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Metodologia della ricerca

Metodologia della ricerca. Laurea magistrale secondo anno. OBIETTIVI DIDATTCI: Secondo anno. Pianificare una ricerca in ambito organizzativo-clinico-formativo Pianificare una sperimentazione clinica controllata

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Presentation Transcript


  1. Metodologia della ricerca Laurea magistrale secondo anno Laura Rasero 2011

  2. OBIETTIVI DIDATTCI:Secondo anno • Pianificare una ricerca in ambito organizzativo-clinico-formativo • Pianificare una sperimentazione clinica controllata • Presentare il protocollo di ricerca a comitati etici, società scientifiche, organizzazioni sanitarie • Scrivere e pubblicare un lavoro scientifico Laura Rasero 2011

  3. Laricerca: il metodo scientifico Selezione e definizione Di un problema repricabilità Formulazione quesiti /ipotesi obiettività dati empirici Raccolta/analisi dei dati Comunicazionedeirisultati Laura Rasero 2011

  4. La ricerca Il quesito di ricerca il quesito di ricerca nasce da una lacuna nella conoscenza nella popolazione alla quale il ricercatore vuole dare una risposta attraverso uno studio originale nel campione dei partecipanti Laura Rasero 2011

  5. La ricerca Il quesito di ricerca Argomento: Gli effetti dell’elettrostimolazione ed esercizi del pavimento pelvico sugli esiti funzionali nella incontinenza femminile • gli esercizi del pavimento pelvico sono efficaci tanto quanto l’elettrostimolazione.....? • L’elettrostimolazione aumenta il tono muscolare? • Gli esercizi del pavimento pelvico diminuiscono gli episodi di incontinenza? • In quali gruppi di pazienti gli esercizi del pavimento pelvico sono più efficaci? • Quale tipo di incontinenza risponde meglio all’elettrostimolazione?......................................... Laura Rasero 2011

  6. quesito di ricerca le alternative Le donne anziane raramente riescono ad eseguire gli esercizi del pavimento pelvico. Perchè? 1. Le donne anziane hanno meno forza muscolare 1.1 le donne hanno meno massa muscolare 1.2 La fibra muscolare delle donne è intrinsicamente più debole 2. Le donne anziane sono meno motivate 2.1 le donne fortemente motivate riescono ad eseguire gli esercizi? 3 Le donne anziane non hanno le conoscenza del pavimento pelvico 3.1 se riescono ad riconoscere quali muscoli contrarre , riescono ad eseguire gli esercizi? Laura Rasero 2011

  7. quesito di ricerca Principale: Le donne anziane hanno meno forza muscolare Secondario: Hanno meno forza muscolare in quanto hanno meno massa muscolare? Laura Rasero 2011

  8. quesito di ricerca Significato Non riuscire a contrarre i muscoli del pavimento pelvico: senso di impotenza?, depressione, rischio di perdita del ruolo sociale, perdita di fiducia in se stessi? Non riuscire a contrarre i muscoli del pavimento pelvico è indicatore di minor forza muscolare che è indice di maggior rischio di incontinenza urinaria? Utilizzare gli esercizi del pavimento pelvico nello screening dei fattori di rischio di incontinenza Laura Rasero 2011

  9. tipo di studio che permette di rispondere a questo quesito di ricerca osservazionale • trasversale • caso-controllo • di coorte ( longitudinale) • Sperimentale Laura Rasero 2011

  10. popolazione campione Popolazione bersaglio: donne anziane e giovani , adulti, sani Popolazione accessibile: Donne anziane e giovani , adulti, sani , che afferiscono agli ambulatori medici.. Campione scelto: quelli che afferiscono agli ambulatori di screening oncologico Laura Rasero 2011

  11. criteri di inclusione ed esclusione inclusione: Afferenti all’ambulatorio di prevenzione oncologica donne anziani e giovani tra i 30 è 70 anni Esclusione: Malattie muscolari anamnesi familiare di miopatie pregressi interventi chirurgici , genitali , intestino , zona perineale Già incontinenti in gravidanza non consenso informato ecc...... Laura Rasero 2011

  12. Campionamento Campionamento sistematico di un campione di convenienza: tutte le persone che afferiscono agli ambulatori di prevenzione in un mese Laura Rasero 2011

  13. FASE I identificazione e definizione del problema Identificazione del problema e dello scopo Revisione della letteratura FASE V Utilizzazione dei risultati FASE II scelta del metodo di ricerca DIFFUSIONE RISULTATI Selezione del disegno Identificazione delle variabili FASE IV Analisi dei dati Identificazione del campione Formulazione del quesito o ipotesi di ricerca Analisi interpretazione FASE III Raccolta dati Identificazione degli strumenti Raccolta registrazione dati Laura Rasero 2011

  14. Il disegno dello studio Le domande che il ricercatore deve porsi sono: • “Come voglio studiare gli eventi?” • “Quale è il migliore approccio per rispondere alla mia domanda di ricerca al fine di ottenere dati accurati e interpretabili?” Laura Rasero 2011

  15. Processo di ricercafase II • Scelta del metodo di studio: disegno, popolazione , selezione degli strumenti • Da questa fase dipende la scelta dei metodi per l’analisi dei dati Laura Rasero 2011

  16. elementi di base per giudicare un disegno di ricerca • Congruenza tra disegno e filosofia, teoria e domanda di ricerca • Livello di sviluppo dei concetti della conoscenza • Obiettivi dello studio • Controllo sui fenomeni indagati • Veridicità dei risultati • Coinvolgimento del ricercatore con i soggetti o partecipanti Laura Rasero 2011

  17. Pelvic floor muscle training is effective in women with urinary incontinence after stroke: a randomised, controlled and blinded study. • A randomized prospective study comparing new vaginal cone and FES-Biofeedback.Effect of intravaginal electrical stimulation on pelvic floor muscle strength. • Pelvic floor reconstruction before orthotopic bladder replacement after radical cystectomy for bladder cancer. • Urinary incontinence among older women. Measurement of the effect on health-related quality of life. Laura Rasero 2011

  18. Il disegno dello studio Studio osservazionale? Il ricercatore rimane estraneo agli eventi Studio sperimentale?:Il ricercatore applica un intervento e ne osserva gli effetti Laura Rasero 2011

  19. La popolazione Laura Rasero 2011

  20. La selezione del campione Serve per ottenere informazioni da un piccolo gruppo per poi generalizzare i risultati a una popolazione. poichè la generalizzazione alla popolazione è basata sulle caratteristiche di un campione, questo deve essere rappresentativo Laura Rasero 2011

  21. concetti di campionamento: campione e popolazione la prima fase del campionamento consiste nel definire la popolazione La popolazione: insieme completo di soggetti, oggetti o elementi dello studio. gruppo ben definito in cui i membri possiedono specifici attributi Laura Rasero 2011

  22. La popolazione Può essere costituita da individui o elementi: cartelle cliniche, cadute dei pazienti, diagnosi, eventi assistenziali, caratteristiche delle istituzioni e ogni altra unità di interesse Laura Rasero 2011

  23. Il campione Non essendo possibile studiare tutti i componenti di una popolazione si rende necessario selezionare il campione il campione scelto rappresenta la popolazione totale Laura Rasero 2011

  24. popolazione Popolazione target: insieme completo di elementi sui quali il ricercatore potrebbe fare generalizzazioni Es. Infermieri neoassunti: tutti gli infermieri neoassunti nella istituzione Laura Rasero 2011

  25. popolazione Popolazione accessibile: campione facilmente raggiungibile dal ricercatore che rappresenta la popolazione target Laura Rasero 2011

  26. Selezione della popolazione • la popolazione in studio dovrebbe rappresentare quella parte della popolazione generale che trarrebbe maggiore beneficio dal trattamento • considerare i potenziali rifiuti nella partecipazione • considerare la popolazione che ha potenziali controindicazioni al trattamento Laura Rasero 2011

  27. Dimensione del campione • è necessario avere una popolazione di dimensioni sufficienti • bisogna prevedere una sufficiente dimensione del campione, alla luce delle possibili uscite dallo studio • può essere utile studiare una popolazione ad alto rischio per la malattia • è necessario avere una sufficiente durata del follow-up Laura Rasero 2011

  28. Selezione del campione • Specificare le condizioni di eleggibilità • Criteri di inclusione • Criteri di esclusione • definire le caratteristiche dell’arruolamento/reclutamento: • campione • Luogo, tempo e metodi di arruolamento Laura Rasero 2011

  29. Popolazione in studio Popolazione generale Rifiuti Non elegibili Controindicazioni Popolazione in studio Trattati Non trattati Persi al follow-up Persi al follow-up Incidenza Incidenza Laura Rasero 2011

  30. La ricerca infermieristicaGrandezza del campione e ambiente dello studio Descrive le caratteristiche dell’ambiente dove avrà luogo il proposto progetto di ricerca, devono essere descritti grandezza e natura del campo di ricerca, nonché i criteri di selezione del campione Laura Rasero 2011

  31. La randomizzazione • Procedimento mediante il quale l’assegnazione dei soggetti partecipanti allo studio ad uno di gruppi di confronto avviene secondo una sequenza casuale • I due gruppi così ottenuti non risulteranno necessariamente uguali per tutti i parametri considerati, ma questi saranno certamente distribuiti in maniera casuale Laura Rasero 2011

  32. In assenza del trattamento (es. farmaco) l’outcome delle popolazioni a confronto dovrebbe essere identico a causa del tendenziale bilanciamento dei fattori prognostici fra i gruppi assicurato dalla procedura di randomizzazione RANDOMIZZAZIONE OGNI SOGGETTO DI UNA POPOLAZIONE DEVE AVERE LA STESSA PROBABILITA’ DI ESSERE INCLUSO IN UNO DEI GRUPPI A CONFRONTO Laura Rasero 2011

  33. Altre fonti di distorsione: CONTAMINAZIONE somministrazione accidentale del trattamento ai pazienti del gruppo di controllo COINTERVENTO effettuazione di interventi diagnostici e/o terapeutici addizionali nei gruppi a confronto Laura Rasero 2011

  34. STUDI CLINICI: comuni cause di errori sistematici • NON COMPARABILITA’ • delle popolazioni dei soggetti trattati • b) delle osservazioni su cui • basare il giudizio di efficacia • c) degli effetti attribuiti al • trattamento RANDOMIZZAZIONE BLINDING (CECITA’) PLACEBO Laura Rasero 2011

  35. Le fasi della ricerca • Individuazione del problema • Definizione degli obiettivi specifici • Valutazione bibliografica delle conoscenze relative al problema • Stesura del protocollo di ricerca • Attivazione ed effettuazione del protocollo di ricerca • Raccolta dati • Analisi dei dati • Valutazione critica dei dati • Postulati conclusivi della ricerca • Presentazione dei risultati Laura Rasero 2011

  36. Il protocollo di ricerca • Il modo in cui verrà esplorato il problema Descrive • Che cosa si sta ricercando • Come si farà per raggiungere i risultati Laura Rasero 2011

  37. Il protocollo di ricercastrutturazione • Introduzione e background scientifico • Obiettivi dello studio • Criteri di selezione dei pazienti • Disegno dello studio (se possibile diagramma di flusso) • Programmi dettagliati di intervento • Dati clinici e/o di laboratorio • Criteri per la valutazione dell’intervento oggetto dello studio • Valutazione statistica • Consenso informato • Scheda raccolta dati • Bibliografia • Elenco dei responsabili dello studio Laura Rasero 2011

  38. Il protocollo di ricerca (Studi quantitativi) Laura Rasero 2011 Manuale d’uso del progetto di ricerca Simile a istruzioni operative Deve essere chiaro ed indicare perché, come, da chi lo studio viene condotto Da sottoporre a Comitato Etico

  39. Il protocollo di ricerca (Studi quantitativi) Laura Rasero 2011 Titolo dello studio Introduzione Quesito di ricerca Obiettivi Disegno dello studio Soggetti Metodo Piano delle attività Valutazioni previste Analisi statistica Aspetti etici Costi Personale coinvolto e ruolo Conflitto di interessi Bibliografia Allegati

  40. Il protocollo di ricerca Laura Rasero 2011

  41. Il protocollo di ricerca Laura Rasero 2011

  42. Il protocollo di ricerca Laura Rasero 2011

  43. Il protocollo di ricerca Laura Rasero 2011

  44. Sharon K. Ostwald, PhD, RN, GNP Professor, School of Nursing Isla Carroll Turner Chair in Gerontological Nursing The University of Texas School of Nursing at Houston Dopo il Grant: cosa si fa? Laura Rasero 2011

  45. Rivedi il tuo piano di ricerca Laura Rasero 2011

  46. Modello concettuale dello stress e del coping della famiglia* Malato di Ictus Funzioni Stress Depressione Impatto sulla vita Qualità di vita Autovalutazione della salute Utilizzo dei servizi Coniuge Stress Depressione Peso Coping Qualità di vita Autovalutazione della salute Funzione immunitaria Utilizzo dei servizi Buffer/Mediatori Potenziale vulnerabilità Esiti Conoscenze e Skill Percezione della Competenza Condizioni preesistenti Sociodemografiche Ruolo della famiglia Rapporto a due Supporto Sociale Servizi Formali/Informali Fattore stressante ICTUS Tipo e gravità Strategie di Coping *Adattato da H. McCubbin & colleghi Laura Rasero 2011

  47. Misurazione delle variabili legate al contesto Condizioni preesistenti Socio- demografici Famiglia Rapporto familiare Malattie croniche & Medicazioni Età, sesso, razza/etnia, Istruzione, lavoro, assicurazione, responsabilità assistenziali Family APGAR Scala della reciprocità (della coppia) Fattore stressante Tipo e gravità di ICTUS National Institutes of Health Stroke Scale (NIHSS) Tipo di Ictus, sede dell’Ictus, danni causati dall’Ictus, complicanze da Ictus Laura Rasero 2011

  48. Misurazione delle variabili indipendenti Conoscenze Skills Percezioni Preparazione Preparazione per la Caregiving Scale Studio degli esiti sanitari (MOS) Indagine sul supporto sociale & Calendario dell’utilizzo dei servizi Supporto sociale Servizi Formali/Informali Risposte al problem Solving e al Coping F-Copes Laura Rasero 2011

  49. Misurazione delle variabili di risultato Coniuge Onere Funzione immunitaria Autovalutazione della salute Depressione Stress Utilizzo dei servizi Misurazione dell’autosufficienza (FIM) Malato di Ictus Funzioni Qualità di vita Autovalutazione della salute Depressione Stress Utilizzo dei servizi Scala di Zarit sull’onere Scala di impatto dell’Ictus Analisi delle citochine Autovalutazione della salute Scala di depressione geriatrica Scala dello stress percepito Rapporto sull’uso dei servizi Rapporti qualitativi Laura Rasero 2011

  50. Piano di ricerca CAReS Reclutare le coppie Valutare & Randomizzare Intervento legato al domicilio Intervento blando Terapia tradizionale Opuscolo sul recupero post Ictus Lettera mensile sull’Ictus Abbonamento alla rivista Stroke Smart Rapporto sul calendario mensile + Visite domiciliari multidisciplinari per 6 mesi usando protocolli standard Valutazione a 3, 6, 9 & 12 mesi Laura Rasero 2011

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