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Questa è la base del pensiero occidentale

COGITO ERGO SUM…. Questa è la base del pensiero occidentale. L’uomo viene percepito come…. Puro pensiero Tutto è nell’intelletto Tutto è concetto. Questa eredità ha messo in secondo piano. il corpo come fattore identitario: Il mio corpo sono IO e attraverso

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Questa è la base del pensiero occidentale

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Presentation Transcript


  1. COGITO ERGO SUM… Questa è la base del pensiero occidentale

  2. L’uomo viene percepito come… Puro pensiero Tutto è nell’intelletto Tutto è concetto

  3. Questa eredità ha messo in secondo piano il corpo come fattore identitario: Il mio corpo sono IO e attraverso il mio corpo posso dire chi sono. In molte culture non occidentali sul corpo si iscrivevano i significati sociali

  4. MODIFICARE IL CORPO Le tecniche di ornamento e modificazione del corpo sono innumerevoli: dal marchio di Caino, citato nel Vecchio Testamento, ai tatuaggi sul viso dei Maori, guardando alla varietà di questi interventi sul corpo appare evidente che le differenti pratiche mostrano poche somiglianze le une con le altre. Per classificarle, gli antropologi usano un metodo che si basa su due fattori: l’oggettività della permanenza (la durata di una decorazione nel tempo) e la variazione strutturale (se, cioè, la parte del corpo che viene abbellita appartiene ai tessuti molli oppure ossei). Dall’incrocio di questi fattori nasce uno schema che racchiude le tante tecniche, antiche e moderne, in quattro differenti tipologie: - non invasive - invasive - temporanee - permanenti

  5. Perchè permanenti? Le popolazioni tribali sparse in tutto il mondo sono ricorse più specificatamente alle decorazioni corporee per: - Indicare la propria appartenenza a un clan, una tribù o a un gruppo totemico - Segnalare la fascia d’età, il rango sociale o lo status - Marchiare schiavi e criminali - Significare il lutto - Tenere lontani il male e le malattie; - Ottenere l’ingresso, in punto di morte, in un altro mondo - Acquisire poteri magici - Apparire feroce e terribile ai nemici - Essere più attraenti per gli altri e per se stessi; - Aumentare lo stimolo sessuale in se stessi e nel partner.

  6. INVASIVE e PERMANENTI Questa categoria include le tecniche che mirano a modificare una qualsiasi parte del corpo permanentemente attraverso l’allungamento, la perforazione, il taglio o l’asportazione, l’introduzione di sostanze estranee o la modificazione della struttura ossea

  7. scarificazione

  8. Trucco permanente, piercing, tatuaggio

  9. allungamento del collo e del cranio

  10. amputazione rituale, sacrificio delle dita

  11. …circoncisione, clitoridectomia, infibulazione, inserzione di dischi nei lobi delle orecchie, inserzione di placche nelle labbra, vari tipi di piercing con allungamento dei fori, fasciatura dei piedi, estrazione e limatura dei denti.

  12. Tutto ciò cambia quello che noi siamo Come agiamo con gli altri Come gli altri ci percepiscono Come ci giudicano Come ci considerano socialmente

  13. Proviamoci!!!

  14. Tatuaggio serio Tatuaggio poco serio

  15. La prossemica

  16. la distanza relazionale Spazio sociale Spazio amicale Spazio personale

  17. leggero Assi corporei Orizzontale Rotazione pesante Verticale

  18. Il ruolo Le seguenti caratteristiche sono suddivise in quattro gruppi. Per la realizzazione di un personaggio, trovate la caratteristica adeguata. Archetipo: dall’alto➘, alla pari➙, dal basso➚ Centri d’attenzione: interno ○, esterno ○➙ Tensione muscolare: 0% ➟ 100% Ritmo, peso corporeo: leggero, attivo, pigro, pesante

  19. Azione !

  20. Mettere al centro le persone

  21. L’impattovisivo e glischemimentali: la fisiognomica

  22. Perché la fisiognomica oggi? 1. Strumento potente di lettura dell’altro che utilizziamo, anche inconsapevolmente, per stabilire (o meno) una relazione 2. Occasione per riconoscere i propri schemi mentali che influenzano la relazione con gli altri

  23. Una premessa… • Partiamo dalla teoria della percezione: l’occhio non registra tutti i dati visivi, ma ne seleziona alcuni sulla base di uno schema mentale che riconosce: • gli elementi più marcati, che risaltano con evidenza • gli elementi stabili, che persistono nel tempo economia percettiva

  24. Cosa è la fisiognomica? Gli studiosi, da sempre, hanno cercato quei caratteri fisici che potessero aiutare a classificare gli esseri umani. La fisiognomica è quell'attività che ha studiato l'uomo attraverso le espressioni che si fissano sul suo volto. Perciò l'attenzione è tutta rivolta ai lineamenti del viso, ai dettagli del movimento, anche alle più lievi contratture, espressioni che rivelano una parte di noinonfiltrata dalla ragione.

  25. Quadro largo e profondo: ovvero il controllo

  26. Quadro stretto e poco profondo: ovvero la relazione

  27. Quadro con profilo prominente: ovvero il dinamismo e l’innovazione

  28. Quadro con profilo verticale: ovvero la pianificazione e la struttura

  29. ilgioco del profiler

  30. Un po’ di esercizio…

  31. MANIFESTAZIONE e COMUNICAZIONE delle EMOZIONI

  32. ESPRESSIONI FACCIALI

  33.  Prospettiva emotiva delle espressioni facciali: • Le espressioni facciali hanno un valore prevalentemente emotivo in quanto emergenza immediata, spontanea e involontaria delle emozioni provate • Esistono EMOZIONI PRIMARIE o DI BASE:

  34. EMOZIONI PRIMARIE o DI BASE: gioia, collera, paura, sopresa, tristezza, disgusto • Le emozioni sono governate da programmi neuromotori specifici e definiti • Isomorfismo fra emozione ed espressione facciale: a ogni emozione corrisponde una determinata espressione facciale. PAURA COLLERA

  35. COROLLARI: invariabilità culturale delle espressioni facciali universalità della loro produzione e riconoscimento senza aver bisogno del contesto

  36. LA PROSPETTIVA SITUAZIONISTA (Fernandez-Dols, 1999) Nella prospettiva comunicativa: Importanza fondamentale del contesto Le espressioni fuori contesto, considerate in modo isolato, sono assai difficili da interpretare e si prestano a numerosi equivoci (esempi)

  37. Per la prospettiva situazionista (Fernandez-Dols) un’espressione facciale non è pianificata né eseguita secondo un insieme astratto e universale di regole, ma secondo le condizioni del contesto di riferimento. La produzione di un’espressione facciale dipende dalla capacità di gestione locale sia delle emozioni sia delle condizioni contestuali. La stessa emozione (es. gioia) può suscitare espressioni facciali diverse.

  38. VOCE

  39. Ogni emozione è caratterizzata da un preciso e distintivo profilo vocale Capacità del destinatario di riconoscere e di inferire lo stato affettivo ed emotivo del parlante prestando attenzione soltanto alle sue caratteristiche vocali Accuratezza media di riconoscimento pari al 60% Sono più facilmente identificabili le espressioni vocali delle emozioni negative rispetto a quelle delle emozioni positive: le prime sono più strettamente connesse con le condizioni della sopravvivenza degli individui

  40. La collera: incremento della media, della variabilità e della gamma della Fº; aumento dell’intensità della voce, presenza di pause molto brevi o loro assenza; ritmo elevato; il profilo di intonazione assume variazioni frequenti a forma angolare • La paura: forte aumento della media, della variabilità e della gamma della Fº (incremento rilevante delle perturbazioni; profilo delle armoniche assai irregolare che indica la presenza di tremori); elevata velocità del ritmo di articolazione, intensità della voce molto forte; voce sottile, oltremodo tesa e stretta, segnala la condizione di impotenza di fronte a una minaccia • La tristezza: tono mediamente basso per il decremento della media e della gamma della Fº; volume modesto; presenza di lunghe pause; ritmo di articolazione rallentato; voce rilassata e stretta

  41. La gioia: aumento della media, della variabilità e della gamma della Fº; tonalità molto acuta e profilo d’intonazione progressivo; aumento dell’intensità; a volte, accelerazione del ritmo di articolazione • Ildisprezzo: articolazione molto lenta delle sillabe e durata prolungata della frase; tono di voce profondo; intensità piena • La tenerezza: ritmo regolare, tonalità grave e profilo di intonazione lineare; volume tendenzialmente basso; voce ampia e distesa

  42. GESTI

  43. PER UNA TIPOLOGIA DEI GESTI • NON esiste ancora categorizzazione condivisa… • Gesticolazione(o gesti iconici o lessicali): “illustratori” o “gesti ideativi”; accompagnano l’azione del parlare, variano per forma, estensione spaziale e durata, e sono in stretta relazione con quanto si dice con le parole; sono scarsamente convenzionalizzati (sono idiosincratici); a livello semiotico sono caratterizzati dalla globalità e dalla sinteticità;comprende i gesti regolatori (mantengono la sincronizzazione degli scambi comunicativi)

  44. Pantomima: costituiscono la rappresentazione motoria e l’imitazione di azioni, di scene o di situazioni; possono essere semplici o complessi, di durata variabile, senza un riferimento a un codice preciso; di norma, non accompagnano il discorso, non sono convenzionalizzati e, a livello semiotico, sono caratterizzati dalla globalità e dall’analiticità • Emblemi(o gesti simbolici): “gesti semiotici”; sono notevolmente convenzionalizzati e codificati; di solito, sono compiuti a distanza, in assenza di linguaggio, in grado di esprimere concetti che possono essere detti anche con parole; sul piano semiotico, costituiscono unità segmentate

  45. Gesti deittici: movimenti, di norma compiuti con l’indice, per indicare un certo oggetto, una direzione o un evento a distanza; notevolmente convenzionalizzati, segmentati e caratterizzati da sinteticità a livello semiotico • Gesti motori (o percussioni): movimenti semplici, ripetuti in successione e ritmici; includono anche i gesti di autocontatto; possono accompagnare il discorso o essere prodotti da soli; scarsamente convenzionalizzati, ma abbastanza comuni e condivisi; sono caratterizzati da globalità e analiticità

  46. Linguaggio dei segni: sistema dei segni impiegato dai sordomuti; ha le proprietà di un linguaggio vero e proprio in termini di arbitrarietà nella relazione fra segno e referente; pienamente convenzionalizzati all’interno della comunità dei partecipanti; caratterizzati dalla segmentazione e dall’analiticità sul piano semiotico; presentano una specifica rappresentazione corticale nell’emisfero si • N.B. non esistono linee precise e nette di demarcazione fra una categoria e un’altra, poiché i gesti costituiscono un sistema eterogeneo e continuo

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