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PERCORSO DI FORMAZIONE E DI RICERCA IN RETE PER L’ATTUAZIONE DELLE MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO « SAN TOMMASO» MERCATO S. SEVERINO (SA) Anno scolastico 2013/14. PERCORSO DI FORMAZIONE E DI RICERCA IN RETE PER L’ATTUAZIONE DELLE MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO DELLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO 2012 (C.M. N°22 DEL 26/08/2013 )

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PERCORSO DI FORMAZIONE E DI RICERCA IN RETE PER L’ATTUAZIONE DELLE MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO

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Presentation Transcript


  1. SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO « SAN TOMMASO» MERCATO S. SEVERINO (SA) Anno scolastico 2013/14 PERCORSO DI FORMAZIONE E DI RICERCA IN RETE PER L’ATTUAZIONE DELLE MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO DELLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO 2012 (C.M. N°22 DEL 26/08/2013) DS Angela Rita Medugno

  2. INTRODUZIONE La nostra Scuola quest’anno ha aderito a «Senza rete» un accordo di rete con altre Istituzioni sul territorio, per l’attuazione delle misure di accompagnamento alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell‘Infanzia e del Primo ciclo d’Istruzione. La scuola capofila è stata il I Circolo Didattico di Mercato S. Severino che ha coordinato tutti i vari incontri formativi.

  3. INTRODUZIONE • Della nostra scuola hanno partecipato 5 classi e 8 insegnanti: • 3 di Matematica (Cipriani, Scalese e Persiano) • 5 di Italiano ( Aliberti, Cicala, Ingenito, Negri e Sguazzo). • La Coordinatrice/Referente della nostra scuola è stata la prof.ssa Ingenito Lucia. • Il corso si è svolto in 6 incontri dal 17 dicembre 2013 al 24 febbraio 2014. • I corsisti sono stati suddivisi in 2 gruppi di lavoro: uno di Matematica e l’altro di Italiano. • Relatore e formatore del gruppo di Italiano è stato il Dirigente scolastico Renzo Stio. • Relatore e formatore del gruppo di Matematica è stato il prof. Raffaele Landi.

  4. L’ESPERIENZA DEL FARE SCUOLA VA RIPENSATA DENTRO UNA “NUOVA CORNICE CULTURALE” • MISSION DELLA SCUOLA OGGI: EDUCARE ISTRUENDO IERI: ISTRUIRE

  5. L’ESPERIENZA DEL FARE SCUOLA VA RIPENSATA DENTRO UNA “NUOVA CORNICE CULTURALE” SVILUPPARE COMPETENZE COMPITI DI REALTA’ attraverso PROGETTARE IN VERTICALE

  6. OGNI GRUPPO DI ITALIANO DEI TRE ORDINI DI SCUOLA HA PRODOTTO DEGLI ELABORATI INERENTI L’ASCOLTO E IL PARLATO • Traguardi per lo sviluppo della competenza al termine della secondaria di I grado • L’allievo ascolta e comprende testi di vari tipo «diretti» e «trasmessi» dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente. Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer, ecc.).

  7. GRUPPO DI LAVORO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO «SAN TOMMASO» ITALIANO Unità di apprendimento: Racconti…di vita! Destinatari : alunni delle classi II F e II I Docenti coinvolti: le insegnanti di Lettere delle classi II F e II I I nonni sono figure insostituibili nella vita di ogni ragazzo, che ne ricorderà per sempre le coccole, i racconti, i giochi e i tanti momenti spensierati. Per valorizzare l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie e della società in generale ed evidenziarne l'influenza positiva nel processo di crescita delle giovani generazioni, abbiamo pensato di dedicare quest’UdA proprio al rapporto nonni/ nipoti e in particolare ad un tema specifico: il rapporto coi nonni ieri e oggi.

  8. COMPITO DI REALTA’ Gli alunni vivono delle esperienze coi loro nonni…

  9. COMPITO DI REALTA’ Gli alunni intervistano i loro nonni… Intervista a mia nonna Maria Pecoraro (63 anni) Hai mai conosciuto i tuoi nonni? Si, ho conosciuto tutti e quattro i nonni. Come si chiamavano? I nonni paterni si chiamavano Nicola e Maria e quelli materni Carmela e Angelo Quanti anni avevano? Nonna Maria quando l’ ho conosciuta aveva 75 anni ed è morta a 87 anni, nonno Nicola l’ ho conosciuto quando aveva 74 anni ed è morto a 87 anni, nonna Carmela l’ ho conosciuta quando aveva 52 anni ed è morta a 67 anni, nonno Angelo l’ ho conosciuto quando aveva 50 anni ed è morto a 67 anni. I nonni vivevano a casa con te? No, i nonni materni vivevano a Corticelle e quelli paterni a Lancusi. Avevi un buon rapporto coni tuoi nonni? Si, soprattutto con quelli paterni. Giocavi insieme ai nonni? Se si, a che cosa giocavate? Si, giocavamo a settimana, a nascondino ( facevamo sempre contare la nonna) e a carte. Cosa conservi dei tuoi nonni?Conservo un pezzo di bracciale tramandato da generazioni e appartenente a nonna Maria e un lenzuolo appartenente a nonna Carmela. Che cosa facevi alla mia età? A 12 anni, andavo a scuola, aiutavo in casa, e d’ estate mia mamma (nonna Teresa) mi mandava da una sarta per imparare a cucire e ricamare. Essendo la prima di quattro figli, eri più privilegiata? No, la nonna Teresa era severa con tutti i figli e trattava tutti allo stesso modo. Ti ricordi del terremoto del 1980? Che sensazioni hai provato? Ho provato paura perché tua mamma e tuo zio erano piccoli. Durante la tua infanzia hai avuto migliori amici? Chi erano? Sono ancora vivi? Sì li ho avuti., erano Enza, Maria e Carmela. e vivono tutti a Lancusi. Cosa pensi dei ragazzi di oggi? Sono più fortunati o meno fortunati di te? I ragazzi di oggi hanno molta libertà e i genitori li lasciano troppo soli davanti ai computer. Io mi reputo fortunata perché la mia infanzia è stata molto bella. I tuoi nipoti, secondo te, si comportano bene con te? Si, perché sono tutti bravi ed educati. LUCREZIA IACUZIO II F

  10. COMPITO DI REALTA’ Gli alunni intervistano i loro nonni… • INTERVISTA A MIO NONNO • Come ti chiami? • Antoni Ceruso. • Quanti anni hai? • Ho 76 anni. • Dove abitavi quando eri piccolo? • Abitavo a Monticelli di Sopra. • Come si chiamavano i tuoi genitori? • I miei genitori si chiamavano Angelo e Carmela. • Quanti fratelli e sorelle avevi? • Avevo3 fratelli e 3 sorelle. • Come si chiamavano? • Si chiamavano Rocco, Angelo, Carmine, Lucrezia , Anna e Raffaella. • Cosa facevi alla mia età? Se giocavi a che cosa giocavi? • Il mattino andavo a scuola. Il pomeriggio lavoravo nei campi o giocavo: a carte, a pallone oppure a nascondino. • Fino a quale età sei andato a scuola? • Sono andato a scuola fino a 15 anni. Ricordo ancora quando dissi ai miei genitori che non volevo più andare a scuola; si arrabbiarono tantissimo poiché loro avevano conseguito il diploma liceale e io no. • Come si chiamavano i tuoi nonni? • I miei nonni si chiamavano: Angelo, Lucrezia, Antonio e Carmela. • Dove abitavano i tuoi nonni? • Abitavano a Monticelli di Sopra ma in una casa separata dalla mia. • Qual’ era il ruolo di tuo nonno nella famiglia? E tu che ruolo hai? • Mio nonno faceva compagnia a noi nipoti raccontandoci storie. Alle tre del pomeriggio nonno Angelo recitava il rosario con tutti i nipoti. Io, invece, aiutavo te e la tua mamma. • Di che cosa parlavi con i tuoi nonni? • I miei nonni mi raccontavano le vicende dei loro genitori e della famiglia in generale. Numerose erano le canzonette che ci insegnavano la sera, prima di andare a dormire. • Ricordi qualche avvenimento storico importante? • Sì, ricordo la II guerra mondiale e il bombardamento aereo. Il mio papà fu colpito da un proiettile sulla mano e la ferita fu saturata da un barbiere. Poi, mio fratello Angelo fu preso dai nazisti ma riuscì a scappare. La camionetta, contenente tutti ragazzi di 12 o 13 anni, si fermò a Corticelle vicino a un piccolo bosco dove si nascosero e riuscirono a tornare a casa senza essere presi dai nazisti. Il mio vicino di casa riuscì a scappare lanciandosi dalla camionetta nel Sele . Numerosi miei amici furono deportati ad AUSCHWITZ e solo alcuni sono riusciti a tornare. • Con chi giocavi quando eri piccolo? I tuoi amici sono ancora vivi? • Si, i miei amici fortunatamente sono ancora vivi e di tanto in tanto ci vediamo. • Rossella Pia Falco II F

  11. COMPITO DI REALTA’ Gli alunni intervistano i loro nonni… Quando avevo 12 anni frequentavo l’Apprendistato per imparare il mestiere di falegname e inoltre frequentavo anche la scuola media. Con che cosa giocavi? Giocavo con il pallone. Chi erano i tuoi migliori amici? Sono ancora vivi? I miei migliori amici erano Giovanni e Sabatino. Sono entrambi vivi ed abitano a Spiano. Che cosa è successo nel terremoto del 1980? La casa rimase in piedi e noi riuscimmo a fuggire. Dopo il terremoto andammo in campagna e lì costruimmo una casetta in legno in cui ripararci. Nonno, che cosa pensi dei ragazzi di oggi? Sono più fortunati o meno fortunati di te? I ragazzi di oggi sono più fortunati perché sono nati nel benessere, in un’ epoca ricca. I tuoi nipoti, secondo te, si comportano bene con te? Sì, perché sono molto affettuosi. Lucrezia Iacuzio II F Intervista a mio nonno Vincenzo Salvati (75anni) Hai mai conosciuto i tuoi nonni? Sì, ho conosciuto mia nonna materna. Come si chiamava e quanti anni aveva? Si chiamava Grazia e aveva oltre 80 anni. Dove viveva tua nonna? Viveva a Vallo della Lucania, dopo Agropoli. Avevi un buon rapporto con lei? Che cosa facevate insieme? Avevo un buon rapporto con lei ma purtroppo ci vedevamo poco, passava solo per una visita. Ai tuoi compleanni che cosa era solita regalarti? I compleanni non si festeggiavano. Comunque ogni tanto mi regalava qualche pacco di biscotti. Cosa conservi dei tuoi nonni? Conservo un’ enciclopedia che apparteneva a mio nonno paterno e dei quadri in cui sono raffigurati tutti i miei nonni. Cosa facevi quando avevi la mia età? Lavoravi?

  12. COMPITO DI REALTA’ Gli alunni intervistano i loro nonni… Con cosa giocavi da piccola? Da piccina passavo il tempo giocando con le bambole di pezza. A che età hai incominciato a lavorare? Ho iniziato a 15 anni come sarta poi ho smesso per occuparmi dei miei figli e a 23 anni ho aperto una salumeria che ho mantenuto per 30 anni. Cosa pensi della tecnologia odierna? Mi fa piacere che ci sia una tecnologia così avanzata ma sono contro “Facebook” che causa dipendenza dai cellulari in molti bambini. Preferisci come si viveva ai tuoi tempi o oggi? Per i valori della famiglia preferisco come si viveva un tempo; per la tecnologia odierna preferisco i giorni d’oggi. Cosa pensi dei ragazzi di oggi? Secondo te sono più o meno sfortunati di te? Ci sono ragazzi bravi ed educati ed altri attirati da droghe e delinquenza quindi non credo che ci sia un unico modo di definirli. Sono più fortunati i miei nipoti e i giovani d’oggi perché hanno tutto ma in svantaggio non apprezzano niente. Maria Consiglia De Simone II F Intervista alla mia nonna Come ti chiami? Il mio nome è Clara Merola e ho 67 anni . L’odierno rapporto tra i tuoi nipoti ti soddisfa? Sono felicissima di essere nonna e ci tengo nell’amare i miei preziosi nipoti tutti allo stesso modo. Come pensi che debba essere il rapporto fra nonni e nipoti? Credo che il rapporto fra nonni e nipoti debba essere confidenziale e amichevole. Un pensiero sul rapporto in generale con i nonni… Credo che sia brutto non avere un rapporto confidenziale e materno da parte dei nipoti verso noi nonni e viceversa. Che rapporto avevi con i tuoi nonni? Avevo un rapporto ottimo con mia nonna, l’amavo e trascorrevo molto tempo con lei. Con mio nonno ho avuto una brutta esperienza a causa della sua freddezza e violenza che mi portava ad avere un rapporto freddo e distaccato con lui. Vorrei aggiungere ulteriormente che abitavo nella loro stessa casa. Che rapporto credi di avere con noi nipoti? Un rapporto di amore e amicizia a dir poco fantastico. Tra di noi non vi sono segreti e in caso di bisogno loro mi aiutano in tutto e viceversa.

  13. VERIFICA Gli alunni scrivono racconti di vita dei loro nonni… CLASSE II I

  14. VERIFICA Gli alunni scrivono racconti di vita dei loro nonni… Il nonno Emiddio I miei nonni hanno da poco festeggiato  cinquant’anni di matrimonio. Che bella festa! Tutta la famiglia riunita e il nonno Emiddio che guarda la nonna,  i figli e noi nipoti con soddisfazione!  Mio nonno ha sempre creduto nel  valore della famiglia e ha  lottato per  proteggerla e tenerla unita. Mio nonno non ha avuto un’infanzia bellissima, perché è nato nel 1940, a Napoli,  proprio durante la Seconda Guerra Mondiale. Ancora piccolo si trasferì con la sua famiglia, i genitori e cinque fratelli, a Baronissi . Quando aveva solo otto anni  rimase orfano di madre, così , invece di andare a scuola, il padre lo portava con sé ad arare, con i buoi, un piccolo podere e ad allevare maiali. All’età di vent’anni conobbe la nonna  e dopo un anno le chiese di sposarlo. Inizialmente continuò a vivere nella casa paterna. Allora i figli, soprattutto i maschi, continuavano a vivere con i genitori anche da sposati…ma dopo qualche tempo  andò a vivere in una casa in affitto, non troppo distante da quella paterna.  La casa era grande , circondata da un frutteto  e con una stalla per l’allevamento dei bovini. Il nonno,  così , con i prodotti della terra e con il ricavato della loro  vendita al mercato rionale, riusciva  a sostenere la famiglia che tra il 1965 e il 1975  era cresciuta: erano nati  quattro figli dei quali mio padre è il secondogenito.  Mio nonno ha sempre coltivato il suo podere , che è la sua passione… e con i risparmi e tanti sacrifici ha coronato  un sogno: ha acquistato un’abitazione tutta sua dove abita ancora oggi, con orgoglio, circondato dall’affetto della sua famiglia. Emiddio Landi II I

  15. VERIFICA Gli alunni scrivono racconti di vita dei loro nonni… Una vita speciale: mio nonno Che vita  affascinante quella di mio nonno !  Davvero molto diversa dalla vita che ho sempre sognato, perché  piena di pericoli e ostacoli…tuttavia una vita nella quale si poteva, con poco, raggiungere la vera felicità. Non la felicità di avere un cellulare nuovo , ma la felicità di vivere, di avere una famiglia , di poter mangiare. Mio nonno Francesco, da tutti chiamato Ciccio, nacque nel 1933. La  sua famiglia era numerosa ( ben sette figli!) e viveva in una piccola casa senza luce, gas e bagno. Il bagno si trovava in un cortile ed era condiviso da più famiglie. Le stanze erano illuminate dalle lampade a olio e riscaldate con un braciere. Si cucinava nelle pentole di rame e la cucina era a legna. La famiglia di mio nonno aveva un piccolo orto e allevava polli, galline e conigli. Mio nonno ogni mattina andava a scuola e il pomeriggio giocava con i suoi amici. Infatti la sua era una bella infanzia  finché  non arrivò la guerra che distrusse tutto. Tra le famiglie si diffuse lo sconforto e la disperazione. Mio nonno incominciò a patire la fame, nonostante la famiglia potesse contare   sui prodotti dell’orto. Inoltre non poteva più giocare libero con i suoi amici, ma era costretto a nascondersi dai tedeschi nella soffitta. La vita di mio nonno si era trasformata in un brutto gioco:  un continuo “ nascondino” che sembrava non finisse mai.   Ogni giorno venivano rastrellati ragazzi e portati in guerra; i tedeschi presero  anche suo fratello  e lo portarono in guerra all’età di soli diciassette anni. Non lo ha  rivisto mai più. Ma ecco il giorno che mio nonno ricorda come uno dei più belli della sua vita: l’arrivo degli Inglesi e la fine della guerra.  La guerra è la cosa più brutta che mio nonno abbia mai visto e quando ne parla  il suo volto diventa pallido e assume un’espressione di smarrimento. Ma  è solo un momento…mi guarda e riprende a sorridere.  AnnaIannoneII I

  16. VERIFICA Gli alunni scrivono poesie sui loro nonni… QUEL GIORNO… Ricordo… quel giorno di Primavera quando il primo fiore di ciliegio sbocciò, quel giorno quando ti vidi seduto a leggere sotto quell’albero, quel giorno quando quel bimbo passava il suo tempo a giocare, quel giorno quando abbracciasti quel bimbo… Ora quel giorno è passato, sono grande e ho capito cosa significhi per me, cosa significa stare senza di te, nonno! Pierpaolo Pecoraro II F I MIEI NONNI La mia nonna si chiamo Anna con me è tenera come la panna. Ama leggere e chiacchierare e non smette mai di scherzare. Vuole sempre stare con me E a volte ci prepariamo il tè. Quando le dico:” Ti voglio bene!” lei risponde :”Mai quanto ne voglio a te” Mio nonno è molto attivo ed è un tipo comprensivo. La mattina mi accompagna a scuola tutto contento di affaccendarsi ancora. Il pomeriggio dorme un poco ma si risveglia poco dopo. Non vuole mai essere aiutato anche quando è davvero affaticato. I miei nonni sono così e mi infondono pace e amore tutti i dì. Rossella Pia Falco II F ‘A NONNA Sin a quann’ nun a pierd’, ‘na cosa nun saie veramente quant’è preziosa. Chenn’ vuò fa’ l’oro do’munno quann’ tiene a nonna toia e i vas’ e l’abbraccesuoie manc’ ‘sole ‘o ppo’ eguaglià. Nu’ surris, ‘na parola e ‘o core t’accarezza! Arianna D’Arco II F

  17. VERIFICA Gli alunni ricercano… Il ruolo dei nonni nella società di oggi In Italia, secondo valutazioni ISTAT, i nonni sono circa undici milioni e cinquecento mila, pari al 33,3% dei cittadini che hanno dai 35 anni in su. Le donne più degli uomini, 37,5% contro 28,4%. Sebbene il tasso di natalità nel nostro paese sia tra i più bassi nel mondo, i nonni di oggi sono, in proporzione al numero dei nipoti, assai più numerosi di quanto non fossero trent’anni fa. Molti bambini delle ultime generazioni hanno tutti e quattro i nonni, mentre un tempo era considerata una fortuna averne due. Nella famiglie ricomposte, poi, i nonni possono essere addirittura in esubero. Un altro fatto nuovo è che oggi, a parità di età, nonne e nonni sembrano meno vecchi di una volta. Sono abituati ai cambiamenti, curano il corpo e l’abbigliamento e, se non sono malati, continuano a condurre una vita dinamica. Guidano l’automobile, salgono su treni ed aerei, usano il telefonino, inviano e-mail e, soprattutto, non pensano di essere vecchi, semmai si considerano degli adulti maturi. Secondo una ricerca del Censis sullo stile di vita, gli ultrasessantenni italiani pongono ai primi due posti una vita attiva (51%) e mantenere rapporti con i giovani e i nipoti (46,1%); seguono tenere allenata la mente (45,8 %), avere una fede religiosa (27,6%), essere autonomi (27,5%), essere aperti alle relazioni con gli altri (22,2 %). Questi cambiamenti nella percezione di sé e nell’immagine sociale dell’anziano fanno sì che anche i rapporti con i nipoti siano diversi, improntati a minore austerità e maggiore dinamismo.Un’altra novità è che se fino a poco tempo fa era quasi esclusivamente la nonna ad occuparsi dei nipotini affiancando la madre nelle cure quotidiane, oggi, che anche i padri non disdegnano di occuparsi dei neonati, anche il nonno può spingere una carrozzina e fare il baby-sitting. Essendo vissuti in un’epoca di radicali e continui cambiamenti, i neononni comprendono le esigenze dei genitori di oggi e sono più sciolti e disponibili di quanto non fossero i loro padri. Non pensano più di svolgere un ruolo “femminile” se si prendono cura dei piccoli, devono però sentirsi autorizzati a farlo. Questo concetto può sembrare strano e tuttavia gli uomini devono essere incoraggiati, altrimenti tendono a restare sullo sfondo e a non entrare in scena. CLASSE II F

  18. SALUTI Presentazione realizzata dalla prof.ssa Lucia Ingenito con la collaborazione della prof.ssa Sofia Sguazzo.

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