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Stefano Lafiandra Funzionario presso Ufficio POSR II Sviluppo Rurale

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Direzione Generale dello Sviluppo Rurale. Sviluppo Rurale: la programmazione 2007-2013 UDINE, 22 gennaio 2007. Stefano Lafiandra Funzionario presso Ufficio POSR II Sviluppo Rurale. www.politicheagricole.it

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Stefano Lafiandra Funzionario presso Ufficio POSR II Sviluppo Rurale

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Presentation Transcript


  1. Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Direzione Generale dello Sviluppo Rurale Sviluppo Rurale: la programmazione 2007-2013 UDINE, 22 gennaio 2007 Stefano Lafiandra Funzionario presso Ufficio POSR II Sviluppo Rurale www.politicheagricole.it E-mail posr2@politicheagricole.it www.reteleader.it

  2. Prospettive Finanziarie 2007-2013 per lo Sviluppo Rurale Reg. (CE) 1698/2005 sul sostegno allo Sviluppo Rurale (ed applicativi) Dec (2006/144/CE) relativa agli Orientamenti Strategici Comunitari per lo Sviluppo Rurale Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo Rurale (21 dicembre 2006) Contenuti della presentazione

  3. Parte prima “Prospettive Finanziarie 2007-2013 per lo Sviluppo Rurale”

  4. Prospettive Finanziarie 2007 – 2013: negoziato Febbraio 2004: Commissione propone un tetto di 999,7 miliardi di euro (88,75 per lo SR) Dicembre 2005: Accordo nel Consiglio Europeo con una riduzione del tetto di spesa a 860,8 miliardi euro (69,75 per lo SR) Aprile 2006: Accordo Interinstitutionale (Parlamento, Consiglio e Commissione Europea) che incrementa il tetto a 864,3 miliardi di euro (69,75 per lo SR) Maggio 2006: firma dell’ AI conDec 2006/C 139/01

  5. Decisione 2006/C 139/01 del 17 maggio 2006

  6. PF 2007-2013 : scomposizione Rubrica 1 Rubrica 1 a: competitività per crescita ed occupazione Fornisce finanziamento alle iniziative adottate a livello europeo per il sostegno ed in sinergia con l’azione svolta dagli SM per contribuire agli obiettivi di Lisbona. 1) Ricerca e sviluppo 2) Interconnettere l’europa mediante reti UE 3) Istruzione e formazione 4) Promuovere la competitività in un mercato unico pienamente integrato 5) Politiche sociali Rubrica 1 b: coesione per la crescita ed occupazione La politica di Coesione (tramite il Fondo di Coesione ed i Fondi Strutturali) persegue il conseguimento di riduzione del divario tra i livelli di sviluppo dei vari SM e Regioni

  7. PF 2007-2013 : dettaglio della Rubrica 2 Milioni di euro Fonte: Documento di lavoro della CE- scheda n. 94 rev. 1 (April 2006)

  8. PF 2007-2013: stanziamenti di impegno per lo Sviluppo Rurale Decisione 2006/493/CE del 19 giugno 2006

  9. Sviluppo Rurale 2007-2013: attribuzioni agli SM Milioni di euro

  10. Aree rurali (definizione OCSE)

  11. Sviluppo Rurale 2007 - 2013: timing di programmazione

  12. Il sistema di programmazione strategica dello Sviluppo Rurale Le competenze e le procedure Le fasi della programmazione 2007-13 Reg. (CE) 1698/05 sullo SR Adottati dal Consiglio su proposta della CE Orientamenti Strategici comunitari Adottati dal Consiglio su proposta della CE entro 3 mesi dall’approvazione del Regolamento di SR Elaborato dallo SM con il partenariato istituzionale, economico e sociale e in stretta concertazione con la CE. Approvato dallo SM e trasmesso alla CE Piano Strategico Nazionale Programma nazionale o programmi regionali. Elaborati dallo SM con il partenariato istituzionale, economico e sociale. La CE valuta la coerenza dei PSR con il Regolamento, con gli Orientamenti comunitari, con il PSN. Trasmessi alla CE e approvati con Decisione CE “nel più breve tempo possibile”. Programma di sviluppo rurale Asse I – Competitività min 10% Asse II – Gestione territorio min 25% Asse III – Qualità della vita min 10% LEADER min 5%

  13. 2007-2013: ambiti geografici di intervento Obiettivo “convergenza” Obiettivo “convergenza” (phasing out statistico) Obiettivo “competitività” (phasing in) Obiettivo “competitività”

  14. 2007-2013: istituzioni coinvolte MiPAAF: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 19 Regioni e 2 Province Autonome 1 Agenzia di pagamento nazionale e 6 regionali Ministero Economia e Finanze Enti: INEA e ISMEA

  15. Parte seconda “Reg. (CE) 1698/2005 sul sostegno allo Sviluppo Rurale (ed applicativi)”

  16. Conclusioni della conferenza “Planting seeds for rural futures – Rural Policy perspectives for a wider Europe” Salisburgo 12-14 Novembre 2003 • Necessità di: • Dare seguito e fornire contenuto, nell’ambito dello SR, alle conclusioni del Consiglio Europeo di Goteborg 2001: sviluppo sostenibile • Semplificazione amministrativa: un singolo fondo ed un unico sistema di gestione finanziaria per lo Sviluppo Rurale • Adattamento ad una programmazione pluriannuale • Acquisizione delle buon pratiche derivanti dal Primo pilastro della PAC (cross compliance)

  17. Politica di Sviluppo Rurale 2007-2013 Semplificazione 2000-2006: 2007-2013: • Fonti di finanziamento • sistemi per la gestione finanziaria e per i controlli • 5 tipi di programmazione 1 Fonte di finanziamento 1 sistema per la gestione finanziaria e per i controlli 1 tipo di programmazione Per tutte le aree rurali nella UE Fonte: DG Agri 17

  18. Programmi Quota FEOGA Data di chiusura 21 PSR (Garanzia) 4.512,3 15 ottobre 2006 7 POR (Orientamento) 3.292,3 31 dicembre 2008 21+1 Leader+ (Orientamento) 289,1 31 dicembre 2008 TOTALE 50 Programmi 8.093,7 2000-2006: programmazione per lo SR in Italia Milioni di euro

  19. Reg. (CE) 1698/2005 sul sostegno allo Sviluppo Rurale • Sostituisce il FEOGA Sezioni Orientamento e Garanzia e lo strumento RDFI per l’UE a 10 • Un Fondo Agricolo (Art. 37 del Trattato) e non un Fondo Strutturale (Art. 159). • Regole finanziarie secondo le stesse disposizioni speciali per i FS. • In particolare, impegni legali pluriannuali mentre gli impegni finanziari sono suddivisi in rate annuali.

  20. Politica di Sviluppo Rurale 2007-2013 Tre obiettivi chiave: • Accrescere la competitività del settore agricolo e forestale sostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazione; • Valorizzare l’ambiente e lo spazio naturale sostenendo la gestione del territorio; • Migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività economiche 20

  21. Politica di Sviluppo Rurale 2007-2013 3 obiettivi chiave – 4 assi prioritari: A ciascun obiettivo chiave corrisponde un asse tematico nel PSR • I tre assi tematici sono complementati da un asse «metodologico» dedicato all’approccio LEADER (asse LEADER) • Si richiede di allocare un importo minimo per ciascun asse per assicurare un equilibrio finanziario del Programma Per ciascun asse tematico è disponibile un set di misure 21

  22. Sviluppo Rurale 2007-2013: Architettura Fonte: DG Agri Sviluppo Rurale 2007-2013 « Asse LEADER» Asse 3 Diversificazione economica + Qualità della vita Asse 1 Competitività Asse 2 Miglioramento dell’ambiente + spazio rurale Medesime regole di programmazione, finanziamento, monitoraggio e controlli Unico fondo di Sviluppo Rurale 22

  23. Asse 1: Miglioramento della competitività (1) Misure intese a promuovere la conoscenza e a sviluppare il potenziale umano: formazione professionale, insediamento dei giovani agricoltori, prepensionamento,utilizzo dei servizi di consulenza, avviamento dei servizi di consulenza.

  24. Asse 1: Miglioramento della competitività (2) Misure intese a ristrutturare e sviluppare il capitale fisico e promuovere l’innovazione: ammodernamento della aziende agricole, accrescimento del valore economico delle foreste, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e forestali, cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, miglioramento e sviluppo delleinfrastrutture, disastri naturali ed azione di prevenzione.

  25. Asse 1: Miglioramento della competitività (3) Misure intese a migliorare la qualità della produzione e dei prodotti agricoli: conformità ai nuovi standard della UE, participazione ai sistemi di qualità alimentare, promozione dei prodotti di qualità

  26. Asse 1: Miglioramento della competitività (4) Misure per i nuovi SM: sostegno alle aziende di semisussistenza in via di ristrutturazione, costituzione di associazione di produttori

  27. Asse 2: Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale Due blocchi di misure indirizzate ad un uso sostenibile dei: • Terreni agricoli • Zone svantaggiate; indennità Natura 2000 e WFD; agro-ambiente; benessere degli animali; investimenti non produttivi • Superfici forestali • Imboschimento di terreni agricoli e superfici non agricole; primo impianto di sistemi agroforestali; Natura 2000; pagamenti silvoambientali; ricostruzione del potenziale forestale e interventi preventivi; investimenti non produttivi

  28. Asse 3: Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale Tre blocchi di misure indirizzati alla: • Diversificazione dell’economia rurale: • Diversificazione in attività non agricole; sostegno alla creazione e sviluppo di micro imprese; infrastrutture di piccola scala • Qualità della vita nelle zone rurali:Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale; tutela e riqualificazione del patrimonio rurale • Formazione, acquisizione di competenze ed animazione della vita nelle zone rurali:Studi di zona; attività di informazione; formazione personale addetto alla strategia di sviluppo locale; formazione animatori ed eventi promozionali; partenarati pubblici/privati

  29. Asse 4: approccio Leader (1) • Leader è un metodo piuttosto che un elenco di misure • Può essere applicato a ciascun dei 3 assi e su misure e/o combinazione delle stesse • I GAL devono avere una presenza bilanciata pubblico/privato • Leader è particolarmente adatto per l’innovazione in quanto le misure non sono predefinite e la rete facilita il trasferimento di conoscenze • L’esperienza del passato mostra come possa essere un approccio di sucesso ma che necessita di tempo per l’attuazione • La cooperazione e la rete (a livello di SM e UE) sono utili per lo scambio di esperienze, realizzare progetti collettivi, acquisire capacità

  30. Asse 4: approccio Leader (2) Caratteristiche distintive per il sostegno ai GAL: • Strategie di sviluppo locale territoriali (aree rurali ben definite) • Partenariato pubblico-privato (Gruppi di Azione Locale) • Approccio dal basso verso l’alto • Attuazione multisettoriale • Approcci innovativi • Cooperazione • Networking

  31. Strutture per l’amministrazione del FEASR • Partenariato • Gestione, controllo ed informazione • Monitoraggio, valutazione e reportistica • Assistenza tecnica e Rete Rurale

  32. Partenariato Sostegno del FEASR gestito in partenariato tra UE, SM ed enti designati dagli SM inclusi: - Enti pubblici territoriali - Parti economiche e sociali - Organismi rappresentativi della società civile, ONG, ecc. Il partenariato interviene per: - Elaborazione dei PSN - Preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei PSR

  33. Gestione, controllo ed informazione (1) Autorità di Gestione Organismo Pagatore Organismo di Certificazione Chiara allocazione e separazione delle funzioni

  34. Gestione, controllo ed informazione (2) Autorità di Gestione • AG responsabile per efficace/efficente e corretta gestione ed attuazione del PSR, ovvero: • Operazioni siano selezionate secondo i criteri del programma • Sistema informatico per la registrazione e raccolta dei dati di attuazione (ai fini della sorveglianza e della valutazione) • Informazione • Valutazione • Direzione del C. di S. • Rispetto obblighi in materia di pubblicità • Stesura della RAE L’AG può delegare delle funzioni a terzi (es. Selezione dei progetti) ma rimane pienamente responsabile per la corretta gestione ed attuazione

  35. Gestione, controllo ed informazione (3) Organismo Pagatore • Gli OP (art. 6 del reg. (CE) 1290/05) offrono adeguate garanzie circa: • Controllo di ammissibilità delle domande e loro conformità alle norme comunitarie prima di procedere la pagamento • Contabilizzazione dei pagamenti • Controlli ai sensi del Reg. (CE) 1975/06 • Liquidazione contabile, persegue le irregolarità e recupera le somme indebitamente erogate

  36. Gestione, controllo ed informazione (4) Organismo di Certificazione L’ OC (art. 8 del reg. (CE) 1290/05) certifica i conti dell’Organismo pagatore riconosciuto relativamente alla veridicità, completezza e correttezza degli stessi, tenuto conto del sistema di gestione e controllo istituito

  37. Gestione, controllo ed informazione (5) Informazione e pubblicità A livello di SM: Gli SM provvedono all’informazione e alle pubblicità relative ai PSN, PSR e al contributo comunitario A livello di Programma: L’AG provvede ad informare i potenziali beneficiari circa le possibilità offerte dal PSR e le condizioni per poter accedere i finanziamenti. L’AG informa i beneficiari del contributo comunitario ed informa il pubblico del ruolo svolto dalla UE nell’ambito del PSR

  38. Monitoraggio, valutazione e reportistica Istituzione di un Comitato di Sorveglianza (ruolo e funzionamento simili ai FS) Quadro Comune per il Monitoraggio e valutazione (in ottica di analisi delle strategie nazionali e comunitarie) Reportistica RAE per i PSR Relazione 2010-2012-2014 per il PSN Relazione di sintesi 2011-2013-2015 da parte della CE per il Consiglio Valutazioni

  39. Assistenza Tecnica e Rete Rurale AT a livello di PSR può finanziare attività di preparazione, gestione, sorveglianza, valutazione, informazione e controllo degli interventi (non più del 4% della dotazione finanziaria) Rete Rurale All’interno di tale limite, è riservato un importo per la costituzione ed il funzionamento della RRN. L’Italia ha optato per la redazione del Programma Specifico Rete Rurale Nazionale 2007-2013 Contenuti minimi del Piano di azione della RRN: Identificazione e analisi delle buone pratiche trasferibili e relativa informazione, gestione della rete, organizzazione di scambi di esperienze e competenze, preparazione di programmi di formazione destinati ai GAL in via di costituzione, AT alla cooperazione interterritoriale e transnazionale

  40. FEASR: meccanismo finanziario • Impegni e pagamenti differenziati • Regola n+2 per il disimpegno automatico • Agenzie di Pagamento accreditate a livello di SM • Liquidazione dei conti • Decisione di liquidazione dei conti annuale • Decisione di conformità della liquidazione dei conti in caso di irregolarità o di problemi nei controlli da parte dello SM • Pagamento degli acconti alle OP 2 volte per il 3,5% • Rimborso dei pagamenti alle OP 4 volte l’anno

  41. Parte terza “Dec (2006/144/CE) relativa agli Orientamenti Strategici Comunitari per lo Sviluppo Rurale”

  42. Regolamento ed Orientamenti • RSR => finalità e campo di applicazione del sostegno erogato dal FEASR • OSC => priorità comunitarie all’interno della struttura del RSR, in particolare in relazione agli obiettivi di sostenibilità (Göteborg) e crescita ed occupazione (Lisbona)

  43. Gli Orientamenti aiutano a: • Individuare e definire di comune accordo i settori in cui l’erogazione del sostegno UE a favore dello SR crea il maggior valore aggiunto a livello UE; • Correlarsi alle principali priorità dell’UE (Lisbona, Göteborg) e dar loro un’attuazione concreta nella politica di SR; • Garantire la coerenza con le altre politiche dell’UE, in particolare cone le politiche della Coesione e dell’Ambiente; • Accompagnare l’attuazione della nuova PAC orientata al mercato e la necessaria ristrutturazione sia nei nuovi che nei vecchi SM.

  44. Priorità comunitarie (1) Asse 1: miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale • Orientamento 1: le risorse destinate all’asse I dovrebbero contribuire a creare un settore agro alimentare europeo forte e dinamico, incentrato sulle priorità del trasferimento delle conoscenze, della modernizzazione, dell’innovazione e della qualità nella catena alimentare e sui settori prioritari degli investimenti nel capitale umano e naturale.

  45. Priorità comunitarie (2) Asse 2: miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale • Orientamento 2: le risorse destinate all’asse 2 dovrebbero contribuire in 3 aree prioritarie a livello comunitario: la biodiversità e la preservazione e lo sviluppo dell’attività agricola e di sistemi forestali ad elevata valenza naturale e dei paesaggi agrari tradizionali; il regime delle acque e il cambiamento climatico.

  46. Priorità comunitarie (3) Asse 3: miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale • Orientamento 3: le risorse destinate all’asse 3 dovrebbero contribuire alla priorità assoluta rappresentata dalla creazione di opportunità di impiego nei campi della diversificazione della qualità della vita.

  47. Priorità comunitarie (4) Asse 4 (Leader): costruire la capacità locale di occupazione e diversificazione • Orientamento 4: le risorse destinate all’asse 4 (leader) dovrebbero contribuire a conseguire le priorità degli assi 1 e 2 soprattutto dell’asse 3, ma sono anche determinanti per la priorità orizzontale del miglioramento della governance e per la mobilitazione del potenziale di sviluppo endogeno delle zone rurali.

  48. Priorità comunitarie (5) Orizzontale: assicurare la coerenza della programmazione • Orientamento 5: elementi da prendere in considerazione: • Garantire la massima sinergia tra gli assi e all’interno di ogni asse • Sviluppare approcci integrati, se ritenuto opportuno • Altre strategie a livello UE (agricoltura biologica, fonti di energia rinnovabile, cambiamenti climatici, strategia forestale e piano di azione, strategie ambientali tematiche)

  49. Priorità comunitarie (6) Orizzontale: complementarità tra strumenti comunitari • Orientamento 6: • Creare sinergie tra le politiche strutturali, dell’occupazione e dello SR. • Garantire la complementarità e la coerenza tra le azioni che saranno finanziate dal FC, dal FERS, dal FSE, dal FEP e dal FEASR in un dato territorio o in un dato settore di attività. • I maggiori principi guida per tracciare una linea di demarcazione e I meccanismi di coordinamento tra le azioni finanziate dai vari Fondi dovrebbero essere definiti a livello del QSN e del PSN. • Assicurare la coerenza della programmazione

  50. Principi di demarcazione tra operazioni finanziate dal FEASR e dalle Politiche di Coesione Gli SM indicano nei programmi quali operazioni sono finanziabili e da quale fondo Esempio di principio guida: • ampiezza dell’intervento • Destinatario In generale infrastrutture di piccola scala, capacità di ricezione alberghiera, corsi ad hoc collegati al progetto, possono essere finanziati dal FEASR, mentre investimenti più grandi sono meglio finanziabili dai Fondi Strutturali

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