1 / 34

BASILEA 2 E IL VALORE DELLE GARANZIE

2. LE GARANZIE IN BASILEA 2. Secondo il documento di Basilea 2, non tutte le attivit

oshin
Download Presentation

BASILEA 2 E IL VALORE DELLE GARANZIE

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


    1. 1 BASILEA 2 E IL VALORE DELLE GARANZIE dott. Fabrizio Reggi Modena, 14 giugno 2006

    2. 2 LE GARANZIE IN BASILEA 2 Secondo il documento di Basilea 2, non tutte le attività finanziarie o tutti i contratti possono fungere da garanzia di un’operazione Anche tra gli strumenti ritenuti ammissibili, si possono trovare differenti “sfumature” nella loro capacità di ridurre il rischio di posizione dell’intermediario stesso L’obiettivo del mio contributo, in sostanza, è molteplice: Definire ai “non addetti ai lavori” il concetto di Loss Given Default (LGD) Evidenziare come le garanzie vengono considerate all’interno dei diversi approcci (Standard, Foundation, Advanced) Le conseguenze sul rapporto Banche – Imprese Inoltre, il Comitato di Basilea introduce degli elementi più specifici utili per stimolare gli intermediari creditizi ad utilizzare strumenti organizzativi (revisione dei processi) più approfonditi di quanto non sia predisposto all’interno dello stesso contributo

    3. 3 LA LOSS GIVEN DEFAULT (LGD)

    4. 4 La definizione di LGD (Loss Given Default) Quando il credito entra nella situazione di default, la Banca avvia una serie di azioni volte a recuperare quanto più possibile di quanto dovutole Pertanto si ha la seguente definizione LGD = 1 – RR (tasso di recupero del credito)

    5. 5 La definizione di LGD (Loss Given Default) La PD è associata al rischio della controparte debitrice e, dunque, non dipende dalle caratteristiche dell’operazione posta in essere (ovvero, dal tipo di contratto) La LGD è più specifica in quanto deve considerare delle diverse caratteristiche contrattuali dell’operazione sottostante

    6. 6 La definizione di LGD (Loss Given Default) Il valore della LGD può essere calcolato con due approcci differenti: con il Metodo di Base (Standard e IRB Foundation) è calcolato applicando regole standard, definite in base alle caratteristiche contrattuali principali. Ad esempio: 75% del credito nel caso di operazioni subordinate 45% del credito nella maggior parte delle operazioni senza garanzia < 45% in presenza di operazioni garantite e in misura corrispondente alla tipologia di garanzia raccolta con il Metodo Avanzato, la Banca determina in autonomia il proprio valore di LGD da applicare alle diverse tipologie di esposizione sulla base dei risultati delle analisi interne e di fonti esterne

    7. 7 La definizione di LGD (Loss Given Default) Basilea 2 pone precise condizioni per poter adottare il Metodo Avanzato: Le stime di LGD devono trovare fondamento in informazioni specifiche (il valore di mercato delle garanzie calcolato periodicamente) La Banca deve effettuare una rilevazione, a posteriori, dei tassi storici di recupero e, quindi, si verifica indirettamente l’efficacia dei processi di adottati da ciascuna Banca nel recupero dei crediti incagliati attivando le garanzie raccolte Le stime della LGD devono rappresentare una visione di “lungo periodo” e quindi deve considerare la perdita economica media di tutte le insolvenze (“sterilizzazione dell’effetto dei cicli economici”)

    8. 8 La LGD e il calcolo del rischio di credito Basilea 1 prevede l’applicazione di un unico coefficiente standard (100%) per misurare l’attivo ponderato per il rischio di credito Basilea 2 propone: nel Metodo di Base: cinque coefficienti (0%, 20%, 50%, 100%, 150%) in presenza delle classi di rating attribuite esternamente (altrimenti 100%) nei Metodi IRB (rating interni): i dati di input (PD, LGD, EAD, M) vengono combinati in una formula da cui si ottiene un coefficiente variabile in relazione ai valori degli input immessi

    9. 9 La LGD e il calcolo del rischio di credito L’adozione dei Metodi IRB consente dunque di ottenere ponderazioni di rischio inferiori a quelle ottenute adottando il Metodo di Base (ad esempio, da un coefficiente standard del 100% si potrebbe scendere al 20%) Inoltre, Basilea 2 propone che le esposizioni verso le PMI (fatturato inferiore a 50 milioni di euro) vengano trattate con “maggior favore” rispetto alle esposizioni verso le Imprese di dimensioni maggiori

    10. 10 La LGD e il calcolo del rischio di credito

    11. 11 La LGD e il calcolo del rischio di credito La capacità di recuperare una quota significativa del credito incagliato assume un peso fondamentale nella valutazione preventiva del rischio. Nella figura che segue si nota il peso della LGD nei casi di impiego di Impresa di maggiori dimensioni e di PMI (ipotesi PD 0,0207 dunque BB-)

    12. 12 METODO STANDARD

    13. 13 LE GARANZIE NEL METODO STANDARD L’impiego di tecniche di CRM (mitigazione del rischio di credito) è volto a ridurre o a trasferire il rischio di credito determinato, in prima istanza, dalla PD L’accettazione di attività finanziarie non può accrescere altri rischi (come, ad esempio, il rischio legale), che dunque devono essere adeguatamente considerati. Ecco perché non tutte le banche potranno adottare i medesimi “schemi organizzativi” che dipendono dai processi in atto all’interno di ciascuna Banca LE TECNICHE DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO PREVISTE DAL DOCUMENTO E CHE HANNO MAGGIORE RILEVANZA NEL RAPPORTO BANCA – IMPRESA SONO: LE GARANZIE PERSONALI LE GARANZIE REALI “FINANZIARIE”

    14. 14 LE GARANZIE PERSONALI I requisiti minimi sono riconducibili ai seguenti aspetti: Copertura esplicita, irrevocabile e incondizionata Escussione diretta e obbligo diretto del garante Copertura in base al valore dell’esposizione (principio del “valore di mercato”) Valore “legale” Tutte queste condizioni sono prese in considerazione se e solo se il garante sarà riconducibile ai seguenti soggetti: Stati Enti pubblici e banche con ponderazione di rischio inferiore a quella del debitore Imprese con rating pari almeno ad “A-” (con PD equivalente) SOLO il rispetto contemporaneo di tutti questi presupposti permette la corretta applicazione (c.d. “principio di sostituzione”)

    15. 15 LE GARANZIE REALI “FINANZIARIE” E’ la parte più complessa del sistema di mitigazione del rischio inserito nel documento di Basilea 2 L’obiettivo delle garanzie reali ed il loro trattamento è funzione sia degli aspetti specifici delle singole attività, sia dell’organizzazione dell’intermediario stesso In particolare, viene previsto un sistema di accettazione più elastico (ad esempio, un numero superiore di attività accettabili come garanzia di un’operazione), quando è dimostrato una maggiore capacità organizzativa dell’intermediario (il c.d. “commitment”) nel valorizzare i differenti aspetti delle singole attività poste a garanzia

    16. 16 LE GARANZIE REALI “FINANZIARIE” I requisiti minimi delle garanzie reali o finanziarie sono riconducibili ai seguenti aspetti: Certezza “legale” Deve esistere la possibilità per la banca di escutere direttamente l’attività posta a garanzia Devono esistere tutte le misure volte alla tutela dell’intermediario (ad esempio, limiti alla possibilità di trasferimento della proprietà) Bassa correlazione con l’affidamento sottostante Il valore dell’attività posta a garanzia non può dipendere dalla qualità creditizia di chi l’ha posta in essere (ad esempio, titoli azionari del debitore) Disponibilità di robusti processi di gestione del rischio Devono esistere tutte le procedure in grado di garantire una veloce liquidazione delle posizioni incagliate in modo da sfruttare adeguatamente il controvalore delle garanzie ottenute

    17. 17 LE GARANZIE REALI “FINANZIARIE” Le garanzie reali ammesse nell’approccio standard Depositi in contante e oro Titoli di debito con rating assegnato da Agenzie esterne riconosciute, se questi rating sono pari ad almeno: BB- per le emissioni di soggetti sovrani BBB- per le emissioni di altre entità (comprese banche e società di intermediazione mobiliare) Almeno A-3/P-3 per strumenti di debito a breve termine Titoli di debito non classificati da Agenzie esterne, ma che presentino contemporaneamente caratteristiche ben precise: Emessi da banche Quotati su mercati ufficiali Di primo grado Strumenti di capitale (incluse le obbligazioni convertibili) compresi in uno dei principali indici Certificati trasferibili di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari e quote di fondi comuni, ma a patto che la valorizzazione avvenga giornalmente e che la tipologia di titoli inseriti negli stessi sia compatibile con gli strumenti accettabili come garanzia

    18. 18 LE GARANZIE REALI “FINANZIARIE” Il documento di Basilea 2, qualora la banca scegliesse di adottare un sistema più approfondito, permette l’utilizzo di altre attività come garanzia Oltre a quanto visto in precedenza, le banche possono utilizzare come strumenti mitiganti il rischio di posizione, anche: Azioni non comprese in uno dei principali indici, ma quotate in mercati ufficiali Certificati di organismi di investimento collettivo/quote di fondi comuni che comprendono tali azioni Tuttavia, il problema più importante per gli intermediari, non è relativo a quale tipologia di strumenti accettare come garanzia reale “finanziaria”, quanto, piuttosto, al sistema di valorizzazione da adottare!

    19. 19 LGD ED IL METODO STANDARD Nel metodo standard il calcolo di LGD non è diretto e sembra non essere preso in considerazione dal nuovo documento di Basilea In realtà, questo fenomeno è presente nello schema organizzativo, ma in modo non visibile, in quanto il calcolo non è di pertinenza della banca CREDITI NON ASSISTITI DA GARANZIA Il rating espresso dalle agenzie esterne prende in considerazione sia PD, sia LGD CREDITI ASSISTITI DA GARANZIA Il calcolo di LGD avviene ponendo degli scarti al valore della garanzia

    20. 20 METODO IRB FOUNDATION

    21. 21 IL METODO IRB FOUNDATION PRINCIPI FONDAMENTALI Nel metodo IRB di base, il principio generale prevede che la banca calcoli il solo valore di PD Il documento suddivide le esposizioni in base a categorie predefinite Gli altri elementi (EAD, LGD, M) sono forniti direttamente dal Comitato di Basilea o dalle Autorità di Vigilanza nazionali ESPOSIZIONI VERSO BANCHE, IMPRESE, SOGGETTI SOVRANI In questo ambito, a tutti i crediti non subordinati verso le imprese, i soggetti sovrani e le banche che non siano coperti da garanzia reale o qualora la garanzia non presenti i requisiti necessari è attribuito un valore di LGD pari al 45% Ai crediti subordinati (cioè di rango inferiore al primo) è attribuita una LGD del 75% Le Autorità nazionali possono ampliare la suddivisione e prevedere differenti categorie

    22. 22 LE GARANZIE REALI NEL METODO IRB FOUNDATION Con il metodo IRB foundation, le garanzie idonee per diminuire i requisiti patrimoniali sono più numerose, a patto che rispettino una serie di requisiti giuridici ed operativi previsti dalla normativa A fronte di queste richieste, è evidente che la perdita effettiva di un’esposizione non sia sempre pari al 45% (o al 75%), ma variabile in base alle garanzie disponibili LGD* = LGD * (E* / E) Dove: LGD* = perdita effettiva sull’esposizione LGD = valore previsto dal documento di Basilea 2 E* = valore dell’esposizione al netto dell’effetto delle garanzie E = valore dell’esposizione

    23. 23 IL RICONOSCIMENTO DELLE GARANZIE REALI In realtà, il procedimento descritto nella diapositiva precedente vale solo per le attività finanziarie, ovvero per quelle forme di garanzia che sono utilizzabili anche nel metodo standard Nel caso di adozione di un modello IRB di base, sono riconosciute talune forme di garanzia denominate garanzie IRB idonee che vanno ad aggiungersi a quelle già utilizzabili anche nel metodo standard ad esempio i crediti ipotecari con sottostanti immobili commerciali (CRE) e residenziali (RRE) I requisiti per l’accettazione di questi strumenti a garanzia delle posizioni della banca sono gli stessi previsti nel metodo standard (certezza legale, scarsa correlazione, presenza di adeguati sistemi di monitoraggio)

    24. 24 IL RICONOSCIMENTO DELLE GARANZIE PERSONALI Nel caso delle banche che adottano il metodo di base per LGD, il trattamento da applicare alle garanzie personali ricalca quello previsto nel metodo standard La gamma dei garanti idonei è identica a quella del metodo standardizzato, tranne per il fatto che possono essere considerate anche le società valutate internamente con PD equivalente o superiore ad A- Per la quota garantita dell’esposizione il coefficiente di ponderazione è ottenuto assumendo: la funzione di ponderazione del rischio corrispondente al tipo di garante; la PD commisurata al grado di merito del garante, o a un qualche livello intermedio fra il grado di merito dell’obbligato principale e quello del garante, qualora la banca ritenga che non sia giustificato un trattamento integralmente sostitutivo La banca può rimpiazzare la LGD dell’esposizione sottostante con quella applicabile alla garanzia personale Alla quota non coperta dell’esposizione è attribuito il coefficiente di ponderazione applicabile all’obbligato principale

    25. 25 IL METODO IRB FOUNDATION ESPOSIZIONI AL DETTAGLIO Il documento di Basilea 2 prevede 3 funzioni di ponderazione, in base alla tipologia di crediti Le banche che adottano il metodo IRB devono fornire proprie stime di PD e LGD Il valore di LGD deriva dallo studio di ogni singolo pool di esposizioni Il trattamento delle eventuali garanzie presenti nelle operazioni è lo stesso previsto per la categoria precedente, salvo qualche lieve differenza con riferimento alle garanzie personali

    26. 26 METODO IRB ADVANCED

    27. 27 IL METODO IRB ADVANCED PRINCIPI FONDAMENTALI Nel metodo IRB avanzato, la banca calcola autonomamente i valori di PD, LGD, EAD, M Logicamente, non sono previsti degli standard quantitativi minimi, ma il rispetto di stringenti condizioni qualitative per ciò che riguarda l’intero processo di stima, la cui validità deve essere giudicata dall’Autorità di Vigilanza nazionale STANDARD RICHIESTI L’impatto di LGD è diretto e quantifica in modo specifico le caratteristiche dell’operazione come, ad esempio, le garanzie, il grado di prelazione, ecc. Le caratteristiche del debitore, se incidenti, devono essere prese in considerazione nella definizione di LGD (ad esempio, il settore di appartenenza) Devono essere definiti diversi livelli di approfondimento in modo da prendere in considerazione tutte le LGD ottenibili

    28. 28 IL METODO IRB ADVANCED REQUISITI SPECIFICI PER LA STIMA DI LGD Deve fornire una quantificazione del rischio in condizioni recessive del ciclo economico Deriva dalle serie storiche delle perdite per insolvenza che la banca ha conosciuto in differenti orizzonti temporali. Tale valore, peraltro, rappresenta il minimo che l’intermediario deve utilizzare per la definizione dei requisiti patrimoniali Devono essere attentamente valutate tutte le condizioni che possono comportare un peggioramento anche temporaneo delle condizioni di “lungo periodo” In caso di presenza di una garanzia esplicita, il valore di LGD non può essere ancorato al solo (presunto) valore di mercato al momento del default, ma anche al tasso storico di recupero (in modo da enfatizzare il rischio di non poter escutere in tempi brevi)

    29. 29 IL METODO IRB ADVANCED ESPOSIZIONI VERSO BANCHE, IMPRESE, SOGGETTI SOVRANI L’Autorità di vigilanza può consentire alla banca di utilizzare ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali stime interne di tutti i parametri necessari Le banche abilitate al metodo IRB che non sono in grado di soddisfare questi requisiti minimi aggiuntivi devono applicare il trattamento previsto per LGD nell’ambito del metodo di base

    30. 30 IL RICONOSCIMENTO DELLE GARANZIE LE GARANZIE PERSONALI Le banche che impiegano il metodo avanzato per stimare LGD possono tener conto dell’effetto di attenuazione del rischio derivante dalle garanzie personali aggiustando le stime di PD o di LGD

    31. 31 IL RICONOSCIMENTO DELLE GARANZIE LE GARANZIE REALI FINANZIARIE Non esiste una particolare normativa in proposito In effetti, il processo di valorizzazione delle garanzie reali non può dipendere dal modello organizzativo adottato dalla banca, ma, piuttosto, dagli aspetti specifici delle attività finanziarie o dalla disponibilità di dati L’aspetto differente riguarda il modo con cui le stesse partecipano alla “mitigazione” del rischio che, di fatto, dipende dalle precedenti esperienze dell’intermediario, nonché dalle caratteristiche tecniche dello strumento

    32. 32 IL RICONOSCIMENTO DELLE GARANZIE LE GARANZIE REALI FINANZIARIE Il valore di una garanzia reale finanziaria dipende da diversi elementi CARATTERISTICHE TECNICHE DELLA GARANZIA Grado di liquidità Livello di subordinazione Eventuale mercato di quotazione (o mercato reali sviluppato) ELEMENTI LEGATI AL SOGGETTO AFFIDATO Settore di appartenenza Tecnologia ORGANIZZAZIONE DELL’INTERMEDIARIO Gestione dei crediti incagliati Misure adottate per il recupero Livello di sofisticazione dell’area legale ELEMENTI ESTERNI Fasi del ciclo economico Livello dei tassi di interesse

    33. 33 IL METODO IRB ADVANCED ESPOSIZIONI AL DETTAGLIO Già nel metodo IRB di base, alle banche è richiesto di fornire le proprie stime di tutti gli elementi che incidono sul rischio di posizione Di conseguenza, non esiste alcun elemento “addizionale” rispetto a quanto già detto in precedenza PARAMETRI ADDIZIONALI PER LE ESPOSIZIONI AL DETTAGLIO Le osservazioni per il calcolo di LGD devono spingersi per un orizzonte temporale che copra almeno un intero ciclo economico In ogni caso, il limite minimo previsto è di 5 anni

    34. 34 CONCLUSIONI

    35. 35 IL RAPPORTO GARANTE – GARANZIA - FINANZIAMENTO

More Related