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NOCCIOLE: L’AGGREGAZIONE COME ESIGENZA PRIMARIA. Stefano Franzero Direttore Unaproa

NOCCIOLE: L’AGGREGAZIONE COME ESIGENZA PRIMARIA. Stefano Franzero Direttore Unaproa. Produzione Nocciole. Produzione Nazionale di Nocciole nel 2006 ton 142.108 Fonte Istat. Evoluzione Spesa Feoga Frutta in Guscio. Regolamento CE 2200/1996.

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NOCCIOLE: L’AGGREGAZIONE COME ESIGENZA PRIMARIA. Stefano Franzero Direttore Unaproa

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Presentation Transcript


  1. NOCCIOLE: L’AGGREGAZIONE COME ESIGENZA PRIMARIA. Stefano Franzero Direttore Unaproa

  2. Produzione Nocciole Produzione Nazionale di Nocciole nel 2006 ton 142.108 Fonte Istat

  3. Evoluzione Spesa Feoga Frutta in Guscio Regolamento CE 2200/1996

  4. BENEFICI UE PERCEPITI DELLE OP CORILICOLE SISTEMA UNAPROA 1997/2007 Regolamenti CE 411/97, 609/01, 1433/03

  5. Concentrazione Offerta Aggregazione in OP (Unaproa) di Nocciole in Italia circa28.000tons il 20 % della produzione nazionale

  6. Aiuto Comunitario Superfici Nocciole Regolamento CE 1782/2003

  7. Aiuto Comunitario Superfici Frutta in Guscio Regolamento CE 1782/2003

  8. Evoluzioni delle Superfici di Nocciole ammissibili all’aiuto 2005-2006 Regolamento CE 1782/2003

  9. Andamento quantitativi VPC e prezzi di NOCCIOLE SISTEMA UNAPROA 2002 / 2006

  10. Andamento dei quantitativi e VPC di NOCCIOLE commercializzati - SISTEMA UNAPROA 2002 / 2006

  11. Rappresentatività regionale Sistema Unaproa nel comparto Nocciole

  12. Esempi di aggregazione Aggregazione in OP (Unaproa) di Nocciole 40 % nel Lazio Aggregazione in OP (Unaproa) di Nocciole 37 % in Piemonte Aggregazione in OP (Unaproa) di Nocciole 0,35 % in Campania Aggregazione in OP (Unaproa) di Mele 83 % in Trentino Alto Adige

  13. Concentrazione Offerta Il comparto delle Nocciole perde ogni anno 9,3 Meuro dall’UE per la mancata aggregazione in OP

  14. RIFORMA OCM ORTOFRUTTA Opportunità per le OP

  15. OBIETTIVI RIFORMA OCM Realizzare pratiche colturali, tecniche di produzione e di gestione dei rifiuti che rispettino l'ambiente, in particolare per tutelare la qualità delle acque del suolo e del paesaggio e per preservare e/o favorire la biodiversità

  16. OBIETTIVI RIFORMA OCM Assicurare la programmazione della produzione e l’adeguamento della stessa alla domanda, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo

  17. OBIETTIVI RIFORMA OCM Concentrare l’offerta e l’immissione sul mercato della produzione degli aderenti

  18. OBIETTIVI RIFORMA OCM Ottimizzare i costi di produzione e stabilizzare i prezzi alla produzione.

  19. MISURE APPLICATIVE RIFORMA OCM programmazione della produzione; miglioramento della qualità dei prodotti; incremento del loro valore commerciale; promozione dei prodotti sia in forma fresca che trasformata; misure ambientali e altri metodi di produzione rispettosi dell’ambiente, per esempio aziende biologiche; prevenzione e gestione delle crisi.

  20. Il ruolo centrale delle OP Confermato il ruolo centrale delle OP nella concentrazione dell’offerta • Maggiore flessibilità e regole più semplificate • Eliminazione delle categorie di riconoscimento • Facoltà del produttore di aderire ad una OP per uno o più prodotti Rafforzato l’impegno delle OP per la salvaguardia ambientale Una funzione essenziale nella prevenzione e gestione delle crisi di mercato …… PER AVERE OP PIÙ ATTRAENTI …..

  21. La dimensione ambientale delle OP Rafforzato l’impegno delle OP per la conservazione e la tutela dell’ambiente • Inserimento delle misure ambientali e di altri metodi rispettosi dell’ambiente (es: aziende biologiche) tra gli obiettivi dei programmi operativi: adozione di pratiche colturali e tecniche di produzione e di gestione rifiuti che rispettano l’ambiente • Richiamata la coerenza e la complementarietà delle misure ambientali inserite nei piani di sviluppo rurale con quelle realizzabili attraverso i PO • A scelta dello SM: il rispetto dei requisiti fissati per i pagamenti agroambientali ammessi nella politica di sviluppo rurale (Reg.to CE 1698/2005) o, in alternativa, la destinazione di almeno il 10% della spesa complessiva del PO alle misure ambientali

  22. I programmi operativi Semplificato il regime dei programmi operativi • È sufficiente il perseguimento di almeno due degli obiettivi indicati nel Regolamento del Consiglio • Fino a 1/3 del plafond del PO è destinato alle misure di gestione delle crisi passaggio dal4,1%al4,6%della VPC • Almeno il 10% della spesa del PO deve essere destinato a interventi ambientali

  23. Gestione e prevenzione delle crisi di mercato Integrazione delle misure di prevenzione e gestione delle crisi di mercato nei programmi operativi • Le nuove misure: ritiro dal mercato, raccolta prima della maturazione o mancata raccolta, promozione e comunicazione, iniziative di formazione, assicurazione del raccolto, sostegno a fronte delle spese amministrative per la costituzione dei fondi mutualistici • Autorizzato il superamento del limite del 4,1% fino ad un massimo del 4,6% • Fino a 1/3 del plafond dei PO può essere destinato alla prevenzione e gestione delle crisi

  24. Una strategia nazionale per i PO Introduzione nello SM di una disciplina nazionale contenente: • Le condizioni generali per le misure ambientali realizzate attraverso i PO • Le azioni ambientali che soddisfano i requisiti previsti per i pagamenti agroambientali in materia di sviluppo rurale, nel rispetto della complementarietà, coerenza e conformità tra OCM e Sviluppo rurale Definizione di una strategia nazionale per i PO sostenibili con: • Analisi della situazione del settore ortofrutticolo nazionale • Giustificazione delle priorità individuate • Obiettivi, strumenti e indicatori di riferimento • Valutazione dei PO • Obblighi di relazione e rendicontazione a carico delle OP

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