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Il d.d.l. di stabilità 2014. Giuseppe Pisauro 5 novembre 2013. La manovra in s intesi. Un intervento di dimensioni modeste sul 2014
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Il d.d.l. di stabilità 2014 Giuseppe Pisauro 5 novembre 2013
La manovra in sintesi Un intervento di dimensioni modeste sul 2014 Per il 2015 e 2016 in pratica è un’indicazione programmatica: la correzione del disavanzo coincide con la dimensione delle clausole di salvaguardia sulle entrate
Entrate (1) • Due interventi significativi di riduzione di imposte: • L’aumento delle detrazioni Irpef per lavoratori dipendenti • La riduzione dei contributi INAIL (circa 1 miliardo l’anno, da cui sono da sottrarre gli effetti fiscali): dettagli ancora da precisare • Abolizione IMU e introduzione TASI (con soppressione maggiorazione TARSU): saldo – 1 miliardo • Rientrano in IRPEF gli immobili a disposizione
Entrate (2) • Svalutazione e perdite sui crediti intermediari finanziari • Rivalutazione beni di impresa • Aumento della minipatrimoniale sulla ricchezza finanziaria (imposta di bollo dall’1,5 al 2 per mille)
Entrate (3) • Le clausole di salvaguardia • Detrazioni Irpef per oneri (spese mediche, ecc.): entro gennaio 2014, revisione oppure riduzione della misura al 18% per il 2013 e al 17% per il 2014 • Entro gennaio 2015 con DPCM, variazioni aliquote di imposta e riduzioni agevolazioni e detrazioni tali da assicurare 3 md 2015, 7 md 2016, 10 md 2017. Misure ridotte a fronte di provvedimenti di maggiori entrate ovvero risparmi di spesa dalla spendingreview
Spese (1) • Principali riduzioni di spesa: • Patto stabilità interno Regioni (1/1,3 md) • Deindicizzazione pensioni (1,4 md nel 2016) • Rateizzazione liquidazioni pubblici dipendenti • Sospensione vacanza contrattuale (0,7 md nel 2016) • Affitti Ministeri (rinuncia a un programma di sale-and-lease-back) • Tagli lineari su Ministeri e consumi intermedi
Spese (2) • Profilo temporale degli effetti sulle spese: aumento delle spese nel 2014 e riduzione nel 2015 e 2016 • Dipende da una serie di spese finanziate solo per un anno (ammortizzatori in deroga e altre spese sociali, missioni di pace, autotrasportatori, ecc.) per circa 3 miliardi • Una proiezione a politiche date evidenzierebbe una spesa 2015 al livello di quella del 2014 • Dismissioni di immobili usate “sopra la linea” • Aumenta spesa investimenti
Valutazione di sintesi • Dimensione complessiva della manovra è scelta obbligata dai vincoli europei • Può essere criticabile una certa dispersione degli interventi (es. nella spesa sociale) • Obiettivi strutturali (cuneo fiscale) e di sostegno della domanda (detrazioni Irpef): poche risorse per perseguire entrambi • Nell’insieme si naviga a vista
Verso quale approdo? • Il ddl stabilità 2014 corregge marginalmente le tendenze dei conti: in termini di Pil si tratta di qualche decimale • Elemento principale: Apparente inversione di tendenza spesa in conto capitale
Il quadro generale dei conti • Tenuta dei saldi entro i vincoli (in questo siamo i più austeri tra le economie avanzate): nel 2013 indebitamento netto al 3%, avanzo primario al 2,5% • Spesa pubblica primaria stabile o in diminuzione in termini nominali • Pressione fiscale a livelli record • Ciò nonostante: • Rapporto debito/Pil aumentato di 12 punti in due anni
Spesa stabile o in calo in termini nominali Tra il 2010 e il 2012, la spesa primaria corrente diversa dalle pensioni è diminuita di 12,7 miliardi in termini nominali. Tra il 2013 e 2016, aumenterebbe di 0,7 miliardi Spesa in conto capitale tra 2009 e 2012 si è ridotta quasi del 30%.
Qualche segnale di avvitamento… Stima variazione reale PIL:
Entrate totali 2012: dic. 2011 tendenz. 772 md(progr. 790 md), consuntivo 753 mdEntrate totali 2013: dic. 2011 tendenz. 792 md (progr. 807 md), Nota DEF 2013 759 md
L’aritmetica dell’avvitamento (Nuti 2013) • Un aggiustamento fiscale di x punti di Pil produce un aumento del rapporto debito/Pil se • m>Y/D • Con D/Y=133, è sufficiente m>0,75