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Uomini e donne tra famiglia e lavoro: scelte di vita in età adulta

Uomini e donne tra famiglia e lavoro: scelte di vita in età adulta Gruppo di lavoro: Silvana Salvini, Letizia Mencarini, Elena Pirani, Daniele Vignoli Workshop Roma, 15-16 Settembre 2011. Progetto PRIN – 2007 Dinamiche dei corsi di vita tra contesto e legami forti.

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Uomini e donne tra famiglia e lavoro: scelte di vita in età adulta

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Presentation Transcript


  1. Uomini e donne tra famiglia e lavoro: scelte di vita in età adulta Gruppo di lavoro: Silvana Salvini, Letizia Mencarini, Elena Pirani, Daniele Vignoli Workshop Roma, 15-16 Settembre 2011 Progetto PRIN – 2007 Dinamiche dei corsi di vita tra contesto e legami forti

  2. Obiettivi della ricerca nell’ambito del progetto di Firenze (1) • Il primo obiettivo dell’UO riguarda lo studio delle modificazioni dei modelli di formazione e scioglimento familiare alla luce dei mutamenti del mercato del lavoro. • Gli interrogativi a cui si intende dare risposta riguardano la situazione particolare nella quale si trova l'Italia a proposito delle relazioni tra lavoro e comportamento familiare e fecondo. • Si vuole qui indagare se, e perché, in Italia la relazione fra i due fenomeni sia ancora di tipo negativo, ossia si vogliono analizzare le ragioni per le quali la partecipazione attiva al mercato del lavoro delle donne freni l'avere figli.

  3. Obiettivi della ricerca nell’ambito del progetto di Firenze (2) • In questo primo obiettivo, a partire da dati individuali, ci si pongono svariati interrogativi circa la direzione dei legami causali. • Con questa ricerca si intende studiare se e quanto la formazione e lo scioglimento della famiglia ed i progetti di maternità/paternità, in particolare, siano correlati alla storia lavorativa dei due partner, al netto di altre covariate.

  4. Obiettivi della ricerca nell’ambito del progetto di Firenze (3) • Il secondo obiettivo si pone il quesito circa le differenze che esistono, in particolare in Italia, fra intenzioni di fecondità e figli avuti. • Il dibattito sulla validità del concetto di figli attesi, figli desiderati, numero ideale di figli, è sorto svariati anni fa, e rimane aperto. • Tuttavia il concetto di «aspettative dichiarate» nel breve periodo (tre anni) è più circoscritto e abbastanza vicino alla realtà, non condizionato da «fattori di moda» o frasi fatte. • Anche in questo caso, si prevede l’analisi delle relazioni con i modelli lavorativi.

  5. Stato dell’arte (1) Lavoro e fecondità (2) Incertezza economico-lavorativa e «fare famiglia» (3) Intenzioni di fecondità: positive e negative (4) Le determinanti (4) Una diversa predittività? Gli obiettivi dell’analisi e le ipotesi di lavoro I dati delle indagini I risultati (1) Descrizione (2) Interpretazione Prospettive di ricerca Introduzione alle due presentazioni

  6. Stato dell’arte (1° obiettivo) • I legami fra fecondità e lavoro: effetto reddito e effetto sostituzione (Becker, 1991; Cigno, 1991) • Italia in Europa • Un «antico» problema: la conciliazione (a)… nei diversi sistemi di welfare (Del Boca e Locatelli, 2006) (b)… in associazione con i diversi ruoli fra partner • Il concetto di «incertezza»: il lavoro, l’abitazione, la situazione economica, i legami scelti o obbligati con la famiglia di origine… (Deriu, 2008; Ferro e Salvini, 2005; Rettaroli, 2005) • Risultati variegati: • Macro (Ahn e Mira, 2002) • Micro (i.e. Vignoli e Matysiak, meta-analysis) • Modelli diversi (Michaud, 2009) • Effetti indiretti (selezione)

  7. Stato dell’arte (2° obiettivo) In letteratura le determinanti delle realizzazioni sono le stesse delle intenzioni, MA • Ci sono (ovvie) caratteristiche delle coppie che influenzano solo le realizzazioni e non le intenzioni • «Grado» delle preferenze dichiarate (certamente vs. probabilmente SI) • Accordo/Disaccordo fra i partner sulle intenzioni di fecondità • Età (come proxy di infecondità/sterilità) • Ci sono poi fattori (intervenienti) che possono ritardare o modificare le intenzioni circa l’avere figli • Problemi di coppia (Conflitti che possono condurre alla separazione) • Vincoli individuali/di coppia/esterni Ci sono poi altre caratteristiche che influenzano solo le realizzazioni e non le intenzioni?

  8. Workshop Roma, 15-16 settembre 2011 Per un’analisi della relazione fra incertezza economico-lavorativa e comportamento fecondo Elena Pirani Dipartimento di Statistica Università di Firenze pirani@ds.unifi.it Silvana Salvini Dipartimento di Statistica Università di Firenze salvini@ds.unifi.it

  9. Il lavoro femminile in Italia e in Europa, 2007

  10. La fecondità e il lavoro femminile in Europa • A livello aggregato, la correlazione fra fecondità e lavoro femminile ha cambiato di segno: da negativo a positivo negli anni Ottanta. Oggi, le regioni con maggiore PFML hanno livelli di fecondità più elevati. • Questo cambiamento della relazione potrebbe essere il risultato di un diverso approccio a interventi di family policy da parte di alcuni governi che riducono l'incompatibilità fra il ruolo di madre e lavoratrice. Queste politiche sociali possono procedere in vari modi: promuovendo una divisione più uguale dei ruoli di genere; fornendo i motivi al rientro delle donne nel mercato del lavoro; promuovendo (e non penalizzando) i lavori part-time e/o delle ore flessibili del lavoro; con incentivi fiscali diretti; ed anche con il sostegno dell’assistenza all'infanzia. • Inoltre, la correlazione positiva fra TFT e PFML sembra associata all’aumento del lavoro part-time nei paesi europei (ad esempio, cfr. Tiago de Oliveira et al., 2010, in http://epc2010.princeton.edu/download.aspx?submissionId=100776; Del Boca e Locatelli, 2006, in http://ideas.repec.org/p/iza/izadps/dp2414.html )

  11. La complessità della relazione • Effetto reddito: i figli comportano un investimento finanziario • Effetto sostituzione: rappresenta un conflitto tra procreazione e lavoro extra-domestico retribuito. E’ determinato dal livello dei costi-opportunità che sono chiaramente associati con il capitale umano, ossia con il livello di istruzione e la specializzazione lavorativa e quindi con i livelli di salario • La dimensione dipende dalla possibilità di combinare famiglia e lavoro: conciliazione, così come… • … dagli interventi di policy • … dalla struttura del mercato del lavoro… • … dai ruoli di genere (Matysiak 2009)

  12. Alcuni dati macro (1) Fecondità e tassi di partecipazioni al mercato del lavoro femminili (Eurostat,http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/search_database)

  13. I lavoratori atipici • Li chiamiamo lavoratori atipici: fanno parte dell'oceano di consulenti e collaboratori che prestano servizio per le aziende piccole e grandi. E sono sempre più numerosi: in Italia rappresentano il 13.8% dei lavoratori, con una proporzione simile a quella dell’UE… • I lavori atipici (i contratti a progetto, i contratti a TD…) rappresentano un’opportunità per i giovani per entrare nel mercato del lavoro, se si tratta di una flessibilità sostenibile, ossia a breve termine e «protetta» • Può trattarsi tuttavia di un'arma a doppio taglio. Quando la durata è «eccessiva», dalla flessibilità sostenibile si passa alla precarietà. • Come pensare a uscire dalla FO? A un’indipendenza personale e alla programmazione delle proprie scelte di vita? A «metter su famiglia»?

  14. Alcuni dati macro (2) Lavoratori (15 anni e oltre) con contratti a termine, per genere e per alcuni paesi europei.

  15. Obiettivo dell’analisi • Si intende valutare il legame fra le caratteristiche del lavoro, incertezza personale e le intenzioni/realizzazioni di fecondità in un’ottica di «coppia» • Caratteristiche del lavoro: un’attenzione particolare alla tipologia del contratto • Incertezza personale, declinata sulla base delle dichiarazioni degli intervistati con riferimento alla situazione economica, alla tranquillità economica, lavorativa e familiare

  16. Ipotesi di ricerca Ci attendiamo dall’analisi: • un legame significativamente negativo tra lavori «atipici», intenzioni positive e realizzazioni di fecondità • un legame diretto tra la crescita della percezione di una «vita incerta» (Bauman, 2005, trad. it. 2006) e le intenzioni «negative» di fecondità, così come con le realizzazioni

  17. I dati • Indagine FSS 2003: 50.000 • Indagine «Criticità dei percorsi lavorativi in un’ottica di genere» 2007: 10.000, in età 21-67, estratti con campionamento casuale dal campione stratificato del 2003 relativamente alla popolazione in età 18-64 • Sotto-campione di coppie: riduzione della numerosità a circa 3.000 coppie con donne in età feconda

  18. Le variabili utilizzate nell’analisi (1) Separatamente per donne / uomini Variabili «dipendenti»: • Intenzioni di fecondità (2003, 2007) • Realizzazioni (nel periodo 2003-2007) Variabili «di controllo»: • Età • Numero di figli • Ripartizione di residenza Variabili «esplicative» • Lavoro al 2003 (del respondent e del partner) • Istruzione (del respondent e del partner) • Tranquillità lavorativa • Tranquillità familiare (per i prossimi 3 anni) • Tranquillità economica (per i prossimi 3 anni) • Valutazione sulle proprie risorse economiche

  19. Le variabili utilizzate nell’analisi (2) LAVORO

  20. Le variabili utilizzate nell’analisi (3) INCERTEZZA

  21. Un’analisi preliminare «vecchio stile» I figli avuti e il lavoro nell’arco della vita

  22. Un modello di Poisson…

  23. I modelli logistico e ordinale Il modello per le intenzioni

  24. Le intenzioni di fecondità al 2003 (1) DONNE - Variabili di controllo Modalità della variabile intenzioni 1 - Certamente no; 2 - Probabilmente no; 3 - Probabilmente si; 4 - Certamente si

  25. Le intenzioni di fecondità al 2003 (2) DONNE - Variabili di lavoro e istruzione

  26. Le intenzioni di fecondità al 2003 (3) DONNE - Variabili di «tranquillità»

  27. Le intenzioni di fecondità al 2007 (1) DONNE - Variabili di controllo NOTA: Le prime 3 colonne delle tabelle si riferiscono ai risultati del modello «senza cambio di lavoro» e le altre con la variabile «con cambio di lavoro»

  28. Le intenzioni di fecondità al 2007 (2) DONNE - Variabili di lavoro e istruzione

  29. Le intenzioni di fecondità al 2007 (3) DONNE - Variabili di «tranquillità»

  30. IL MODELLO PER LE REALIZZAZIONI Il modello logistico

  31. Le realizzazioni 2003-2007 Donne (1) (2) (3) (4) (1) Senza intenzioni e senza cambio di lavoro; (2) Senza intenzioni e con cambio di lavoro; (3) Con intenzioni e senza cambio di lavoro; (4) Con intenzioni e con cambio di lavoro

  32. Le realizzazioni 2003-2007 … nessun risultato significativo per le variabili di lavoro, mentre l’istruzione mostra coefficienti significativi e nella direzione attesa

  33. Le realizzazioni 2003-2007 … e la tranquillità? Nessun impatto, come codificata, sull’avere un figlio MA Il cambio di lavoro abbatte la fecondità!!!

  34. Criticità e prospettive di ricerca (1) • Risultati in molti casi sono non significativi o non in linea con le ipotesi iniziali • In particolare, le realizzazioni di fecondità sembrano totalmente non associate con le modalità di lavoro… Forse la prospettiva temporale (3 anni) può essere troppo breve… • Le indagini sono condotte in un’ottica di follow-up ma riducendo fortemente il numero degli intervistati • E’ forse possibile ipotizzare una «riduzione» di presenza di alcune specifiche categorie lavorative (selezione) Il processo può interagire con le relazioni evidenziate per le «intenzioni e realizzazioni di fecondità»

  35. Le prospettive di ricerca (2) • I nostri tentativi hanno utilizzato, senza un successo completo, l’idea di Hill, Axinn e Thornton (1993) e Hill (1997) • Il modello è a rischi competitivi tra lavoro/attrito e fecondità/attrito • Ma i risultati pongono interrogativi sia concettuali sia tecnico-metodologici • Infatti, i risultati in termini di coefficienti delle variabili sono in linea con le ipotesi iniziali, ma…

  36. GRAZIEPER LA VOSTRA ATTENZIONE!!! Elena Pirani Dipartimento di Statistica Università di Firenze pirani@ds.unifi.it Silvana Salvini Dipartimento di Statistica Università di Firenze salvini@ds.unifi.it

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