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BUONE PRATICHE: LE POLITICHE PER LA SICUREZZA DEGLI ENTI LOCALI Ancona, 3 ottobre 2008

REGIONE MARCHE Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile. BUONE PRATICHE: LE POLITICHE PER LA SICUREZZA DEGLI ENTI LOCALI Ancona, 3 ottobre 2008. Un osservatorio privilegiato: la Regione Marche (la l.r. 11/2002) I progetti: il cofinanziamento

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BUONE PRATICHE: LE POLITICHE PER LA SICUREZZA DEGLI ENTI LOCALI Ancona, 3 ottobre 2008

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Presentation Transcript


  1. REGIONE MARCHE Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile BUONE PRATICHE: LE POLITICHE PER LA SICUREZZA DEGLI ENTI LOCALI Ancona, 3 ottobre 2008

  2. Un osservatorio privilegiato: la Regione Marche (la l.r. 11/2002) I progetti: il cofinanziamento La conoscenza dei territori: alcuni dati LE POLITICHE DI SICUREZZA DEGLI EE.LL.:

  3. SICUREZZA URBANA: LE DEFINIZIONI …… SICUREZZA URBANA: UN BENE PUBBLICO DA TUTELARE ATTRAVERSO ATTIVITA’ POSTE A DIFESA, NELL’AMBITO DELLE COMUNITA’ LOCALI, DEL RISPETTO DELLE NORME CHE REGOLANO LA VITA CIVILE, PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VIVIBILITA’ NEI CENTI URBANI, LA CONVIVENZA CIVILE E LA COESIONE SOCIALE (Decreto Ministro Interno 5 agosto 2008) …… POLITICHE LOCALI PER LA SICUREZZA: LE AZIONI VOLTE AL CONSEGUIMENTO DI UNA ORDINATA E CIVILE CONVIVENZA NELLE CITTA’ E NEL TERRITORIO REGIONALE, ESERCITATE ATTRAVERSO LE COMPETENZE PROPRIE DEI COMUNI, DELLE PROVINCE DELLE REGIONI (proposta di legge Anci, Upi e Conferenza dei Presidenti sul coordinamento in materia di sicurezza pubblica e polizia amm.va locale)

  4. La Regione concorre allo sviluppo della civile e ordinata convivenza nelle città e nel proprio territorio promuovendo e sostenendo, in collaborazione con il sistema delle autonomie locali, l’integrazione delle politiche sociali e territoriali, di competenza della Regione medesima e degli enti locali, con le politiche di contrasto della criminalità, di competenza degli organi statali. SICUREZZA URBANA: LA L.R. 11/2002 Sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità Art. 1 (Finalità)

  5. Compendi statistici periodici sull’andamento della criminalità nella Regione Marche (marzo 2008: pubblicata la 4^ edizione) Pubblicazione di Ricerche (ad es. Rilevazione statistica sulla consistenza della Polizia Locale nella Regione Marche) Sito web www.marchesicure.it L.R. 11/2002: POLITICHE E INTERVENTI • attività di ricerca, documentazione, comunicazione e informazione • intese e accordi di collaborazioneistituzionale con lo Stato e con altri soggetti Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Interno (ottobre 2003/aprile 2006) Principali ambiti di iniziativa: Sistema informativo comune/Formazione congiunta tra Forze di Polizia/Coordinamento fra le Sale operative delle Forze di Polizia e le Polizie Locali

  6. Formazione congiunta tra le Forze di polizia dello Stato e delle Polizie Locali (2 edizioni 2005/2006 e 2006/2007 con oltre 400 partecipanti) Formazionee aggiornamento professionale della Polizia Locale Programmi annuali/Corsi di 1^ formazione/Seminari tematici Master in Management delle Politiche di Sicurezza Urbana Promosso da FISU e Università di Urbino con il contributo della Regione Marche 2 edizioni (2007 e 2008) L.R. 11/2002: POLITICHE E INTERVENTI • attività di formazione e aggiornamento • finanziamenti alla progettualità degli entilocali dal 2005 al 2008: Finanziamento regionale di circa € 1.400.000,00 Risorse attivate complessivamente oltre € 4.000.000,00 Progetti finanziati: 34 (+ quelli del 2008) Domande pervenute in totale: 119

  7. FINANZIAMENTI: I PRESUPPOSTI NORMATIVI L. r. 11/2002, art. 2 comma 1, lett. d): “la Giunta regionale ….. sostiene la progettazione degli enti locali, singoli o associati, anche in raccordo con i soggetti sociali interessati finalizzati a migliorare le condizioni di sicurezza” L.r. 11/2002, art. 5, comma 1: “la Giunta regionale…….determina le priorità, i criteri e le modalità per il finanziamento dei progetti e degli interventi” Art. 5, comma 2: “il finanziamento regionale destinato ai progetti degli Enti locali non può superare il 50% della spesa prevista per la realizzazione di ciascun progetto ed è comunque concesso per spese di progettazione e di attuazione, con esclusione delle spese di personale”

  8. complessità del problema di sicurezza, che non può prescindere dal contesto: chi, dove, quando e come molteplicità di strumenti per tenere in considerazione le variabili di contesto integrazione dei diversi strumenti integrazione dei soggetti responsabili degli interventi FINANZIAMENTI: I PRINCIPI ISPIRATORI

  9. (il problema) All’interno dei quartieri …… del comune di .…. , quartieri di tradizione popolare, è ormai una realtà un rilevante insediamento di comunità di extracomunitari (in tali quartieri risiede più della metà degli stranieri residenti nel Comune) che, a seguito anche di alcuni episodi di violenza, ha generato una elevata diffusione di insicurezza nei cittadini italiani residenti, ormai in minoranza, costituita soprattutto da anziani, molti dei quali vivono soli. LE APPLICAZIONI: QUALCHE ESEMPIO (gli strumenti) Presenza della Polizia Municipale sul territorio dei quartieri con ufficio mobile, con finalità di controllo, e attività di ascolto e contatto con i cittadini. Interventi dell’Area Servizi Sociali per analisi delle problematiche sociali ed interventi mirati. (l’integrazione dei soggetti) Collaborazione con altre Forze di Polizia per il controllo del territorio. Collaborazione con la Circoscrizione per favorire i programmi e le attività di integrazione

  10. ….. UN ALTRO ESEMPIO (il problema) … degrado dell’area della Stazione con conseguente aumento della percezione di insicurezza da parte dei cittadini e utilizzatori dell’area; progettazione e disposizione delle strutture funzionali dell’area poco ordinate e di difficile percezione da parte degli utilizzatori; atti vandalici a danneggiamento degli arredi, furti di biciclette; elevato grado di insicurezza percepita; problemi di micro-conflittualità dovuti a presenze interetniche. (gli strumenti) … realizzazione di un percorso di collegamento protetto, opportunamente illuminato e video sorvegliato, in grado di favorire una più confortevole e sicura attesa dei mezzi pubblici; attivazione di azioni di comunicazione/informazione collegate; presenza costante del personale dell’azienda di trasporto pubblico nell’area anche in qualità di “osservatore”; incontri con la cittadinanza e momenti di formazione/informazione specifica con i giovani per promuovere una crescita della consapevolezza collettiva e della responsabilizzazione dei cittadini. (l’integrazione dei soggetti) Vari servizi comunali; Azienda di trasporto pubblico; Associazione di promozione sociale Libera; Associazione Nazionale Magistrati.

  11. IL BANDO: I SOGGETTI BENEFICIARI L.R. 11/2002. Sostegno ai progetti degli enti locali, singoli o associati, anche in raccordo con i soggetti sociali interessati, finalizzati a migliorare le condizioni di sicurezza. Determinazione delle priorità, dei criteri e delle modalità per il finanziamento dei progetti e degli interventi. • Province; • Comuni singoli con popolazione superiore a 5.000 ab.; • Unioni di Comuni e Comunità Montane; • Raggruppamenti di Comuni; • Ambiti territoriali;

  12. IL BANDO: AMBITI DI INTERVENTO • il rafforzamento della prevenzione sociale nei confronti delle aree territoriali e dei soggetti a rischio di esposizione ad attività criminose, come potenziali vittime o autori dei reati • la riqualificazione urbanistica e la rivitalizzazione di parti del territorio e degli spazi pubblici con iniziative finalizzate al miglioramento delle condizioni di sicurezza e di maggiore libertà di movimento delle persone oltre che alla dissuasione delle manifestazioni di microcriminalità diffusa • lo sviluppo delle attività di prevenzione e di mediazione dei conflitti sociali e culturali • la prevenzione e la riduzione dei danni derivanti da atti vandalici • l’assistenza e l’aiuto alle vittime di reato • il potenziamento dell’attività di polizia locale .

  13. I PROGETTI PRESENTATI: 2005-2008

  14. I COMUNI INTERESSATI

  15. I PROGETTI PER STRUTTURA DI RIFERIMENTO

  16. I DATI: I COMUNI DELLE MARCHE

  17. I DELITTI COMMESSI (SDI)

  18. IL QUOZIENTE DI CRIMINALITA’

  19. IL RISCHIO CRIMINALITA’: ANNO 2003

  20. IL RISCHIO CRIMINALITA’: ANNO 2007

  21. IL RISCHIO CRIMINALITA’: LE MARCHE

  22. (cos’è?) la sicurezza urbana (art. 1 decreto Ministro Interno 5 agosto 2008) per i comuni marchigiani (come?) i provvedimenti per gravi pericoli (art. 6 c.4, legge 125/2008) e le politiche attive per la sicurezza (chi?) i rapporti/le collaborazioni: sindaci, prefetti; comuni, province, regioni SICUREZZA URBANA: LE QUESTIONI APERTE

  23. P.O. POLITICHE INTEGRATE PER LA SICUREZZA Responsabile: Patrizia Bonvini tel. 071/806.4220-4177 mail: patrizia.bonvini@regione.marche.it

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