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Quali risorse per i Bes? Per l’integrazione dei servizi alla persona in ambito scolastico

Quali risorse per i Bes? Per l’integrazione dei servizi alla persona in ambito scolastico. Roma 9 aprile 2014 - ITIS Galilei. Quali risorse per i Bes? Per l’integrazione dei servizi alla persona in ambito scolastico. Roma 9 aprile 2014 - ITIS Galilei.

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Quali risorse per i Bes? Per l’integrazione dei servizi alla persona in ambito scolastico

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Presentation Transcript


  1. Quali risorse per i Bes? Per l’integrazione dei servizi alla persona in ambito scolastico Roma 9 aprile 2014 - ITIS Galilei

  2. Quali risorse per i Bes? Per l’integrazione dei servizi alla persona in ambito scolastico Roma 9 aprile 2014 - ITIS Galilei “Le politiche scolastiche tra garanzia degli esiti formativi e inclusione” Paolo Mazzoli per l’Asal

  3. Francesco Profumo (Novembre/2011- Aprile/2013) • Indicazioni nazionali 2012 (prima norma ufficiale che introduce i Bes) • Direttiva Bes 2012 • Circolare 8/2013… • Maria Chiara Carrozza (Maggio 2013 – Febbraio 2014) • Rifinanziamento dei CTS (D.M. 821/2013 – Fondi 440) • Stabilizzazione di 26.000 docenti di sostegno • Formazione obbligatoria per l’inclusione • Linee guida alunni stranieri Stefania Giannini (da febbraio 2014) ?

  4. “…(Il sig. Ministro) Ritiene del resto che l’organico funzionale serva ad affrontare il tema del sostegno e dell’integrazione, assicurando continuità didattica e formazione specifica per le diverse disabilità, e si traduca nella creazione di un gruppo professionale qualificato, operante in una rete di scuole…” Audizione al Senato del 28/3/2014

  5. Qual è il disegno? Quali sono gli ostacoli? • Adottare l’inclusione come asse portante delle nostre scuole. • Contrastare la medicalizzazione progressiva. • Ampliare la presa in carico degli alunni con difficoltà (ampliamento spaziale e istituzionale) • Privilegiare l’iniziativa del territorio (scuole autonome, CTI, CTS, GLIR, Presidi ASL, Servizi comunali, Privato sociale, Associazioni disabili…) • Puntare sulla didattica inclusiva “ordinaria”. • Appropriarsi di tecnologie facilitanti e liberanti. • Formare i docenti (TUTTI) • Quasi totale mancanza di governance territoriale. • Prevale ancora una cultura della delega e dell’assistenza. • Arretratezza della cultura didattica e professionale dei nostri docenti. • Finanziamenti con contagocce e discontinui. • Resistenze diffuse nei confronti dei principi ispiratori della Direttiva Bes ( diap successiva).

  6. Perché la Direttiva sui Bes ha creato tanto disagio? • Resistenze in malafede (falso problema) • “ L’invenzione dei Bes serve per preparare i tagli dei docenti di sostegno” • Resistenze in buonafede (vero problema) • “L’invenzione di Bes fa abbassare l’asticella nei confronti degli alunni che comportano maggiore impegno da parte dei docenti” E qui torniamo al titolo di questo breve intervento: E’ possibile garantire gli esiti formativi e un elevato livello di inclusione?

  7. Per concludere (e passare alle riflessioni più approfondite): Il lavoro portato avanti dall’Asal nel Lazio, e in alcuni municipi di Roma in particolare, è la più convincente e coerente realizzazione dei principi dell’inclusione scolastica e delle norme sui Bes. Deliberazione n. 24 del 6 novembre 2013 del Municipio 1° di Roma

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