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Cosa sono i DSA?

Cosa sono i DSA?. Martina Nani Francesca Cavallini Centro di Apprendimento Tice. “La categoria dei Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento viene convenzionalmente identificata con l’acronimo DSA.

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Cosa sono i DSA?

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Presentation Transcript


  1. Cosa sono i DSA? Martina Nani Francesca Cavallini Centro di Apprendimento Tice

  2. “La categoria dei Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento viene convenzionalmente identificata con l’acronimo DSA. Con il termine Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche e in particolare a: Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia” Consensus Conference, 2007

  3. “La principale caratteristica di definizione (…) è quella della “specificità”, intesa come un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale”

  4. Difficoltà di apprendimento Possono dipendere da fattori ambientali (culturali, sociali, educativi) Dipendono da deficit intellettivo, da disordini affettivi, ecc. Hanno carattere pervasivo Sono sensibili al trattamento Disturbi di apprendimento Non dipendono da fattori ambientali né da deficit intellettivo Sono intrinseci al sistema cognitivo Sono circoscritti a specifiche abilità Risultano particolarmente resistenti al trattamento Difficoltà di apprendimento e disturbi di apprendimento (indicatori principali)

  5. Caratteristiche che definiscono i DSA “Il principale criterio necessario per stabilire la diagnosi di DSA è quello della “discrepanza” tra abilità nel dominio specifico interessato (deficitaria in rapporto alle attese per l’età e/o la classe frequentata) e l’intelligenza generale (adeguata per l’età cronologica).” (Consensus Conference, 2007)

  6. Chi fa la diagnosi e quando? • Specialisti della diagnosi: psicologo neuropsichiatra • Età della diagnosi: 7 anni circa (fine della classe seconda – inizio della classe terza) • Incidenza del disturbo: 4% circa della popolazione scolastica

  7. Manuali diagnostici • ICD-10 Classificazione delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali (OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, 1996) • DSM-IV Disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza (APA – Associazione Psichiatrica Americana, 1996)

  8. ICD-10 F81 – Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche F81.0 Disturbo specifico della lettura F81.1 Disturbo specifico della compitazione F81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche F81.3 Disturbi misti delle abilità scolastiche DSM-IV Disturbi dell’Apprendimento 315.00 Disturbo della lettura 315.1 Disturbo del calcolo 315.2 Disturbo dell’espressione scritta 315.9 Disturbo dell’Apprendimento non altrimenti specificato Manuali diagnostici

  9. DISLESSIA: specifico disturbo nell’automatizzazione (velocità) e nella correttezza della lettura; • DISORTOGRAFIA: specifico disturbo nella correttezza della scrittura intesa come processo di trascrizione tra fonologia e rappresentazione grafemica della parola, perché differente dalla correttezza morfosintattica; • DISGRAFIA: specifica difficoltà nella realizzazione manuale dei fonemi e quindi nel grafismo (Consensus conference)

  10. La dislessia evolutiva Disturbo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in corrispondenti fonologici che si traduce nella compromissione grave dell’apprendimento della lettura.

  11. Disturbo Specifico di Lettura - Dislessia Evolutiva • LIVELLO COGNITIVO: nella norma (≥ 85) • LETTURA: ≥ 2 deviazioni standard sotto la media • Opportunità educative e di istruzione normali • Assenza di deficit sensoriali e/o neurologici • Interferenza significativa nelle attività scolastiche

  12. Disturbo Specifico di Lettura - Dislessia Evolutiva • Familiarità • Pregressa o attuale presenza di difficoltà nel linguaggio verbale (Disturbo Specifico del Linguaggio) • DISTURBI ASSOCIATI: Disortografia, Disgrafia, Discalculia

  13. Disturbo Specifico di Lettura - Dislessia Evolutiva • La dislessia è una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica • Le neuroimmagini funzionali offrono la possibilità di esaminare il funzionamento cerebrale durante l’esecuzione di un compito cognitivo (i cambiamenti dell’attività neurale possono essere misurati da tecniche come la risonanza magnetica funzionale – fMRI) (G. Reid Lyon, E. Shaywitz, B.A. Shaywitz; 2003)

  14. DISTURBO DI LETTURA (o DISLESSIA) — Il livello di lettura raggiunto (cioè precisione, velocità della lettura misurate da test standardizzati somministrati individualmente) si situa sostanzialmente al di sotto di quanto ci si aspetterebbe data l'età cronologica del soggetto, la valutazione psicometrica dell'intelligenza, e un'istruzione adeguata all'età. — L'anomalia della lettura interferisce notevolmente con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura. — La lettura orale è caratterizzata da distorsioni, sostituzioni o omissioni; sia la lettura orale che quella a mente sono caratterizzate da lentezza ed errori di comprensione. —Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nella lettura vanno al di là di quelle di solito associate con esso.

  15. INCIDENZA DEL DISTURBO DI LETTURA La dislessia ha un’origine (in parte) genetica (es. padre) 60-80% dei soggetti a cui viene diagnosticato un disturbo della lettura sono MASCHI In 4 casi su 5 il disturbo di apprendimento è costituito dalla dislessia 4% POPOLAZIONE in età scolare presenta un disturbo di lettura (puro o misto) La dislessia si presenta sovente assieme al disturbo del calcolo e al disturbo della scrittura

  16. PROCESSI DEFICITARI NELLA DISLESSIA 1) deficit dell’ANALISI e della MEMORIA VISIVE (es. p/q, b/d) 2) difficoltà nell’ANALISI VISIVA SERIALE 3) difficoltà nell’INTEGRAZIONE VISIVO-UDITIVA 4) deficit della MBT fonologica 5) difficoltà nel riconoscimento dei suoni associato alla lettere (CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA) 6) LENTEZZA nell’articolazione dei suoni

  17. Incremento medio annuale della rapidità di lettura del brano MT dalla classe seconda della scuola primaria alla classe terza media(Stella, Nicoletti 2002) • Buoni lettori 0.54 sillabe/secondo • Dislessici 0.29 sillabe/secondo Velocità di lettura: 2,5 - 3 sillabe/secondo limite minimo per l’incidenza significativa della decodifica sulla comprensione (Cornoldi, 2007)

  18. Evoluzione della velocità di lettura in normo-lettori e dislessici

  19. Nella norma Difficoltà Deficit sopra la media sotto la media in media Bizzaro-Ferrari

  20. Disortografia e disgrafia ASPETTI LINGUISTICI: Disortografia • Le difficoltà di scrittura • Disordine di codifica del testo scritto che • viene fatto risalire ad un deficit di • funzionamento delle componenti centrali • del processo di scrittura, responsabili • della transcodifica del linguaggio orale • nel linguaggio scritto ASPETTI GRAFO-MOTORI: Disgrafia • Disordine delle componenti periferiche, • cioè esecutivo-motorie, prescinde dalle • variabili linguistiche come il lessico, la • grammatica, la sintassi, l'ortografia.

  21. DISCALCULIA EVOLUTIVA • “Disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche che si manifesta in bambini di intelligenza normale, che non hanno subito danni neurologici. Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata” (C. Temple; 1992) • Età della diagnosi: fine della classe terza

  22. La Discalculia evolutiva Disturbo Specifico del Calcolo Compare in età evolutiva ma è strutturale

  23. I DSA si caratterizzano generalmente per lentezzanell’elaborazione dello stimolo; per un ritmo lento di apprendimento.

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