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L’Italia dopo la pace di Lodi (1454)

L’Italia dopo la pace di Lodi (1454). REGNO DI NAPOLI. Nel 1266, dopo aver sconfitto il sovrano Manfredi di Svevia, salirono al trono gli Angioini che spostarono la capitale da Palermo a Napoli.

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L’Italia dopo la pace di Lodi (1454)

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Presentation Transcript


  1. L’Italia dopo la pace di Lodi (1454)

  2. REGNO DI NAPOLI Nel 1266, dopo aver sconfitto il sovrano Manfredi di Svevia, salirono al trono gli Angioini che spostarono la capitale da Palermo a Napoli. Dopo vent’anni i Vespri siciliani (1282) portarono l’isola alla costituzione di un regno autonomo guidato da Pietro III d’Aragona. Tra la dinastia francese e quella spagnola iniziò un lungo conflitto che contrappose l’impero Angioino a quello Aragonese conclusosi con la pace di Caltabellotta nel 1302, nella quale fu deciso che la Sicilia sarebbe rimasta a Federico III d ‘Aragona fino alla sua morte. Il consolidamento del dominio aragonese avvenne solo con Ferdinando I d ‘Aragona. A causa della presenza dei baroni, sia sulla terraferma angioina, sia nella Sicilia aragonese, l’autorità regia non riuscì mai ad affermare il proprio potere. Il Meridione nel 1442 si ricompose in un unico dominio con l’assunzione del titolo di Re delle Due Sicilie da parte di Alfonso d’ Aragona. Ferdinando I d’Aragona Napoli nel Quattrocento (Tavola Strozzi, Museo di San Martino, Napoli)

  3. STATO DELLA CHIESA Nella prima metà del’300 lo Stato della Chiesa visse un periodo di grande crisi e di conseguenza nelle campagne laziali e umbre si affermarono alcuni poteri signorili. Nella stessa città di Roma si affermò un governo popolare quando il notaio Cola di Rienzo assunse il potere del popolo romano diffondendo allo stesso il tempo il malcontento dei baroni. Riuscì tuttavia ad attirare a sé il popolo con dei gesti simbolici tra cui quello di preparare cerimonie e processioni allo scopo di illustrare il suo programma. Il suo governo però durò per breve tempo, fino al 1354,quando fu assassinato. Dopo l’avventura di Nicola di Rienzo il legato pontificio Egidio Albornoz cercò di ridare vigore all’ autorità papale a Roma sottoponendo la città e gli altri territori dello Stato Pontificio al controllo di “rettori” di nomina papale obbligando i signori locali a riconoscere l’autorità del pontefice. Nel 1357 furono emanate le Costituzioni Egidiane che furono le basi legislative dello Stato pontificio fino al XIX secolo. Innocenzo III rilancia la politica teocratica e propone la teoria del sole (chiesa) e della luna (impero)

  4. REPUBBLICA DI SIENA La Repubblica di Siena nasce nel 1125, anno in cui viene deposto il vescovo. Dopo la deposizione del vescovo venne eletto un Governo Consolare per governare il nuovo stato Senese nei suoi primi anni di vita. Viene indicato il 1186 come l'anno del riconoscimento ufficiale del nuovo Stato da parte del Sacro Romano Impero, con la libertà di battere moneta e dinominare i consoli. Nel 1201, viene sancita la Pace di Fonterutoli, rotta però pochi anni dopo da Firenze. Nel 1224 lo stato Senese riesce a conquistare nuovi territori, allargando così i propri confini. Nel 1228 viene sancita un'alleanza con Pisa, Pistoia e Poggibonsi. Dopo la signoria dei Visconti (1399-1404), Siena riprende la propria autonomia. Dal 1487 al 1525 anche a Siena si forma una Signoria che assume il potere. Battaglia di Montaperti, Pacino Da Bonaguida XIV sec

  5. REPUBBLICA DI FIRENZE Tra il Duecento e il Trecento, Firenze, fu caratterizzata da una serie di lotte tra varie fazioni cittadine che favorirono l’espansione dei Visconti in Italia. Dopo questo periodo,Il governo fu retto da un’alleanza tra i popolani e i magnati. Questi ultimi erano stretti alleati del papa e degli Angioini, i quali furono molto utili durante i periodi di crisi della città. Il tentativo di Firenze di espandere il proprio controllo su un’area sempre più vasta e la forte conflittualità tra le città toscane favorirono l’espansione dei Visconti nell’ Italia Centrale. In seguito alle sconfitte subite dai ghibellini, il governo della città fu assegnato al re di Napoli Roberto D’Angiò. Ripristinato il regime comunale e nonostante il ripetersi di crisi politiche interne, i Fiorentini riuscirono a conquistare importanti città. Dopo il superamento della crisi, avvenuta tra il Trecento e il Quattrocento, Firenze si trasformò da “città-stato” a “Stato Territoriale”e nel 1382 si ebbe la restaurazione del regime delle arti maggiori che diede vita a un’ oligarchia cittadina. Nel 1434 la guida del governo cittadino fu assegnato a Cosimo De’ Medici. Angelo Bronzino - Ritratto di Cosimo de' Medici in armatura

  6. REPUBBLICA DI LUCCA La Repubblica di Luccasi estendeva oltre la città omonima sul contado circostante nella parte nord-occidentale dell'odierna regione Toscana, ai confini con l'Emilia e la Liguria. Nei primi decenni del XIV, Lucca cade sotto la pseudo-tirannide della famiglia Guinigi. Posta tra gli stati estensi alla continua ricerca di uno sbocco sul mare e l'espansionismo mediceo, Lucca è riuscita a mantenere la propria indipendenza grazie alla sua stretta alleanza con l'impero, riconoscendosi, almeno formalmente città imperiale "ab immemorabili". Il 22 gennaio 1799 le truppe francesi entrano in città determinando la fine della Repubblica oligarchica.

  7. DOMINI ESTENSI La famiglia d'Este si originò dagli Obertenghi, signori di Milanoe della Liguria occidentale verso la fine del X secolo. Il più antico capostipite documentato del casato è Oberto II, marchese di Sicilia, principe del Sacro Romano Impero . Gli Estensi presero il nome da Este, loro feudo tra il 1056 e il 1239. Signori di Ferrara, gli Estensi estesero in seguito i loro domini anche su Modena e Reggio Emilia, che tennero fino al 1859 dopo l'unione con la casa d'Asburgo. Sotto Nicolò III d'Este (1384-1441) Ferrara divenne un grande centroculturale rinascimentale, il cui splendore venne accresciuto ulteriormente dai suoi successori, come Leonello d'Este (1407-1450). Ritratto d’Isabella d’Este

  8. REPUBBLICA DI GENOVA Genovacominciò a rendersi autonoma dal Sacro Romano Imperointorno al 1096, come Libero Comune, partecipando poi alla prima crociata (avendo la concessione dell'uso della croce rossa nello stemma). Inizialmente chiamata Compagna Communis, la denominazione Repubblica fu ufficializzata nel 1528 per iniziativa dell'ammiraglio Andrea Doria . Genova e il suo territorio fu una Repubblica governata fin dal Medioevo da Consoli, Podestà o Capitani del popolo. La città fu la prima a dichiararsi Libero comune nell’ XI secolo , diventando una potenteRepubblica marinara. Nel XVI secolo tramutò la precedente forma governativa in un sistema di tipo oligarchico. Le famiglie nobili ebbero il compito di eleggere il Maggior Consiglio, il quale, ogni due anni, sceglieva i due Dogi che avrebbero rappresentato la Repubblica.

  9. REPUBBLICA DI VENEZIA La città di Venezia non si trasformò mai in signoria, ma rimase sempre una repubblica. Con la politica estera, Venezia consolidò la sua supremazia sul Mediterraneoorientale, finendo però a scontrarsi con Genova. I veneziani riuscirono a riconquistare i territori persipresi da i genovesi e limitarono il proprio dominio sul Mediterraneo. Nei primi decenni del Quattrocento, Venezia strinse un’alleanza con Firenze per opporsi all’espansione del Ducato di Milano, e durante il conflitto, estese il proprio dominio sulla terraferma conquistando importanti città. Il leone di san Marco Evangelista, XIV sec.

  10. DUCATO DI MILANO A Milano dopo una lunga fase di lotte tra l’ antica aristocrazia comunale e i “popolari” (mercanti e artigiani) i poteri cittadini furono assunti in un primo momento dal guelfo Martino della Torre che sosteneva i popolari e successivamente dal vescovo di Milano Ottone Visconti appartenente all’ antica nobiltà-cittadina,ma che si proponeva come pacificatore. Il potere dei Visconti si consolidò attraverso il riconoscimento del nipote Matteo Visconti come vicario imperiale (1294) e di Azzo Visconti come signore della città, titolo reso ereditario. Si consolidò il potere dei Visconti: la loro politica di espansioneterritorialediede vita a uno stato che si estendeva su gran parte dell’Italia settentrionale e centrale. I Visconti infatti portano avanti una politica di espansione che porta Milano ad occupare prima la Lombardia e poi a estendere i suoi confini, attraverso una serie di guerre, verso il Veneto (Verona), l’Emilia (Bologna), e la Toscana (Pisa, Siena). Questo espansionismo cesserà con la PacediLodidel 1454. Gian Galeazzo Visconti

  11. DUCATO DI SAVOIA Nell’Italia nord-occidentale i conti di Savoia crearono uno stato regionale. Dopo la conquista di Nizza nel XV secolo, rafforzarono il loro potere nell’area subalpina, dando vita ad uno dei principati più forti dell’arco alpino, grazie anche ad un apparato militare non più costituito da mercenari, ma da soldati piemontesi addestrati appositamente. Il principato che svolse un’importante funzione diraccordo fra l’area culturale franco–borgognonae quella italo-mediterranea(che comprendeva Torino, Moncalieri, Chieri, Savigliano Pinerolo, Fossano, Cuneo, Biella, Ivrea ed Aosta) raggiunse il culmine con Amedeo VIII di Savoia, nominato poi nel 1439 antipapa, con il nome di Felice V.

  12. MARCHESATO DI SALUZZO Il Marchesato di Saluzzo fu un antico stato italiano che comprendeva territori piemontesi e francesi a cavallo delle Alpi. Principali centri del Marchesato erano Saluzzo, la capitale, Carmagnola sede della Zecca, Revello, Manta e Racconigi. Le mire espansionistiche di Savoia non permisero a Saluzzo di mantenere la propria autonomia e ampliare i propri possedimenti in altre zone del Piemonte. Saluzzo dopo il crollo del regno carolingio e l'aumento del grado di autonomia dei diversi territori, diventa, a cavallo del IX e X secolo sede di una "curtis regia" sotto Berengario I (850 ca. - 924). I Del Vasto divennero padroni della città quando Bonifacio l'ottenne in feudo da Olderico Manfredi di Torino. Nel 1142, in seguito alla morte di Bonifacio del Vasto, il territorio di Saluzzo pervenne in eredità al figlio primogenito Manfredo. Governatori e Luogotenenti Generali del marchesato di Saluzzo

  13. CONTEA DI ASTI La Contea di Astisi costituì il 14 agosto 1342 per la libera adesione dei cittadini astigiani al dominio dei Visconti di Milano; infatti, a causa delle lotte civili subìte negli ultimi cento anni, affiancate ai continui tentavi di conquista della città da parte delle Signorie limitrofe (Acaia,Savoia, Monferrato, Saluzzo), il libero Comune astigiano scelse il male minore, sottomettendosi dunque alla signoria Viscontea. In seguito la "patria astese" passò come dote personale di Valentina Visconti al marito, appartenente alla dinastia degli Orleans, ritornò nuovamente ai Visconti dopo la cattura di Carlo duca d'Orléans ad Anzicourt e nuovamente ai francesi dopo la liberazione dell'Orleans. Con la sconfitta di Francesco I nella battaglia di Pavia del 1525, la contea passòsotto i dominii di CarloV che il 3 aprile 1531 nefecedonoaBeatricediPortogallo moglie di Carlo III di Savoia. Da quel momento in poi la Contea di Asti seguì i destini di CasaSavoia. Carta di Asti da TheatrumStatuumRegiaeCelsitudinisSabaudiae Ducis, PedemontiiPrincipis, CypriRegis 1682 Amsterdam,tipografia Blaeu

  14. MARCHESATO DI MONFERRATO IlMarchesatodiMonferratofu un antico stato italiano preunitario, situato nel Piemontemeridionale tra le province di Alessandria, di Asti e in parte di Torino, Cuneo, Vercelli, Savona nel territorio ancora oggi noto come Monferrato. Lo Stato, costituito su parte dei territoridonatinel X secolo ad Aleramo del Monferrato dall'imperatore Ottone I fu per molti secoli un feudoimperiale. L'apogeodelpoteredegli Aleramici del Monferrato si ebbe sotto GuglielmoVIIilGranMarchese, che con la sua politica espansionistica riuscì a diventare anche CapitanodiMilanoe signore di svariate altre città del nord Italia, tra cui Pavia. Alla morte di Guglielmo VII, però, il marchesato ebbe una crisi: Giovanni I si spense senza figli nel 1305 e l'eredità fu raccolta da un ramo dei PaleologidiBisanzio.

  15. DUCATO DI MANTOVA Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, Mantova venne invasa, e nell'XI secolo la città divenne possedimento del marchese di Toscana. Nel 1273 durante la Lotta per le investiture, Pinamonte Bonacolsidivenne Capitano Generale del Popolofino aI 1328, dopo che l'ultimo Bonacolsi venne detronizzato dalla famiglia Gonzaga, venne eletto Capitano del PopoloLuigi. Margherita Gonzaga,Figlia del duca di Mantova e di Eleonora d'Austria, nel 1579 si sposò con Alfonso II d'Este,che nel 1559 era diventato duca di Ferrara, Modena e Reggio.

  16. PRINCIPATO DI TRENTO L'unità del triveneto si rompe nel 1027 con l'organizzazione autonoma di Trento, sotto il principevescovonominato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero Corrado. Lelottefraguelfieghibellini coincisero col tentativo di Federico II di instaurarvi un dominioassolutocon vicari imperiali come Ezzelino da Romano (1239). Il XIV secolo è caratterizzato dal tentativo di egemonizzazione del principato da parte dei ContidelTirolo. Alla fine del Quattrocento, Venezia cerca infruttuosamente due volte di annettereilTrentino. La regione è teatro di lotte di religione e jacqueries nella Guerra Rustica (1521), repressa nel sangue. Il principato rinasce nel rinascimento colgrandevescovoBernardoCles che promuove una riforma politica ed amministrativa del Trentino. Sotto la dinastia dei Mandruzzola storia del Trentino scorre tranquilla, fino agli scontri del 1703, in occasione della guerradisuccessionespagnola. Castello del Buonconsiglio, Trento

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