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Igiene e comfort ambientale

Igiene e comfort ambientale. C ONTENUTI (10 ore).

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Igiene e comfort ambientale

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Presentation Transcript


  1. Igiene e comfort ambientale III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  2. CONTENUTI (10 ore) - L’igiene dell’Operatore e la cura del sé: cura del corpo, gestione della divisa- Cenni di edilizia ospedaliera: unità di degenza, zone delicate, servizi di supporto, infrastrutture tecniche, percorsi- Disposizione di arredi ed ausii a domicilio ed in ambito comunitario. Gestione dell’unità di vita in ambito comunitario- La tutela degli spazi collettivi- Il comfort alberghiero: definizione e caratteristiche; orientamento all’utente dei servizi socio-sanitari- Alcuni contributi specifici dell’Oss: la riduzione del rumore negli spazi collettivi, la cura della privacy; la prevenzione delle cadute e degli incidenti domestici- L’attività dell’ Oss nella cura e igiene degli ambienti confinati: - gestione del microclima - sanificazione a livello ospedaliero, comunitario e domiciliare - processo di disinfezione - processo di sterilizzazione- Trasporto di materiali in struttura sanitaria (biancheria, materiale biologico, rifiuti ecc....)- I rifiuti sanitari: classificazione, raccolta, smaltimento- Le infezioni ospedaliere: definizione e caratteristiche. Prevenzione della trasmissione III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  3. ATTIVITA’ DI LABORATORIO(14 ore) - Test finale con domande a risposta aperta - Decontaminazione- Preparazione Kit ferri chirurgici sterili- Diluzione disinfettanti- Rifacimento letto vuoto/occupato VALUTAZIONE III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  4. OPERATORE SOCIO SANITARIO Legge n. 229 del 1999 legge “ROSY BINDI” Professioni per servizi socio- sanitari AD ALTA INTEGRAZIONE SANITARIA In base all’accordo tra ministro della sanità, il ministro per la solidarietà sociale e le regioni e province autonome viene individuata la nuova figura e profilo professionale di operatore socio-sanitario CONFERENZA STATO – REGIONI 22 FEBBRAIO 2001 III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  5. PUBBLICAZIONE GAZZETTA UFFICIALE 19 APRILE 2001 N. 91 OPERATORE SOCIO – SANITARIO L’operatore Socio – Sanitario è l’operatore, che dopo aver conseguito l’attestato di qualifica al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzate a: - Soddisfare i bisogni primari della persona, nel contesto delle proprie aree di competenza, sia sociale che sanitario - Favorire il benessere e l’autonomia della persona PERTANTO L’OPERATORE SOCIO-SANITARIO Esercita una PROFESSIONE DI AIUTO ALLA PERSONA III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  6. Come può lavorare l’O.S.S. L’O.S.S. ricopre un ruolo Tecnico ad Alta Integrazione Sanitaria,ed è pertanto da considerarsi una figura di supporto all’assistenza Tecnico-Sanitaria in generale. L’O.S.S. è una figura di aiuto all’utente, alla famiglia, alla collettività e di supporto agli Operatori Professionali. Svolge la sua attività su pianificazione dell’Infermiere, dell’Ostetrica e dell’Assistente Sociale, in ambito Sanitario e Sociale, secondo il principio del lavoro MULTIDISCIPLINARE, e su indicazione, in base a: III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  7. L’analisi delle competenze. • La pianificazione. • Le attività attribuite. • Ma tutto ciò da solo, sarebbe riduttivo, meccanicistico e non offrirebbe nessuna garanzia di un’assistenza personalizzata. • Gli Operatori Professionali preposti, oltre all’analisi delle competenze, alla pianificazione e all’assegnazione delle attività devono valutare: • Il livello di instabilità clinica della persona assistita. • Il livello di rischio/urgenza della situazione affrontata. • Il livello di dipendenza e di responsabilità della persona. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  8. Quali competenze deve avere L’OSS LA COMPETENZA E’ UN INSIEME DI: SAPERI Un insieme di conoscenze che si esternalizzano in processi mentali SAPER FARE L’abilità, la destrezza acquisita nella esecuzione dei compiti manuali o intellettuali assegnati SAPER ESSERE Un insieme di atteggiamenti, una disposizione interiore,un insieme di sentimenti manifestati con dei comportamenti e con le relazioni con gli altri SAPER DIVENIRE L’evoluzione verso gli obbiettivi richiesti, il mandato sociale III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  9. L’IGIENE DELL’OPERATORE E LA COMUNICAZIONE DEL SE’ • QUESTE INDICAZIONI SONO DETTATE DA ELEMENTARI NORME IGIENICHE E DI SICUREZZA, MA SONO ANCHE STRETTAMANTE CONNESSE ALL’IMMAGINE • PROFESSIONALE CHE OGNI OPERATORE DA DI SE STESSO • BARBA, MAI INCOLTA MA RASATA • CAPELLI, SEMPRE PULITI E RACCOLTI SE LUNGHI E, SE INDICATO, RACCOLTI SOTTO UN COPRICAPO ADATTO • UNGHIE, CORTE SEMPRE PULITE E SENZA SMALTO • NON INDOSSARE MONILI, SOPRATTUTTO SULLE MANI O AI POLSI,NON PORTARE ORECCHINI PENDENTI TROPPO LUNGHI O COLLANE TROPPO LUNGHE • NON UTILIZZARE TRUCCHI PER IL VISO ECCESSIVAMENTE VISTOSI O USARE PROFUMI TROPPO INTENSI • QUESTE INDICAZIONI NON VOGLIONO RIDURRE L’OPERATORE O L’OPERATRICE AD UNA FIGURA SCIALBA O MONACALE, MA SOLO RICORDARE CHE IL MODO DI PRESENTARSI E ‘ SEMPRE E COMUNQUE UN MESSAGGIO CHE RIVOLGIAMO AGLI ALTRI, A CHI CI OSSERVA. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  10. IL VESTIARIO LA DIVISA HA UN SUO SIGNIFICATO PERCHE’ IDENTIFICA LA PERSONA IN QUEL PRECISO RUOLO, INDOSSARE UNA DIVISA E’ INDOSSARE UN RUOLO LA DIVISA “ COMUNICA” AGLI UTENTI L’IMMAGINE PROFESSIONALE DELL’OPERARORE, PERTANTO UNA DIVISA SPORCA, DISORDINATA, COMPOSTA DI INDUMENTI DI COLORI E MODELLI DIVERSI, TROPPO GRANDE O TROPPO PICCOLA, “COMUNICA” INEVITABILEMENTE, SCIATTERIA, TRASCURATEZZA E INAFFIDABILITA’. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  11. LA DIVISA DEVE ESSERE • SEMPRE PULITA • SEMPRE IN ORDINE • INDOSSATA IN MODO CORRETTO • ESSERE IN TESSUTO CHE PERMETTA LA TRASPIRAZIONE E CHE SIA RESISTENTE A RIPETUTI LAVAGGI AD ALTE TEMPERATURE E ALLA DISINFEZIONE (COTONE) • COMODA E PRATICA PER PERMETTERE ALL’OPERATORE DI MUOVERSI LIBERAMENTE SENZA INTRALCIO: IN QUESTO SENSO C’E’ LA PROGRESSIVA TENDENZA ALLA UNIFICAZIONE DELLA DIVISA MASCHILE E FEMMINILE CON IL MODELLO CASACCA E PANTALONE CHE OFFRE UNA PROTEZIONE PIU’ COMPLETA DEL CORPO • DIVERSIFICATA NEL COLORE IN MODO TALE DA PERMETTERE UN’ IMMEDIATA IDENTIFICAZIONE DELLA QUALIFICA DELL’OPERATORE DA PARTE DEGLI UTENTI, OLTRE AD AVERE IL CARTELLINO CON FOTO, QUALIFICA,NOME E COGNOME III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  12. LA DIVISA COMPLETA DEL MODELLO CASACCA E PANTALONE E’ COMPOSTA DA: • CASACCA A MANICHE CORTE ( LE MANICHE LUNGHE POTREBBERO CONTAMINARSI E INTRALCIARE UN LAVAGGIO ADEGUATO DI POLSI E AVAMBRACCI). • PANTALONI, PREFERIBILMENTE CON ELASTICO ALLE CAVIGLIE • CALZINI (PREFERIBILMENTE IN COTONE PER ASSORBIRE MEGLIO IL SUDORE E PROTEGGERE LE CAVIGLIE E IL DORSO DEL PIEDE DA EVENTUALI SPARGIMENTI DI LIQUIDI ORGANICI • SCARPE PREFERIBILMENTE CHIUSE, ALLACCIATE O STILE MOCASSINO, CON PIANTA LARGA E TACCO BASSO, ANTISDRUCCIOLO, FACILMENTE LAVABILI E DISINFETTABILI III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  13. IL LINGUAGGIO • L’OPERATORE E L’UTENTE SONO DUE PERSONE CON RUOLI DIVERSI MA CON PARI DIGNITA,’ PERTANTO E’ FONDAMENTALE IL RISPETTO DELLA DIGNITA’ UMANA DELLA PERSONA MALATA. • IL LINGUAGGIO CORRETTO PREVEDE: • PER INSTAURARE UN RAPPORTO DI FIDUCIA GIA’DAL PRIMO INCONTRO, NON DIMENTICARE DI: • PRESENTARSI E QUALIFICARSI • LA PERSONA DEVE ESSERE CHIAMATA CON IL SUO NOME E NON CON IL NUMERO DEL LETTO O CON IL NOME DELLA MALATTIA • DARE DEL LEI ALLA PERSONA, EVITARE IL “VOI” E TUTTI QUEGLI AGGETTIVI E/O DIMINIUTIVI TIPO “ VENGA NONNO ECC…” • IL LINGUAGGIO DEVE ESSERE CHIARO, SI DEVE USARE UNA TERMINOLOGIA ADEGUATA ALLA COMPRENSIONE DELLA PERSONA EVITANDO DI USARE UN LINGUAGGIO TECNICO SENZA LE NECESSARIE SPIEGAZIONI • LA DISPONIBILITA’ AL DIALOGO, SFRUTTANDO TUTTI QUEI MOMENTI IN CUI CI SI TROVA ACCANTO ALLA PERSONA PER STIMOLARE E FAVORIRE IL COLLOQUIO, PONENDO DOMANDE, SENZA ESSERE INVADENTI, E FORNENDO CHIARIMENTI • LA PERSONA DEVE ESSERE INFORMATA, SI DEVONO PREVENTIVAMENTE SPIEGARE TUTTI GLI INTERVENTI CHE SI ESEGUIRANNO, RISPONDENDO ALLE EVENTUALI DOMANDE E VERIFICANDO LA COMPRENSIONE III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  14. LA PARTECIPAZIONE EMOTIVA L’OPERATORE SI DEVE MOSTRARE DISPONIBILE AD ACCOGLIERE ESPRESSIONI ED ESIGENZE EMOTIVE DELLA PERSONA, SFORZANDOSI DI CAPIRE ESATTAMENTE QUELLO CHE PROVA, QUELLO CHE SENTE QUESTO ATTEGGIAMENTOEMPATICO, E’ LA DISTANZA EMOTIVA OTTIMALE CHE L’OPERATORE DEVE STABILIRE CON LA PERSONA IN RELAZIONE DI AIUTO, SENZA PORSI IN UNA POSIZIONE ESTRANEA, NON MI INTERESSANO I TUOI PROBLEMI, (CARATTERIZZATA DALLA FREDDEZZA PROFESSIONALE, CHE MOLTE VOLTE NASCONDE UN MECCANISMO DI DIFESA). III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  15. SENZA PORSI IN UNA POSIZIONE SIMPATICA, I TUOI PROBLEMI SONO ANCHE I MIEI (CARATTERIZZATA DA UNA CONFUSIONE FRA SE E LA PERSONA). MA PORSI IN UNA POSIZIONE EMPATICA, CAPISCO I TUOI PROBLEMI COME SE FOSSERO I MIEI MA NON LO SONO, (CARATTERIZZATA DALLA VICINANZA E L’ASCOLTO). III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  16. PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE • NEL 1972 L’O.M.S. DEFINISCE L’AMBIENTE • COME • “ L’INSIEME DI QUEI FATTORI E DI QUELLE INFLUENZE ( FISICHE, CHIMICHE, BIOLOGICHE E SOCIALI) CHE ESERCITANO UN EFFETTO SIGNIFICATIVO ED APPREZZABILE SULLA SALUTE UMANA” • POSSIAMO DISTINGUERE L’AMBIENTE • IN: • AMBIENTE DI VITA • AMBIENTE DI LAVORO III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  17. L’AMBIENTE E’ COSTITUITO DA 3 FATTORI INTERCONNESSI FRA LORO E CON L’UOMO: - ARIA- ACQUA - SUOLO • ARIA • L’ARIA LA POSSIAMO DISTINGUERE IN: • ARIA ATMOSFERICA LIBERA • ARIA ATMOSFERICA URBANA • ARIA CONFINATA O MICROCLIMA III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  18. L’ARIA E’ COMPOSTA DA: • - OSSIGENO  CIRCA 21% • - AZOTO  CIRCA 78% • - ARGON  CIRCA 1% • - ANIDRIDE CARBONICA CIRCA 0,03% • - ELIO, OZONO  TRACCE • L’ARIA HA L’IMPORTANTISSIMA FUNZIONE DI FORNIRE OSSIGENO AGLI ORGANISMI VIVENTI • PRINCIPALI PROPRIETA’ FISICHE DELL’ARIA • TEMPERATURA • UMIDITA’ • VELOCITA’ III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  19. TEMPERATURA LA TEMPERATURA E’ IL GRADO DI CALORE, IN QUESTO CASO DI UN AMBIENTE, MISURATA IN GRADI CENTIGRADI, C° LA TEMPERATURA DI UN AMBIENTE E’ DETERMINATA DA UN INSIEME DI FATTORI: IRRADIAZIONE SOLARE OBLIQUITA’ DEI RAGGI SOLARI PRESENZA DI NUBI – NEBBIE VARIAZIONI GIORNALIERE VARIAZIONI STAGIONALI RAPPORTO ALTITUDINE – LATIDUDINE NATURA DEL TERRENO (TERRA-ACQUA) CONDIZIONI TOPOGRAFICHE (FORESTE – DESERTI) LA TEMPERATURA SI MISURA CON IL TERMOMETRO III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  20. UMIDITA’ L’UMIDITA’ E’ IL RAPPORTO PERCENTUALE DEL VAPORE ACQUEO PRESENTE NELL’ARIA. L’UMIDITA’ E’ STRETTAMENTE CONNESSA CON LE PRECIPITAZIONI E LA QUANTITA’ DI ACQUA EVAPORATA DALLE SUPERFICI IDRICHE. L’UMIDITA’ SI PUO’ DISTINGUERE IN: UMIDITA’ MASSIMA E’ IL VALORE MASSIMO CHE SI PUO’ RILEVARE DELL’UMIDITA’ UMIDITA’ ASSOLUTA E’ LA QUANTITA’ DI VAPORE ACQUEO CONTENUTO IN 1 M3 UMIDITA’ RELATIVA E’ IL RAPPORTO TRA QUANTITA’ DI VAPORE ACQUEO MISURATA PER UNA MASSA D’ARIA E LA QUANTITA’ NECESSARIA PER GIUNGERE ALLA SATURAZIONE. L’UMIDITA’ SI MISURA CON L’IGROMETRO III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  21. VELOCITA’ LA VELOCITA’ E’ IL MOTO DELL’ARIA RISPETTO ALLA TERRA. LA VELOCITA’ DELL’ARIA E’ DOVUTA ALLA DIFFERENZA DI TEMPERATURA FRA MASSE DI ARIA CALDA E MASSE DI ARIA FREDDA CHE INCONTRANDOSI ORIGINANO I VENTI. LA VELOCITA’ DELL’ARIA SI MISURA CON L’ANEMOMETRO III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  22. ARMONIA DELL’AMBIENTE E PROBLEMI DI SALUTE Lo sviluppo delle società industrializzate occidentali nell’ultimo secolo hanno prodotto sicuramente effetti positivi, ma non ha tenuto conto delle conseguenze che potevano determinarsi, come per esempio l’inquinamento atmosferico e ambientale. INQUINAMENTO Dell’aria e dell’ambiente è l’alterazione dei normali valori fisici e chimici, tale da determinare danni alla SALUTE III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  23. PRINCIPALI FONTI DI INQUINAMENTO ATMOSFREICO • IMPIANTI INDUSTRIALI • IMPIANTI TERMICI • AUTOVEICOLI • PRINCIPALI TIPI DI INQUINAMENTI • PULVISCOLI • SOSPESI • SEDIMENTABILI • PIOMBO SCARICHI AUTOVEICOLI • IDROCARBURI • GAS – VAPORI • ANIDRIDE SOLFOROSA • OSSIDO DI AZOTO • ANIDRIDE CARBONICA • NICHEL III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  24. PATOLOGIE CORRELATE ALL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO PATOLOGIE ACUTE AUMENTO DELLE AFFEZIONI E DELLA MORTALITA’ PER PATOLOGIE CARDIACHE E POLMONARI. PATOLOGIE CRONICHE AUMENTO DELLE BRONCHITI CRONICHE E DEI “K” POLMONARI COMUNQUE DI DIFFICILE VALUTAZIONE PARLANDO DI SALUTE SI DEVE RIFLETTERE; LA CONSAPEVOLEZZA DEI RISCHI E’ ORMAI SEMPRE PIU’ DIFFUSA E IL CAMBIAMENTO E LA PROMOZIONE DELLA SALUTE E’ OGGI, COME NON MAI, RESPONSABILITA’ COLLETTIVA E INDIVIDUALE. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  25. MICROCLIMA • Il microclima è il clima di un ambiente confinato, una casa,l’ambiente di lavoro, una scuola, un cinema, un ospedale. • Il microclima è l’insieme di più fattori quali: • La temperatura • L’umidità • La ventilazione • L’illuminazione • Il microclima di un ambiente è direttamente e indirettamente connesso all’atmosfera esterna urbana a secondo della collocazione, pertanto alla qualità dell’aria. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  26. IL MICROCLIMA IN AMBIENTE OSPEDALIERO E’ REGOLATO TRAMITE IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO CHE AGISCONO CONTEMPORANEAMENTE SU TEMPERATURA, UMIDITA’ VENTILAZIONE ED EFFETTUANO ANCHE UN’ AZIONE DI FILTRAGGIO DELL’ARIA. NEGLI OSPEDALI DOVE NON CI SONO IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO: LA TEMPERATURA E’ MANTENUTA DA UN IMPIANTO DI RISCALDAMENTO; NELLA CAMERA DI DEGENZA I VALORI DELLA TEMPERATURA DEVONO ESSERE COMPRESI TRA: 18-20C° D’INVERNO 20-22C° IN ESTATE LA VENTILAZIONE AVVIENE ATTRAVERSO LE FINESTRE A VASISTAS. UN PAZIENTE HA BISOGNO DI 32 M3 D’ARIA OGNI ORA, PERTANTO E’ NECESSARIO APRIRE LE FINESTRE ANCHE PER ABBASSARE LA CARICA BATTERICA, DIMINUIRE IL NUMERO DEI MICRORGANISMI PRESENTI NELL’ARIA. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  27. IL RICAMBIO DELL’ARIA E’ ESSENZIALE AL MATTINO DURANTE IL RIFACIMENTO LETTI DURANTE LE OPERAZIONI DI SANIFICAZIONE PRIMA DEI PASTI DURANTE LE VISITE DEI FAMILIARI QUANDO NELLA CAMERA CI SONO ODORI SGRADEVOLI PRIMA DELLA NOTTE UMIDITA’ LA PERCENTUALE DI VAPORE ACQUEO PRESENTE NELL’ARIA DOVREBBE ESSERE DAL 35% AL 70%. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  28. ILLUMINAZIONE L’ILLUMINAZIONE AVVIENE ATTRAVERSO AMPIE FINESTRE ESPOSTE A SUD-EST. L’ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE E’ SEMIDIRETTA, VIENE DIRETTA DALLE PARETI VERSO IL SOFFITTO PER NON ABBAGLIARE I PAZIENTI ALLETTATI. NELLA CAMERA DI DEGENZA E’ PRESENTE ANCHE UN’ ALTRA ILLUMINAZIONE A INTENSITA’ RIDOTTA PER LA NOTTE, OLTRE ALLA ILLUMINAZIONE DI OGNI POSTO LETTO ANCH’ESSA A DUE INTENSITA’. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  29. Disposizione arredi e ausili a domicilio e in ambiente comunitario • L’adeguamento della casa alle esigenze dell’utente non autosufficiente è spesso ostacolato da problemi architettonici, tuttavia, alcuni cambiamenti possono essere facilmente attuabili, in particolar modo per quanto riguarda gli arredi. • Rimuovere i tappeti, molto pericolosi per le cadute • Dotare il wc di un sedile rialzato • Dotare la vasca o il piatto doccia di tappetini antiscivolo • Dotare il bagno di supporti a muro per facilitare l’uso dei sanitari • Collocare un corrimano rigido lungo la scala • Sostituire il letto matrimoniale con un singolo articolabile, • sostenendo l’utente a superare il legame affettivo che comunque ha con l’oggetto ed il partner • Invitare l’utente a non utilizzare e/o sostituire la coperta elettrica classica III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  30. Una particolare attenzione va riservata a l’uso di mezzi di contenzione non farmacologica, che, per il letto articolabile sono le spondine. L’uso dei mezzi di contenzione, si può effettuare solo in casi eccezionali e giustificati dall’interesse terapeutico e con la salvaguardia della dignità della persona. Sempre e solo dietro prescrizione( autorizzazione medica ) contenente il mezzo da usare, la durata, previo controllo continuo e costante dell’utente. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  31. AUSILI Per accedere agli ausili necessari per l’assistenza domiciliare, in particolare per il materiale monouso assorbente, ma in generale per tutti gli ausili il letto articolabile, la carrozzina, ausili vari per la deambulazione ecc… è necessario inoltrare la richiesta del medico curante all’ufficio competente del distretto. Successivamente, previa autorizzazione del medico responsabile del distretto, provvederà alla consegna periodica e non di tutto il materiale richiesto, al domicilio dell’utente. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  32. MATERIALE ASSORBENTE - Pannoloni di vari tipi - Traverse salvaletto - Urocontrol - Sacchetti raccolta urina III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  33. AMBIENTE COMUNITARIO La sezione di degenza è il luogo in cui sono ricoverate le persone. Una moderna sezione di degenza deve essere strutturata in modo tale da poter garantire criteri di igiene, sicurezza, funzionalità IGIENE I pavimenti,le pareti e gli infissi devono essere facilmente lavabili e disinfettabili La presenza di locali diversificati a seconda dell’uso Le camere di degenza I servizi igienici La sala mensa e la cucina di reparto Locali di soggiorno e di ricreazione Il guardaroba di reparto Le stanze del personale infermieristico e medico Locale per la conservazione delle attrezzature e dei materiali per la sanificazione Locale di stoccaggio della biancheria sporca e rifiuti Il vuotatoio III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  34. SICUREZZA • Nelle stanze di degenza, dove sono ricoverate anche persone non autosufficienti deve essere garantito il massimo grado di sicurezza • PERTANTO: • Tutta l’impiantistica deve essere dichiarata conforme alla normativa vigente • Non devono essere presenti barriere architettoniche • I corridoi e i percorsi vanno tenuti liberi da ostacoli • I corridoi devono essere dotati di corrimano per facilitare la deambulazione di persone parzialmente non autosufficienti • I pavimenti non devono essere bagnati • I servizi igienici devono avere la porta di accesso agibile,devono essere dotati di corrimano e dispositivi di soccorso a campanello con cordone • Le vie di uscita devono essere agibili • Il personale va adeguatamente addestrato a gestire le situazioni di emergenza III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  35. FUNZIONALITA’ La sezione di degenza deve essere funzionale alle esigenze di vita quotidiana delle persone ricoverate, inoltre deve garantire collegamenti efficienti con il servizio economale, con la lavanderia ed il guardaroba, con la cucina centralizzata. Quanto esposto si riflette sulla qualità delle prestazioni offerte e sulla qualità del lavoro degli operatori. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  36. LA CAMERA DI DEGENZA Nelle progettazioni dei moderni ospedali, oggi tendenzialmente si costruiscono reparti con camere di degenza con due massimo quattro posti letto. Tuttavia non è raro trovare reparti con camere di degenza a sei o più posti letto III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  37. L’UNITA’ DI DEGENZA L’unità di degenza è lo spazio personale della persona ricoverata e assume per l’utente una particolare importanza perché è lo spazio che la persona può gestire sistemandovi le proprie cose. L’UNITA’ DI DEGENZA Il letto Il comodino Il servitore La lampada alla testa del letto Il sistema di chiamata ( campanello ) Le bocchette per l’erogazione di ossigeno La poltrona La sedia L’armadio Gli arredi dell’unità di degenza devono essere costruiti con materiali facilmente lavabili e disinfettabili e con angoli arrotondati per prevenire ferite accidentali. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  38. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  39. Per quanto riguarda gli ausili, oltre a quelli già elencati per l’assistenza a domicilio, nell’unità di degenza ci sono altri ausili, in particolare gli accessori del letto che sono: • L’asta: a cui vengono appesi i flaconi delle infusioni endovenose • La staffa: costituita da una maniglia sospesa tramite un’asta fissata alla struttura del letto • Le sponde: di cui abbiamo già ampiamente parlato • Gli arcucci: costituiti da un’intelaiatura di ferro per tenere sollevate le coperte • I poggiapiedi: costituiti da ausili regolabili da posizionare tra i piedi della persona e la sponda inferiore del letto III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  40. CURARE L’ESTETICA DEGLI AMBIENTI Abbiamo già visto in precedenza che la sezione di degenza deve rispondere a criteri di igiene, di sicurezza, di funzionalità. Ma tutto ciò non è sufficiente, la sezione di degenza deve essere comfort-evole, e accogliente. Il primo requisito di un ambiente confortevole e accogliente è quello di favorire un rapido adattamento della persona alla nuova situazione. Pertanto sarà fondamentale: La capacità degli operatori di rispondere alle domande dell’utente e dei suoi familiari L’informazione: tutti i locali dell’ospedale e della sezione di degenza devono essere individuati con apposita segnaletica di facile comprensione L’affissione all’ingresso della sezione di degenza dell’organigramma del reparto, cioè l’insieme di tutti gli operatori’ nome cognome e relativi ruoli Altrettanto importante è la cura dell’ambiente; ambienti spaziosi e ben illuminati, puliti e ordinati, arredi e pareti non più bianche e fredde ma dipinte con colori tenui,sono indice di quanta attenzione, quanta importanza venga rivolta ad un reparto accogliente III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  41. L’ingresso di un nuovo paziente e il materiale “personale” Oltre ad avere un reparto accogliente è molto importante l’accoglienza che il personale tutto riserva al nuovo ricoverato. Al momento dell’ingresso in ospedale, la persona che si ricovera, solitamente viene accolta dall’infermiere coordinatore, che farà immediatamente una prima valutazione per adattare l’unità di degenza alle necessità specifiche dell’utente. Compito dell’o.s.s. è quello, in base alle indicazioni dell’infermiere di: - Adattare l’unità di degenza - Controllare che la biancheria sia pulita ed in ordine - Che i sistemi di chiamata, le luci, gli impianti di erogazione dell’ossigeno ecc…siano funzionanti III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  42. Sarebbe auspicabile che parte della èquipe assistenziale parteci all’ accoglienza, pertanto si sottolineano i seguenti punti: • Prendere parte all’accompagnamento dell’utente con cortesia, cordialità e disponibilità • Presentarsi e qualificarsi, come normalmente si fa tra persone che non si conoscono • Informare l’utente per quanto di propria competenza (orari, modalità di accesso) • Guidare l’utente nella conoscenza e familiarizzazione con gli ambienti (camera, servizi,soggiorno) • Dare indicazioni sugli operatori a cui rivolgersi per notizie più specifiche o dettagliate III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  43. Accompagnare l’utente al posto letto,se necessario aiutarlo a spogliarsi e sistemarsi nel letto • Presentare l’utente agli altri ricoverati • Indicare il comodino e l’armadietto fornendo indicazioni riguardo al loro uso, alla sistemazione degli oggetti personali,della biancheria ecc… • Spiegare l’uso del sistema di chiamata e degli altri servizi presenti alla testata del letto • Consegnare gli oggetti di uso personale forniti dall’ospedale • Consegnare ed illustrare l’opuscolo informativo nel quale sono riassunte le principali norme, orari e regole interne del reparto e di cui si possono avvalere anche i parenti. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  44. MATERIALE “PERSONALE” • Il materiale “personale” è costituito da tutti quegli oggetti personali che comunemente le persone che si ricoverano devono portare da casa: • Il pigiama e la biancheria intima • Gli asciugamani, accappatoio e il necessario per l’igiene personale ( saponi,schiuma da barba,lamette, dopobarba, dentrificio, ecc..) • In alcuni casi le stoviglie (tazza, bicchiere, posate) • Per prevenire la diffusione delle infezioni ospedaliere,è opportuno che vengano assegnati per uso personale durante tutta la degenza la bacinella, e se necessario padella e storta. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  45. MATERIALE PERSONALE DELL’OPERATORE La divisa, di cui abbiamo già parlato ampiamente, è soggetta ad una continua contaminazione, pertanto sarebbe ottimale poter disporre sempre di almeno tre divise pulite. È essenziale che gli operatori possano usufruire di adeguati spogliatoi, igienicamente attrezzati, con una zona di deposito degli indumenti e una per i servizi igienici, docce, più due armadietti separati, uno per i propri abiti civili, uno per le divise. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  46. IL LAVAGGIO DELLE MANI • Le mani degli operatori sono uno “strumento di lavoro” importante, ma sono anche i principali veicoli implicati nella trasmissione delle infezioni ospedaliere. • Le mani degli operatori devono avere i seguenti requisiti: • Unghie sempre corte e prive di smalto • Prive di anelli, bracciali,orologi • Cute integra • In relazione al livello di criticità delle procedure da eseguire, o al rischio di contaminazione, il lavaggio può essere effettuato con tecniche diverse, va comunque ricordato che, indipendentemente dalla tecnica usata, le mani vanno lavate prima di indossare i guanti e subito dopo averli tolti. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  47. Esistono tre tipi di lavaggio delle mani • Il lavaggio con detergente • Il lavaggio antisettico • Il lavaggio pre-operatorio III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  48. IL LAVAGGIO CON DETERGENTE • E’ il lavaggio routinario delle mani, quello maggiormente eseguito durante il turno di lavoro. • DEVE ESSERE EFFETTUATO: • Prima dell’inizio e alla fine del turno di lavoro • Prima di mangiare • Prima e dopo l’uso della toilette • Dopo essersi soffiato il naso • Dopo aver fumato • Prima di ogni contatto o procedura sulla persona • Prima di toccare la faccia o la bocca della persona • Dopo aver manipolato oggetti contaminati (es. padella storta) anche se si indossano i guanti • Prima della distribuzione del vitto, aiuto nell’assunzione della terapia, la rilevazione dei parametri vitali • Dopo ogni contatto tra persona e persona • Il lavaggio sociale, se correttamente eseguito,con sapone liquido per 15 secondi e asciugatura con carta, può rimuovere la maggior parte dei microrganismi transitori. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  49. Tecnica del lavaggio Sociale delle mani • Scopo • Rimuovere i microrganismi transitori • Materiale occorrente • Sapone liquido • Salviette di carta • Tecnica di esecuzione • Bagnare le mani e i polsi • Applicare alle mani la quantità di prodotto raccomandato dal produttore • Sfregare vigorosamente tra le loro le mani, le dita, gli spazi sotto le unghie, gli spazi interdigitali, i palmi, i dorsi delle mani, i polsi per almeno15 secondi • Sciacquare accuratamente le mani • Sciacquare i polsi, tenendo le mani più in alto in modo da non contaminarle nuovamente • Assicurarsi di essersi asciugati completamente, specie negli spazi interdigitali, con le salviette di carta monouso, tamponando per non irritare la cute e per facilitare l’assorbimento della carta • Se non si dispone di rubinetteria non manuale, chiudere il rubinetto con una salvietta di carta pulita (IB) (245,255) • Non usare acqua calda, perché l’uso ripetuto di acqua calda può aumentare il rischio di dermatiti (IB) (254,255) III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

  50. IL LAVAGGIO ANTISETTICO • Il lavaggio antisettico è indicato nell’ assistenza a persone immunodepresse e dopo aver eseguito attività ad alto rischio di contaminazione. • DEVE ESSERE EFFETTUATO. • Prima dell’esecuzione di procedure su cute e mucose non integre, anche se si indossano i guanti • Prima di assistere persone immunodepresse e debilitate • Prima di collaborare con l’infermiere per l’esecuzione di particolari procedure • Dopo attività ad alto rischio di contaminazione • Il lavaggio antisettico, se correttamente eseguito, con sapone liquido antibatterico per 1 minuto e asciugatura con carta, può eliminare i microrganismi transitori e parte di quelli residenti. III modulo Fontanelli F./Mezzetti L.

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