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Comacchio (FE) - Italy International Po Delta Birdwatching Fair 27 aprile 2012

PROGETTO BE-NATUR BEtter management of NATURe 2000 sites Miglioramento della Gestione dei Siti della Rete Natura 2000. Comacchio (FE) - Italy International Po Delta Birdwatching Fair 27 aprile 2012. INTRODUZIONE.

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Comacchio (FE) - Italy International Po Delta Birdwatching Fair 27 aprile 2012

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Presentation Transcript


  1. PROGETTO BE-NATUR • BEtter management of NATURe 2000 sites • Miglioramento della Gestione dei Siti della Rete Natura 2000 Comacchio (FE) - Italy International Po Delta Birdwatching Fair 27 aprile 2012

  2. INTRODUZIONE • L’arresto della perdita di biodiversità è attualmente uno degli obiettivi prioritari della comunità internazionale. • È necessario conservare gli ecosistemi naturali, in modo che possano reagire all’impatto delle attività dell’uomo. • Le direttive “Habitat” e “Uccelli” sono la base di un forte impianto normativo comunitario per la protezione del patrimonio naturale e della conservazione della biodiversità in Europa.

  3. INTRODUZIONE • Gli Stati dell’Europa sud-orientale sono attualmente in fasi differenti di applicazione delle direttive comunitarie, con evidenti divari legislativi e gestionali. • Gli elementi comuni (habitat, specie) che caratterizzano gli ecosistemi di questa parte del continente, in particolare quelli legati alle zone umide e gli uccelli migratori, necessitano di una gestione comune che attraversi i confini dei singoli Stati e affronti con obiettivi e strategie condivise la difficile sfida della conservazione.

  4. DIRETTIVA 92/43/CEE La direttiva 92/43/CEE “Habitat” ha come obiettivo la salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo. La direttiva elenca una serie di habitat e specie (vegetali ed animali, uccelli esclusi) che gli Stati membri devono conservare all’interno di “siti di importanza comunitaria” (SIC) appositamente individuati, il cui insieme costituisce la Rete Natura 2000. I SIC, una volta definitivamente designati, diverranno Zone Speciali di Conservazione (ZSC).

  5. DIRETTIVA 09/147/UE La direttiva 09/147/UE “Uccelli” (ex-direttiva 79/409/CEE) ha come obiettivo la salvaguardia degli uccelli selvatici europei. La direttiva elenca una serie di specie di uccelli che gli Stati membri devono conservare all’interno di “zone di protezione speciale” (ZPS) appositamente individuate e già designate perché particolarmente importanti per diverse fasi del ciclo biologico degli uccelli. Anche l’insieme delle ZPS fa parte della Rete Natura 2000.

  6. RETE NATURA 2000 IN PROVINCIA DI RAVENNA Valli di Argenta (parte) Valli di Comacchio (parte) Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Foce del Fiume Reno, Pineta di Bellocchio (parte) Punte Alberete, Valle Mandriole Bardello; Pineta di San Vitale, Bassa del Pirottolo Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo Pineta di Casalborsetti, Pineta Staggioni, Duna di Porto Corsini Pialassa dei Piomboni, Pineta di Punta Marina Pineta di Cervia Salina di Cervia Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano Pineta di Classe Vena del Gesso Romagnola (parte) Alta Valle del Torrente Sintria Alto Senio Podere Pantaleone Pietramora, Ceparano, Rio Cozzi, Terra del Sole (parte) Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno (parte) Bacini di Russi e Fiume Lamone Calanchi Pliocenici dell’Appennino Faentino Relitto del Paguro • Siti di Importanza Comunitaria

  7. SIC

  8. RETE NATURA 2000 IN PROVINCIA DI RAVENNA Valle del Mezzano, Valle Pega (parte) Valli di Argenta (parte) Valli di Comacchio (parte) Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Foce del Fiume Reno, Pineta di Bellocchio (parte) Punte Alberete, Valle Mandriole Bardello Pineta di San Vitale, Bassa del Pirottolo Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo Salina di Cervia Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano Pineta di Classe Vena del Gesso Romagnola (parte) Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno (parte) Bacini di Russi e Fiume Lamone Bacini di Conselice Bacini ex-Zuccherificio di Mezzano Bacini di Massalombarda • Zone di Protezione Speciale

  9. ZPS

  10. OBIETTIVO DEL PROGETTO • “affrontare e arrestare la perdità di biodiversità attraverso la definizione di azioni comuni per la conservazione del patrimonio naturale e del paesaggio nell’Europa sud-orientale, con particolare attenzione agli habitat e alle specie protetti dalle direttive 92/43/CEE e 09/147/UE e caratteristici dell’eco-regione Sud-Est europea o particolarmente minacciati dalle alterazioni ambientali causate dalle attività dell’uomo”

  11. RISULTATI ATTESI • Per raggiungere tale obiettivo strategico generale ed attuare in modo efficace le due direttive nella regione sud-est europea, il progetto BE-NATUR persegue i seguenti risultati: • Definizione e attuazione di una “comune strategia transnazionale” per una migliore gestione della Rete Natura 2000 • Definizione di Piani d’Azione transnazionali per la conservazione di habitat e specie comuni e caratteristici del Sud-Est Europa

  12. RISULTATI ATTESI • Per raggiungere tale obiettivo strategico generale ed attuare in modo efficace le due direttive nella regione sud-est europea, il progetto BE-NATUR persegue i seguenti risultati: • Definizione di metodologie comuni di monitoraggio per la verifica dell’efficacia delle scelte compiute • Attività di comunicazione e disseminazione per accrescere la sensibilità dell’opinione pubblica e per formare il personale tecnico • Attuazione di progetti pilota per concretizzare le scelte della strategia comune e dei Piani d’Azione

  13. …IN SINTESI • Il progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma South East Europe, persegue il miglioramento della gestione dei siti Natura 2000 nei territori degli Enti partecipanti, attraverso l’implementazione di strategie comuni, lo scambio di esperienze e conoscenze, la redazione di piani d’azione comuni per la conservazione di elementi naturali caratteristici dell’Europa sud-orientale.

  14. CHI PARTECIPA AL PROGETTO • Nimfea – Environment and Nature Conservation Association (LP) (Ungheria) • Provincia di Ravenna (Italia) • Consorzio di gestione di Torre Guaceto - Brindisi (Italia) • Centro di Studio e Ricerca in Agricoltura Raumberg-Gumpenstein (Austria) • Università di Klagenfurt – Dipartimento di Economia (Austria) • Agenzia di Sviluppo per il Sud Epiro Amvrakikos (Grecia) • Direzione del Parco Naturale Strandja (Bulgaria) • Regione Veneto – Direzione pianificazione territoriale e parchi (Italia) • Istituto nazionale di sviluppo e ricerca del Delta Danubio (Romania) • Consiglio della Contea di Timis (Romania) • Agenzia di coordinamento sviluppo Lago Balaton (Ungheria) • Autorità della biosfera della Riserva del Delta del Danubio (Romania) • Università della Tecnologia di Vienna, Dipartimento di Finanza Pubblica e Politica delle Infrastrutture (Austria) • Città di Cacak (Serbia)

  15. CHI PARTECIPA AL PROGETTO

  16. ATTIVITA’ Comunicazione Definizione di un’immagine coordinata Predisposizione di un sito web di progetto Realizzazione di materiali promozionali a stampa Organizzazione di eventi www.be-natur.it

  17. ATTIVITA’ Strategia transnazionale e strumenti per migliorare la gestione di Rete Natura 2000 Analisi delle differenze gestionali e attuative tra gli Stati Definizione di Piani di Azione transnazionali per habitat e specie di cui alle direttive 92/43/CEE e 09/147/UE Definizione di un metodo comune di monitoraggio per la valutazione dello stato di conservazione di habitat e specie Linee guida contenenti la “strategia comune transnazionale

  18. ATTIVITA’ Strategia transnazionale e strumenti per migliorare la gestione di Rete Natura 2000 Organizzazione di visite di studio per la condivisione di informazioni, esperienze, buone pratiche, problemi e possibili soluzioni

  19. ATTIVITA’ Attuazione concreta della strategia e formazione del personale Formazione per esperti locali sulle strategie di conservazione e sui metodi di monitoraggio Elaborazione di una lista di interventi diretti di conservazione per habitat e specie Realizzazione di interventi concreti (progetti pilota)

  20. ATTIVITA’ Promozione del turismo sostenibile Definizione di materiale didattico comune Organizzazione di eventi sulla conservazione del patrimonio naturale per scuole e famiglie Organizzazione di visite guidate ai siti naturali per scuole e famiglie

  21. Che cos’è un “Piano d’Azione” • Una raccolta di attività gestionali, misure di conservazione, norme di tutela specifiche per la salvaguardia di un habitat o di una specie in un’area vasta (non in un singolo sito). • L’Unione Europea ha approvato numerosi Piani d’Azione a livello continentale. • Ciascun singolo Stato può approvare proprio specifici Piani d’Azione, relativi al proprio territorio nazionale.

  22. Piani d’Azione per habitat • Un Piano d’Azione per habitat comprende molteplici informazioni sulle numerose specie di piante ed animali che ne compongono la cenosi. • Tra queste specie, ve ne possono essere alcune di per sé particolarmente importanti dal punto di vista conservazionistico e direttamente protette come tali dalle direttive.

  23. Piani d’Azione per specie • Il Piano d’Azione per una specie considera esclusivamente quella determinata specie e le sue interazioni con le altre parti dell’ecosistema.

  24. Piani d’Azione • Ciascun partecipante al progetto deve individuare un habitat e una specie per i quali elaborare i Piani d’Azione, congiuntamente con gli altri che avranno selezionato lo stesso elemento. • La selezione è stata effettuata partendo da un insieme di elementi caratteristici dell’Europa sud-orientale, individuati all’atto della redazione del progetto.

  25. Piani d’Azione per habitat

  26. HABITAT • 1. HABITAT COSTIERI E ALOFITICI • 11. Mare aperto e zone di marea (1120 * Letti di Posidonion oceanicae; 1130 Estuari; • 14. Paludi e prati umidi salmastri mediterranei o termo-atlantici (1410 Pascoli inondati mediterranei Juncetalia maritimi) • 15. Steppe salate o gessose interne (1530 * Steppe e paludi salate della Pannonia) 2. DUNE SABBIOSE COSTIERE O INTERNE 21. Dune costiere dell’Atlantico, del Mare del Nord e del Baltico (2110 Dune mobili embrionali; 2120 Dune mobili costiere con Ammophila arenaria – dune bianche; 2130* Dune fisse con vegetazione erbacea – dune grigie; 2160 Dune con presenza di Hippophae rhamnoides) 22. Dune costiere del Mediterraneo (2240 Prati dunali Brachypodietalia; 2250* Dune costiere con Juniperus spp.)

  27. HABITAT • 3. HABITAT DI ACQUA DOLCE • 31. Acque stagnanti (3130 Acque stagnanti oligotrofiche o mesotrofiche con vegetazione del Littorelletea uniflorae e/o del Isoëto-Nanojuncetea) 7. TORBIERE, PALUDI E SFAGNI 72. Paludi basse calcaree (7210 * Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae; 7230 Torbiere basse alcaline) 9. FORESTE 92. Foreste decidue del Mediterraneo (92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba).

  28. Piani d’Azione per specie

  29. CICOGNA BIANCA (Ciconia ciconia)

  30. MARANGONE MINORE (Phalacrocorax pygmeus)

  31. TESTUGGINE PALUSTRE (Emys orbicularis)

  32. IL PIANO D’AZIONE PER GLI HABITAT COSTIERI, ALOFITICI E LE DUNE

  33. 1120* Letti di Posidonia oceanica X Le praterie di Posidonia oceanica sono caratteristiche del piano infralitorale del Mediterraneo (profondità da poche dozzine di centimetri a 30-40 metri) su substrati duri o mobili, queste praterie costituiscono una delle principali comunità climax.

  34. 1130 Estuari Tratto terminale dei fiumi che sfociano in mare influenzato dalla azione delle maree che si estende sino al limite delle acque salmastre. Il mescolamento di acque dolci e acque marine ed il ridotto flusso delle acque del fiume nella parte riparata dell’estuario determina la deposizione di sedimenti fini che spesso formano vasti cordoni intertidali sabbiosi e fangosi. La vegetazione vascolare negli estuari è raramente caratterizzata nei fondali da Zostera noltii o sui depositi fangosi da vegetazione alofila a Spartina maritima.

  35. 1130 Estuari

  36. 1130 Estuari Localmente, le specie di piante più interessanti e caratteristiche sono Zostera marina, Ruppia maritima, Spartina maritima (che forma praterie compatte, habitat endemico dell’Alto Adriatico). Tra gli animali vi sono molte specie euriterme ed eurialine di Invertebrati. Nelle acque estuariali si trovano specie ittiche importanti la lampreda di mare (Petromyzon marinus), lo storione comune (Acipenser sturio), lo storione del Po (Acipenser naccarii), la cheppia (Alosa fallax).

  37. 1130 Estuari L’habitat può necessitare di interventi di conservazione in seguito alla divagazione fluviale determinata dalla subsidenza, dall’innalzamento del mare, dalla riduzione del trasporto solido fluviale, dalla diminuzione delle portate fluviali, dall’erosione costiera. Inoltre, è fortemente minacciato dagli interventi di rettifica ed inalveamento artificiale delle foci, nonché dalla loro trasformazione in porticcioli turistici.

  38. 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) Prateria mediterranea di piante alofile e subalofile, in stagni costieri debolmente salmastri, lungamente inondati e su substrato sabbioso, dominata da giunchi o altre specie igrofile. Sono localmente caratterizzate da Scirpus maritimus (spesso con Aster tripolium e Plantago cornuti)in formazioni piuttosto compatte o da cenosi più rade a Juncus acutus.

  39. 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)

  40. 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) Localmente, le specie di piante variano a seconda delle diverse forme di vegetazione che caratterizzano l’habitat, con Juncus maritimus, Juncus acutus, Carex extensa, Aster tripolium, Plantago cornuti, Inula crithmoides, Scirpus maritimus, Puccinellia palustris, Hordeum maritimum, Schoenus nigricans, Orchis coriophora, Artemisia coerulescens, Aeluropus litoralis, Agropyron elongatum. Molte specie di uccelli utilizzano questo habitat come rifugio o sito riproduttivo; tra esse, alcuni rallidi particolarmente rari e localizzati come il voltolino (Porzana porzana) e la schiribilla (Porzana parva).

  41. 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) Per la conservazione di questo habitat è fondamentale una costante manutenzione dei sistemi idraulici, allo scopo di mantenere la salinità e l’andamento annuale dei livelli che permette l’insediamento dei giunchi e previene la loro sostituzione con canna di palude. La principale minaccia, oltre all’abbandono gestionale, è dovuta alla dolcificazione o alla salificazione eccessive di questo habitat tipicamente “intermedio”.

  42. 2110 Dune mobili embrionali Habitat formato da piante psammofile perenni, che originano i primi embrioni delle dune, dominato da Elymus farctus ssp. farctus (=Agropyron junceum), con Echinophora spinosa e Xanthium italicum. Habitat frammentario, a causa della frequentazione balneare di tutte le spiagge.

  43. 2110 Dune mobili embrionali

  44. 2110 Dune mobili embrionali Localmente, le specie di piante più caratteristiche sono: Agropyron junceum, Euphorbia peplis, Medicago marina, Eryngium maritimum, Echinophora spinosa, Calystegia soldanella. Una specie ornitica legata a questo habitat per l’alimentazione e la riproduzione è particolarmente importante, poiché fortemente minacciata, si tratta del fratino (Charadrius alexandrinus).

  45. 2110 Dune mobili embrionali Habitat molto raro e localizzato, poiché ovunque eliminato per far posto alle strutture per il turismo balneare; anche nelle spiagge naturali, la pulizia meccanica delle spiagge e la frequentazione antropica e il calpestio rendono la presenza e la conservazione di questo habitat assai problematici.

  46. 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria ("dune bianche") Habitat delle dune costiere più interne ed elevate, colonizzate da Ammophila arenaria subsp. Australis, cui si associano localmente Eryngium maritimum, Calystegia soldanella, Echinophora spinosa, Euphorbia paralias, Medicago marina.

  47. 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria ("dune bianche")

  48. 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria ("dune bianche") Localmente, le specie di piante più caratteristiche sono: Ammophila arenaria, Echinophora spinosa, Eryngium maritimum, Euphorbia paralias, Medicago marina. Il fratino, citato per l’habitat precedente, si ritrova anche in questo, ad esso strettamente contiguo.

  49. 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria ("dune bianche") Come il precedente, è habitat molto raro e localizzato, poiché eliminato per far posto alle strutture per il turismo balneare; anche nelle spiagge naturali, la pulizia meccanica delle spiagge e la frequentazione antropica e il calpestio rendono la presenza e la conservazione di questo habitat assai problematici.

  50. 2130 * Dune costiere fisse a vegetazione erbacea ("dune grigie") Habitat insediato su dune interne parzialmente e definitivamente stabilizzate, con comunità di piante annuali (Bromus tectorum, Phleum arenarium, Vulpia ciliata) o con comunità più stabili dominate da Scabiosa argentea su sabbie ricoperte da muschi (Tortula ruraliformis e Pleurochaete squarrosa).

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