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Lo spazio turistico postmoderno di CLAUDIO MINCA*

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Lo spazio turistico postmoderno di CLAUDIO MINCA*

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  1. Lo spazio turistico postmoderno di CLAUDIO MINCA*

  2. Lageografia, che di spazio e di problemi spaziali si occupa da sempre,da qualche tempo si interroga, sia a livello epistemologico che metodologico,sulle conseguenze che l’arrivo della cosiddetta postmodernwaveha portatonel suoarmamentario concettuale così come nelle sue ambizioni di analisi.

  3. Focalizziamola nostra attenzione sulconcetto di spazio postmoderno e, in particolare, sulle più recenti manifestazionispaziali del fenomeno turistico che crediamo rappresentino un terrenooltremodo avvincente per abbozzare i tratti di un’eventuale geografia postmoderna.

  4. Due compiti vengono tradizionalmente assegnati al sapere geografico: ilprimo è quello di fornire rappresentazioni del lontano e dell’altrove in funzionedella nostra auto-definizione quali abitanti, quali appartenenti ad unluogo diverso dall’altrove appunto; il secondo è quello di tradurre la letturae l’interpretazione del territorio in strumenti operativi idonei a trasformarlosecondo le esigenze della riproduzione sociale.

  5. Ebbene, la geografia del turismo si occupa di entrambi questiaspetti. Il turismo infatti nasce come desideriodi visita di luoghi “altri”, di conoscenza del lontano, dell’altrove, di sospensione delle condizioni abituali di esistenza, anche spaziali. E questo desideriosi nutre di rappresentazioni geografiche, di immagini del mondo e dispazi alieni.

  6. D’altro canto, il turismo, per aver luogo, ha bisogno di spazi assaispecifici nel loro carattere, spazi che entrano spesso in competizione conaltre utilizzazioni del territorio. Lo spazio turistico, inoltre, obbedisce a principigerarchici, segregativi e a logiche di divisione territoriale che possonoessere aggrediti teoricamente con gli strumenti che la geografia è andata elaborandonella sua lunga tradizione.

  7. Ma l’analisi dello spazio turistico, negli ultimi decenni, ha assunto unanuova dimensione e, con essa, una nuova rilevanza sotto il profilo sociale. Intanto,il fenomeno turistico ha raggiunto una proporzione tale da coinvolgereuna parte maggioritaria delle popolazioni dei paesi industrializzati. L’esperienzavacanziera è entrata infatti in maniera stabile nei ritmi esistenziali enell’immaginario collettivo delle società occidentali. Ma, soprattutto, l’esperienzaturistica è venuta a rappresentare, per molti di noi, la maggiore, se non l’unica possibilità nel corso dell’anno di dedicarsi alla conoscenzadi luoghie popoli diversi, alla visita di musei e mostre,all’arricchimento culturale ingenerale.

  8. Le immagini turistiche dei luoghi contribuiscono perciò in manierasempre più consistente ad alimentare le nostre mappe mentali e quindi la nostravisione del lontano e del mondo. Ciò comporta una progressiva sovrapposizionedegli spazi turistici e di quelli culturali, in molti casi difficili da distinguere.

  9. L’evoluzione dello spazio turistico ha assunto pertanto una rilevanzatutta nuova sotto il profilo culturale, oltre che sotto quello economiconaturalmente. Soprattutto sul piano internazionale sono venute infatti a delinearsidelle tendenze innovative nella costruzione degli spazi destinati adospitare l’esperienza turistica, tendenze in qualche modo speculari all’evoluzioneculturale in atto nella società contemporanea.

  10. 2. Turismo moderno e turismo postmoderno Scorrendo la letteratura geografica, ci si accorge che operare unachiaradistinzione tra spazi moderni e postmoderni è impresa oltremodo ardua. Ilpersistere di caratteri tipicamente moderni nell’organizzazione territoriale noncontraddice infatti necessariamente né all’affermarsi di trame spaziali reticolariné tantomemo alle conseguenze sul piano operativo e sulla rappresentazione dello spazio dell’azzeramento della distanza, caratteristiche, queste, attribuitedi solito alla spazialità postmoderna (Zanetto, 1992; Dear, 1994;Minca, 1996).

  11. Lo spazio moderno infatti sopravvive al cosiddetto iperspazio postmoderno (Jameson, 1989), vi dialoga e con esso inaugura relazioni ineditedel tipo globale-locale o areale-reticolare. Nell’evoluzione dello spazio turistico contemporaneo possiamo così individuarea grandi linee due tendenze principali che rispondono, a nostro avviso,proprio nel loro apparente contrapporsi, alla fase di transizione che staattraversando la nostra cultura e con essa la costruzione dello spazio umanizzato.

  12. Da un lato, abbiamo una pressoché continua espansione del turismoche chiameremo “moderno”, quella forma di turismo cioè che “scopre” e valorizzaluoghi lontani, che li trasforma, che ne distilla l’essenza identitaria per trasformarla spesso in icona, in immagine a uso e consumo dei bacini di domanda. Il turismo moderno promette la visita reale di luoghi lontani e il contattocon le culture di quei luoghi. Dall’altro lato, abbiamo quello che chiameremoinvece turismo “postmoderno”, perché le caratteristiche degli spazientro i quali si sviluppa e i richiami di cui si nutre la sua retorica spaziale corrispondonoin maniera sensibile ai canoni della postmodernità (Jameson,1989).

  13. Questa suddivisione induce certamente ad una semplificazione eccessiva,ma adusi come siamo a lavorare per categorie concettuali dai confiniben definiti, per il momento riteniamo ancora utile affidarci a tale visione dicotomica;una scelta, questa, che pratichiamo pur consapevoli della complessaarticolazione che presenta lo scenario turistico contemporaneo, le cui manifestazionispaziali spesso mostrano un sovrapporsi e un intricarsi in misuradiversa degli elementi di entrambe le categorie. Vediamo dunque di specificaremeglio i contorni di questi due grandi contenitori.

  14. Il turismo moderno segue le modalità che hanno caratterizzato il fenomenodai suoi albori sino alla sua esplosione come consumo diffuso e come straordinariomezzo di trasferimento di redditi a livello globale. Il concetto di spaziosu cui si regge la sua organizzazione rispetta i cosiddetti fondamentalidella geografia moderna; la distanza gioca ancora un ruolo chiave nel determinarequalità e quantità di flussi e lo spazio dell’ospitalità si articola spessosecondo logiche centro-periferia, rispettando criteri gerarchici di distribuzionedelle risorse e delle funzioni.

  15. Il rapporto tra questo spazio e il suo intorno riconoscealla vicinanza e alla contiguità un significato fondamentale nel graduarei mutamenti sul territorio e l’influenza di questi mutamenti si espandegeneralmente rispettando un senso di continuità spaziale. In questo caso glistrumenti tradizionalidell’analisi territoriale messi a disposizione dalla geografiarivelano un’indiscutibile efficacia interpretativa comedimostrano le formalizzazioni di Butler (1980), Miossec (1977), ma soprattutto di Lozato-Giotart(1988).

  16. Ilturista moderno muove alla ricercadell’altrove, deldiverso da séedèanimato da unostraordinariointeresse per l’autentico, per ilcontatto con l’originale,per la conoscenza dei luoghi che ha l’opportunità di visitare.

  17. E‘ tipicamentemoderno ilsuodesiderio di trovareunangolo di mondoancoraintatto,unframmento che si siasalvatodallamodernizzazione, unfazzolettoditerritorioche non porti i segnidelsuopassaggio (Minca, 1996). Nelle suemanifestazionipiùradicali (turismo di frontiera, d’avventura, ecc.) rivelaunavera e propria fobia anti-occidentale, nelsenso che ilvaloredella sua esperienzapare direttamenterapportabile alla scarsa“turisticità” dei luoghivisitati.

  18. Èromanticoquindiilrigetto dei segnidellamodernità, maè moderna lacontraddizione che porta questipellegrinicontemporanei a fruire, pur in manieradiversificata e a volte assaisofisticata, dell’organizzazionedella grande macchinaturisticamondiale. Avventura, ricercadell’esotismo, maanchebisognodi “protezione” daipericoli e dalleincertezze che illontanosemprecela nelsuoventre, sonocomponentifondamentali di questostraordinariomomentodelcostumecontemporaneo che porta ormai per ilmondocentinaiadi milioni di personeogni anno e che espandeilproprioraggiod’azione a regionisemprepiùvastedelpianeta.

  19. Deliziae castigodelviaggiatorecontemporaneo,la conversione dei luoghi in spazituristiciavanzainesorabilmenteraggiungendoormai mete lepiùremote per offrire al mercatodestinazionieopzionisemprenuove e accattivanti.Segueun’altradirezioneinvecelosviluppodelturismo postmoderno, anchese di quello moderno è una chiaraemanazione. Lospazioturisticopostmodernoècaratterizzato da un’estremaframmentazione dei segni che loorientano, dallaricostruzionedell’altrove e delpassato in ambitiartificiali,dal ricorsometonimicoaisimulacri per dare vita a paesaggisimulati a misurad’immagine.

  20. In terminiculturalipossiamoleggerlocome la materializzazione piùsorprendentedell’implosionedelleimmagini che caratterizzanoleesperienzecognitivemediatichecontemporanee. È la ricostruzionespazialedellavittoriadeltestosulcontenuto, dellafrattura tra l’immagine e ilreferenteintesanell’accezionedecostruzionista (Barnes, Duncan, 1993). Ancora,lospazioturistico postmoderno tende a configurasicomemondoesaustivo,ambitoidealeall’internodelqualevivereunconcentrato di immagini e diiconeturistiche, e per questaragioneseparato dal contesto, anchefisicamente. Ilriciclaggiodelleforme e dei linguaggidelpassatodà vita così a milleemillepaesaggi originali nel loro genere, tuttiriconoscibili dal pubblicoturistico,perchéfattiessenzialmente di superficie, di segni, di riferimenti al raccontodelluogopiù che al luogostesso.

  21. Si tratta di spazipubblicima per lopiùsterilizzati, perchécontrollati dal privato; pensiamonaturalmenteaivillaggituristici, aiparchitematici, agli shopping mall di stampoamericano, agliuniversiDisney, ad alcuniwaterfronturbanirivitalizzati. • Volendolaporre in terminiantropologici, ilturismo moderno tende a svilupparsia partiredallapresenza di luoghi(che poiquestirimanganotalièun’altraquestione), mentrequello postmoderno vive di nonluoghi, nell’accezioneche di questo termine da Augé (1993), di spazicioè non identitari (Augé, 1993).

  22. Dal punto di vista geografico, nel primo casoassistiamo ad una sortadi esplosionedellospazioturistico, con l’acquisizione al proprioprogettoditerritorisemprenuovi e semprepiùvasti; nelsecondo, invece, ad una vera epropria implosionedellospazioturistico, con la concentrazioneall’internodiambitichiusi o semichiusi di una serie di immagini e di paesaggituristicipuri,stilizzati, figlidellemappementali che muovono i mercatidellavacanzainternazionale. Èsuquestispazi implosi e sulle loro caratteristiche che ora si soffermerà la nostra riflessione.

  23. 3. SpazioDisney Duearchetipidellospazioturistico postmoderno sono i parchiDisneyeglishopping mallamericanidell’ultimagenerazione. Eterotopiecontemporanee,Disneyland e i suoifratelli(con)fondonoall’interno dei loro paesaggiiconfinitra fantasia e realtà. Specchio e cuoredellaculturaamericanacontemporaneastannoproponendosicomemodello di spaziosociale. SecondoSack(1988), Los Angeles assomigliasemprepiù a Disneyland e Disneylandassomigliasemprepiù a Los Angeles, con ungioco di rimandi senza fine.Stiamoassistendoinfatti ad una pervadentedisneyficazionedellaculturaamericana;la famiglia di Topolinoinvadelesferedell’educazione, delladistribuzionecommerciale, dell’arte.

  24. L’idea di parcotematicoispirata da Disney ha datoorigine ad ungenerearchitettonico vero e proprio, coniugando la ricostruzionedellontano (e semprepiùdelvicino) con la ricreazione, e chiconoscalehot spot di Los Angeles non puòfare a meno di notarecomequestomodelloinfluenzi in maniera determinante l’idea di spaziopubbliconellacittàamericanacontemporanea. LostileDisney, peraltro, con la globalizzazionedellacultura, raggiungeormaigliangolipiùremotidelpianeta.Abbiamovisto che la frontieradelturismo postmoderno oggisembramuoversiattraversola realizzazione di spazichiusi e autosufficienti;

  25. Non èuncaso che lemaggioriattrattiveturistichenordamericanerientrino in questacategoria:pensiamoa Disneyland e Disneyworld, maanche al WestEdmontonMall(Minca, 1994; Sorkin, 1992) e agli Universal Studios.Unparcotematicorappresenta, sottoilprofiloprogettuale,un’impresa digrande rilievo che richiedecompetenzespecifichenellatecnicadellacostruzionedi ambientisimulati, nota con il nome di imagineering, nonchéunaprofondaconoscenzadelmercato. IlmodelloDisney, inparticolare, richiedeunmaniacaledettaglionellacostruzione di ambientiiperreali, ilricorso ad attrattivead altissimocontenutotecnologico, cosìcome una disponibilitàfinanziariadi grande respiro.

  26. Ilsuosuccesso si basa sullacapacità di interpretare maanche di influenzare la temperieculturale (bastipensare al ruolodeipersonaggiDisneynell’educazione dei giovaniamericani, maancheeuropeie asiatici).IlmondoDisneyèiltempiodellaricostruzione, dell’iconismo, di quellamaniaper la riproduzione che sembracaratterizzare, in manierasemprepiùpervadente, lospazioturisticocontemporaneo. Disney, sostieneBaudrillard(1993), èilgenialeprecursore di ununiverso di promiscuitàludica di tutteleformepassate o attuali, di ricorrenzamusiva di tutteleculture, compresaquelladelfuturo, giàricorrenteanch’essa.

  27. Disneymette a braccettoscienzae fantascienza, divertimento e apprendimento, vita e fantasia (Minca, 1996).Neisuoiparchi, l’autoritàdelsapereufficialeviene bandita da una sua versionepop, immediataedeclatante; la cultura e la tradizione si sposano con ilmisteroe ilmagico. La Natura, illontano, la storiavengonoritratti in corniciepisodichee (con)fuse in un magma di frammentiluccicanti e inconnettibili.IlmondoDisneyè la negazionedelviaggioallostatopuro. È la sconfittadefinitiva delturismocomeviaggio e al contempo la rivelazioneimplicitaditalesconfittamediante la celebrazionedelsimulacro e l’intrusionedelludiconelletramedelsociale. Ildesiderio di alterità, motore delturismo moderno,qui si dissolvenellarappresentazioneedulcoratadelviaggio e dei luoghi, eciòin fondosembrarappresentare una dellemaggioriattrattive dei parchitematicinelloro proporsicomespazialternativi e rassicuranti.

  28. Abbiamodettoche lospazioturistico postmoderno ètappezzato di immagini e di richiamiad ununiversocognitivoriconoscibile e decodificabile dal turista; ebbene, lapasserelladi stimolidisneyani ha dato vita ad una vera e propria tradizioneDisney, nellaquale i bimbidell’eratelevisiva si riconoscono e specchiano.Delresto, la decomplessificazioneradicaledell’immaginedelmondocheispirala geografia-spettacolo di Disneyricalcaloscenariomediatico che fada sfondoallenostreesperienzecognitivequotidiane. Nell’universoDisneyla distanza si annulla: tuttoè qui e ora, comeattraverso i nostritelevisori.

  29. Sitrattadi una sorta di zappingculturaleassaiseducente per i tele-turisti graziealla possibilità che offre di scivolare da unoscenarioall’altro, così, con leggerezza,metafora ludica di quell’alternarsiincoerente e ineffabile di immaginie sollecitazioniprecodificate che la rivoluzionetelematicaoffresuunpiattod’argento al palatodelconsumatorecontemporaneo. L’articolazionespazialeinterna, forgiatadall’ansia per ilverosimile e per l’iconico, riprendein definitiva segni di segni con cui siamoadusirappresentareilmondo, l’altrove,l’Altroda noi.

  30. La natura sostanzialmenteubiquitaria di questiambiti si sposapertantocon una sorta di indifferenza per l’intorno – o perlomeno con una chiararotturadi continuità – che si recupera al più con qualcherimandoallegorico,comeluogo-pretesto. Se la prospettivaoffertadalladistanza si perde, allorariescedifficiledistinguereuncentroed una periferia, anziognipunto si candidaa centro di per sé. Ilparco si presentaperciòcome una sorta di nuovaalterità, unaltroveriproducibileall’infinitonellesueforme e neisuoisegni.

  31. 4. Ilmondo in uncentrocommerciale I centricommercialiamericanidell’ultimagenerazionestannosubendouna progressivadisneyficazione, trasformandosi in attrattiveturistichevereeproprie. Gli shopping mallcontemporanei, oltre alla funzionecommercialeper cui sono stati concepiti, ambiscono a ricreare al loro interno queglispazidellasocialitàurbana che le metropoli contemporaneestannominacciandooaddiritturahannofattoscomparire. Si tratta di ambienticompletamenteartificialiche riproducono al copertoiltemadella strada o dell’oasipedonaledimemoriaurbana; la loro articolazione interna miraperaltro ad esaltarela separazionedall’intornosancitafisicamentedallafrequenteassenza di finestreesterne, e la ricostruzionemetonimica dei luoghi-tipodelsociale: ilboulevard,la piazzaitaliana, ilmercato, ecc.

  32. Talemanieranostalgicaricordamolto da vicinoquelladelleattrattiveturistichepostmoderne(parchitematici, heritage park, ecc.) e da questaprendea prestitoillinguaggio e la passione per i simulacri. Alla stregua dei parchitematicie dei villaggituristici, gli shopping malltentano di nascondereillorolato organizzativo e spessoanchequellocommerciale, illavorocioèdietroallequinte. La spettacolarizzazionedelcommercio al dettaglio, così, aspiraacreareuna nuovasocialitàurbana che ricordadappressoquella dei contenitorivacanzieri. Ilrecuperonostalgico dei luoghiurbanitradizionalitradisce

  33. questaaspirazione, comedimostral’utilizzo, altrimentiimbarazzante, di panchine,lampioni, targhe con il nome di fantomatichestrade e vie, grandi ombrellonie caffèall’aperto. Goss (1993) chiamaquestofenomenoagoraphilia,cioèunrichiamoarchitettonico quasi ossessivoall’ideadella strada, dellapasseggiata, dellapiazzetta di mediterraneamemoriaqualeluogo di interazionesociale. Lospettacolo non mancamai, sia per l’enfasimetonimicachecaratterizzala ricostruzione di questispazi, siaperchévivengonoospitatemanifestazioniculturali e musicali di variogenere.

  34. Ilpaesaggiosimulato dei megamallnordamericaniattinge in grande misuradallaretoricadisneyana e sposa i richiamidelpassato, dell’altrove e delnaturale con leoffertecommerciali e con l’esposizionespettacolare dei prodotti. Delresto, la disneyficazionedeglispazicommercialiva a braccetto con la diffusione di stereotipistorici e geografici che l’incursionedellatelevisionenelquotidiano e ilconsolidarsidell’immaginarioturisticoquale referente esteticohannofavoritonellaculturapopolaredel postmoderno.

  35. La ricostruzionedell’altrove e delpassato si richiamainfattialleiconetelevisive e cinematograficheoltre che allehot spot delturismointernazionale. IlWestEdmontonMall, probabilmenteilpiù grande centrocommercialedelmondo, èormai una dellemaggioriattrazionituristichedelNord America propriograziealleriproduzioni che mette in scenarichiamandosiailuoghicelebratidall’immaginarioturisticopopolare: Las Vegas, New Orleans, Parigi, Versailles ecc.

  36. Ilcarattereoltremodoesaustivodellospazio-mallesalta a sua volta quell’ansia di separatezza e autosufficienza che caratterizzaglispazipostmoderni e in particolarequellituristici; ècome se si volesserealizzare, in unpunto, quelsenso di compiuto, quellaconcezioneesaustivadelmondo che la modernità ha affannosamentecercatolungotutta la sua storia. Ma la sovrapposizionedeglispazituristici con quellidelquotidianointeressa anchealtriambitidelloscenariourbano. LostileDisney, con la sua patina di immagini e segniscintillanti, influenza anchel’interno di stazioni e aeroporti per toccareperfino i criteri di recupero dei centristoricinellecittà europee e dei downtownamericani (Sorkin, 1992). Ilcarattereconchiuso, autoreferenziale deglispazituristici e commercialipostmodernimettequindi in evidenza, non senza qualcheambiguità, una duplice caratteristicadellospazio socialeurbanocontemporaneo: una crescenteattenzione per ilfattoresicurezza, e quindi una necessariaseparazione-protezionedelleinsidiedell’esterno, e ilsuccesso di ambienti che celebranoilpropriocaratteretransitorio, liminale, effimero. IlmodelloDisney, in definitiva, diffonde la concezionedellospaziopub- 130 blicoprivatizzato, il cui accessoèrigorosamenteselezionato e nelqualevige unregime di identitàeffimere diverse di volta in volta: quella di turista, di passeggero, di cliente, ecc. Èunfenomeno che trovailsuoestremonelladiffusione, a Los Angeles ma non solo, dellecosiddettegatedcommunity, cioè di centriresidenzialichiusi, spessoispirati a qualchetemaarchitettonico di stampovagamentedisneyano, circondati da barrierefisiche e il cui accesso richiede una qualche forma di riconoscimentoformale che ricorda da vicino quella dei villaggituristici. Poichéèancheilcarattereselettivo di questispazi a renderliattraenti, essitendono ad escluderequalsiasimanifestazionesociale che possainquinarel’auratematica che lipervade. La progettazione e la gestione di questiambienti si richiama in manieraevidenteaglispazituristici postmoderni, a conferma che la condizionedell’homoturisticusè parte integrante dellaspettacolarizzazionepiùgenerale che coinvolgeglispazidella socialitàurbanacontemporanea (Minca, 1996). 5. Conclusioni La culturaturistica influenza quindi la costruzione e l’esperienzadegli spazisocialicontemporanei in manierasemprepiùrimarchevole. Ora, volendo tracciare una mappadellafrontieraturistica a partiredallaletturadegli spazispecifici cui da vita potremmo a grandi lineeindividuare una sorta di dicotomianellepolitiche di sviluppo. Da un lato, dunque, continua l’espansione a macchiad’oliodelleformetradizionalidelturismointernazionale che conquista al proprioprogettoterritorisemprepiùvasti. Dall’altro si moltiplicano glispazi implosi deltiposopradescritto, fatti di paesaggisimulati e di simulacri. In realtà, leduetendenzeapparentementecontraddittorie non sembrano crearenecessariamenteun vero e proprioantagonismo tra lerispettive tipologie. Chi ha visitatoParigi o New Orleans potrebbetrovaredivertente e in qualchemisuraappaganteritrovarne i segniall’interno di qualchemegamall; alla stessastregualoscenariofatto di richiamidell’altroveofferto dal WestEdmontonMall o da Port Aventura 1 potrebbesolleticarel’immaginario collettivodelvisitatore e farglidesiderareilcontattovisivo con “l’originale”. Ilsuccesso e la diffusione di spazituristici “postmoderni” probabilmente si spiegasia con ilcrescenteappeal esercitatodalleattrattiveartificiali che 131 1 Port Aventuraèunparcotematicostile-Disneyneipressi di Barcellona che sta riscuotendo un grande successo (Minca, 1996). ospitanosia con leparticolaricondizioni di sicurezza che offrono. Leenclave turistiche di questotipo si stannoaffermandoancheperchépresentanotutta una serie di vantaggi e per ilfruitore e per il management: intantoil loro inserimento sulterritoriotende ad esseremenotraumatico rispetto alleiniziative delturismo moderno, essendoqueste ultime generalmente di caratterepiù aperto e quindispessoalle prese con problemi di compatibilità rispetto ad altre utilizzazionidelsuolo. In secondoluogo, i microcosmituristicisono in grado di offrire, se progettati in manieraappropriata, una straordinariacoincidenza tra leaspettativeculturali e ricreative che muovono la domanda e la rosa di attrattiveoffertenelristrettoarcospazio-temporale di una vacanza. Èlecitoprevederequindi che l’evoluzionedelladomandaturisticapremierà nelprossimofuturoquelledestinazioni che saprannosposaretalicaratteristiche con la riconoscibilità e specificitàdel loro contesto, con la varietà di stimoli cui il turista-telespettatorecontemporaneoèaduso e con quell’atmosfera di extraterritorialità che rappresentail “sale” di ogniesperienza turistica di successo. Si tratta di fattori che lospazioturisticotradizionale moltoraramenteè in grado di offrirecosìconcentrati e selezionati, proprio perchéindissolubilmente legato ailuoghi, alla popolazione, alla distanza. È suquestevariabili, a nostro avviso, che si giocheràilfuturodelturismocontemporaneo e dellesuemanifestazioninellospazio.

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