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ARISTOTELE (fisica: de caelo; de anima)

ARISTOTELE (fisica: de caelo; de anima). Prof. Michele de Pasquale. la dottrina dei movimenti e dei luoghi naturali è il principale fondamento della cosmologia aristotelica

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ARISTOTELE (fisica: de caelo; de anima)

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Presentation Transcript


  1. ARISTOTELE(fisica: de caelo; de anima) Prof. Michele de Pasquale

  2. la dottrina dei movimenti e dei luoghi naturali è il principale fondamento della cosmologia aristotelica contro la posizione platonica del demiurgo che produce il mondo, Aristotele sostiene che essendo il cielo incorruttibile, destinato a durare in eterno, non può essere generato (ciò che è generato è destinato a perire) contro la posizione democritea che sosteneva l’infinità del mondo, sostiene che il mondo è finito (= compiuto, attuato): non può esistere un corpo attualmente infinito il cosmo è unico: se esistessero altri mondi, gli elementi semplici che li compongono dovrebbero muoversi verso il centro del nostro mondo e quindi venire a far parte del nostro mondo

  3. Il mondo celeste (sfera delle stelle fisse e sfere dei pianeti) è strutturalmente diverso e nettamente distinto dal terrestre; costituito dall’etere che per natura si muove circolarmente; essendo l’etere l’unico elemento esistente e non essendoci quindi opposizione di contrari, nel mondo celeste non si verificano i processi che caratterizzano il mondo sublunare: l’unica forma di movimento è quello circolare uniforme; l’etere è la causa del moto degli astri. il mondo celeste è composto dalle sfere dei pianeti e dalla sfera delle stelle fisse mondo terrestre: terra e sfera che la circonda immediatamente (prima sfera celeste: della luna) La terra occupa il centro del tutto perchè l’elemento terra è naturalmente portato a muoversi verso il centro; essa è sferica perchè le parti di materia che convergono verso il centro tendono a costituire una sfera; è immobile perchè occupando il centro non può muoversi in alcun modo.

  4. lo studio dell’anima rientra nell’ambito della fisica in quanto studio di biologia generale anche se la trattazione si allarga a campi che interessano l’etica (i fondamenti psicologici dell’agire umano), la filosofia prima (la natura dell’anima razionale e la sua sopravvivenza al corpo), il linguaggio (la voce è il segno sonoro di una immagine psichica) il fisico studia le forme in quanto immanenti alla materia e l’anima è la forma di un corpo vivente metodo d’indagine: i dati ricavati dall’esperienza vengono organizzati secondo i principi esplicativi della sua filosofia • dalla teoria delle cause: anima forma del corpo • dalla teoria di atto e potenza: anima atto primo di un corpo che ha la vita in potenza • dalla dottrina delle categorie e sostanza: anima sostanza

  5. l’anima (psychè) è il principio della vita di ogni organismo: forma o atto di un corpo per questo motivo l’anima non può essere separata dal corpo: ogni organismo vivente è un sinolo, unità indissolubile di anima (forma) e corpo (materia) non esiste un’anima in generale, ma specifiche facoltà dell’anima in rapporto ai livelli di complessità con cui la vita si manifesta: sensitiva (aisthetikòn): responsabile dell’attività sensoriale razionale (dianoetikòn): responsabile dell’attività intellettuale nutritiva (threptikon): responsabile della nutrizione e riproduzione

  6. a partire dalla sua concezione dell’anima Aristotele sviluppa una teoria della conoscenza che supera il dualismo platonico tra conoscenza sensibile e conoscenza razionale “non vi è nulla nell’intelletto che prima non sia stato nei sensi” la sensazione viene intesa come il passaggio di un senso dalla potenza all’atto in concomitanza dello stimolo esercitato sul senso dall’oggetto: il senso percepisce la “forma” sensibile dell’oggetto da ciascun senso che percepisce le qualità relative a quel senso gli oggetti possono essere percepiti da più sensi contemporaneamente (esiste una funzione di sintesi tra i cinque sensi = senso comune)

  7. grazie allo stimolo esercitato da un oggetto, gli occhi passano dalla capacità di vedere (potenza) al vedere effettivo (atto) esaurito lo stimolo esercitato sul senso dall’oggetto, la sensazione produce immagini prive della vivace immediatezza delle sensazioni: l’immaginazione (phantasia) si fonda sulla sensazione l’immaginazione svolge un ruolo importante per il linguaggio: la voce è un suono accompagnato da una immagine sulle immagini prodotte dalla phantasia e conservate dalla memoria opera la ragione (nous) cogliendone per astrazione (aphaìresis) la forma intellegibile degli enti (il concetto); la ragione collega i concetti nei giudizi

  8. l’intelletto in potenza (nous dynamei): pura potenzialità di apprendere distingue nella facoltà razionale: l’intelletto attivo (nous poietikòs): agisce sull’intelletto in potenza illuminandolo, facendolo così passare dalla pura potenzialità alla conoscenza attuata • Le interpretazioni nella storia del pensiero della dottrina dell’intellettoattivo: • Alessandro di Afrodisia: identifica l’intelletto attivo con l’intelletto divino pensandolo come immortale e trascendente rispetto all’anima individuale; concepisce all’interno dell’ intelletto potenziale un intelletto acquisito con funzioni di attuare la conoscenza • Avicenna: l’intelletto attivo trascende l’anima individuale anche se non si identifica con Dio; l’anima individuale dopo la morte si congiunge con l’intelletto attivo • Averroè: dall’anima del singolo è separato sia l’intelletto potenziale che l’intelletto attivo: un intelletto unico per tutti gli uomini; nega l’immortalità dell’anima individuale • Tommaso: la natura separata dall’intelletto significa indipendenza degli organi corporei (non unicità per tutti gli uomini); anima forma del corpo: l’intelletto attivo appartiene all’anima, quindi l’anima è immortale

  9. Aristotele parla di una facoltà desiderativa dell’anima (orektikòn) essa si manifesta nella tensione verso uno scopo si presenta in forme differenziate: • come desiderio di ciò che è piacevole • come desiderio di ciò che è suscitato dall’immaginazione (impulso) • come volontà (boùlesis) che è la forma di desiderio più legata alla ragione nell’uomo coesistono i diversi livelli della facoltà desiderativa la volontà ha come scopo il bene pratico ed agisce sull’intelletto pratico (facoltà calcolativa) sollecitandolo a scegliere i mezzi più idonei per raggiungere lo scopo

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