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La rappresentazione di un vero mostro tra realtà e finzione cinematografica

La rappresentazione di un vero mostro tra realtà e finzione cinematografica. Università degli studi di Pavia Facoltà di Lettere e filosofia, Scienze politiche, Giurisprudenza, Ingegneria, Economia Corso di laurea interdipartimentale in: Comunicazione, Innovazione, Multimedialità.

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La rappresentazione di un vero mostro tra realtà e finzione cinematografica

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Presentation Transcript


  1. La rappresentazione di un vero mostro tra realtà e finzione cinematografica • Università degli studi di Pavia • Facoltà di Lettere e filosofia, Scienze politiche, Giurisprudenza, Ingegneria, Economia • Corso di laurea interdipartimentale in: • Comunicazione, Innovazione, Multimedialità. Tesi di Laurea di: Giulia Giuzzi Relatore: Chiar.mo Prof. Mario Dossoni Correlatore: Chiar.mo Prof. Stefano Colloca Anno accademico 2012/13

  2. Introduzione La criminologia moderna si basa su tre tipi di assassini differenti, in base al loro modus operandi: • SERIAL KILLER uccide tre o più soggetti in atti delittuosi separati. Questi crimini devono essere commessi con un “intervallo di raffreddamento”, vale a dire un intervallo di tempo che può variare da poche ore sino a molti anni, in cui l’omicida ha un “raffreddamento emotivo”, fino a quando non sarà spinto ad un prossimo omicidio. Tendenzialmente i moventi dei serial killer non sono legati ad un guadagno immediato, ma vanno ricercati nella gratificazione di un bisogno psicologico dell’assassino. • MASS MURDERER  (l’assassino di massa) uccide quattro o più vittime nello stesso luogo e in un unico evento. Solitamente il soggetto non conosce le proprie vittime e la scelta è casuale. • SPREE KILLER  (l’assassino compulsivo) uccide due o più vittime in luoghi diversi e in uno spazio di tempo molto breve . Di solito questi omicidi hanno un’unica causa scatenante e sono spesso concatenati in un certo periodo, anche in questo caso l’omicida non conosce le proprie vittime e non nasconde le sue tracce, quindi viene catturato facilmente. Tutti e tre però, secondo gli specialisti, sin dall’infanzia hanno tre caratteristiche comuni che sono chiamati “TRIADE” :1. ENURESI ( >12 anni) 2. PIROMANIA 3. SADISMO (verso piccoli animali domestici)

  3. I serial killer nel cinema Le persone sono sempre state attratte da storie di maniaci omicidi. • Era pre-cinematografica: • “penny press”: dispensava racconti di omicidi raccapriccianti; • radio: dal 1934 metteva in onda programmi come Lights Out di Arch Obler, che trasmetteva racconti horror, eventi paranormali oppure storie di serial killer del tempo. • Anni Cinquanta: • cinema alla “lama di coltello”, il focus si sposta da chi è l’assassino? a cosa fa l’assassino?. Il destinatario di questo cinema sono i teenager: • per i minori di 18 anni gli ambienti favoriti per i delitti del maniaco omicida sono le scuole e le case, entrambi simboli di protezione; • per i ragazzi con un’età maggiore di 18 anni il luogo simbolo diventa la vacanza estiva o la gita scolastica, macchiata di sangue a colpi di accetta. Il cinema psycho-thriller rivolto ad un pubblico giovane e giovanissimo in cui le paure e le minacce dell’infanzia e dell’adolescenza diventano un punto centrale; Per il pubblico adulto più adulto troviamo film in cui gli spettatori possono identificarsi più nella vittima che con il killer. • Anni Settanta: • genere “da macelleria” con vari criminali dediti all’omicidio seriale e storie più scabrose.

  4. Edward Theodore Gein • Nasce il 27 agosto 1906 a La Crosse, ma subito si trasferisce con la famiglia a Plainfield nel “cuore morto” del Wisconsin in un’immensa fattoria. • Vive con il padre alcolista George, il fratello Henry e la madre Augusta, una fanatica religiosa che sarà la figura più influente nella sua vita. • Dal 1940 si susseguono una serie di lutti per Gein: muore il padre (1940), poi il fratello maggiore Henry, probabilmente prima vittima di Ed (1944), infine l’amatissima madre Augusta (1945). • È con la morte della madre che la vita di Gein cambierà per sempre. • Inizia a profanare tombe di donne che gli ricordano la madre, per conservare souvenir dei cadaveri e distribuirli per casa.

  5. Edward Theodore Gein • Dal 1954 Ed compie il suo primo omicidio, la taverniera Mary Hogan: l’uomo non sarà mai sospettato poiché la polizia penserà ad una rapina finita male. • Nel 1957 toccò alla proprietaria della ferramenta locale, Berenice Worden. Il figlio della donna, insospettito, trova l’ultimo scontrino rilasciato a Edward Gein. È la svolta: lui e la polizia si precipitano alla fattoria, dove trovano i macabri reperti degli orrendi crimini di Gein e da allora la sua casa diventerà La fattoria degli orrori. • Fu proprio in questo giorno che venne svelata la vera natura di Edward Gein, l’uomo un po’ strambo ma insospettabile a cui persino i vicini affidavano i figli.

  6. “La fattoria degli orrori” • La polizia trova di fronte a un vero e proprio museo del macabro: • un pavimento ricoperto di ossa umane; • una coppa piena di nasi; • un congelatore contenente viscere umane tutte ordinatamente incartate; • una pentola contenente un cuore umano pronto per essere cucinato (più tardi identificato come quello di Berenice Worden); • una scatola di scarpe con una collezione di genitali femminili; • una cintura completamente ricoperta da capezzoli; • un paio di labbra penzolanti dal cordoncino di una tenda; • sedie e lampade da tavolo realizzate con pelle umana; • ciotole ricavate da crani segati a metà; • le facce di nove donne accuratamente essiccate, riempite con carta e inchiodate come trofei di caccia sul muro.

  7. “La fattoria degli orrori” • Il grembiule di pelle umana, completo di seni e di genitali femminili, con cui spesso si travestiva, come poi ha confessato, per impersonare la defunta madre Augusta.

  8. Ed Gein nel cinema Per lo scalpore scatenato dalla vicenda Gein negli Stati Uniti e non solo, sono stati creati molti personaggi cinematografici ispirati alla sua figura: • Norman Bates in “Psycho”, prima nel romanzo di Robert Bloch poi nel celebre film di Alfred Hitchcock del 1960. • Leatherface in “Non aprite quella porta” di Tobe Hooper del 1974. • Buffalo Bill, il serial killer secondario de “Il silenzio degli innocenti” diretto da Jonathan Demme nel 1991, ma anche il terrificante Hannibal Lecter ha radici nella storia di Gein. Inoltre nel 2001 è stato girato da Chuck Parello un lungometraggio biografico che racconta la vera storia del “Macellaio di Plainfield”.

  9. Alfred Hitchcock - Psycho Norman Bates ed Edward Gein: Similitudini • Scapoli sulla quarantina; • I concittadini si fidano di loro, nonostante li ritengano un pco strambi; • Forte complesso di Edipo e gelosia nei confronti della madre; • Norman uccise la madre e il compagno, Ed Gein uccise il fratello; • La camera della madre rimane un posto sacro dalla morte della stessa; • Entrambi soffrono di schizofrenia; • Si travestono come la madre come per riportarla in vita. Differenze • Norman manda avanti il Motel Bates, mentre Gein non ha un vero e proprio lavoro; • Ed Gein perde la madre per una malattia, mentre Norman Bates la uccide per gelosia; • Gein viveva in un contesto altamente religioso mentre Bates, viveva in un contesto relativamente normale; • Bates ha conservato il cadavere della madre mentre Gein profanava tombe per trovare cadaveri simili alla madre; • Norman utilizzava i vestiti della madre, mentre Gein si era creato, attraverso i cadaveri, un grembiule di pelle umana per impersonare la madre.

  10. Tobe Hooper - Non aprite quella porta Leatherface ed Edward Gein: Similitudini • Sia Leatherface che Gein vivono isolati in una fattoria; • L’ambiente in cui vivono è squallido caotico e riempito con resti umani; • Utilizzano parti di cadaveri come suppellettili e arredamento; • Trattano le vittime come animali da macello; • Cannibalismo, Leatherface e la sua famiglia portano avanti una rosticceria di carne umana, Gein molto probabilmente ha mangiato parti di cadaveri; • Sia Gein che Leatherface indossano maschere di pelle umana essiccata ricavate da cadaveri. Differenze • Leatherface è un ragazzo con evidenti malformazioni fisiche; • Al momento dei delitti Gein è solo o comunque spinto dalla sua schizofrenia, mentre Leatherface è spinto dalla famiglia; • Leatherface uccide utilizzando una motosega, arma mai utilizzata da Gein; • Non è Leatherface a profanare tombe, ma suo fratello maggiore Chop – Top • Leatherface uccide giovani ragazzi che si sono spinti nella sua proprietà • Leatherface uccide per necessita, per obbligo, Gein per riportare in vita la madre.

  11. Jonathan Demme - Il silenzio degli innocenti Buffalo Bill / Hannibal Lecter ed Edward Gein: Similitudini • Buffalo Bill, serial killer, uccide per scuoiare le proprie vittime; • Come Gein si crea una “Tuta” di pelle umana con seni e genitali femminili compresi; • Vive in un ambiente sporco e caotico; • Legge riviste sul cambiamento di sesso come Ed Gein; • Hannibal Lecter e Ed Gein hanno in comune in cannibalismo; • Gein e Lecter si dimostrano detenuti modello per il proprio comportamento all’interno del manicomio, nonostante ciò Lecter è costretto in una cella speciale. Differenze • Buffalo Bill rapisce giovani ragazze per la loro pelle usando l’escamotage di Ted Bundy; • Buffalo Bill le detiene in una buca e cura la loro pelle prima di ucciderle; • Ed Gein si traveste per far rivivere la madre mentre Buffalo Bill è un omosessuale che vuole cambiare sesso; • Rispetto ad Hannibal Lecter Ed Gein risulta un completo ritardato, il primo infatti è un famoso psichiatra. • Gein viene rinchiuso in un manicomio criminale, viene considerato un detenuto modello, lasciato “in libertà” all’interno della struttura e non considerato pericoloso per gli altri detenuti.

  12. Conclusioni Ed Gein è stato più volte trasposto sul grande schermo in maniera sempre diversa e spesso più atroce di come in realtà fosse lo stesso killer.; tra realtà e finzione cinematografica è stato portato all’estremo il disegno socio-psicologico di una personalità fortemente disturbata; questa estremizzazione ha giocato molto a favore dei cineasti, ma a discapito della pura realtà dei fatti realmente accaduti; infatti nel Mondo, ma soprattutto negli Stati Uniti, sono stati presenti alcuni serial killer molto più prolifici, sanguinolenti e aberranti; tuttavia i rituali macabri di Gein, i ritrovamenti nella Fattoria degli orrori e in generale la sua storia hanno fatto molto più scalpore nel cinema mondiale rispetto ad altri; questo forse perché Ed Gein è stato uno dei primi “mostri” scoperti negli USA fra il perbenismo degli anni Cinquanta e la piena ripresa economica; nonostante ciò tutti i personaggi citati hanno creato l’immortalità del suo personaggio, facendo in modo che tutte le sue tremende azioni rimanessero nella memoria, non solo dei parenti delle vittime, per sempre.

  13. GRAZIE PER L’ATTENZIONE DEDICATAMI Giulia Giuzzi

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