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INNOVAZIONE PER COMPETITIVITA’

INNOVAZIONE PER COMPETITIVITA’. “L’innovazione è la principale arma che un’impresa può adottare per costruire un margine di profitto e per difenderlo.” Joseph Schumpeter. OBIETTIVI dei pst.

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INNOVAZIONE PER COMPETITIVITA’

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Presentation Transcript


  1. INNOVAZIONE PER COMPETITIVITA’ “L’innovazione è la principale arma che un’impresa può adottare per costruire un margine di profitto e per difenderlo.” Joseph Schumpeter

  2. OBIETTIVI dei pst Individuare un collegamento tra le università e le imprese, tra il mondo della ricerca e quello del lavoro. L’innovazione è alla base della competitività dei paesi industrializzati. Per un processo di innovazione efficace è necessario che l’impresa sia ben informata sulle ultime frontiere della ricerca e dell’innovazione tecnologica.

  3. OBIETTIVI dei pst

  4. caratteristiche e nascita dei pst CARATTERISTICHE I PST NEL MONDO

  5. DEFINIZIONE DI PST CLASSIFICAZIONE DELLA Commissione europea Un PARCO SCIENTIFICOè una struttura che persegue l’obiettivo di creare innovazioni e nuove tecnologie per sviluppare attività ad alto livello tecnologico. Un PARCO TECNOLOGICOha come fine la diffusione delle conoscenze dalla ricerca alla produzione, favorendo l’adattamento delle innovazioni esterne alle specifiche necessità del sistema produttivo locale. Un PARCO SCIENTIFICO E TECNOLOGICOè una struttura che persegue congiuntamente tali obiettivi .

  6. PST IN ITAlia 1994: POLO TECNOLOGICO MILANO BICOCCA-PIRELLI RE 1982: TRIESTE SCIENCE AREA 1992: TECNOPARCO DI VERBANIA 1996: TORINO ENVIRONMENT PARK 1993: VENEZIA VEGA PST 1987: PST GALILEO PADOVA 1999: POLO TECNOLOGICO NAVACCHIO 1992: TECNOMARCHE ASCOLI 1984: BARI TECNOPOLIS CSATA 1995: PTIR – TECNOPOLO TIBURTINO – CASTEL ROMANO 1992: TECHNAPOLI 1993: PST SALERNO 1997: BASENTECH MATERA 1994: CONSORZIO 21 PULA 1991: PST SICILIA UNA RETE DI OLTRE 30 PST ASSOCIATI AD APSTI IN ITALIA

  7. esempio DI PST: il tecnopolo tiburtino di roma Il Tecnopolo Tiburtino di Roma è posizionato sul tratto urbano della A24 all’altezza della Circonvallazione orientale. Galleria dei servizi L’area del Tecnopolo Tiburtino è interamente servita da una galleria posizionata sull’intero perimetro, lungo il lato esterno dell’asse principale, che accoglie le reti idriche, elettriche ed i cavi in fibra ottica. GALLERIA DEI SERVIZI ROMA FOTO AEREA La galleria assolve tutte le esigenze dell’alta tecnologia consentendo una migliore organizzazione dei servizi, facilità di ispezione e controllo, manutenzione mirata e tempestiva, sicurezza sul lavoro, evitando interruzioni di traffico e disagi al personale addetto alle riparazioni.

  8. esempio DI PST: il tecnopolo tiburtino di roma Settanta ettari la superficie complessiva; 265.000 mq l’estensione dell’area industriale, di cui due terzi destinati alle software house. L’investimento iniziale sostenuto direttamente dalla Società Tecnopolo è di 55 mln di Euro, comprendente anche il costo delle aree e delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, ed ha dato vita ad una realtà in grado di attrarre ulteriori investimenti per un valore di circa 450 mln di Euro, di cui circa 350 mln per le attività produttive e circa 100 mln per la parte relativa ai servizi.

  9. esempio DI PST: il tecnopolo tiburtino di roma • realizzazione di opere di urbanizzazione primaria (strade, parcheggi, cunicolo di servizi, rete idrica ed elettrica • rete fognante interna ed esterna realizzata con tecnologia microtunneling, condutture per il gas, ecc.) e secondaria (verde pubblico); • opere di bonifica del sito • sondaggi archeologici • ristrutturazione dei casali che ospitano il centro direzionale del Tecnopolo (Capannacce). • rete di cablaggio a larga banda • reti finalizzate al risparmio energetico (cogenerazione) sono in fase di ultimazione.

  10. esempio DI PST: il tecnopolo tiburtino di roma Nell’area sono attualmente già presenti le più grandi realtà industriali nel settore della tecnologia elettronica ed aerospaziale quali Alenia, Alenia Spazio, Elettronica, Telespazio, Vitrociset ed Edisontel.

  11. esempio DI PST: il tecnopolo tiburtino di roma Aree destinate agli insediamenti produttivi nel Tecnopolo Tiburtino

  12. esempio DI PST: il tecnopolo tiburtino di roma Aree destinate ai servizi nel Tecnopolo Tiburtino

  13. esempio DI PST: il tecnopolo tiburtino di roma Tracciato e descrizione del "cunicolo intelligente

  14. LA RETE E L’AGENZIA STRATEGICA Un PST ha le caratteristiche di una IMPRESA RETE. AGENZIA STRATEGICA: organizzazione focale che progetta e monitora l’intero sistema.

  15. RETE APSTI: VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO SCIENTIFICO APSTIè il network nazionale, al quale aderisce la quasi totalità dei PST italiani, per sostenere lo sviluppo economico e valorizzare il patrimonio di competenze scientifiche, tecnologiche ed organizzative. VALORE DELLA RETE: I PUNTI CHIAVE

  16. RETE APSTI: I NUMERI 2004-2008

  17. RETE APSTI: I NUMERI 2004-2008

  18. RETE APSTI: I NUMERI 2004-2008

  19. LA COMMISSIONE INCUBATORI, START UP E SPIN OFFLa Commissione Incubatori si è insediata nel luglio 2006 a seguito del rinnovamento e dellavoro di riorganizzazione di APSTI l’Associazione Italiana dei Parchi Scientifici e TecnologiciItaliani Implementazione dei primi tre nodi della rete attraverso la costituzione di Commissioni: • Finanza per l’Innovazione • Incubatori Start-up • Settore Agroalimentare Le Commissioni, composte da rappresentanti ed esperti dei Parchi, hanno la funzione di formulare, in modo sistematico e a partire dai bisogni espressi dalle imprese e più in generale dai territori di riferimento, proposte e/o programmi che APSTI potrà rappresentare in maniera unitaria per l’adozione di strumenti e politiche di sostegno per lo sviluppo dei sistemi di impresa hi-tech da un lato, e dall’altro per favorire l’evoluzione innovativa dei settori produttivi di valenza strategica per la competitività del sistema economico italiano.

  20. Gli incubatori sono aziende (o divisioni di aziende) che raccolgono le idee imprenditoriali stimate ad alto potenziale di ritorno economico, ma non ancora pronte per essere massicciamente finanziate. Il concetto di incubatore è molto simile a quello di "laboratorio" o centro di ricerca, dove gli scienziati si impegnano ad analizzare, definire e interpretare la realtà sulla base di criteri rigorosi e coerenti. Un team composto da manager qualificati accompagna l'imprenditore nella realizzazione della business idea. Negli incubatori non lavorano scienziati, ma manager con elevate competenze in strategia aziendale, marketing, finanza, contabilità direzionale e soprattutto che condividono un profondo interesse per le imprese innovative. Come gli scienziati che lavorano nei centri di ricerca, anche i manager, che operano all'interno di un incubatore, partono da un'idea, la studiano, la analizzano e la sperimentano. L'obiettivo di un incubatore non è però effettuare una scoperta scientifica o identificare una nuova legge fisica, ma far nascere e crescere imprese ad alto tasso di sviluppo (tipicamente nei settori dell'informatica, delle biotecnologie, dei servizi del terziario avanzato). Gli incubatori, mettendo a disposizione degli imprenditori l'esperienza e la preparazione dei loro team di consulenti, consentono alle aziende di portare la propria attività in Rete in modo efficace e soprattutto veloce. Dall'altro, l'incubatore svolge una funzione selettiva delle idee, semplificando il lavoro di chi concede finanziamenti. Per gli investitori è, quindi, indispensabile: valutare la proposta ricevuta o l'idea prospettata; valutare l'imprenditore o il gruppo di imprenditori che si propongono; individuare la portata del proprio ruolo nel progetto; quantificare l'ammontare dell'investimento da effettuare. Purtroppo, gli investitori non dispongono delle competenze e della struttura organizzativa necessarie per effettuare questo tipo di indagine.

  21. REDAZIONE DI UN documento di indagine che ha focalizzato l’attenzione sui seguenti elementi:Dati identificativi dell’IncubatoreTargetDimensione e caratterizzazione fisicaInformazione sul management e sul personale addettoOfferta di servizi di struttura e a valore aggiunto prodotti e organizzatiModalità di rapporto con le aziende incubate e condizioni economiche richiestePolitiche di entrata e di uscitaRisultati in termini di numero di graduates, di aziende incubate e in pre-incubazione I PST che hanno collaborato all’indagine conoscitiva, fornendo dati ed informazioni utili alla conoscenza del sistema d’incubazione presente nei PST: • AREA Science Park - Trieste • Biondustry Park - Colleretto Giacosa (TO) • Città della Scienza - Napoli • Friuli Innovazione - Udine • Moliseinnovazionescpa - Campobasso • Parco Tecnologico Padano - Lodi • POINT - Polo per l’Innovazione Tecnologica - Bergamo • Polo Tecnologico di Navacchio – Cascina (PI) • Pont-Tech – Pontedera (PI) • PST Kilometro Rosso - Bergamo • Science Park Raf - Milano • Tecnopolis CSATA scrl - Bari • Toscana Life Science Park – Siena evidenziando così che il 42% dei Parchi Scientifici e Tecnologici associati ad APSTI ha attuato un proprio percorso di Incubazione. In relazione alla localizzazione territoriale, si evidenzia una maggiore concentrazione di servizi di Incubazione afferente ai PST , in Lombardia e Toscana, in linea con la distribuzione geografica degli Incubatori in Italia

  22. Gli Incubatori sono stati avviati nel periodo 1989 - 2007 e hanno registrato un notevole incremento nell’ultimo quinquennio (il 62% sono stati avviati a partire dal 2003). Sono strutture realizzate per il 62% con fondi pubblici, il 23% con fondi pubblici e privati ed il 15% solo con fondi privati Per quanto riguarda la gestione, il 38% fa ricorso a finanziamenti pubblici, il 23% utilizza esclusivamente risorse private e la eestanteparte, il 39% gestisce le attività con risorse miste. Solo nel 23% degli Incubatori analizzati vi è un cofinanziamento che viene direttamente dalle aziende.

  23. Tipologia degli strumenti finanziari e priorità espresse dai Soci

  24. Peso e distribuzione percentuale delle priorità

  25. 106 Venture Capital 105 Seed Capital 104 Capitale di rischio (in Euro) Livello di rischio 103 102 101 1 2 3 5 4 Anni Seed Capital e Venture Capital per l’impresa innovativa: entità e livello di rischio nel tempo

  26. La strategia di approccio SGR • Seed capital: una rete di fondi di rotazione locali partecipati da CCIAA, Fondazioni e Enti Pubblici • Venture Capital: accordo con una struttura specializzata (SGR) a livello nazionale, con partecipazione APSTI

  27. Servizi: gli Incubatori analizzati, nella totalità dei casi strutture di incubazione fisica, • offrono sia servizi di struttura che servizi cosiddetti a “valore aggiunto”. • Complessivamente il sistema d’incubazione dei PST dispone di oltre 26.000 mq aree • edificate comprensive di: • Area di preincubazione: (il 77% degli Incubatori la detiene) • Uffici\sedi per le aziende • Laboratori • Uffici staff di incubazione • Aree comuni (sale riunioni) • I servizi di struttura sono di solito forniti con una diversa modalità di remunerazione. Lo • stesso dicasi per i servizi a valore aggiunto (servizi consulenziali in diverse aree aziendali, • networking, finanza per l’innovazione, servizi di marketing e comunicazione, formazione). • In tale quadro, un particolare rilievo assume la disponibilità e la facilitazione all’accesso a • risorse di finanza innovativa necessarie per la fase di start e di sviluppo di micro e piccole • imprese a tecnologia avanzata, ma difficilmente reperibili.

  28. Organizzazione: l’organico medio della struttura di Incubazione è di 3,2 unità, il 46% ne ha quattro ed il 31% ne ha tre. I profili presenti all’interno dei singoli Incubatori sono rappresentati dalle seguenti figure: Direttore 69% Segret.organizzativa \coordinatore 85% Tutor 54% Receptionist 54% Project manager 8% Project developer 15% Relazioni esterne 23% Mentor 8% Amministrazione 8% Un importante elemento emerso è quello relativo alle economie di scala che si riescono ad ottenere attraverso la condivisione delle figure suddette con la struttura operativa del Parco.

  29. Settorialità: i settori di attività degli Incubatori vanno, ovviamente, a coincidere con quelli dei Parchi di riferimento e si riepilogano nello schema riportato.

  30. Risultati dell’attività di Incubazione: Graduates 136 Imprese incubate 112 Imprese in pre-incubazione 52 Tasso di sopravvivenza delle imprese: nel 38% dei casi è un dato non rilevato, nel restante 62% il tasso è mediamente del 97%. I tempi medi di permanenza sono pari 3,5 anni e tendono ad allungarsi in relazione alla settorialità dell’incubatore (biomedicale) raggiungendo in un caso la punta di 10 anni. Provenienza dell’idea innovativa: la maggioranza delle nuove imprese hi – tech nasce dalla valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica, seguita dal 31 % da imprese nate da una autonoma idea innovativa. In particolare: Sviluppo di una tesi di laurea: 11% Risultati della ricerca: 52% Idea Imprenditoriale: 31% Altro/Spin-off: 6% evidenziando così sempre più la necessità di valorizzare il rapporto con i Poli di eccellenza scientifica, habitat naturale delle idee innovative, nella filiera del trasferimento tecnologico, investendo molto nella fase di scouting. Ma se habitat naturale dell’idea è l’Università, habitat naturale dell’impresa deve essere il mercato e quindi anche il luogo dove questa si avvia deve essere contaminato da tempi, dai costi

  31. L’incubazione nei Parchi parte dalla fisicità del servizio sia in termini di struttura che di organizzazione del sistema di integrazione con il Parco e della fornitura di servizi a supporto della crescita del nuovo soggetto imprenditoriale; b) L’incubazione si configura in maniera netta come fase transitoria e non come fine o destinazione del percorso di creazione di nuova imprenditorialità a base innovativa, la cui naturale accelerazione potrà efficacemente avvenire all’interno del Parco. In questo modo l’incubazione può configurarsi anche come importante “bacino d’utenza” del Parco e sua possibile fonte di innovazione e rinnovamento in termini di imprese innovative a forte contenuto tecnologico con forte potenziale di integrazione e aggregazione con il sistema Parco; c) L’organizzazione di sistema degli Incubatori dei Parchi evidenzia i seguenti elementi: Politiche di entrata Politiche di accesso Politiche di uscita Organizzazione dei servizi Professionalità dello staff d’incubazione Integrazione con il sistema Parco Finanza dedicata Tali

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