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TBC, "the reemergent killer ". aumento della tubercolosi nei paesi industrializzati crescente diffusione dei ceppi di M. tuberculosis multiresistenti (MRMT). la diagnostica tradizionale. esame microscopico esame colturale identificazione antibiogramma. esame microscopico.
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TBC, "the reemergent killer" • aumento della tubercolosi nei paesi industrializzati • crescente diffusione dei ceppi di M. tuberculosis multiresistenti (MRMT)
la diagnostica tradizionale • esame microscopico • esame colturale • identificazione • antibiogramma
esame microscopico • colorazione di Ziehl-Neelsen • fluorescenza tecnica scarsamente sensibile e non specie-specifica
Ziehl-Neelsen 1000x
fluorescenza 400x
metodi colturali "alternativi" • metodo radiometrico • terreno bifasico • terreno con indicatore fluorescente • terreno Redox
il metodo radiometrico • flaconcini sigillati di terreno liquido contenente un substrato (ac. palmitico) marcato con 14C • miscela di antibiotici (PANTA) per il contenimento delle contaminazioni • liberazione di CO2 radiomarcata ad opera del metabolismo batterico • rilevamento di radioattività nella fase gassosa come spia di batteri metabolicamente attivi notevole accorciamento dei tempi di crescita maggior sensibilità
il terreno bifasico • flacone di terreno liquido per micobatteri • miscela di antibiotici (PANTA) per il contenimento delle contaminazioni • slide con vari tipi di terreni solidi (all'uovo, agarizzato, agar cioccolato) • arricchimento nel brodo e sviluppo di colonie isolate sul terreno solido moderato accorciamento dei tempi di crescita maggior sensibilità
medium con indicatore fluorescente • provetta di terreno liquido per micobatteri • miscela di antibiotici (PANTA) per il contenimento delle contaminazioni • fluorocromo, incorporato in un film di silicone sul fondo della provetta, sensibile alle variazioni del contenuto di ossigeno • comparsa di fluorescenza per effetto del consumo di ossigeno operato dal metabolismo batterico • rilevamento della fluorescenza • visivo, sotto una lampada UV • automatizzato accorciamento dei tempi di crescita maggior sensibilità
il terreno Redox • i micobatteri crescono nel terreno liquido di Kirchner formando piccoli fiocchi o intorbidamento uniforme • i sali di tetrazolio presenti nel terreno vengono ridotti a formazzano dai micobatteri in crescita • il formazzano, rosa-violetto ed insolubile, si fissa alla superficie delle colonie micobatteriche permettendone il riconoscimento
automazione nella coltura dei micobatteri • metodo radiometrico • la produzione di CO2 radiomarcata viene rilevata da un -counter • metodo pressometrico • l’aumento di pressione, dovuto a produzione di CO2, viene rilevato da un manometro • metodo fluorimetrico • la fluorescenza di un indicatore, inibita dalla presenza di ossigeno nel terreno, viene ripristinata per effetto del consumo di ossigeno • metodo refrattometrico • la produzione di CO2 fa virare un sensore che a sua volta modifica l’intensità di un raggio di luce riflessa
l’emocoltura per micobatteri 1 • la ricerca dei micobatteri nel sangue è giustificata per i pazienti immunodepressi nei quali può essere richiesta anche la mielocoltura • la bassa sensibilità rende inutile l’esecuzione dell’esame microscopico • un tipo particolare di emocoltura è quello che si esegue sul sangue mestruale quando si sospettano forme tubercolari a carico dell’apparato genitale
l’emocoltura per micobatteri 2 • semina diretta del sangue • nei flaconi Bactec 13A • nei flaconi BacT ALERT MB blood • nelle bottiglie Bactec MYCO/F Lytic • semina dopo lisi-centrifugazione (sistema Isolator) • su tutti i terreni solidi (a base di uovo o sintetici) • in tutti i terreni liquidi compresi quelli, non dedicati alle emocolture, impiegati dai sistemi automatizzati • nel terreno bifasico
l’emocoltura per micobatteri 3 • la sensibilità dei terreni solidi è notevolmente inferiore a quella dei terreni liquidi • tempi di incubazione inferiori alle otto settimane sono sconsigliati anche per i terreni liquidi • le specie appartenenti al MAC sono di gran lunga quelle di più frequente reperimento • lo sviluppo di micobatteri in terreno liquido che non crescono nelle subcolture su terreno solido deve far pensare alla presenza della specie M. genavense
identificazione tradizionale, test biochimici • accumulo di niacina • riduzione dei nitrati • catalasi • quantitativa • termoresistente • idrolisi del Tween 80 • ureasi • arilsolfatasi • riduzione del tellurito
identificazione tradizionale, test colturali • velocità di crescita • aspetto delle colonie • rugose lisce • fotocromogene • scotocromogene • non pigmentate • crescita a varie temperature • test di inibizione selettiva
NAP test • il p-nitro-acetil-amino-idrossi-propriofenone (NAP), aggiunto al terreno di coltura, inibisce lo sviluppo dei micobatteri appartenenti al M. tuberculosis complex ma non quello dei micobatteri non tubercolari • risultati accettabili solo in terreno liquido test di screening rapido (4-7 gg)
metodi di identificazione “alternativi” • DNA probe • HPLC degli acidi micolici • sequenziamento genico • 16S rDNA • SOD • HSP65
il sistema AccuProbe • lisi delle cellule batteriche e liberazione del rRNA • probe marcato costituito da un frammento di DNA a filamento singolo contenente una sequenza specie-specifica presente in una regione ipervariabile del rRNA • ibridizzazione in presenza di complementarità fra rRNA e probe • rimozione della marcatura dal DNA non ibridizzato • eccitazione della molecola marcatrice chemioluminescente • rilevamento della luce prodotta in presenza di molecole ibride di acidi nucleici metodo rapido (2 h) altamente specifico
HPA (hybridization protection assay) • gli esteri di acridinio utilizzati come marcatori emettono luce se eccitati chimicamente • nel DNA a catena singola la molecola marcatrice è esposta all'azione di eventuali agenti inattivanti • la struttura assunta dall'acido nucleico a catena doppia protegge la molecola marcatrice dall'azione di eventuali agenti inattivanti • l'aggiunta di agenti inattivanti elimina ogni possibilità di emissione di segnale da parte di molecole non ibridizzate, l'emissione di luce è pertanto indice di avvenuta ibridizzazione
gli acidi micolici • acidi grassi, ramificati in posizione • presenti nella parete batterica dei generi: • Corynebacterium: 22-38 atomi di C • Rhodococcus: 34-52 atomi di C • Nocardia: 44-60 atomi di C • Gordona: 48-66 atomi di C • Tsukamurella: 64-78 atomi di C • Mycobacterium: 60-90 atomi di C • presenza di numerosi gruppi funzionali che differenziano 7 tipi di acidi micolici micobatterici • alfa-, alfa'-, metossi-, keto-, epossi-, cere, omega' metossi-
HPLC degli acidi micolici • saponificazione, estrazione e derivatizzazione degli acidi micolici presenti nella parete dei micobatteri • frazionamento mediante HPLC • individuazione dei picchi presenti nel tracciato cromatografico e identificazione per confronto con profili di riferimento
profilo HPLC del M. tuberculosis complex • ad eccezione del M. bovis BCG SI
SI SI esempi di profili HPLC
antibiogramma • i farmaci antitubercolari maggiori • il principio del metodo delle proporzioni • l’antibiogramma manuale • l’antibiogramma automatizzato • l’antibiogramma sui micobatteri non tubercolari
antibiogramma radiometrico • inoculo di una serie di flaconcini radiometrici, addizionati con antibiotici, con una sospensione micobatterica standardizzata • inoculo di un flaconcino di controllo con una diluizione 1/100 della sospensione precedente • lettura radiometrica giornaliera fino al raggiungimento, da parte del controllo, di una soglia prefissata • sensibilità flaconcini con incremento giornaliero inferiore a quello del controllo • resistenza flaconcini con incremento giornaliero superiore a quello del controllo metodica di riferimento, durata 5-10 gg
le fasi dellaPolymerase Chain Reaction • pretrattamento del materiale e liberazione dell'acido nucleico • fluidificazione ed eventuale decontaminazione • lavaggio • lisi delle cellule • amplificazione dell'acido nucleico • rilevamento dell'amplificato
componenti principali dellamiscela di amplificazione NUCLEOTIDI PRIMER: oligonucleotidi complementari di sequenze presenti alle due estremità della regione da amplificare POLIMERASI: enzima che determina l'allungamento dei primer utilizzando i nucleotidi presenti nella miscela di reazione
i componenti della Mastermix del sistema AmplicorM. tuberculosis • NUCLEOTIDI • assenza di nucleotidi contenenti timina (sostituiti da quelli contenenti uracile) • PRIMER • complementari di sequenze che delimitano una regione del genoma specifica del genere Mycobacterium • marcati con biotina • POLIMERASI • Taq polimerasi
il sistema AmpErase per la prevenzione delle contaminazioni • il DNA-target non contiene uracile • il DNA-amplificato contiene uracile al posto della timina • l'aggiunta di uracil-N-glicosilasi al materiale da amplificare determina la distruzione di qualsiasi traccia di DNA contaminante (frutto di precedenti amplificazioni); l'enzima è invece del tutto inattivo sul DNA-target
i cicli termici della reazione di amplificazione • 20 sec a 94°C: la doppia elica del DNA si separa ed i filamenti singoli costituiscono lo stampo per successive amplificazioni • 20 sec a 62°C: i primer si legano alle sequenze complementari presenti sul DNA-target (annealing) • 45 sec a 72°C: la polimerasi determina l'allungamento dei primer utilizzando i nucleotidi presenti nella miscela di reazione 30 cicli (ne sono previsti 35) determinano la formazione di un miliardo di copie del DNA originale
il rilevamento dell'amplificato • trasferimento dell'amplificato in un pozzetto di una piastra microtiter, coated con probe complementari di una sequenza dell'amplicone specifica per il M. tuberculosis • incubazione (ibridizzazione) • lavaggi (eliminazione dell'amplificato non ibridizzato) • aggiunta del coniugato avidina-enzima • incubazione (legame avidina-amplicone biotinilato) • lavaggi (eliminazione del coniugato non legato) • aggiunta del substrato • incubazione (reazione enzimatica) • bloccaggio della reazione enzimatica • lettura fotometrica a 450 nm
le fasi della Transcriptase Mediated Amplification • fluidificazione e decontaminazione del campione • lisi (ultrasuoni) delle cellule • trasferimento del lisato in provette contenenti la miscela di amplificazione e breve incubazione a 95°C • aggiunta della miscela enzimatica e amplificazione isotermica (2 h a 42°C) di una regione del rRNA specifica del genere Mycobacterium • blocco dell'amplificazione ed ibridizzazione dell'eventuale amplificato con un DNA-probe specifico per il M. tuberculosis complex • rilevamento HPA dell'eventuale ibridizzazione
il principio della TMA • annealing dei primer, presenti nella miscela di reazione, con il rRNA liberato mediante lisi cellulare • sintesi di DNA a partire da RNA grazie alla transcriptasi inversa • separazione dell'ibrido DNA-RNA ad opera della RNasi • utilizzo del DNA come stampo per la sintesi di molte copie di RNA ad opera della polimerasi • ulteriore annealing del RNA sintetizzato con nuovi primer non occorrono cicli termici perché manca la fase di denaturazione formazione di 10 miliardi di copie in 2 ore
sito di restrizione bamper primer 5’ 3’ target la Strand Displacement Amplification • TARGET: IS6110 • PRINCIPALI COMPONENTI DELLA MISCELA DI AMPLIFICAZIONE: • bamper • primer • polimerasi • enzima di restrizione non occorrono cicli termici perché manca la fase di denaturazione