1 / 52

Comunicare la scienza oggi Elementi di teorie e tecniche della CS

Università degli Studi di Trento Dipartimento di Matematica Corso di formazione sulla comunicazione scientifica febbraio – marzo 2002. Comunicare la scienza oggi Elementi di teorie e tecniche della CS. Yurij Castelfranchi Master in Comunicazione della Scienza

elpida
Download Presentation

Comunicare la scienza oggi Elementi di teorie e tecniche della CS

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Università degli Studi di Trento Dipartimento di Matematica Corso di formazione sulla comunicazione scientifica febbraio – marzo 2002 Comunicare la scienza oggiElementi di teorie e tecniche della CS Yurij Castelfranchi Master in Comunicazione della Scienza Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) - Trieste castel@sissa.it

  2. Due aspetti, fra i tanti a) Tecniche di base della CS • Come si progetta e produce un testo di comunicazione scientifica al pubblico? • Quali sono le strategie principali per produrre un messaggio divulgativo? Quali sono, a confronto, morfologia, “sintassi”, “retorica” di un testo di comunicazione interna alla scienza e uno per la CS al grande pubblico? b) Funzioni e modelli della CS oggi • Perche’ comunicare la scienza oggi? Quale peso dare alla funzione informativa, educativa, interpretativa, critica della CS. • Deficit model, top-down model, Public Understanding of Science e oltre • Il modello “post-accademico” feb-mar 2002

  3. Cominciamo da noi Cos’e’ (e a che serve) uno scienziato? Cos’e’ (e a che serve) un comunicatore? feb-mar 2002

  4. Acqua Laboratorio/Teoria Ricetta Sfera ? Comunicatore Razionalità Cibo Cinque sensi Solitudine Leggero Spiegazione Scavare Studioso Curioso Cubo Rigore Immagine COMUNICATORE Formula SCIENZIATO Concetto Tramite Parola Curiosità Pescatore Terra Forma Interprete Natura Scienziato Rete Critico Fondatore Jazz Rigido Elastico Musica classica Colore Pesante

  5. Cos’e’ la comunicazione della scienza? Una posizione diffusa è che sia un’opera di “disseminazione” (di-vulgazione), dall’alto al basso, dallo scienziato verso la “gente comune”. E’ una trasmissione top down (“translation model”): mettiamo in parole semplici, rielaboriamo in parole e immagini accessibili al grande pubblico. feb-mar 2002

  6. Il “modello standard” top-down model, deficit model, translation model + SCIENZIATI comunicazione Livello di cultura scientifica PUBBLICO -

  7. Il modello “Prometeo” • 1930: William Laurence, giornalista scientifico per il New York Times, scrive: “Autentici discendenti di Prometeo, gli scrittori di scienza dovrebbero prendere il fuoco dall’Olimpo scientifico dai laboratori e dalle università, e portarlo giù, al popolo” feb-mar 2002

  8. Il modello “Mose’” Lo scienziato,e la CS, possono mettere soggezione… … O apparire bizzarri, eccentricii, buffi… Ma le leggi di natura sono oggettive e immutabili. Comunicarle significa solo trasporle giu’, a disposizione di tutti.

  9. Cos’e’ la comunicazione della scienza? Vista così, la CS implica distorsione, semplificazione, e l’analisi principale tende a basarsi su quanto grande sia tale distorsione, su come ridurre al minimo l’errore nella traduzione e il misunderstanding: PUS feb-mar 2002

  10. Ma poi… • Dal behaviourismo al cognitivismo e oltre • Dalla “silver bullet” al feed-back… • …alla politica della significazione del messaggio, della produzione del consenso… • alla comunicazione vista come discorso socialmente strutturato… • Sorge la consapevolezza che il pubblico partecipi alla costruzione e alla negoziazione del messaggio, che non sia una tabula rasa feb-mar 2002

  11. Perche’ la comunicazione della scienza? • Per mostrare la bellezza della natura • Per mostrare la bellezza della scienza (e dello scienziato?) • Per educare, spiegare, insegnare? feb-mar 2002

  12. Perche’ la comunicazione della scienza? • Per garantire il diritto democratico all’informazione? • Per ottenere fondi/riconoscimenti/agibilita’? • Ecc. feb-mar 2002

  13. Cosa comunicare della scienza? • Fatti/scoperte/gesta? • Storie, personaggi, vicende? • Concetti, idee? feb-mar 2002

  14. Cosa comunicare della scienza? • Processi, metodi? • Contesto, implicazioni sociali, politiche? • Ecc. feb-mar 2002

  15. La valigia con doppio fondo del comunicatore scientifico Gli strumenti di base: • come tradurre il linguaggio della scienza: il livello lessicale, quello sintattico, quello semantico, quello pragmatico, quello retorico… Quelli nascosti nel doppio fondo: • Come contestualizzare il fatto, come descrivere il processo, come passare l’emozione, come democratizzare la conoscenza feb-mar 2002

  16. La comunicazione come istituzione fondamentale della scienza accademica • Scrive John Ziman: “Il principio basilare della scienza accademica e’ che i risultati della ricerca devono essere resi pubblici. Qualsiasi cosa gli scienziati pensino o dicano individualmente, le loro scoperte non possono essere considerate come appartenenti alla conoscenza scientifica finche’ non siano state riferite e registrate in modo permanente”. “L’istituzione fondamentale della scienza e’ il sistema di comunicazione”. feb-mar 2002

  17. La comunicazione nella scienza accademica • Crescita esponenziale (vera) negli ultimi 300 anni: circa 5% annuo di crescita a partire da fine Seicento • La quantita’ di informazione scientifica e’ andata raddoppiando ogni 15 anni circa (centuplicazione ogni secolo) • Oggi: circa un milione di nuovi articoli scientifici ogni anno. feb-mar 2002

  18. La comunicazione nella scienza accademica feb-mar 2002

  19. Alcune caratteristiche del discorso scientifico • Estremamente specializzato nel lessico (genetica, immunologia, superstringhe, analisi funzionale, teoria dei numeri…) • Formalizzato (“i due libri della Natura”) • Dotato di una sintassi asciutta e normativa • Rispecchia concetti sempre più lontano dal senso comune • Impregnato di una retorica tacita ma rilevante feb-mar 2002

  20. Alcune caratteristiche del discorso scientifico • Caratteristiche morfologiche: • il lessico e’ specifico, tecnico, tende ad essere monosemico • molti vocaboli non hanno “traduzione”. Non solo perche’ devono rappresentare elementi interni all’apparato concettuale della disciplina, ma anche perche’ spesso sono in corrispondenza non con un singolo ente o idea, ma con interi processi, a volte lontanissimi da quelli di senso comune. Sono concetti “zippati”. • Forte co-presenza, all’interno del discorso, di linguaggi formalizzati feb-mar 2002

  21. Alcune caratteristiche del discorso scientifico • Caratteristiche sintattiche e semantiche: • Sintassi estremamente semplificata, semantica rigida, che tende ad evitare le ambiguita’ • Struttura “step by step”: ogni paragrafo tende a “seguire logicamente” a quello precedente. • Alto contenuto di informazione • Molto rare le divagazioni, i flash-back, le figure retoriche Ma ci sono anche altri livelli: un articolo scientifico non e’ solo la relazione del lavoro svolto. Ha un intento retorico importante: quello di convincere i colleghi (o i referees) che esso puo’ rappresentare un contributo originale e prezioso e far parte dell’archivio di conoscenze della scienza… feb-mar 2002

  22. Robert K. Mertone le “norme” della scienza • L’istituzione scientifica è una struttura sociale. Ma le leggi scientifiche no. Ovvero: per Merton la sociologia della scienza non può studiare il contenuto degli studi scientifici (le leggi di natura), i quali sono indipendenti dalle strutture sociale. • Quello che si può studiare è come il substrato sociale influenzi la direzione della scienza: favorire, accelerare o frenare il progresso in un settore piuttosto che in un altro. • E si possono studiare le norme sociali che gli scienziati si danno nel loro operare. feb-mar 2002

  23. Le norme di Merton: CUDOS • Comunitarismo (o comunalismo): i risultati sono attribuiti a tutta la comunità, e restano a disposizione di chiunque voglia studiarli e, a partire da questi, creare ulteriori sviluppi. Lo scienziato non mantiene il segreto. E non è il proprietario di ciò che scopre. • Universalismo: le scoperte e le leggi di natura hanno un carattere impersonale, internazionale, anonimo. Sono valide indipendentemente dal fatto che chi le trova sia una donna, un nero, ecc. • Disinteresse: la ricerca non è svolta per vantaggio personale, ma solo per appassionato interesse dell’inseguimento della verità. Unico movente, la fama o l’orgoglio del riconoscimento dei propri pari. • Originalita’: un risultato entra nell’archivio comune solo se fornisce un contributo originale. • Scetticismo Organizzato: non credere a nessuno che non ti dia in mano lo strumento per verificare, o falsificare, le sue affermazioni. feb-mar 2002

  24. Anatomia e fisiologia di un testo scientifico: La struttura del ragionamento e del metodo scientifico, unite alle norme di Merton hanno un effetto sia sulla struttura lessicale, sintattica, semantica dei testi scientifici, che su quella retorica. Il risultato e’: • Un grande uso della terza persona, del riflessivo, del passivo. Rarissima la prima persona (che e’ in conflitto con il comunitarismo e il disinteresse) • L’universalismo implica la necessità di mettere chiunque in condizioni di verificare o falsificare: descrizione completa, step by step, tanto dei passaggi concettuali quanto delle procedure sperimentali • La “funzione del linguaggio” dominante e’ quella referenziale. Quasi assente quella emotiva. Praticamente nulle quelle conativa, fatica e poetica. • Tuttavia, la norma mertoniana dell’originalità vuole che abstract e conclusioni mettano in evidenza il contributo innovativo. feb-mar 2002

  25. La piramide della comunicazione interna alla scienza feb-mar 2002

  26. "The preparation of a scientific paper has almost nothing to do with literary skill.It is a question of organization." Robert A. Day, How to Write and Publish a Scientific Paper feb-mar 2002

  27. Anatomia di un report di laboratorio: il formato IMRAD Introduzione Metodi (e materiali) Risultati and Discussione feb-mar 2002

  28. Struttura di un report • Titolo: diretto, breve, informativo • Abstract (sommario): scopo dell’esperimento, risultati principali, loro significato, conclusioni • Introduzione: background sull’esperimento e sulla teoria connessa (equazioni, modelli, ecc.) • Metodi, materiali, strumentazione • Procedura sperimentale: cosa abbiamo fatto • Risultati: cosa abbiamo osservato • Discussione: cosa significano i nostri risultati • Conclusioni: implicazioni... sogni nel cassetto • Referenze: la bibliografia base • Appendici: eventuali dimostrazioni, grafici, immagini, ecc. feb-mar 2002

  29. TITOLO: contenuti TITOLO: suggerimenti • Il titolo deve descrivere con chiarezza e precisione il contenuto. Il lettore deve poter decidere se leggere o meno il report. • Fornire parole chiave per l’indicizzazione. • Evitate termini inflazionati (“studio di”, “un’investigazione su”, ecc. • Evitatre gergo e sigle • Evitate titoli ad effetto o evocativi Es. “Una investigazione sulla secrezione ormonale e sul peso nei ratti”: NO ”Ratti grassi: i loro ormoni sono diversi?” NO ”La relazione fra l’ormone luteinizzante e l’obesita’ nel ratto Zucker” SI’ feb-mar 2002

  30. Panoramica: scienza e CS (1) • ‘400-’500: “Cose mai viste”: la riscossa dei vili meccanici, la stampa, l’archibugio, la bussola, i mondi nuovi, la ribellione contro l’autorità, il “progresso”… La CS come comunicazione del nuovo, della meraviglia (wunderkammern, teatro anatomico, illustrazioni…) feb-mar 2002

  31. Panoramica: scienza e CS (2) • ‘600: la scienza anche come metodo conoscitivo, strumento di dominio e controllo e… esempio morale. Utopie scientifiche. La CS anche come comunicazione di un nuovo sapere organizzato nascente, nuove interpretazioni e applicazioni. • 1600-1660: prime società e riviste scientifiche • Francis Bacon: “Fine della nostra istituzione è la conoscenza delle cause e dei moventi segreti delle cose, per estendere i limiti dell’umano potere verso il raggiungimento di ogni possibile obiettivo...” feb-mar 2002

  32. Panoramica: scienza e CS (3) • Illuminismo: la CS come diffusione (“divulgazione”) della ragione per tutti e tutte. Pedagogia, donne, Encyclopedie, saperi tecnici… • LA CS come diffusione, divulgazione, popolarizzazione… “democratizzazione” ante litteram di un sapere importante per tutti (e tutte) feb-mar 2002

  33. Panoramica: scienza e CS (4) 1800:la scienza diventa un mestiere. • Nasce la popular press. E il sensazionalismo. • La CS viene diretta al grande pubblico. • Nasce il giornalismo scientifico. • La scienza si fonda come istituzione e si da’ una identita’ basata su regole, sulla distinzione dall’altro: espulsione del dilettante, distinzione fra popular science e riviste scientifiche: nascita del pubblico come altro da se’, come passivo… Nasce il modello top-down della CS feb-mar 2002

  34. Perche’? Per diffondere la gioia e i benefici morali della conoscenza, rivelare la perfezione dell’agire divino in ogni aspetto della Natura. Per mostrare che il mondo è un sistema perfetto, organizzato, e che ogni classe sociale deve stare al suo posto. • Poi per mostrare non solo o non tanto la bellezza della Natura attraverso la luce della scienza, quanto la bellezza della scienza stessa. E dello scienziato. feb-mar 2002

  35. Comunicazione pubblica: esigenze diverse,linguaggio diverso • Attualita’ vs “nani sulle spalle dei giganti” • Vicinanza vs astrazione • Velocita’ vs approfondimento • Semplicita’ vs rigore e esaustivita’ • Linguaggio comune vs linguaggio specializzato • Emozione vs neutralità • Personalizzazione vs obiettività • Narrazione vs step by step • Parentesi, approfondimenti, flash-back • Metafora e altri “puntelli” del discorso • Ecc… Risultato… feb-mar 2002

  36. La piramide invertita della comunicazione pubblica della scienza feb-mar 2002

  37. ATTACCO E CUORE Dettagli cruciali Dettagli importanti Meno importanti Si puo’ tagliare… Si taglia… feb-mar 2002

  38. Strumenti presi a prestito dal giornalismo • Cinque W e una H: • What • Who • When • Where • (Why) • How feb-mar 2002

  39. Kiss: il testo diventa parlato • KISS: Keep It Short and Simple • Titolo: desta attenzione, attrae, fa il punto o anche solo evoca qualcosa • Attacco: informazione e bocca aperta • Citazioni e virgolettati feb-mar 2002

  40. Incontrando l’amore… Voi come lo raccontereste? feb-mar 2002

  41. Bibliografia minima (1): storia della scienza • P. Rossi, La nascita della scienza moderna in Europa (Laterza, 1997) • L. Geymonat, Storia del pensiero scientifico e filosofico • D. Bernal, Storia della scienza (Editori Riuniti) • D. Oldroyd, Storia della filosofia della scienza (Il Saggiatore, 1989) feb-mar 2002

  42. Bibliografia minima (2):sociologia della scienza • J. Ziman, Il lavoro dello scienziato (Laterza, 1987) • J. Ziman, Real Science – What it is, and what it means (Cambridge Univ. Press, 2000) • H. Collins, T. Pinch, Il Golem – Tutto quello che dovremmo sapere sulla scienza (Dedalo, 1995) feb-mar 2002

  43. Bibliografia minima (3):teoria e tecniche della CS • J. Gregory, Steve Miller, Science in Public – Communication, Culture and Credibility (Plenum Trade, 1998) • M. Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa (Bompiani, 1985) • Manuel Calvez Hernando, Manual de periodismo cientifico, Bosch, 1997 • W. Burkett, Science Writing, Iowa Univ. Press, 1989 feb-mar 2002

  44. Fig.2 - MODELLO del CONTINUUM COMUNICATIVO livello intraspecialistico traiettoria cognitiva livello interspecialistico livello pedagogico livello popolare feb-mar 2002

  45. Fig.3 - MODELLO della COMUNICAZIONE PUBBLICA livello intraspecialistico livello interspecialistico livello pedagogico livello popolare - + Grado di consolidamento della conoscenza scientifica = percorso canonico = percorso alternativo feb-mar 2002

  46. …research cultures are changing… Non-instrumental Pre-instrumental Instrumental Academic Industrial 1900 Government Labs Research Councils Foundations Universities Industries Applied Pure 1950 Basic Post-industrial Strategic  ‘Mode 2’ ‘Mode 1’   Post-Academic 2000 feb-mar 2002

  47. feb-mar 2002

  48. feb-mar 2002

  49. feb-mar 2002

More Related