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Lezione 12 Moneta e modello IS-LM

Lezione 12 Moneta e modello IS-LM. ultimo aggiornamento 14 maggio 2010. Sommario. Indice della lezione domanda aggregata e tasso di interesse funzioni della moneta offerta di moneta equilibrio del mercato monetario modello IS-LM politiche monetarie e fiscali.

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Lezione 12 Moneta e modello IS-LM

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Presentation Transcript


  1. Lezione 12Moneta e modello IS-LM • ultimo aggiornamento 14 maggio 2010

  2. Sommario Indice della lezione • domanda aggregata e tasso di interesse • funzioni della moneta • offerta di moneta • equilibrio del mercato monetario • modello IS-LM • politiche monetarie e fiscali

  3. Domanda aggregata e tasso di interesse • Nei capitoli precedenti si è ipotizzato, per semplicità, che la domanda aggregata fosse funzione del solo reddito • questa ipotesi semplificatrice ha permesso di individuare con semplicità il reddito di equilibrio di breve periodo • in realtà, la domanda aggregata dipende da un’altra importante variabile economica: il tasso di interesse • Il tasso di interesse è il rendimento ricevuto da chi presta denaro e pagato da chi prende a prestito denaro

  4. Le attività finanziarie • Il mercato in cui si dà e si prende a prestito è il mercato finanziario • le attività finanziarie scambiate sul mercato finanziario sono molto diverse fra loro • una attività finanziaria è un contratto che dà titolo al detentore di ricevere un prestabilito flusso di pagamenti per un certo periodo di tempo • alcune attività finanziarie possono essere scambiate anche prima della loro eventuale scadenza in mercati detti secondari • nei mercati secondari le attività vengono continuamente quotate

  5. Le attività finanziarie • Le attività finanziarie si distinguono tra di loro per • rendimento • rischio • grado di liquidità • Il rendimento di una attività è l’ammontare aggiuntivo che il prestatore riceve come compensazione • il rendimento può essere certo, prefissato, oppure incerto, cioè fissato in base alle contingenze future • il grado di incertezza di una attività può variare nel tempo

  6. Le attività finanziarie • Il rischio di una attività finanziaria indica il grado di incertezza relativo al rendimento • tanto più il rendimento di una data attività è certo, tanto meno l’attività è rischiosa • attività più rischiose fruttano rendimenti maggiori, altrimenti nessuno le acquisterebbe • La liquidità di una attività finanziaria si riferisce alla velocità e al costo con cui può essere convertita in moneta • l’esistenza di un mercato in cui l’attività viene continuamente scambiata rende l’attività stessa più liquida

  7. Le attività finanziarie • attività meno liquide producono rendimenti maggiori, altrimenti nessuno le acquisterebbe • Esempi di attività finanziarie • moneta: non dà alcun rendimento ma può essere ceduta in qualsiasi momento senza alcun costo, è l’attività massimamente liquida • Buoni ordinari del tesoro: titoli di Stato di breve durata che non pagano cedole e promettono il pagamento del loro valore nominale alla loro scadenza Il loro rendimento è dato dalla differenza tra prezzo di acquisto e valore nominale

  8. Le attività finanziarie (1+r) = 100/B dove r è il rendimento e B il prezzo di acquisto di un titolo che paga 100 alla scadenza Hanno un mercato secondario, sono poco rischiosi e abbastanza liquidi • obbligazioni: sono attività a più lunga scadenza, possono essere emesse dallo Stato (BTP, CTZ, CCT, BTPi) o da privati. Pagano delle cedole, generalmente semestrali e danno titolo al pagamento del valore nominale a fine periodo Sono quotate in mercati secondari che ne stabilisce in ogni momento il prezzo

  9. Le attività finanziarie Il loro rendimento è quel tasso di interesse che eguaglia prezzo di acquisto e flusso futuro di pagamenti Primo esempio: r è il rendimento di una obbligazione che scade il prossimo periodo, frutta una sola cedola e costa oggi B Secondo esempio: r è il rendimento di una obbligazione che scade fra tre periodi, frutta una cedola per periodo e costa oggi B Sono attività liquide, ma più rischiose dei Bot perché il prezzo nel mercato secondario può variare molto

  10. Le attività finanziarie Tanto più la scadenza finale dell’obbligazione è lontana tanto più sono rischiose Il prezzo di mercato cambia perché i tassi di interesse variano nel tempo Quando il tasso di interesse aumenta, il prezzo di mercato scende, e viceversa La cedola può essere una percentuale fissa del valore nominale (obbligazioni a reddito fisso), oppure può essere legata a degli indicatori (rendimenti dei Bot, oppure andamento dell’inflazione) • azioni: sono titoli di proprietà di una società e danno diritto a ricevere i dividendi, cioè i profitti che la società decide di distribuire

  11. Le attività finanziarie azioni: sono titoli di proprietà di una società e danno diritto a ricevere i dividendi, cioè i profitti che la società decide di distribuire Sono cedibili in ogni momento, ma esistono mercati secondari solo nel caso di società quotate, cioè scambiate nelle Borse Sono attività rischiose. Ciò nonostante, possono essere attività molto liquide, nel caso di società quotate e le cui azioni sono molto scambiate in Borsa • mutui: sono prestiti in cui il debitore paga periodicamente un rateo che comprende, in quote prefissate, sia il rendimento che la restituzione del

  12. Le attività finanziarie capitale inizialmente ricevuto in prestito Il rendimento può essere fisso oppure variabile, cioè periodicamente modificato in base all’andamento del tasso di interesse nel tempo Il rischio dei mutui dipende dalle caratteristiche del debitore. La loro liquidità è molto bassa, ma non nulla. Le operazioni finanziarie di cartolarizzazione consistono proprio nella vendita a terzi di mutui e prestiti

  13. Domanda aggregata e tassi di interesse • Il tasso di interesse influenza sia la spesa per consumi che la spesa per investimento delle imprese • All’aumentare del tasso di interesse le famiglie riducono il consumo e aumentano il risparmio • un aumento del tasso di interesse riduce il prezzo di mercato di obbligazioni e di azioni e quindi riduce la ricchezza delle famiglie • il tasso di interesse rappresenta il costo opportunità del consumo odierno in termini di consumo futuro • un aumento del tasso di interesse aumenta il costo del credito al consumo

  14. Domanda aggregata e tassi di interesse • All’aumentare del tasso di interesse le imprese riducono gli investimenti • per ogni progetto di investimento l’impresa confronta i benefici, in termini di opportunità di profitto futuro che l’investimento crea, e il loro costo • il tasso di interesse è il costo dei mutui che l’impresa deve sottoscrivere per acquistare il bene di investimento • ovvero, il tasso di interesse è il costo opportunità di fondi liquidi che l’impresa può avere in sua disponibilità • all’aumentare del costo, minore è il numero di progetti che producono benefici netti positivi

  15. Domanda aggregata e tassi di interesse

  16. Determinazione del tasso di interesse e del reddito • Cosa determina il tasso di interesse? • nel modello classico il tasso di interesse è determinato dalla condizione di equilibrio tra risparmio, investimento e domanda pubblica di credito, cioè dall’equilibrio del mercato finanziario • nel modello keynesiano, in presenza di risorse produttive inutilizzate, e considerando la dipendenza degli investimenti dal tasso di interesse, la situazione si fa più complessa

  17. Determinazione del tasso di interesse e del reddito • Una volta che si tenga conto che la domanda aggregata dipende dal tasso di interesse l’equilibrio tra reddito e domanda aggregata, ovvero l’equilibrio del mercato finanziario non determina più né il reddito, né il tasso di interesse • la relazione di equilibrio precedente individua soltanto una relazione tra tasso di interesse e reddito • questa relazione verrà presentata poco oltre e viene indicata come funzione IS

  18. Determinazione del tasso di interesse e del reddito • Nel modello keynesiano, per determinare i valori di equilibrio di tasso di interesse e reddito occorre disporre di una seconda relazione tra reddito e tasso di interesse • una volta individuata una seconda relazione tra reddito e tasso di interesse, i valori di equilibrio di tasso di interesse e reddito saranno quelli che soddisfano contemporaneamente le due relazioni • La seconda relazione tra reddito e tasso di interesse di cui abbiamo bisogno è una nuova condizione di equilibrio, ma di un mercato diverso dal mercato finanziario

  19. Determinazione del tasso di interesse e del reddito • Il tasso di interesse e il reddito sono variabili che influenzano la domanda di moneta • la seconda relazione tra tasso di interesse e reddito coincide con la condizione di equilibrio del mercato monetario • quella relazione sarà più avanti presentata e chiamata funzione LM • funzione IS e funzione LM determinano insieme l’equilibrio contemporaneo di tasso di interesse e reddito nel breve periodo, nel modello keynesiano

  20. Funzioni della moneta • La moneta è l’insieme di beni o titoli finanziari accettati come pagamento nelle transazioni economiche • la principale funzione della moneta è funzionare come mezzo di scambio • la presenza della moneta evita la doppia coincidenza dei desideri in ogni singolo scambio e rende quindi gli scambi più efficienti • Altre funzioni della moneta • unità di conto, cioè unità di misura dei prezzi e dei pagamenti correnti e futuri • riserva di valore, anche se non è il migliore mezzo per trasferire nel tempo potere di acquisto

  21. Tipi di moneta • La moneta ha assunto nel tempo forme diverse • moneta merce • moneta simbolo, o fiduciaria. Il suo valore intrinseco è nullo, l’autorità politica ne garantisce il monopolio dell’offerta e impone che venga accettata come mezzo di pagamento, cioè il suo corso legale • La moneta comprende • circolante • depositi • depositi vincolati • attività finanziarie con scadenza fino a due anni

  22. Aggregati con liquidità decrescente: dicembre 2009 € miliardi C Circolante 755,3 M1 C + depositi a vista e in c/c 4.490,8 M2 M1 + depositi vincolati a tre mesi 8.176,4 o con una durata fino a 2 anni M3 M2 + pronti contro termine, 9.324,3 quote di fondi monetari, titoli di debito con scadenza fino a due anni

  23. Domanda di moneta • La moneta è una attività finanziaria. Detenere parte del proprio patrimonio sotto forma di moneta • genera benefici • comporta un costo • Benefici procurati dalla moneta • motivo transattivo se ricavi e spese fossero perfettamente sincronizzati la domanda per scopo transattivo sarebbe molto limitata

  24. Domanda di moneta dato il grado di sincronizzazione esistente, la domanda per scopo transattivo dipende dal volume delle transazioni, cioè degli scambi l’ammontare delle transazioni è funzione del reddito nazionale, quindi all’indice dei prezzi e Pil reale • motivo precauzionale l’incertezza sull’ammontare e il profilo temporale degli incassi e delle spese future crea la necessità di accantonamenti cautelativi • motivo finanziario la detenzione di parte del portafoglio di attività finanziarie in moneta permette di ridurre la rischiosità del portafoglio

  25. Domanda di moneta • Costo della detenzione di moneta • la detenzione di parte delle attività finanziarie in moneta comporta un costo opportunità • detenere moneta comporta la rinuncia agli interessi che si otterrebbero investendo in attività alternative e più redditizie • In sintesi, la domanda di moneta dipende da • il livello dei prezzi • la produzione totale • il tasso di interesse Md = P L(Y, r)

  26. L’offerta di moneta • L’offerta di moneta è creata • in parte dalla banca centrale, il circolante • in parte dalle banche commerciali, i depositi M = C + D • La banca centrale controlla indirettamente l’intero ammontare dell’offerta di moneta • il meccanismo di controllo della banca centrale funziona attraverso il cosiddetto moltiplicatore dei depositi • per comprendere come il meccanismo funzioni occorre brevemente presentare le caratteristiche principali di banca centrale e banche commerciali

  27. Il bilancio della banca centrale • L’attività di creazione e controllo dell’offerta di moneta è documentata dal bilancio della banca centrale obbligazioni circolante riserve valutarie riserve delle banche rifinanziamento delle banche crediti al governo

  28. La base monetaria • Le passività della banca centrale rappresentano la base monetaria, H = B, detta anche moneta ad alto potenziale • il circolante è una passività virtuale, la banca centrale non ha nessun obbligo nei confronti dei detentori di biglietti bancari • la base monetaria è lo strumento di cui la banca centrale si serve per controllare i depositi bancari, cioè la moneta bancaria • le passività della banca centrale vengono variate tramite la variazione di una delle poste dell’attivo

  29. La base monetaria • Le operazioni più comuni per tenere sotto controllo la base monetaria sono • il rifinanziamento delle banche • le operazioni di mercato aperto • La Banca centrale europea, Bce, organizza periodicamente delle aste in cui offre denaro a credito • le banche commerciali competono fra di loro offrendo tassi di interesse più alti per procurarsi la base monetaria di cui hanno bisogno

  30. La base monetaria • Le operazioni di mercato aperto consistono in transazioni sul mercato secondario di una attività finanziaria da parte della banca centrale • le banche centrali usano generalmente titoli obbligazionari • l’acquisto di una obbligazione aumenta le attività della banca centrale e contemporaneamente immette base monetaria nel sistema economico • al contrario, la vendita di una obbligazione detenuta in portafoglio comporta l’assorbimento di base monetaria

  31. Il bilancio delle banche commerciali • Le banche commerciali sono uno degli intermediari finanziari • un intermediario finanziario è una istituzione che mette in contatto soggetti che sono disposti a prestare e soggetti che hanno bisogno di prestiti • le banche commerciali sono intermediari particolari, hanno l’autorizzazione a concedere prestiti e a creare depositi che possono essere utilizzati come mezzi di pagamento, tramite assegni o carte di credito o debito • Il profitto delle banche deriva dal differenziale tra tasso sui prestiti e tasso sui depositi

  32. Il bilancio delle banche commerciali • Il bilancio di una banca commerciale può essere sintetizzato nel modo seguente obbligazioni depositi impieghi obbligazioni riserve presso la banca centrale patrimonio circolante

  33. Il bilancio delle banche commerciali • Le banche commerciali non si limitano a prestare i fondi che i risparmiatori hanno depositato • le banche commerciali creano depositi e prestiti • ciò che mantiene comunque sotto controllo l’ammontare dei prestiti che le banche possono concedere e dei depositi che possono creare è il meccanismo delle riserve • A fronte di ogni euro depositato le banche commerciali hanno bisogno di detenere delle riserve per far fronte ai pagamenti effettuati e alle richieste di conversione in contanti

  34. Il bilancio delle banche commerciali • le banche stabiliscono le riserve in proporzione ai depositi e sulla base di regolarità statistiche • inoltre, la banca centrale può stabilire un coefficiente di riserva obbligatoria • in Europa il coefficiente di riserva obbligatoria è pari al 2 per cento • le riserve, R, sono i depositi presso la banca centrale • Il moltiplicatore monetario, che lega base monetaria e quantità di depositi, funziona proprio sulla base degli accantonamenti delle banche per riserva

  35. Alcuni preliminari L’offerta di moneta è pari al circolante più i depositi a vista: M = C + D sistema bancario a riserva totale: un sistema in cui le banche detengono tutti i depositi come riserve. sistema bancario a riserva frazionaria: un sistema nel quale le banche detengo una frazione dei depositi come riserve. Il moltiplicatore dei depositi

  36. SCENARIO 1: Nessuna banca Con nessuna banca, D = 0 and M = C = €1000.

  37. SCENARIO 2: sistema bancario a riserva totale Dopo il deposito, C = 0, D = €1000, M = €1000. Il sistema bancario a riserva totale non ha alcun impatto sull’offerta di moneta. Bilancio della Prima Eurobanca Attività Passività • Inizialmente C = €1000, D = 0, M = €1000. • Ora si supponga che le famiglie depositino i €1000 alla “Prima Eurobanca”. riserve €1000 depositi €1000

  38. L’offerta di moneta ora è pari a €1800: La domanda di depositi è ancora pari a €1000, ma ora coloro che hanno ricevuto il prestito detengono €800 in circolante. Bilancio della Prima Eurobanca Attività Passività depositi €1000 riserve $1000 SCENARIO 3: sistema bancario a riserva frazionale • Si supponga che le banche detengano il 20% dei depositi come riserve, concedendo prestiti con il resto. • La Prima Eurobanca concederà prestiti per €800. riserve €200 prestiti €800

  39. L’offerta di moneta ora è pari a €1800: La domanda di depositi è ancora pari a €1000, ma ora coloro che hanno ricevuto il prestito detengono €800 in contante. Bilancio della Prima Eurobanca Attività Passività SCENARIO 3: sistema bancario a riserva frazionale Così, in un sistema a riserva frazionale le banche creano moneta! depositi €1000 riserve €200 prestiti €800

  40. Ma la Seconda Eurobanca concederà prestiti per l’80% di questi depositi e il suo bilancio sarà: Bilancio della Seconda Eurobanca Attività Passività depositi €800 riserve €800 prestiti € 0 SCENARIO 3: sistema bancario a riserva frazionale • Si supponga che chi ha ricevuto il prestito depositi gli €800 nella Seconda Eurobanca. • Inizialmente, il bilancio della Seconda Eurobanca è: riserve €160 prestiti €640

  41. Bilancio della Terza Eurobanca Attività Passività SCENARIO 3: sistema bancario a riserva frazionale • Se questi €640 sono alla fine depositati presso la Terza Eurobanca, • in seguito la Terza Eurobanca deterrà il 20% del deposito in riserva, e concederà in prestito il resto: depositi €640 riserve €128 prestiti €512 riserve $640 prestiti $0

  42. Calcolo dell’offerta di moneta totale Deposito originale = € 1000 + prestito della Prima Eurobanca = € 800 + prestito della Seconda Eurobanca = € 640 + prestito della Terza Eurobanca = € 512 + prestito successivo … Offerta di moneta totale = (1/rr )  €1000 dove rr = rapporto riserve/depositi Nel nostro esempio, rr = 0.2, e M = €5000

  43. Creazione di moneta da parte del sistema bancario Un sistema bancario a riserva frazionale crea moneta, ma non crea ricchezza: la banca concede a cui che prende a prestito della moneta e un debito di pari ammontare.

  44. Un modello dell’offerta di moneta base monetaria, B = C + R controllata dalla banca centrale rapporto riserve/depositi, rr = R/D dipende dalla legislazione e dalle politiche interne delle banche rapporto circolante/depositi, cr = C/D dipende dalle preferenze delle famiglie variabili esogene

  45. Un modello dell’offerta di moneta

  46. Il moltiplicatore monetario Se rr < 1, allora m > 1 Se la base monetaria cambia di B, allora M = m B m è chiamato il moltiplicatore monetario. Un aumento di rr diminuisce il moltiplicatore. Le banche possono concedere meno depositi

  47. Esercizio Si supponga che le famiglie decidano di detenere più circolante e di domandare meno depositi. Determinare l’impatto sull’offerta di moneta. Spiegare l’intuizione del risultato ottenuto. where

  48. Soluzione dell’esercizio Impatto di un incremento del rapporto circolante/depositicr > 0. Un incremento di cr accresce il denominatore di m proporzionalmente più che il numeratore. Così m si riduce, e così M. Se le famiglie depositano una parte minore della moneta da loro posseduta, allora le banche possono concedere meno prestiti, e il sistema bancario potrà “creare” meno moneta.

  49. L’equilibrio del mercato monetario • Tramite operazioni di mercato aperto e di rifinanziamento bancario la banca centrale controlla direttamente la base monetaria e indirettamente l’offerta totale di moneta • In equilibrio la quantità offerta di moneta deve essere pari alla quantità domandata M = Md = P L(Y, r) cioè M /P = L(Y, r) • la quantità reale di moneta deve essere pari alla domanda reale

  50. L’equilibrio del mercato monetario • Nella condizione di equilibrio del mercato monetario compaiono quattro variabili • l’offerta di moneta è esogena • livello generale dei prezzi, reddito reale e tasso di interesse sono endogeni al modello macroeconomico • La condizione di equilibrio del mercato monetario ha ruoli diversi nel modello classico e nel modello keynesiano

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