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Il nostro laboratorio!

Il nostro laboratorio!. L' origine della lingua italiana.

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Presentation Transcript


  1. Il nostro laboratorio!

  2. L' origine della lingua italiana Nel 2° millennio a.C. alcune popolazioni che noi chiamiamo indoeurope, provenienti da regioni dell’ Asia e dell’ India, invasero gran parte dell’ Europa. A questi popoli appartenevano, oltre agli Umbri, i Veneti, i Celti, i Germani, i Greci, anche i Latini che intorno al 8° secolo a.C., si stanziarono nell’ agro romano, ed in particolare nell’ ansa del Tevere, dove, insieme ad altri gruppi di origine sabina ed etrusca, diedero origine alla città di Roma. All’ inizio erano una popolazione di pastori ed agricoltori che man-mano crebbe, e si sviluppò tanto che, il potere di Roma, si impose prima sulla penisola italiana, e poi anche fuori di essa. Man-mano che si affermava il primato politico di Roma, si affermava anche il primato della lingua latina che nel frattempo era diventata la lingua ufficiale di Roma. Così, al tempo di Augusto (63 a.C.- 14 d.C.), si era già compiuta la prima unificazione linguistica d’ Italia: il latino era la lingua comune di tutti i popoli italici e si andava affermando anche negli altri territori soggetti a Roma. Non esisteva però solo il latino parlato, esso subiva varie trasformazioni secondo l’ influsso dei vari luoghi. Uguale per tutti era invece il Latino scritto molto più uniforme e stabile. Con la caduta dell’ impero romano d’ Occidente (476 d.C.) il Latino parlato aveva subito tante modificazioni che ormai differiva moltissimo da quello scritto, esso conteneva già molte parole che avrebbero costituito il sistema linguistico italiano. Nel 1200 d. C. si diffonde l’uso di scrivere in volgare, cioè nella lingua parlata dal popolo ne è un esempio il Cantico delle creature composto da S. Francesco d’ Assisi. Altissimu, onnipotente, bon signore…………

  3. Il fiorentino Nel 1300 il Fiorentino si avvia a diventare la lingua nazionale Italiana. Si prese l’abitudine di adoperare i dialetti nativi per scrivere versi, canzoni d’amore e canti religiosi. Così il fiorentino divenne famoso non solo a Firenze, ma anche nel resto d’Italia grazie alla centralità culturale di Firenze e della Toscana. In dialetto fiorentino si diffusero le opere di Dante,Petrarcae di Boccaccio. A cura di Chiara Tisi.

  4. S' i' fosse foco Nel 1200 fiorisce, altre alla poesia religiosa, una poesia detta giocosa, che raccontava le esperienze della vita, il gioco d’azzardo, l’ odio, la beffa… Cecco Angiolieri morto nel 1313 ne era l’esponente più illustre. Questo sonetto è celebre, si nota il desiderio dell’autore di dominare il mondo. Cliccate su di me, potrete leggere il sonetto

  5. Il 400 Nel 400 si scrisse prevalentemente il Latino. La lingua della classe colta; è un latino diverso da quello medievale, più elegante perché direttamente preso o meglio imitato dai testi classici. Il centro più vivo fu Firenze dove operarono grandi scrittori. Ci fu, perciò, molto entusiasmo per la riscoperta degli studi della lingua e della cultura Greca e Latina. La maggior parte degli umanisti rifiutava di scrivere in volgare dicevano che esso poteva essere adatto per scrivere lettere, conti di cassa, contratti, ma non per la produzione di opere d’arte e di pensiero. L’abbandono del volgare non durò a lungo; esso, verso la fine del 400 tornò a rifiorire grazie soprattutto a Leon Battista Alberti, Poliziano, Lorenzo il Mgnifico. Firenze divenne così la culla dell’ umanesimo VOLGARE. Il volgare riprese “vita” grazie anche all’ invenzione della stampa . Grande successo ebbe il teatro; molto seguiti erano gli spettacoli a sfondo religioso che raccontavano la vita di Gesù e profani ambientati nella vita di tutti i giorni Gabriele e Anda

  6. Gabriele Latino Italiano di Leonardo Italiano moderno Locus Loco Luogo Nova Nova nuova Tra-in mezzo Infra Infra Foris Fori Fuori

  7. IL '500 E IL '600 Si verificano importanti scoperte geografiche che spostano lo sguardo da mari europei all’oceano Atlantico: francesi, inglesi, Olandesi iniziano a percorrere gli oceani come mercanti e pirati, inizia la colonizzazione. L’Europa è indebolita dalla riforma protestante, il tribunale dell’inquisizione combatté ogni idea e ogni opinione diversa da quella cattolica. La personalità maggiore del tempo è Galilei:astronomo matematico, fisico, scienziato viene perseguitato dall’inquisizione. Operò una rivoluzione anche nel campo linguistico; in un tempo in cui in tutta l’Europa il Latino era la sola lingua della scienza, egli scrisse in italiano tutte le sue opere maggiori, perché convinto dell’importanza della diffusione scientifica, voleva farsi capire dal maggior numero di persone. Entrarono nell’uso comune: monotono, antenna, cellulare, patologia, scheletro, telescopio, microscopio, molti spagnolismi: posate, cioccolato, pastiglia e francesismi: moda, tozza, dettaglio. Giovanni e Nicolas

  8. Il 700 In questo periodo l’italiano continua a diffondersi. Si usa un linguaggio concreto, preciso, chiaro ed elegante. C’è però attrito tra i sostenitori e gli avversari del toscano trecentesco. I primi, detti puristisi,si ispirano al famoso vocabolario della Crusca con l’ intenzione di mantenere l’ originaria fiorentinità, i secondi invece vogliono usare un linguaggio libero scevro dalle regole. Il linguaggio Italiano viene influenzato dal Francese tanto che alcune parole sono entrate nel nostro lessico: flacone, bignè, cotoletta, ragù, dessert, scialuppa, belle arti, colpo d’occhio.. Fuori dalla Toscana e da Roma alla fine dell’700 l’Italiano è scarsamente diffuso. Popolani , borghesi e nobili parlano il dialetto. La divisione dell’ Italia in numerosi stati non fece progredire l’ unificazione linguistica. In questo periodo operarono :G. Parini, A.Verri (illuminista, fu uno dei principali animatori della rivista :Il caffè) , A.Goldoni che scrisse numerose commedie che ancora oggi vengono rappresentate in teatro.

  9. L'800 È il secolo della Borghesia; essa si afferma come una classe guida della società, conquista il potere scavalcando la vecchia aristocrazia e divenendo con il tempo conservatrice e autoritaria. In questo secolo la scienza e la tecnica fanno passi da gigante, si inventano nuove macchine nuovi mezzi di trasporto (il treno a vapore). Si diffondono le idee di libertà, uguaglianza, fraternità sostenute dalla rivoluzione francese. In questo periodo il contrasto principale sul problema della lingua è quello fra i classicisti e i romantici. Per i primi classicisti la lingua scritta deve essere estremamente accurata ed elegante e differenziarsi dalla lingua parlata ispirandosi ai grandi scrittori del trecento e del cinquecento. Per i romantici invece la lingua scritta deve essere naturale e spontanea lasciando i modelli degli scrittori antichi . E’necessario avvicinare la lingua scritta a quella parlata per farsi capire da tutti.Una lingua parlata in tutta Italia però non esisteva , perché da secoli la nostra penisola era divisa :Quale avrebbe potuto essere allora questa lingua comune a tutti ? Di grande importanza fu l'intervento di Alessandro Manzoni il quale riteneva che la lingua dominante doveva essere il Fiorentino parlato dalle persone colte. Scrisse i Promessi Sposi . La futura lingua italiana cominciava a costruirsi . Valentina Piera

  10. Un esempio di lingua usata nell’ ottocento Davanti S. Guido I cipressi che a Bolgheri alti e schietti Van da San Guido in duplice filar, quasi in corsa giganti giovinetti Mi balzarono incontro e mi guardar. Mi riconobbero, e - Ben torni ormai- Bisbigliaron ver me co’l capo chino, - perché non scendi? Perché non ristai?

  11. La lingua italiana nel 1900 La storia del 1900 è molto complessa. Nel campo scientifico si verifica uno straordinario progresso introdotto dall’ uso dell’automobile, della T.V. dell’aereo, del computer; in campo medico il trapianto d’organi e la clonazione. Esplodono conflitti mondiali : LA PRIMA e la SECONDA GUERRA MONDIALE, la rivoluzione proletaria (in Russia 1917), dilaga il fascismo diffondendo l’ antisemitismo. Dopo anni difficili,in Italia si avverte il bisogno di “ricostruzione “( morale politica ed economica ) . Nel 1946 con le elezioni politiche l’Italia dal governo monarchico diventa una repubblica. In questo periodo nasce la corrente letteraria “il FUTURISMO”coloro che vi appartengono vogliono una rottura violenta e completa col passato e tutta la sua tradizione .

  12. Essi vogliono esprimersi con parole “ in libertà” lontani dalle regole della sintassi. Fra la prima e la seconda guerra mondiale si afferma nella lingua italiana un modo di scrivere particolare: L’ ERMETISMO (nasce perché c’è l’impossibilità di esprimersi liberamente sotto la dittatura fascista ); la poesia ermetica si interessa dei problemi interiori dell’ uomo; il linguaggio è scarno, le frasi brevi, simboliche, ricche di analogie, oscure e difficili. I maggiori rappresentanti furono : UNGARETTI , MONTALE . QUASIMODO. Intono agli anni 1960 il linguaggio italiano si è enormemente arricchito, grazie al BOOM ECONOMICO al progresso scientifico e tecnico : televisione tele- giornale ,teleschermo, monitor e video sono parole che affluiscono nel linguaggio italiano grazie agli scambi con altri popoli, e parole straniere come: boom, flash, jue-box , blue jeans, ereditate dagli inglesi, mentre dalla Francia: abbiamo ereditato: depliant, boutique, moquette. Emanuela e Francesca

  13. 2) 1ªunificazione con Augusto 3) Differenza tra parlato e scritto 4) Volgare 1200 1) La lingua di Roma è il latino 6) Petrarca e Boccaccio La linguaitaliana 5) Fiorentino nel 1300 8) Rivoluzione linguistica volgare (Galilei) 7) 1400 si diffonde l’umanesimo;il latino diventa raffinato 10) 1800 scontro tra romantici e classicisti EVOLUZIONE 9) 1700 scontro tra innovatori e puristi 20) 1914 (prima del terremoto) il dialetto avezzanese-conoscenza 13) 1900 G.Ungaretti Pirandello 12) 1900 futurismo ed ermetismo 11) 1800 Manzoni unifica la lingua Spettacolo teatrale in dialetto avezzanese

  14. È diviso in atti a loro volta divisi in scena Di essere rappresentato davanti ad un pubblico. Ha lo scopo Il testo teatrale Che comprendono . Si apre con l’ elenco dei personaggi Le battute recitate dagli attori che danno vita ai dialoghi Che spiegano le ambientazioni e le vicende

  15. Questo laboratorio è stato ideato e progettato dagli alunni: Abbruzzese Emanuela Chechaoui Shady Fatin Di RoccoFrancesca Faenza Fabrizia Faonio Orlando Lippolis Rocco Mariani Giovanni Mounteanu Joana Napoleone Piera Scipione Chiara Simonante Gabriele Urbano Nicolas Il lavoro, completo di foto e altra docuemtazione, è archiviato in un cd-rom presso la Direzione Didattica.

  16. L’ idea di questo laboratorio è nata all’inizio dell’anno scolastico quando, sfogliando il nostro libro di testo in cerca di un brano interessante, incontrammo una lettura sulla nascita della lingua italiana. Trovammo interessante l’argomento e ne approfondimmo la conoscenza. Naturalmente dopo qualche tempo gli alunni vollero conoscere la lingua che veniva parlata anticamente nella nostra città. Così cominciammo lo studio del nostro territorio e più precisamente lo studio dell’ Avezzano antica,, quella romana, quella medievale, fino alla città dei primi anni del novecento distrutta dal terremoto. Cercammo di conoscerne i primi abitatori, gli usi, i costumi, il dialetto. Gli alunni espressero il desiderio di mettere in scena alla fine dell’anno uno spettacolo teatrale magari in dialetto avezzanese. La cosa mi piacque. Leggemmo il copione: “Sante Middje je tarramute”, memorizzammo le parti. Organizzammo lo spettacolo avvalendoci dell’aiuto di due specialisti: Silvana Cardarelli per la regia e Sergioi Cardone Alberini per l’allestimento….Il successo fu eclatante.! Gli alunni della VC e l’insegnante Maria Pia Asci.

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