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PROCESSI DI APPRENDIMENTO

PROCESSI DI APPRENDIMENTO. Triplice alleanza Aspetti affettivo-motivazionali Aspetti cognitivi Aspetti metacognitivi. APPRENDIMENTO. Processo costruttivo carattere dinamico dell’acquisizione della conoscenza continuità tra ciò che si sa già e ciò che si impara . APPRENDIMENTO.

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PROCESSI DI APPRENDIMENTO

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Presentation Transcript


  1. PROCESSI DI APPRENDIMENTO Triplice alleanza • Aspetti affettivo-motivazionali • Aspetti cognitivi • Aspetti metacognitivi

  2. APPRENDIMENTO • Processo costruttivo • carattere dinamico dell’acquisizione della conoscenza • continuità tra ciò che si sa già e ciò che si impara

  3. APPRENDIMENTO • Processo strategico • Strategia = sequenza di azioni e decisioni in vista di un obiettivo. Variabilità delle strategie: l’uso di una strategia implica una scelta in relazione all’obiettivo da raggiungere Modificabilità delle strategie: possono essere rese più efficaci ed efficienti attraverso “l’addestramento”.

  4. APPRENDIMENTO • Processo strategico • Flavell (1970): nelle prestazioni di memoria si rileva deficit di • produzione quando non si usa spontaneamente una strategia; • mediazione quando si usa una strategia che però non migliora la prestazione.

  5. del proprio funzionamento cognitivo Conoscenze del compito delle strategie delle condizioni d’uso di previsione di pianificazione Abilità di monitoraggio di autovalutazione METACOGNIZIONE

  6. METACOGNIZIONE Conoscenze metacognitive • del proprio funzionamento cognitivo in generale e in relazione a contesti specifici, ossia tutto ciò che uno sa su se stesso in quanto esecutore di compiti: - la conoscenza delle proprie abilità - la conoscenza dei propri limiti - la consapevolezza della prestazione in condizioni specifiche (autopercezione di competenza e concetto di sé);

  7. METACOGNIZIONE Conoscenze metacognitive • del compito, ossia dei diversi tipi di compito da svolgere: cosa richiedono, le variabili che influenzano la difficoltà di un compito;

  8. METACOGNIZIONE Conoscenze metacognitive • delle strategie, ossia dei modi possibili per aiutare l’attività cognitiva, ad esempio come ricordare meglio le cose. Tale tipo di conoscenza riguarda • strategie cognitive (procedure da mettere in atto) • strategie metacognitive (usate per valutare le precedenti) Dopo aver impiegato una certa procedura, ad esempio aver ripetuto un brano per memorizzarlo, si controlla se la strategie ha funzionato;

  9. METACOGNIZIONE Conoscenze metacognitive • delle condizioni d’uso delle conoscenze precedenti, ossia riconoscere quando è il caso di applicare una determinata strategia; __________________________ • CREDENZE, ossia le convinzioni sulla conoscenza, il conoscere, l’apprendere.

  10. METACOGNIZIONE Abilità metacognitive (controllo esecutivo) Prevedere il livello di prestazione in un compito, stimare il grado di difficoltà di una prova, predire il risultato dell’applicazione di una certa strategia. La previsione implica la capacità di prefigurare atti cognitivi che non si sono ancora verificati. Risulta in genere difficile per gli studenti più giovani.

  11. METACOGNIZIONE Abilità metacognitive Prevedere la facilità di apprendimento del materiale presentato (prima del compito) Giudicare il grado di apprendimento (durante o alla fine del compito) Stima di conoscenza e “impressioni di sapere” Fenomeno della “punta sulla lingua”: pur non ricordando una cosa, pensiamo che basti poco per “far uscire dalla lingua” l’informazione di cui abbiamo bisogno e di cui ci sta affiorando qualche brandello nella mente

  12. METACOGNIZIONE Abilità metacognitive (controllo esecutivo) Pianificare le diverse tappe per svolgere il compito richiesto, elaborando un piani di azione, ossia progettare e organizzare tutte le azioni che portano a un obiettivo. Al di sotto degli 8 anni si ha difficoltà a indicare un piano di azione per raggiungere un obiettivo come quello di ricordare un numero telefonico.

  13. METACOGNIZIONE Abilità metacognitive (controllo esecutivo) Monitorare, ossia controllare la propria attività cognitiva nel suo svolgersi. Di ogni azione intrapresa va infatti controllata la correttezza. A tutte le età si rilevano carenze di monitoraggio: in situazione di problem solving, anche soggetti adulti si lasciano fuorviare da elementi vistosi, ignorano la possibilità di soluzioni alternative, accettano contraddizioni e incoerenze.

  14. METACOGNIZIONE Abilità metacognitive (controllo esecutivo) Valutare, ossia mettere alla prova una strategia ed eventualmente modificarla. Se il monitoraggio è un controllo progressivo sulle singole fasi, la valutazione riguarda l’esecuzione di una strategia nella sua globalità. Brown (1982): I processi metacognitivi svolgono un ruolo essenziale nella capacità di un individuo di accedere alle conoscenze già apprese e utilizzarle, cioè nel transfer di apprendimento.

  15. METACOGNIZIONE TRANSFER Imparare a imparare Brown: • Accesso alla conoscenza • multiplo • riflessivo Flessibilità come transizione da una conoscenza inesperta, legata a un contesto particolare, ad una conoscenza esperta e decontestualizzata

  16. METACOGNIZIONE ESPERIENZE METACOGNITIVE Flavell (1981) • cognizione consapevole: si riflette sull’attività cognitiva • situazioni nuove o rischiose: si è in un contesto rilevante, si deve prendere una decisione rischiosa • percezione dell’errore: si avverte che si sta funzionando male o si è commesso un errore • attività altamente attentiva: attivazione di processi controllati (“questa è la seconda volta che mi ritrovo a sbagliare allo stesso modo, devo cambiare”)

  17. Fattori che influenzano lo sviluppo della competenza metacognitiva • Età alcune componenti si sviluppano fino alle soglie dell’università • Contesto socio-culturale * Linguaggio * Atteggiamenti educativi * Relazioni sociali e comunicative Gran parte delle conoscenze metacognitive sarebbero costruite in seguito a riflessione più o meno consapevoli sulle proprie esperienze cognitive

  18. Sviluppo della metacognizione socialmente mediato e culturale (Cornoldi, 1995) Ricerca di Schneider et al., 1986: una conoscenza strategica insegnata incideva sulla prestazione mnestica in maniera diversa in bambini nord-americani e tedeschi: i primi erano influenzati di più dalla loro fiducia nello sforzo personale, i secondi dalla maggiore strategicità precedente. Ricerca di Carr et al. (1989): ruolo della famiglia nelle differenze culturali: ad un maggior insegnamento strategico a casa corrispondeva una migliore prestazione mnestica nei compiti, soprattutto nelle famiglie tedesche.

  19. Soggetti con difficoltà in aspetti specifici del loro apprendimento hanno un livello di conoscenza metacognitiva inferiore a quello che ci si può aspettare in base alle loro potenzialità. Tale deficit metacognitivo si può estendere oltre l’area di difficoltà. • Perché? • ragione generale: organizzazione delle strutture intellettive (sistema esecutivo centrale, memoria di lavoro, linguaggio); • personalità e motivazione: chi sperimenta insuccesso in un compito cognitivo specifico ha meno voglia di impegnarsi successivamente; • esperienza meno ricca e stimolante.

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