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A scuola mi oriento

A scuola mi oriento. Ricerche sull’orientamento scolastico. Domanda di orientamento degli studenti (bisogni) (Grimaldi, 2002). Ruolo degli insegnanti nel processo di orientamento (azione strutturata e indiretta nell’ambito dei processi didattici) (Grimaldi, Porcelli, 2003).

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A scuola mi oriento

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Presentation Transcript


  1. A scuola mi oriento

  2. Ricerche sull’orientamento scolastico • Domanda di orientamento degli studenti (bisogni) (Grimaldi, 2002). • Ruolo degli insegnanti nel processo di orientamento (azione strutturata e indiretta nell’ambito dei processi didattici) (Grimaldi, Porcelli, 2003). • Diverse forme di relazione didattica insegnanti-allievi al fine di individuare come la didattica possa manifestarsi, agire e stimolare un processo di auto-orientamento (Grimaldi, Amendola, Montalbano, 2004).

  3. Elementi di riflessione • Esigenza di coinvolgimento degli insegnanti nelle attività di orientamento. • Insoddisfacente capacità dello studente di tradurre in domanda i suoi bisogni di orientamento, disagio e difficoltà dell’insegnante di leggere la richiesta di aiuto. • Necessità di favorire nello studente un atteggiamento pro-attivo verso la ricerca e comprensione della propria identità e del proprio ruolo in una determinata realtà indispensabile per potenziarne le competenze utili a scegliere e progettarsi. • Costruzione di strumenti di conoscenza, auto-conoscenza e di orientamento ad uso degli insegnanti. • Distanza significativa tra la pratica dell’insegnamento e le conoscenze teoriche sull’orientamento (corsi di aggiornamento).

  4. Definizione Orientamento “una consulenza di processo volta a facilitare la conoscenza di sé, delle proprie rappresentazioni sul contesto occupazionale, sociale, culturale ed economico di riferimento, sulle strategie messe in atto per relazionarsi ed intervenire con tali realtà, al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e di sostenere le scelte relative” (Grimaldi, 2005)

  5. A scuola mi oriento “A scuola mi oriento”: Un percorso ISFOL da realizzare nel contesto scolastico ad opera degli stessi insegnanti rivolto a studenti dei primi due anni di Scuola Media Superiore.

  6. Passaggi fondamentali • Trasformare l’utente in committente (studente diventi attore di un percorso). • Facilitare, nello studente, l’acquisizione di conoscenza: di sé, della propria storia, dell’ambiente dove vive, della relazione tra sé e l’ambiente. • Valorizzare le risorse personali ed individuare le aree potenzialmente sviluppabili. • Rendere pensabile e pianificabile il futuro scolastico/lavorativo mediante la definizione di obiettivi, percorsi possibili, strategie, orientamenti e monitoraggio dell’azione.

  7. A scuola mi oriento Obiettivo Generale Supportare lo sviluppo di competenze che consentano al ragazzo di costruire da sé il proprio percorso di scelta al fine di aumentare la propria capacità di auto-orientarsi nel proprio spazio di vita fin dai primi anni di Scuola Media Superiore.

  8. A scuola mi oriento FINE ULTIMO Prevenzione del disagio e della dispersione a favore di un maggiore benessere e una convivenza sociale più funzionale.

  9. A scuola mi oriento • Avviare un approfondimento delle dimensioni che possono sostenere il soggetto nelle capacità decisionali e progettuali(a partire dalla scuola media superiore). • Realizzare un percorso gestibile autonomamente dalla scuola(con consulenza tecnica di specialisti dell’orientamento per la formazione degli insegnanti). • Impattare sulla strategia didattica messa in atto dall’intero corpo docenti. Obiettivi specifici

  10. A scuola mi oriento Dimensioni rilevanti • Coping • Autoefficacia • Stili di apprendimento • Motivazioni, atteggiamenti e valori • Monitoraggio del mercato del lavoro e delle professioni • Stili decisionali e progettuali

  11. A scuola mi oriento Articolazione • Momento 0: “Momento di sensibilizzazione” (tot. 2 h) • 4 MODULI (tot. 18 h) • I° modulo: “La mia storia, le mie domande” • (2 attività/incontri di 2 h ciascuno) • II° modulo “A caccia di risorse” • (2 attività/incontri di 2 h ciascuno) • III° modulo “Stili a confronto” • (2 attività/incontri di 2 h ciascuno) • IV° modulo “Un ponte verso il futuro” • (3 attività/incontri di 2 h ciascuno)

  12. I° Modulo “La mia storia, le mie domande”

  13. II° Modulo “A caccia di risorse”

  14. III° Modulo “Stili a confronto”

  15. IV° Modulo “Un ponte verso il futuro”

  16. Output dell’intervento

  17. Sperimentazione • Formazione e avvio Contatto scuole e condivisione percorso per valutarne la realizzabilità. Formazione insegnanti (laboratori professionali). • Realizzazione Tutorship équipe di ricerca ISFOL. Raccolta e analisi dati. • Valutazione Confronto tra un gruppo sperimentale e di controllo (coping ed autoefficacia) per verificare eventuali modifiche nei ragazzi. Gradimento da parte degli alunni (questionario). Efficacia e gradimento dell’iniziativa degli insegnanti (2 focus group).

  18. Soggetti • 12 prime classi (258 SS) di 6 Istituti Superiori di Roma e Provincia (126 gruppo sperimentale; 132 gruppo di controllo). • 20 insegnanti di cui una parte ha sperimentato personalmente il percorso (9). • L’èquipe di ricerca e tutor. Strumenti e dimensioni Somministrazione batteria di strumenti prima e dopo l’intervento orientativo. • Questionario “Io di fronte alle situazioni” (Grimaldi, 2004). • 2 scale per la valutazione dell’Autoefficacia Percepita (Scolastica e Soluzione dei problemi) (Caprara, a cura di, 2001).

  19. Risultati • Differenze tra i punteggi nelle scale somministrate tra prima e dopo il trattamento (riscontrate nel gruppo sperimentale e non di controllo). • Aumento del ricorso a strategie di coping di analisi e valutazione della situazione nel campione femminile. Sembrerebbe che il percorso favorisce e incrementa nelle femmine, il ricorso a strategia di presa in carico e fronteggiato delle situazioni. • Decremento nel ricorso a strategie di autocolpevolizzazione nel campione femminile. Risultato positivo che indica una diminuzione dell’utilizzo di strategie di coping in cui il soggetto non affronta la situazione esprimendo sentimenti di inadeguatezza o incapacità. • Non aumento del ricorso a strategie di evasione/evitamento nel campione degli studenti dei licei e decremento negli istituti tecnici.

  20. Gradimento • Gradimento (questionario) studenti ai singoli incontri: nel complesso ha attribuito punteggi medio-alti a quasi tutte le attività. • Gradimento (focus-group) insegnanti percorso: generalmente gradevole ed efficace; efficacia sui singoli partecipanti nel processo di conoscenza di sè e del contesto sociale e scolastico di riferimento; efficace sul gruppo classe sia a livello di clima e di comunicazione che di strategie didattiche.

  21. La convinzione che risultati incisivi a distanza di tempo siano riscontrabili solo se l’intero consiglio di classe o, ancora meglio, l’intera scuola, ne condivida gli assunti culturali e le impostazioni metodologiche suggerisce l’opportunità di una disseminazione che coinvolga , nel tempo e nello spazio, tutte le diverse classi. • L’attenzione posta al ruolo della famiglia sulle possibili scelte formative e professionali dei giovani sollecita questo gruppo di lavoro a sensibilizzare tale componente, coinvolgendola in diversi momenti, a cominciare da un seminario di presentazione del percorso e organizzando momenti di racconto e raccordo sull’esperienza in corso. Conclusioni

  22. La considerazione sull’opportunità di avvicinare sempre più la scuola al mondo del lavoro pone enfasi alla necessità di arricchire il percorso con momenti integrati nella direzione di un’alternanza maggiore tra i diversi sistemi. • Rimane inoltre aperta una riflessione sul raccordo tra questo tipo di intervento e gli altri interventi, di natura diversa, che le diverse strutture territoriali offrono. A questo proposito, in un’ottica sistemica di servizio di orientamento integrato, che ne garantisca la continuità, sarebbe auspicabile una congiunta partecipazione e una costruttiva partnership tra strutture ed istituzioni diverse nonché tra professionisti ed operatori con ruoli e competenze diverse. Conclusioni

  23. La definizione di un modello orientativo da realizzarsi nei contesti scolastici potrebbe rappresentare una spinta verso la definizione di un ruolo di orientatore/tutor in ambito scolastico, di cui è necessario definire funzioni, compiti e competenze, anche in relazione alla dimensione organizzativa a livello interno ed esterno Conclusioni

  24. Anna Grimaldi: tel. 0644590504/518 a.grimaldi@isfol.it Riferimenti

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