epilessia mioclonica, epilessie derivanti da malformazioni, difetti metabolici congeniti o ereditari o altre patologie)

  28. Criptogenetiche localizzate • INCLUDE LE EPILESSIE PROBABILMENTE SINTOMATICHE, FOCALI, LA CUI EZIOLOGIA RIMANE SCONOSCIUTA. • IL PROGRESSIVO MIGLIORAMENTO DELLE TECNICHE DI NEUROIMAGING, HA RIDOTTO IL NUMERO DI FORME CHE RIENTRANO IN QUESTA CATEGORIA

  29. Epilessia mioclonica giovanile(sindrome di Janz) • Una delle piu’ importanti IGE e geneticamente determinata • Manifestazioni cliniche caratteristiche sono costituite dalla triade: jerks mioclonici al risveglio, GTCS e assenze tipiche

  30. Assistenza al paziente epilettico • Spostarlo da posizioni potenzialmente pericolose (qualcosa di morbido sotto il capo, non tentare di infilare niente il bocca, non tentare di fermare le clonie)‏ • Dopo le crisi: mettere il paziente su un fianco, sorvegliarlo fino alla ripresa completa • Crisi parziali: sorvegliare sino alla ripresa

  31. OSSERVAZIONE “evento critico”

  32. STATO DI MALE EPILETTICO • Condizione in cui le crisi epilettiche sono continue o ricorrono senza recupero della coscienza per piu’ di 30 minuti • Vengono identificati stati epilettici generalizzati convulsivi, quelli generalizzati non convulsivi e gli stati di male parziale • La diagnosi di stato di male e’ in primo luogo clinica ma gli SE parziali possono non essere riconoscibili senza l’aiuto dell’EEG.

  33. Stato di male epilettico parziale complesso • Stato di male non convulsivo (puo’ essere definito come un episodio epilettico prolungato in cui le scariche epilettiche a localizzazione focale con andamento fluttuante o rapidamente ricorrente determinano uno stato confusionale • Sintomi clinici estremamente variabili • La confusione è la principale caratteristica (fluttuante o continua). Talvolta stato stuporoso. Amnesia frequente ma non costante. In associazione possono esservi modificazioni del comportamento, disturbi del linguaggio, manifestazioni motorie o autonomiche

  34. Stato di male epilettico parziale complesso • Può durare giorni o addirittura settimane • Piu’ comune negli adulti (con storia lunghe di epilessia parziale complessa • Fattori precipitanti: ciclo mestruale, alcolici e sospensione di farmaci. • Esordio e termine poco definiti • Puo’ seguire ad una crisi t-c generalizzata • EEG quadri differenti (punte e punte-onda diffuse e frequenti, parossismi di punte onda diffusi o focali, episodi di desincronizzazione) tanto piu’ a lingo perdura lo stato di male, tanto meno facilmente è distinguibile una’attivitaà critica discreta) • Prognosi buona, di solito non mette a rischio la vita del paziente

  35. Stato di assenza • Due sindromi separate (con caratteristiche cliniche d EEG che tendono a sovrapporsi) da differenziare dallo stato di male complesso • Stato di assenza tipico: stato di male non convulsivo che si presenta nella sindrome dell’epilessia generalizzata idiopatica • Stato di assenza atipico: stato di male che si verifica ampiamente nell’epilessia generalizzata secondaria di Lennox-Gastaut e anche in altri pazienti con funzionalita’ cerebrale compromessa

  36. Convulsioni febbrili • Crisi epilettiche generalizzate tipo tonico-clonico in corso di febbre in bambini neurologicamente normali • Età compresa fra sei mesi e 5 anni • Prognosi favorevole • EEG normale • Esami neuroradiologic non necessari e comunque normali • Trattare le crisi se prolungata con diazepan rettale • Trattare l’ipertermia

More Related