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WHO documenti di politiche sull’alcol

WHO documenti di politiche sull’alcol. First European Alcohol Action Plan, 1992 European Charter on Alcohol, 1995 Second European Alcohol Action Plan, 1999 Stockholm Declaration on Young People and Alcohol, 2001

anais
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WHO documenti di politiche sull’alcol

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Presentation Transcript


  1. WHO documenti di politiche sull’alcol • First European Alcohol Action Plan, 1992 • European Charter on Alcohol, 1995 • Second European Alcohol Action Plan, 1999 • Stockholm Declaration on Young People and Alcohol, 2001 • WHO World Health Assembly resolution on health problems caused by harmful use of alcohol, 2005 • RC endorsement of the Framework for alcohol policy in the European Region, 2005

  2. Perchè nuove Framework • L’alcol rimane il maggior problema di salute pubblica in Europa ; • Le strategie Europee sono state riviste e integrate l’ultima volta nel 1999; • E’ necessario riflettere sulle nuove conoscenze,sviluppi ed obiettivi; • E’ necessario integrare le commissioni internazionali esistenti;

  3. Framework Policy on Alcohol 2005 “I benefici per la salute dell’alcol nella popolazione sulle malattie cardiovascolari si registrano a bassi o bassissimi livelli di consumo, al massimo una unità di alcol al giorno per gli uomini all’età di 70 anni, e meno di mezza unità alcolica al giorno per le donne della stessa età. Qualunque consumo superiore a questi livelli è associato ad un aumento del rischio. Al di sotto dei 40 anni non si registra alcun effetto benefico dell’alcol. Bere fino all’intossicazione è sempre associato ad un aumento del rischio.”

  4. Framework Policy on Alcohol 2005-2010 Non esistono limiti di consumo di alcol privi di rischio. Non ci sono ragioni per incoraggiare consumi a basso rischio nella popolazione adulta, a patto che le circostanze e le situazioni individuali vengano tenute in considerazione. Queste includono, anche se non solo, fattori medici e sociali quali essere alla guida di macchinari, essere in gravidanza, alcuni trattamenti farmacologici, che possono interagire sfavorevolmente con l’alcol, e il rischio di dipendenza.

  5. Scommesse • Salute pubblica e affari; • Come tradurre i benefici per la salute nella formulazione di politiche sull’alcol; • Linee guida e raccomandazioni; • Linee guida e raccomadazioni sul consumo di bevande alcoliche; • Il ruolo della produzione di bevande alcoliche nelle politiche alcologiche nella ricerca: formulazione e implementazione; • Attenzione alle specificità culturali ed alle integrazioni regionali • Relazione con il tabacco

  6. Why EU actions – ragioni di salute • Causa di morti premature: 195 000 per anno • 25 % di maschi and 10% di femmine • 60 % per patologie acute o per patologie croniche

  7. Mortalità (%) attribuibile all’alcol.L’impatto a livello mondiale di una tendenza in aumento ITALIA 6 – 8 % Babor, Rehm, Room. Alcohol role in the Global Burden of disease: Implication for Alcohol Policy (WHO, Geneva, in press). In: Nature. The Demon Drink . 8 aprile 2004, vol. 428

  8. I 5 principali fattori di rischio di malattia e morte prematura in Europa Fonte: World Health Organization (2002) The World Health Report 2002. Reducing risks, promoting healthy life. Geneva; World Health Organization. *Un DALY (Disability Adjusted Life Year-Anni di vita al netto di disabilità) è l’unità di misurazione di un anno di morte prematura o malattia, aggiustata per la gravità della malattia Progetto PRISMA-PHEPA

  9. L’alcol è più importante del diabete o dell’asma come causa di malattia o morte prematura Fonte: World Health Organization (2002) The World Health Report 2002. Reducing risks, promoting healthy life. Geneva; World Health Organization. *Un DALY (Disability Adjusted Life Year-Anni di vita al netto di disabilità) è l’unità di misurazione di un anno di morte prematura o malattia, aggiustata per la gravità della malattia Progetto PRISMA-PHEPA

  10. Quota (%) di malattie attribuibili ai principali fattori di rischionelle popolazioni dei Paesi sviluppati The World health Report 2002. Reducing risks, promoting healthy life.

  11. ALCOL DEFINIZIONE - OMS - L’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e capace di indurre dipendenza superiore rispetto alle sostanze o droghe illegali più conosciute. L’alcol pur apportando circa 7 Kcalorie per grammo NON È UN NUTRIENTE come le proteine, i carboidrati o i grassi alimentari.

  12. Rischio attribuibile negli uomini europei (%) • Cirrosi epatica 63 • Stroke emorragico 26 • Cancro della bocca e orofaringeo 41 • Cancro dell’esofago 46 • Altri tipi di cancro 11 • Omicidio 41 • Altre lesioni intenzionali 32 • Incidenti stradali 45 • Altre lesioni involontarie 32 Fonte: World Health Organization (2002) The World Health Report 2002. Reducing risks, promoting healthy life. Geneva; World Health Organization. Progetto PRISMA-PHEPA

  13. Alcoholic Cardiomyopathy Control Alcoholic

  14. Magnetic Resonance Images Normal Alcoholic Jernigan & Ostergaard, 1995 - AHRW

  15. ATROFIA CEREBRALE

  16. Control Alcoholic Y o u n g e r A l c o h o l i c s ( N = 3 3 ) O l d e r A l c o h o l i c s ( N = 2 9 ) 57 yr old men Lifetime consumption of alcohol 1866 kg 60 kg Cortical Gray Matter Volumes 1 controls 0 -2 Prefrontal Frontal Ant Post Ant Post Parietal-Occipital Temporal Pefferbaum et al., 1997

  17. Cancro cirrosi

  18. QUADRI CLINICI (3)

  19. Sindrome feto-alcolica

  20. Ansia e depressione • Bassa Autostima e self-efficacy • Elevati livelli di stress • Disturbi cognitivi: Attenzione, Abilità Verbali, Ragionamento Astratto, Capacità di Pianificazione. • Disturbi comportamentali: ADHD: Iperattività/attenzione Impulsività Aggressività Comportamenti oppositivi Antisocialità

  21. Buongiorno Dott. Patussi, probabilmente avrà riconosciuto il cognome : sono la figlia di … e ci siamo conosciuti purtroppo solo dopo la sua scomparsa. Non sono mai riuscita a ringraziarla e a esprimerle tutta la mia ammirazione per quello che ha sempre fatto per papà! Mi ha sempre raccontato di lei e di quanto la stimasse e so che ha fatto tanto per lui!! Sono passati già due anni , ma il dolore della sua perdita è ancora tanto forte, come purtroppo forti sono ancora la rabbia e la frustrazione per questa dannatissima malattia che lo ha distrutto. Da tempo sto considerando l’idea di fare qualcosa , nel mio piccolo, che possa aiutare le famiglie costrette a dover convivere con questa triste e devastante esperienza. Probabilmente, sento il bisogno di fare quello che non sono riuscita a fare con lui , ossia DARE UNA MANO ... E’ un rimorso con cui credo convivrò per sempre. Non posso cambiare il passato, non so neppure se avrei davvero potuto fare qualcosa. Vivere sapendo che forse qualcosa anche io avrei potuto fare non mi da pace. Credo che sarebbe contento di sapere che io possa fare parte di un gruppoe , come Le dicevo, ne sento l’esigenza. Ho fatto qualche ricerca in internet, ma non sono riuscita a recuperare informazioni relative a possibili corsi di volontariato o sensibilizzazione ai problemi alcol-correlati . Mi rivolgo a Lei, nella speranza che mi possa aiutare a trovare delle associazioni nella mia zona, presso le quali rivolgermi e iniziare ( spero !!) un cammino verso quella che fino ad ora , è stata una realtà per me troppo grande. Spero di ricevere presto sue notizie e , ancora una volta… GRAZIE DI CUORE!!!

  22. ‘’… non è possibile stabilire con sicurezza l’assenza di rischio legato anche a consumi di piccole quantità di alcol durante la gravidanza.’’ Sia l’American Council of Science and Health e l’American Medical Association Council on Scientific Affair hanno stabilito che: la totale astinenza è la migliore scelta per noi e per chi ci sta vicino

  23. Fattore % di decessi sul totale % di anni di vita persi sul totale % di anni vissuti da disabili sul totale % disabilità aggiustata per anni di vita persi sul totale Uso di tabacco 14,9 16,0 7,4 11,7 Uso di alcol 1,2 5,1 15,6 10,3 Uso di droghe 0,4 1,4 3,3 2,3 Peso globale di alcuni importanti fattori esogeni di malattia di nei Paesi Industrializzati, 1990. Fonte WHO, 1996.

  24. DALY’S ALCOL ATTRIBUIBILI 6.8 % * * * * * * * * * * Il 4.0% di anni di vita persi dalla popolazione mondiale a causa di invalidità, mortalità prematura e malattie è attribuibile all’alcol. L’alcol ha un impatto sostanzialmente equivalente a quello relativo al fumo (4.1%) insieme al quale condivide il maggior impatto sulla salute negli uomini europei. Al netto dell’effetto di riduzione del rischio relativo alle patologie cardiovascolari (MCI),registrabile esclusivamente a livello Europeo (EUR A), la proporzione di malattie attribuibili all’alcol sale dal 4.0 % registrabile nel mondo al 6.8% (quota inferiore solo alle realtà dell’est europeo dove è pari al 12,1 %).

  25. Contributo % (DALY’s) dei fattori dei primi 10 fattori di rischio e delle prime 10 condizioni patologiche sul CARICO DI MALATTIA nella popolazione Year 2002 . Eur A, Eur B, Eur C Fattore di rischio % DALYs Malattia o incidentalità % DALYs Tobacco 12.2% Ischaemic heart disease 9.4% Blood pressure 10.9% Unipolar depressive disorders 7.2% Alcohol 9.2% Cerebrovascular disease 6.0% Cholesterol 7.6% Alcohol use disorders 3.5% Overweight/obesity 7.4% Dementia & other CNS disorders 3.0% Low fruit & vegetables 3.9% Deafness 2.8% Physical inactivity 3.3% COPD 2.6% Illicit drugs 1.8% Road traffic injury 2.5% Unsafe sex 0.8% Osteoarthritis 2.5% Iron deficiency 0.7% Trachea bronchus & lung cancers 2.4%

  26. Le dimensioni del fenomeno In Italia su 33.000.000 di “bevitori” ci sono 4.000.000 di persone che presentano problemi connessi all'uso di alcol e gli alcolisti sono 1.600.000 Il numero dei decessi direttamente collegati all'alcol è stimato attorno a 40.000 morti. L'OMS suggerisce che nei paesi industrializzati l'alcol sia la causa del 2% della mortalità complessiva Circa il 15,6% degli anni di vita vissuti in condizioni di disabilità a causa di problemi alcolcorrelati

  27. In EU and MS- nuove consensus • A protezione dei giovani: • No vendita/consumazione ai minorenni – controlli migliori; • No attività di commercializzazione rivolte ai minorenni; • Sostegno ad interventi con provati effetti sul bere minorile;

  28. Commissione Europea“Drinking of children and adolescents” Scopi principali • Incrementare il grado di consapevolezza dei giovani nei confronti del consumo delle bevande alcoliche • Ridurre il rischio legato al consumo di alcol tra i giovani ed il suo impatto sociale e sanitario • Sollecitare il mondo della produzione ad incrementare il livello di attenzione e la responsabilità sulle modalità di confezionamento e di marketing dei prodotti alcolici ribadendo l’inopportunità di utilizzare tecniche indirizzate al target e alla cultura giovanile

  29. ESPAD STUDY Lo studio ESPAD dimostra che nonostante i giovani italiani (15-16enni) siano tra quelli che in Europa presentano le più basse prevalenze di episodi di ubriachezza tale tendenza si è raddoppiata nel corso degli ultimi quattro anni di indagine (1999-2003) così come peraltro confermato dall’Health Behaviours in School-aged Children (HBSC) del WHO (11-15 enni)

  30. ESPAD STUDY (1999-2003)

  31. WHO HBSC STUDY (11-15enni) La prevalenza 2001/2002 di giovani che dichiarano di essersi ubriacati due o più volte è risultata pari al 5,1 % e all’1 % per i maschi e le femmine, rispettivamente, di 11 anni di età. Le prevalenze si incrementano per i 13enni (7,4 % e 5,2 % rispettivamente per i due sessi) e per i 15enni (22,8 % e 16,8 %) con un trend evidente correlato all’età che, comunque, è al di sotto dell’età legale italiana (16 anni).

  32. EUROBAROMETER Dall’indagine ’Eurobarometer 2004 risulta che, tra i giovani europei, gli italiani sono quelli che più precocemente incominciano a bere (intorno ai 12 anni in media). Gli europei che dichiarano di non ritenere pericoloso il consumo di alcol sono il 62%; in Italia la prevalenza sale al 66%.

  33. Consumo di alcol nel 2005… Il 69,7% delle persone di 11 anni e più ha consumato almeno 1 volta una bevanda alcolica negli ultimi 12 mesi Elevate differenze di genere: 82.1% degli uomini contro 58,1% delle donne Minori per gli adolescenti Sono soprattutto gli adulti di 45-54 anni: 89,7% degli uomini e 66,9% delle donne • Quasi un quinto dei ragazzi di 11-15 anni consuma alcolici; • Dai 20-24 anni i consumi sono superiori alla media: 74,3% (20-24 anni) contro 69,7% (media della popolazione) ____________________________________________________________________________________________

  34. Binge drinking… • L’8,4% delle popolazione di 11 anni e più ha dichiarato di aver consumato alcol in eccesso in una sola occasione almeno una volta negli ultimi 12 mesi; • Il picco è tra i maschi tra 20-24 anni (25,5%) • Le differenze di genere sono basse fino a 17 anni, cominciano a crescere dai 18 anni in su. Dopo i 25 anni il fenomeno ha un andamento discendente con l’età,permanendo forti differenze di genere. ____________________________________________________________________________________________

  35. Trend Consumo di alcol negli ultimi 8 anni… Tra 1998 e 2005: • Consumo stabile sul totale della popolazione, • Incrementi significativi sui giovani, in particolare donne: • Tra le donne di 18-19 anni si passa da 53,3% a 56,3%; • Tra le donne di 20-24 anni si passa da 57,6% a 60,4%. COSA È CAMBIATO IN QUELLO CHE SI BEVE: • Stabile il consumo di birra (circa 47%) e vino (circa 57%); • Aumenta il consumo di aperitivi, amari, superalcolici: • dal 39,5% al 43,1% • Aumenta la quota di chi associa più bevande alcoliche: dal 47,5% al 49,4% ____________________________________________________________________________________________

  36. Dati Alcohol Prevention Day 2006 • Nel 2003 il numero di consumatori di bevande alcoliche al di sotto dell’ età legale di 16 anni è pari a circa 775.000 giovani. • Nella classe d’ età 15-16 anni si registra per entrambi i sessi un cospicuo aumento del numero dei giovani consumatori sia rispetto al 1998 che all’anno scorso. Estratto da “Presentazione di Emanuele Scafato in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2006”

  37. Dati Alcohol Prevention Day 2006 Tra gli adolescenti di sesso maschile si evidenzia un forte aumento dei consumatori per tutte le bevande alcoliche a forte gradazione (apertivi alcolici + 43,5%) (super alcolici + 28,7 %) E una diminuzione nel consumo di (vino – 4,12%) (birra – 9,6%) La birra rimane comunque la bevanda che registra nel 2003 il numero + alto di giovani consumatori (individui 314.802), seguono gli aperitivi alcolici (individui 212.764) e gli amari (individui 97.778) Estratto da “Presentazione di Emanuele Scafato in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2006”

  38. Dati Alcohol Prevention Day 2006 • Tra le adolescenti di sesso femminile le prevalenze maggiori si registrano tra le giovani che consumano birra (19,1%) seguite da quelle che consumano aperitivi alcolici (16,0%). • Dal 1998 il consumo di birra però è diminuito, mentre il consumo di aperitivi alcolici continua a far registrare incrementi molto elevati. Estratto da “Presentazione di Emanuele Scafato in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2006”

  39. I consumi di alcol tra i giovani Dati epidemiologici in Toscana in linea con i dati nazionaliCentro Alcologico Regionale • poco meno di un terzo degli intervistati tra i 18 e i 24 anni afferma di essersi ubriacato almeno una volta nel corso dell’ultimo anno; • il 10 % ricorda almeno sei sbronze; • circa un quarto degli intervistati più giovani ammette che a volte consuma alcool proprio con l’intenzione di ubriacarsi. • il consumo di alcol tra i giovani nella fascia di età tra i 14-17 anni è aumentato del 17%; il 50,1% dichiara di assumere bevande alcoliche regolarmente; • l’età di inizio all’assunzione di alcol è intorno agli 11-12 anni in media con l’Italia; • il 50% dei giovani toscani al di sotto dell'età legale di 16 anni ricevono e consumano regolarmente bevande alcoliche in Italia; • Il 33% dei giovani dichiara che i rischi connessi al guidare una autoveicolo avendo bevuto dipende dalla quantità di alcol che si assume;

  40. Consumo di alcol:alcuni comportamenti a rischio… • Alcune modalità di assunzione delle bevande alcoliche possono essere ritenute a rischio per la salute. • Tra i comportamenti a rischio possiamo considerare: • il consumo di alcolici fuori pasto; • il binge drinking; • il consumo di alcol in età precoce. ____________________________________________________________________________________________

  41. Dati Alcohol Prevention Day 2006 • La società incentiva il consumo di alcol attraverso immagini legate al mondo giovanile anche se in Italia questo sarebbe proibito dalla Legge Quadro sull’ alcol 125/01 • Le aziende produttrici sponsorizzano eventi legati allo sport, alla musica, ai luoghi di aggregazione giovanile, per pubblicizzare bevande alcoliche • Molti giovani dispongono di maggiori opportunità, ma risultano molto più vulnerabili alle tecniche di vendita e alle commercializzazioni

  42. Free Riders, 2002 (EUROCARE)(free circulation of goods and citizens in the internal market………) Popsy (‘Sperm liqeur’ Kornbrennerei Krugmann, Germany) Cannabia beer (Dupetit Natural Products, Germany) Beetlejuice 5,5 % Spruitje (vodka spray, The Netherlands) Gummibarchen (Behn originale, Germany) Elchtest P.U.S.H XUXU Kleiner Feigling (Behn)

  43. L’OMS stima che l’80% delle persone dipendenti da alcol sono lavoratori occupati • L’assenteismo dal lavoro è 3-4 volte più alto nei lavoratori con problemi di alcol • L’assenteismo per malattia è 4 volte più alto • Il 20-30% degli incidenti sul lavoro sono causati dal consumo di alcol

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