1 / 69

Non solo fumi e polveri Comprendiamo le sigle misteriose

Piombo. Diossina. ISPRA. NOx. SOx. Benzene. IPA. Amianto. Non solo fumi e polveri Comprendiamo le sigle misteriose. SOx Gli ossidi di zolfo presenti nell’atmosfera sono: • anidride solforosa (SO2) • anidride solforica (SO3)

tiva
Download Presentation

Non solo fumi e polveri Comprendiamo le sigle misteriose

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Piombo Diossina ISPRA NOx SOx Benzene IPA Amianto Non solo fumi e polveri Comprendiamo le sigle misteriose

  2. SOx Gli ossidi di zolfo presenti nell’atmosfera sono: • anidride solforosa (SO2) • anidride solforica (SO3) Questi composti vengono indicati genericamente con la sigla SOx

  3. SO₂ (Anidride Solforosa) E’ un gas incolore, irritante, non infiammabile, solubile in acqua e dall’odore pungente. Si stratifica nelle zone più basse dell’atmosfera essendo più pesante dell’aria. E’ l’inquinante atmosferico più diffuso e pericoloso.

  4. SO₃ (Anidride Solforica) Dall’ossidazione dell’anidride solforosa si ottiene l’anidride solforica. Essa, reagendo con l’acqua, origina l’acido solforico, responsabile in parte delle piogge acide.

  5. SOx: da dove vengono Le emissioni naturali di queste sostanze sono dovute alle attività vulcaniche. Le emissioni antropogeniche sono dovute principalmente ai processi di combustione di combustibili fossili e liquidi (carbone, petrolio, gasolio).

  6. SOx: effetti sull'uomo Gli effetti del biossido di zolfo sono principalmente legati a patologie dell’apparato respiratorio. Queste patologie sono bronchiti, asma e tracheiti e irritazioni della pelle, degli occhi e delle mucose.

  7. SOx: effetti sull'ambiente L’azione principale operata ai danni dell’ambiente da parte degli ossidi di zolfo consiste nell’acidificazione delle precipitazioni meteorologiche con la conseguente compromissione dell’equilibrio degli ecosistemi interessati. Gli effetti corrosivi dell’acido solforico si riscontrano anche sui materiali da costruzione, sui metalli e sulle vernici. Giuliana Martino, 3N

  8. NOx La sigla NOx identifica collettivamente tutti gli ossidi di azoto che vengono prodotti durante la combustione.

  9. NOx Gli ossidi di azoto, vengono considerati sostanze inquinanti dell’atmosfera. Alcuni di essi , in presenza di radiazione solare, possono reagire con l’ossigeno formando ozono. Inoltre sono solubili in acqua e nell’umidità atmosferica, formando così l’acido nitroso e l’acido nitrico, entrambi presenti nelle “piogge acide”

  10. NOx: gli effetti L'ossido di azoto viene prodotto riducendo l'acido nitrico col rame. L'ossido di azoto è un inquinante primario che si genera in parte nei processi di combustione per reazione diretta tra azoto ed ossigeno dell'aria che, a temperature maggiori di 1200 °C, producono principalmente NO ed in misura ridotta NO2; le principali fonti di NO di origine umana sono dovute ad attività civili ed industriali che comportano processi di combustione, come i trasporti e la produzione di calore ed elettricità.

  11. NOx: gli effetti Infine, l'ossido di azoto è irritante per gli occhi ed il tratto respiratorio. L'inalazione può causare edema polmonare, inoltre può avere effetti sul sangue, causando formazione di metaemoglobina. Nei casi più gravi può portare alla morte. Giulia Timperi, 3N

  12. Policlorobifenili Si definiscono policlorobifenili (PCB) un gruppo di composti chimici la cui struttura è assimilabile a quella del bifenile ma formati da atomi di cloro Formula di Struttura Formula grezza C12H12Cl 10-x

  13. Policlorobifenili Dal punto di vista chimico-fisico si tratta di composti estremamente stabili e proprio queste caratteristiche, unite alle ottime proprietà dielettriche e di trasporto di calore, ne hanno favorito la diffusione negli anni passati per una serie di utilizzi sia in campo industriale che civile, come ad esempio nei condensatori e nei trasformatori, nei plastificanti dei rivestimenti protettivi, negli additivi nei flussi di impianti idraulici, nei lubrificanti all’interno delle apparecchiature subacquee

  14. Policlorobifenili Al giorno d’oggi i PCB sono considerati, per la loro tossicità, nei confronti dell’uomo e dell’ambiente, tra gli inquinanti più pericolosi poiché la loro grande stabilità ai diversi attacchi chimici li rende difficilmente degradabili acuendo l’effetto di bioaccumulazione negli organismi viventi. Particolarmente interessanti risultano gli studi epidemiologici delle vie respiratorie e cardiovascolari in quanto i PCB vengono assorbiti sotto forma di vapori attraverso l’apparato respiratorio e, per contatto, attraverso la cute. E’ stato riscontrato, inoltre, anche un possibile assorbimento per via gastroenterica a seguito di ingestione accidentale o per la presenza dei composti nella catena alimentare. L’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) di Lione ha classificato i PCB come probabili agenti cancerogeni per l’uomo. Gianluca Viggiani, 3N

  15. PM₁₀ e PM₂,5 La sigla PM10 identifica materiale presente nell'atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico medio è uguale o inferiore a 10 millesimi di millimetro. Le particelle di PM2,5 hanno le stesse caratteristiche del PM1O ma hanno un diametro uguale o inferiore ai 2,5 millesimi di millimetro. Si presentano come polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide.

  16. PM₁₀ e PM₂,₅ Le polveri atmosferiche sono prodotte sia da sorgenti naturali che antropiche.Tra le sorgenti naturali annoveriamo: l'erosione eolica, gli incendi boschivi, l'aerosol marino, le emissioni vulcaniche.Le più importanti sorgenti antropiche sono invece costituite da combustione, traffico autoveicolare e dai processi industriali. Emettono polveri soprattutto gli impianti alimentati a combustibili solidi e i veicoli diesel. Nell’atmosfera è presente una buona parte di pm10 che deriva dalle trasformazioni di particelle liquide di alcuni gas emessi dalle attività umane.

  17. PM₁₀ e PM₂,₅ L'inquinamento da PM10 e PM 2,5 può far penetrare nei polmoni delle particelle che possono poi raggiungere il cervello ed altri organi come le ossa, i denti ed i reni. Altri effetti si sono rilevati sulle facoltà cerebrali dei bambini e sul sistema cardiocircolatorio.Pur possedendo le vie respiratorie dei meccanismi di difesa, quali le cellule ciliate ed il muco, è possibile un’ irritazione da sostanze nocive presenti nell'aria, una contrazione della muscolatura dei bronchi ed un aumento della secrezione di muco con attacchi di tosse.Comunque le sostanze nocive che penetrano nelle vie aeree possono danneggiare tutti i meccanismi di difesa del nostro corpo.Si è visto come gli effetti più gravi si manifestano nella popolazione nei giorni in cui la concentrazione degli inquinanti è più elevata (aggravamento di sintomi respiratori e cardiaci in soggetti predisposti, infezioni respiratorie acute, crisi di asma bronchiale, disturbi circolatori e ischemici oltre a tosse, catarro, diminuzione della capacità polmonare, ecc...). Ligorio Simone, 3N

  18. ISPRAIstituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale L’ISPRA svolge le funzioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici del mare.

  19. ISPRAIstituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale L'ISPRA è vigilato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Gregucci Angelo, 3N

  20. Piombo Il piombo è l’elemento chimico di numero atomico 82. Il simbolo è Pb. E’ un metallo tenero, denso, duttile e malleabile, che presenta una bassa conducibilità elettrica. Può essere reso più duro con l’aggiunta di una piccola quantità di antimonio. E’ molto resistente alla corrosione, non viene intaccato dall’acido solforico, ma si scioglie in acido nitrico.

  21. Piombo Il piombo viene usato nell’edilizia, nella produzione di batterie e di armi da fuoco e, allo stato liquido, come refrigerante nei reattori nucleari. Inoltre è un componente del peltro e di leghe metalliche usate per la saldatura.

  22. Piombo: la produzione Il piombo allo stato nativo esiste, ma è piuttosto raro. In genere viene trovato associato allo zinco, all’argento e principalmente al rame. Nelle miniere i minerali di piombo sono estratti per perforazione o per esplosione e quindi vengono macinati. Il minerale viene quindi separato dalla roccia e fuso,

  23. Piombo: la produzione producendo un piombo concentrato al 97% che, per raffreddamento, viene liberato dalle scorie che si trovano sulla sua superficie. Il piombo fuso rimanente viene raffinato per fusione in corrente d’aria, giungendo ad una purezza del 99,9%.

  24. Piombo: gli effetti Il piombo è uno dei metalli che ha gli effetti più negativi sulla salute umana. Può entrare nel corpo umano attraverso l’assunzione di cibo, acqua ed aria. Inoltre, anche il fumo di sigaretta contiene piccole quantità di piombo. Il piombo è un metallo velenoso, che può danneggiare il sistema nervoso (specialmente nei bambini) e causare malattie del cervello e del sangue.

  25. Piombo: gli effetti L’esposizione al piombo o ai suoi sali può causare nefropatie, caratterizzate dalla sclerotizzazione dei tessuti renali, e dolori addominali colici. Inoltre il piombo è considerato dannoso per la fertilità delle donne.

  26. Piombo: gli effetti Un aumento della concentrazione di piombo nell’ambiente non è provocato solo dalla benzina al piombo, ma anche da attività umane, come la combustione di combustibili, processi industriali e la combustione di rifiuti solidi. Il piombo può finire in acqua e terreni a causa della corrosione di tubature di piombo negli impianti di distribuzione dell’acqua. Miriam Monteleone, 3N

  27. Diossina La diossina comprende un gruppo di 210 composti chimici policlorurati divisi in 2 famiglie simili tra loro per struttura e formati da elementi chimici quali il carbonio, l`idrogeno, l´ossigeno e il cloro.

  28. Diossina La diossina più nota e la più pericolosa tra tutte per contaminazioni ambientali e alimentari è la tetraclorodibenzo-diossina (TCDD).

  29. Diossina: la produzione • La diossina è emessa nell'ambiente da varie sorgenti e può essere trasportata per lunghe distanze nell'atmosfera. • L´emissione della diossina nell´ambiente è causata: • Dalle industrie chimiche, siderurgiche, metallurgiche, del vetro, della ceramica ed altre… • Dai fumi delle cremazioni emessi dalle centrali termoelettriche e dagli inceneritori. • Dagli incendi dei boschi e dalle eruzioni vulcaniche. • Dai veicoli a motore. • Dai pesticidi

  30. Diossina: gli effetti • alterazioni del sistema immunitario • disordini epatici • problemi respiratori • perdita di udito • disturbi del sonno • disfunzioni sessuali • depressione e perdita di appetito • tumori epatici e leucemie Carmela Febo, 3N

  31. Amianto I minerali conosciuti con il termine Amianto, sono costituiti da famiglie di minerali presenti nelle rocce madri da cui si estraggono con macinazioni e separazioni. L'amianto è insolubile, inodore, resistente al calore e alle azioni meccaniche e chimiche.

  32. Amianto La struttura dell’amianto è caratterizzata dalla capacità di dividersi in fibre sempre più fini. Una maggiore diffusione d’amianto è stata riscontrata nelle aree urbane. Le fibre di amianto possono inquinare anche l'acqua quando le sorgenti attraversano strati geologici con giacimenti di amianto. Anche certe bevande come la birra, possono contenere fibre di amianto.

  33. Amianto: la produzione In molte produzioni industriali è effettuata la sfibratura dei fasci per aumentare l’omogeneità del prodotto. Senza adeguate cautele preventive, dunque, le fibre disperse nell'atmosfera degli ambienti di lavoro, possono essere inalate dall'uomo e ritrovarsi nel polmone

  34. Amianto: la produzione Inoltre, la pericolosità dell'amianto è legata alla dispersione più o meno alta di fibre nell'ambiente circostante.Il lento deterioramento delle coibentazioni applicate anni fa, le polveri generate da opere di demolizione incontrollate, possono inquinare l'atmosfera ed esporre la popolazione a concentrazioni di fibre potenzialmente pericolose.

  35. Amianto, gli impieghi L’amianto veniva utilizzato per la produzione di diversi oggetti di uso comune. Materiale coibentante contro il rumore. Materiale coibentante termico Materiale di riempimento, Materiali di frizione L’inquinamento d’amianto si sviluppa in due fasi secondo un modello definito “a due fissi”.

  36. Amianto, le patologie Dopo decenni di ricerca e sperimentazione, la letteratura medico scientifica è giunta a ripartire le patologie causate da amianto nel seguente modo: - asbestosi- placche pleuriche- tumori del polmone o di altri organi- mesotelioma

  37. Amianto: il boom Alla fine del secolo scorso l'amianto era usato per la fabbricazione di corde e per l'isolamento delle caldaie. Dal 1900 al 1975 gli usi industriali si moltiplicarono rapidamente fino a raggiungere una produzione annua mondiale di 5 milioni di tonnellate.

  38. Amianto oggi Dai dati i quantitativi utilizzati (dati del Centro Studi e Ricerca sugli effetti biologici delle polveri inalate, Clinica del Lavoro di Milano), si calcola che attualmente in Italia siano in opera qualche milione di tonnellata di amianto, con diverso grado di invecchiamento.

  39. Amianto: la bonifica E’ stato, dunque, necessario effettuare diversi interventi di bonifica per eliminare l’amianto. Le azioni di bonifica si attuano attraverso diversi tipi di intervento: RESTAURO DEI MATERIALI: l'amianto viene lasciato in sede, senza effettuare alcun intervento di bonifica vera e propria; si delimitano esclusivamente le zone danneggiate e/o si eliminano le potenziali cause di danneggiamento.BONIFICA: mediante rimozione, incapsulamento o confinamento dell'amianto.

  40. Amianto: la legge L'impiego dell'amianto è fuori legge in Italia dal 1992. In seguito alla normativa indicata, nel 1995 venne stabilita una procedura amministrativa che vedeva coinvolto l'INAIL per l'accertamento dei presupposti di legge per il riconoscimento di benefici previdenziali per chi fosse stato esposto ad amianto nel corso della vita lavorativa.

  41. Amianto L’inquinamento d’amianto, dunque, è una situazione reale della quale bisogna prendere atto per eliminarla e risanare l’ambiente che ci circonda. Melania Martucci, 3N

  42. Benzene Il benzene (o benzolo) è un idrocarburo aromatico. A temperatura ambiente è un liquido incolore dall'odore caratteristico, poco solubile in acqua e completamente miscibile con i solventi organici. Prima di essere riconosciuto come cancerogeno, trovava largo impiego come additivo anti-detonante nella cosiddetta "benzina verde" in sostituzione del piombo tetraetile. Ora il suo impiego è fortemente ridotto per le stringenti normative sui carburanti. È un importante solvente nonché un reattivo basilare nella sintesi di numerosi composti, farmaci, materie plastiche, gomme sintetiche, polimeri, coloranti.

  43. Benzene Formula Grezza: C6H6 Formula di struttura:

  44. Benzene: la produzione Il benzene può venire a formarsi quando materiali ricchi di carbonio subiscono una combustione incompleta. In natura si trova nei fumi dei vulcani o comunque in temperature superiori ai 500 gradi. Fino alla seconda guerra mondiale il benzene era principalmente un sottoprodotto della distillazione del carbone per la produzione del coke destinato alle acciaierie. Tuttavia negli anni '50 l'aumentata richiesta di benzene da parte di un'industria delle materie plastiche in piena crescita portò alla messa a punto di processi di produzione del benzene a partire dal petrolio. Oggi la maggior parte del benzene proviene dall'industria petrolchimica; solo una piccola parte deriva dal carbone.

  45. Benzene: l'utilizzo Fino agli anni '20 fu usato spesso come solvente industriale, in special modo per sgrassare le superfici metalliche. Col crescere della consapevolezza della sua pericolosità è stato via via sostituito da altri solventi nelle applicazioni che comportano un'esposizione diretta. Il maggiore utilizzo del benzene è tuttavia quello di intermedio per la produzione di altre sostanze chimiche. I composti più importanti - in termine di quantità - prodotti dal benzene sono: lo stirene, materia prima per la produzione di polimeri, l'acido tereftalico, materia prima per il polietilene tereftalato, il fenolo (attraverso il cumene) ed il cicloesano, utilizzato nella sintesi dei nylon. Minori quantità di benzene vengono impiegate per produrre gomme, lubrificanti, coloranti, detergenti, farmaci, esplosivi e pesticidi. Ilaria Carnesecchi, 3N

  46. IPA Gli idrocarburi policiclici aromatici, noti anche con l'acronimo IPA o PAH in inglese, sono idrocarburi costituiti da due o più anelli aromatici, come quelli del benzene uniti fra loro, in un'unica struttura generalmente piana. Le molecole degli IPA sono costituite da un gruppo di atomi di carbonio.

  47. IPA: l'utilizzo Si ritrovano naturalmente nel carbone fossile e nel petrolio, da cui si estraggono, particolarmente dalle qualità ricche in aromatici. La loro formazione per cause antropiche avviene invece nel corso di combustioni incomplete di combustibili fossili, legname, grassi, tabacco, incenso e prodotti organici in generale, quali i rifiuti urbani. Gli utilizzi sono svariati: vengono utilizzati a fini di ricerca e alcuni vengono sintetizzati artificialmente. In alcuni casi vengono impiegati per la sintesi di coloranti, plastiche, pesticidi e medicinali.

  48. IPA: gli effetti Vari IPA sono stati classificati come probabili o possibili cancerogeni per l'uomo. Tra quelli comunemente presenti nelle matrici ambientali, vi sono il benzo(a)pirene, il benzo(b-j-k) fluorantene, ed il dibenzo(a,h)antracene. Pur essendo lo studio di queste miscele particolarmente complicato, è stato comunque dimostrato che l’esposizione alle miscele IPA comporta un aumento dell’insorgenza del cancro, soprattutto in presenza di benzo(a)pirene (presente anche nel fumo di sigaretta). L'attività cancerogena è dovuta ai prodotti del metabolismo di queste sostanze. Difatti nel fegato vengono ossidate e ad un doppio legame viene sostituito un gruppo epossidico. Claudia de Chirico, 3N

  49. Ambiente e Salute Ormai la maggior parte delle malattie dell’ uomo dipende maggiormente dalla qualità dell’ambiente in cui vive ogni giorno. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre il 30% del peso delle malattie del mondo è dovuto a fattori ambientali.

  50. Ambiente e Salute • I soggetti più esposti sono i bambini, per i quali l’impatto di un’esposizione a prodotti chimici nocivi avviene durante la fase dello sviluppo e della crescita. • Le sostanze inquinanti nell’aria • Sostanze inquinanti nell’ acqua • I pesticidi nel cibo • Il piombo nel suolo e altre minacce ambientali, che perturbano il delicato metabolismo del bambino in crescita, possono condurre o aggravare malattie e indurre disturbi dello sviluppo.

More Related