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L’EVOLUZIONE DELL’UOMO

L’EVOLUZIONE DELL’UOMO. Lavoro svolto dalla classe 4^ B. SCIMMIA ANTROPOMORFA.

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L’EVOLUZIONE DELL’UOMO

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Presentation Transcript


  1. L’EVOLUZIONE DELL’UOMO Lavoro svolto dalla classe 4^ B Bilardi Paola docenti Zeni Buonanno

  2. SCIMMIA ANTROPOMORFA Circa 50 milioni di anni fa comparve un gruppo particolare di mammiferi: i primati. Vivevano sugli alberi, erano piccoli, magri, si nutrivano di bacche e forse anche di insetti,correvano sugli alberi ed erano molto abili ad arrampicarsi su di essi e restare sospesi. Successivamente svilupparono “dita sensibili” per spostarsi in modo più sicuro. Tra i primati comparvero le prime scimmie che avevano la coda lunga per aggrapparsi ai rami lasciando libere le zampe per raccogliere il cibo, musi allungati per fiutare meglio e denti aguzzi per mordere. Vivano in gruppi e curavano i piccoli. Bilardi Paola Docenti: prof Zeni, Buonanno

  3. AUSTRALOPITECO Circa 4 milioni di anni fa il clima e l’ambiente cambiò: la foresta si ridusse e si ampliò la savana con vaste distese d’ erba. Le scimmie si adattarono a vivere sul suolo pur non abbandonando del tutto i rifugi sugli alberi diventando bipedi, cioè camminavano sulle zampe posteriori. Gli studiosi hanno chiamato “ OMINIDI”, cioè “quasi uomini” questa specie di scimmie in grado di camminare su due piedi. La loro struttura non superava i 130 cm ed erano bipedi. Avevano una posizione parzialmente eretta, questa presentava vantaggi; per esempio permetteva di vedere al di là dell’ erba alta se qualche predatore era in agguato e di avere le mani libere per lanciare pietre e bastoni. Un’ altra caratteristica importante è il ”pollice opponibile” cioè che si poteva opporre alle altre dita per afferrare gli oggetti con sicurezza. Bilardi Paola Docenti: Zeni, Buonanno

  4. HOMO HABILIS L’ “HOMO HABILIS” visse circa 2 milioni di anni fa in Africa; rispetto all’ australopiteco, suo processore, porta i segni dell’ evoluzione fisici e mentali, infatti era più alto e con un cervello più sviluppato. Proprio per quest’ultima caratteristica l’Homo Habilis comprese che poteva utilizzare la pietra per creare utensili utili per la sua vita quotidiana e proprio per questo viene considerato dagli studiosi “primo uomo”. Cominciò a lavorare la pietra scheggiandola su un solo lato,creando dei chopper ovvero “lame” più o meno affilate. La pietra più adatta per questa lavorazione, e si presentava facile da scheggiare,era la SELCE. Si può pensare che i nostri antenati siano partiti da schegge di pietra trovati per terra o ottenute nel tentativo di rompere qualcosa e poi successivamente, accorgendosi della loro utilità, hanno cercato di crearli intenzionalmente. Bilardi Paola Docenti: prof Zeni, Buonanno

  5. HOMO ERECTUS Circa 1,5 milioni di anni fa è comparso sulla Terra, sempre in Africa un genere di essere umano più evoluto di cui lo scheletro è stato ritrovato completo e perfettamente conservato:l’Homo Erectus. L’Homo Erectus, chiamato così perché ormai si muoveva in posizione completamente eretta, misurava circa un metro e settanta centimetri, aveva gambe lunghe ed un bacino stretto, ed il cervello due volte più grande di quello dell’Australopiteco. L’Homo Erectus si nutriva grazie alla caccia, alla pesca ed alla raccolta di frutti e bacche, quando nel territorio in cui viveva non trovava più cibo era costretto a spostarsi, era quindi nomade. Questo tipo di essere umano viveva in piccoli gruppi e si riparava in grotte naturali. Resti di focolari e di ossa di animali bruciate testimoniano che egli sapeva controllare il FUOCO. Bilardi Paola Docenti: prof Zeni, Buonanno

  6. HOMO SAPIENS In Africa e in Europa, comparve l’homo sapiens, uno dei nostri antenati più vicini. Rispetto agli altri uomini, era più evoluto, aveva un cranio e un cervello più sviluppato; gli scienziati lo chiamarono “uomo di Neanderthal, prende il nome dalla valle tedesca dove furono ritrovati i suoi reperti. Era più forte e robusto e sopravvisse ai freddi inverni dell’era glaciale, cacciavo grossi animali come i Mammut e raccoglieva i vegetali. Vivevano in piccoli gruppi dove impararono a costruire con pietra, osso e legna: asce, arpioni e aghi. Si sa che l’omo di Neanderthal seppelliva i morti; nella tomba si mettevano oggetti di proprietà del defunto. Bilardi Paola Docenti: ZeniBuonanno

  7. HOMO SAPIENS SAPIENS Circa 50.000 anni fa comparve sulla Terra l’Homo Sapiens Sapiens (uomo sapiente). Quest’uomo era molto intelligente, sapeva adattarsi ai cambiamenti del clima e dell’ambiente e presto si diffuse in tutto il pianeta. Noi apparteniamo a questa specie. L’uomo di Cro-Magnon era un abile cacciatore, anche di grandi prede, fabbricava armi e altri attrezzi, soprattutto coltelli e raschiatoi, sapeva anche fabbricare utensili più complessi come archi e frecce per la caccia, arpiono per la pesca e gioielli. Con l’Homo Sapiens Sapiens nacque l’arte, infatti egli scolpiva statuette. Egli viveva nelle caverne e sulle loro pareti sono stati ritrovati graffiti, pitture ed incisioni che raffigurano animali e scene di caccia. Queste pitture di certo non furono realizzate per abbellire le pareti delle caverne, visto che si trovavano negli angoli più bui ed oscuri delle stesse, ma evidentemente avevano uno scopo “magico”: raffigurare gli animali e la loro cattura era considerato un buon augurio per la caccia. Bilardi Paola Docenti: Zeni Buonanno

  8. PALEOLITICO Il Paleolitico o “età della pietra antica” è il periodo in cui l’uomo realizzò attrezzi scheggiando la pietra, con esso inizia la preistoria. Nel Paleolitico gli uomini vivevano in caverne naturali, e affidavano la loro sussistenza alla caccia alla pesca e alla raccolta di frutti e bacche. Bilardi Paola Docenti: prof Zeni, Buonanno

  9. NEOLITICO Il Neolitico o “età della pietra nuova” ossia il periodo in cui l’uomo comincia a creare oggetti ottenuti non più tramite scheggiatura ma anche attraverso la levigatura. In questo periodo l’uomo imparò a coltivare e ad allevare; infatti dalla sola caccia pesca e raccolta di frutti siamo passati a qualcosa di più complesso: l’agricoltura e l’ allevamento. Grazie all’ agricoltura e l’allevamento l’uomo non è più costretto a spostarsi continuamente: da nomade diventa sedentario. La scoperta dell’ agricoltura la dobbiamo alle donne, che si occupavano della raccolta di semi e dei frutti, notarono che dai semi, caduti sul terreno, davano origine a nuove piante. Bilardi Paola docenti: prof Zeni Buonanno

  10. I LAVORI DEGLI UOMINI DEL NEOLITICO Bilardi Paola Docenti: prof Zeni, Buonanno

  11. Le prime civiltà fluviali • Gli scavi archeologici, hanno fornito molte informazioni sulle civiltà: si sa che le prime sorsero lungo alcuni più grandi fiumi della terra, dove il clima mite, la terra fertile e l’acqua abbondante favorivano l’agricoltura e l’allevamento. • Alcune civiltà sorsero in Egitto, lungo il Nilo, in india, lungo i fiumi Indo e Gange, in Mesopotamia, lungo il Tigri e l’Eufrate, in Cina, lungo il fiume Giallo e i fiume Azzurro… Bilardi Paola Docenti: ZeniBuonanno

  12. Le civiltà della mesopotamia • Col nome “Mesopotamia”, con questa parola gli antichi Greci indicavano una parte di territorio compreso fra i fiumi Tigri ed Eufrate. Nella zona meridionale di questa grande pianura sorse la più antica civiltà fluviale, quella dei Sumeri ma col tempo la zona fu occupato dagli Hittiti, dagli Assiri, i Babilonesi… Bilardi Paola docenti: ZeniBuonanno

  13. I SUMERI • Il popolo dei Sumeri, che proveniva dall’altopiano iraniano, giunse in Mesopotamia verso il 4000 a.C. e si stabilì in una piccola zona chiamata Sumer, che significa “Paese coltivato”. Inizialmente la terra era paludosa e spesso inondata dalle acque dei fiumi Tigri ed Eufrate. • I Sumeri molto lentamente modificarono la zona paludosa che divenne una grande distesa di canali, orti, pascoli, giardini, palmeti… • Per regolare le inondazioni i Sumeri costruirono canali e argini, ma ci voleva il lavoro di tantissimi operai specializzati e persone in grado di progettare, dirigere e coordinare i lavori. Bilardi Paola docenti ZeniBuonanno

  14. UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Dall’inizio del IV millennio gli utensili usati in agricoltura erano di pietra, legno e osso, ma verso il 3000 a.C si scoprì un nuovo materiale: il rame. Gli oggetti così composti potevano essere riparati, erano più resistenti e affilati. Alcune persone si specializzarono nella lavorazione del rame così nacquero i primi fabbri e artigiani della storia. Alcuni luoghi erano privi di questi materiali e gli abitanti di quelle città erano costretti a spingersi in terre lontane per barattare ciò che avevano in abbondanza con ciò che non possedevano. Bilardi Paola docenti Zeni Buonanno

  15. LA ZIGGURAT • La prima città-stato mesopotamica fu Uruk, fondata nel 4000 a.C sulle rive dell’Eufrate. Era circondata da mura e da un fossato. Al centro, accanto al palazzo del re c’era un monumento a gradoni: lo ziggurat,una torre a gradoni , una serie di scale consentiva la salita e in cima c’era un tempio dedicato al dio protettore della città. • I Sumeri pensavano che gli dèi la usassero per scendere tra la gente per questo era protetta da un recinto sacro. Bilardi Paola docenti Zeni Buonanno

  16. L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA Col passar del tempo i funzionari di Uruk, una delle più potenti e popolose città stato, si resero conto di non riuscire più a ricordare il numero delle merci che entravano e uscivano dai magazzini. Alcuni cittadini affermavano di aver pagato il tributo, per questo i fuynzionari sentirono la necessita di dover sviluppare un sistema di segni. Bilardi Paola docenti Zeni Buonanno

  17. PITTOGRAMMI ED IDEOGRAMMI • Originariamente la scrittura fu pittografica:su tavolette di agilla si disegnava in modo schematico una pecora, del grano, una gallina… seguiti da tanti puntini quanti erano glianimali da rappresentare. • Col passar del tempo si affacciò il problema che l’immagine per esempio di un piede rappresentava solo la unica parola e non un’idea; così da allora il disegno di un piede non rappresentò solo l’unica parola ma anche un’idea di andare, venire e portare. • Col tempo i disegni presero una forma sempre più stilizzata e si potevano disegnare con una specie di <<pennino>> di canna o di metallo che lasciava un’orma a forma di cuneo. Bilardi Paola docenti ZeniBuonanno

  18. I BABILONESI • Verso il 2000 a.C. Lungo le pianure del Tigri e dell’ Eufrate arrivarono altre popolazioni nomadi del nord, che conquistarono le città-stato dei Sumeri, ma non resero schiavo il popolo anzi col tempo si unirono. • Tra queste popolazioni c’erano i Babilonesi che nel 1800 a.C. riuscirono a formare, sotto la guida del re Hammurabi, un vasto impero che aveva come capitale Babilonia(chiamata anche Babele). Hammurabi ampliò le invenzioni dei Sumeri con opere artificiali e addestrò l’esercito perché protegesse le terre e facesse vivere pacificamante i suoi sudditi Bilardi Paola docenti Zeni Buonanno

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