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DIREZIONE DIDATTICA 7° CIRCOLO MODENA

DIREZIONE DIDATTICA 7° CIRCOLO MODENA. SCUOLA MATERNA “CARBONIERI” SEZIONE: B. 5 ANNI. PROGETTO: alla scoperta della mia citta'. INSEGNANTI DI SEZIONE: ROSALBA FUSCO MARIA ANGELA LUGARI .

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DIREZIONE DIDATTICA 7° CIRCOLO MODENA

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Presentation Transcript


  1. DIREZIONE DIDATTICA 7° CIRCOLO MODENA SCUOLA MATERNA “CARBONIERI” SEZIONE: B. 5 ANNI PROGETTO: alla scoperta della mia citta' INSEGNANTI DI SEZIONE: ROSALBA FUSCO MARIA ANGELA LUGARI ANNO SCOLASTICO 2005/06 A CURA DELL’INSEGNANTE FERRILLO ANNA MARIA

  2. INDICE: MOTIVAZIONI; FINALITA’, OBIETTIVI, CONTENUTI. PERCORSO. METODI, RISORSE. VALUTAZIONE. RISULTATI. MATERIALI PRODOTTI

  3. MOTIVAZIONI: L’esperienza è stata proposta per stimolare l’interesse dei bambini nei riguardi dei luoghi, dei monumenti, degli edifici più significativi della città in cui abitano a partire dalla strada dove risiedono. E’ servita , inoltre, per sostenere sul piano dell’esperienza diretta la naturale curiosità nei riguardi del contesto in cui vivono. Infine, è stata scelta per insegnare loro ad avere un atteggiamento di rispetto verso l’ambiente che li circonda.

  4. FINALITA’, OBIETTIVI, CONTENUTI. • FINALITA’: • Sostenere sul piano dell’esperienza diretta la naturale curiosità del bambino per quanto ci circonda. • OBIETTIVI SPECIFICI: • Favorire l’esplorazione di ambienti nuovi anche tramite l’individuazione degli elementi che maggiormente li caratterizzano. • Assumere atteggiamenti di rispetto verso tutte le componenti dell’ambiente; impegnarsi per la sua salvaguardia. • Avviarsi alla conoscenza dell’ambiente sociale, le sue caratteristiche, tradizioni. • Sviluppare il senso di responsabilità, di accoglienza, di appartenenza. • Mostrare curiosità tramite domande. • Saper ascoltare le parole e le informazioni fornite da una persona estranea. • Comprendere le possibilità d’uso del linguaggio visivo, descrivendo sensazioni, emozioni suscitate da figure, forme, colori di immagini.

  5. Arricchire le produzioni personali attraverso l’uso di immagini. • Esplorare il proprio ambiente: percorrerlo, osservarlo, rappresentarlo. • Utilizzare strumenti di rappresentazione(iconica, simbolica). • Avviarsi a comprendere e applicare il linguaggio relativo allo “spazio”(riconoscere le relazioni topologiche in contesti definiti:dentro-fuori, sopra-sotto-in mezzo, di fronte-di fianco, davanti-dietro, in alto-in basso, ecc).

  6. PERCORSO: IL progetto è iniziato con una conversazione per sondare le Conoscenze possedute dai bambini sulla città dove abitano. E’ stato chiesto loro, facendosi anche aiutare dai genitori, di fotografare la strada dove abitavano e se avevano dei negozi vicino anche le persone dentro. Aiutandosi anche con le foto i bambini hanno provato a rappresentare graficamente la loro strada e successivamente,individualmente,a descriverla. Sempre con la rivisitazione delle foto è stata prima riprodotta fedelmente la loro casa e successivamente è stata fatta un’espansione d’immagine. Sono poi iniziate le nostre uscite alla scoperta della città. La prima visita è stata fatta al Palazzo Ducale, oggi sede dell’accademia militare. Aiutandoci anche con un libro che illustrava come si svolgeva la vita all’interno del Palazzo Ducale in passato, i bambini hanno potuto confrontare i due periodi e rappresentarli graficamente . Ognuno di loro ha anche rappresentato l’ambiente che più gli era piaciuto, e le persone che aveva incontrato durante la visita.

  7. La nostra seconda uscita è stata fatta al Duomo, anche in questo caso abbiamo cercato di osservare le persone incontrate , le cose, come le edicole del centro, la pavimentazione dalla piazza davanti al Duomo- piazza grande- la Ghirlandina, i leoni che si trovano davanti agli ingressi del Duomo, ecc. La terza uscita è stata fatta presso l’orto botanico. Prima di entrare a visitare le piante , siamo passati dal giardino del Duca che si trova vicino al Palazzo Ducale. I bambini hanno potuto osservare le persone incontrate nel parco, i viali, la palazzina che vi si trova, il laghetto, ecc. A scuola hanno, rivisitando le foto fatte durante l’uscita, riprodotto graficamente sia la palazzina con il parco e il laghetto, sia alcune piante viste nell’orto botanico, e nella serra delle piante grasse. La nostra ultima uscita è stata fatta al teatro Comunale. Anche in questo caso, i bambini hanno potuto, attraverso la rivisitazione delle foto fatte, riprodurre in sezione alcuni elementi che li avevano particolarmente colpiti.

  8. RAGGRUPPAMENTI: PER LA REALIZZAZIONE DI QUESTO PROGETTO,I BAMBINI HANNO LAVORATO SIA INDIVIDUALMENTE CHE IN GRANDE GRUPPO. MATERIALI O STRUMENTI UTILIZZATI: Predisposizione di un pannello per documentare le attività. Tempere, matite, gessetti, colori a cera, acquerelli, carta da giornale, forbici, colla, uniposca, materiale di recupero, foto, materiale di facile consuno, lucidi, gesso e strumenti per lavorarlo, pennelli, ecc. E’ stata utilizzata la macchina digitale, computer, foto e un libro..

  9. METODI E RISORSE: • Palazzo Ducale, • Orto Botanico, • Giardini Del Duca, • Teatro Comunale. • VALUTAZIONE: • L’esperienza vissuta ha dato esiti positivi, in quanto gli obiettivi che ci eravamo prefissi sono stati pienamente raggiunti. I bambini hanno imparato ad osservare con occhi diversi la città dove sono nati, per alcuni, la città che li ospita per altri. Hanno imparato ad osservare le persone che la vivono, così diverse tra di loro, ma così simili a loro. • Hanno stimolato il loro interesse verso i monumenti, gli edifici di questa città che prima, per alcuni, non esisteva, coinvolgendo anche quello dei loro genitori o dei loro amici. • MATERIALI PRODOTTI: • Documentazione multimediale (floppj disk). • Documentazione cartacea ; • Il materiale si trova presso la direzione didattica del 7° Circolo e presso il plesso “Carbonieri”

  10. RIMA: LA MIA CASA La mia casa è carina ed io ci vivo da regina. La mia casa è tanto carina ma un po’ piccolina. La mia casa è tanto bella che mi sembra una stella. La mia casa è così grande che c’entra un elefante. La mia casa è soleggiata e sembra tutta colorata. A casa ho un cagnolino che si chiama ricciolino. Benedetta

  11. RIMA: LA MIA CASA La mia casa è gialla e marrone e noi giochiamo sempre a pallone. La mia casa ha un cortile grosso per giocare a più non posso. La mia casa ha un cancelletto che si apre e chiude con un colpetto. La mia casa ha un ascensore che va a tutte le ore. La mia casa ha un balcone quadrato da cui si vede un cielo stellato. Elisa

  12. ESPANSIONE D'IMMAGINE

  13. ESPANSIONE D'IMMAGINE

  14. IO ABITO IN VIA....

  15. IO ABITO IN VIA....

  16. CI SONO TANTI PARCHEGGI È CORTA MA E’ VICINA A UNA LUNGA LA STRADA DOVE ABITO E’…. CI SONO TANTI NEGOZI E’ ALBERATA È SILENZIOSA EHAB

  17. CONVERSAZIONE Alla scoperta della mia città ( MODENA ) 1° uscita: In visita al Palazzo Ducale, sede dell’Accademia Militare. Mattia A: Siamo partiti dalla nostra scuola in fila per due per prendere l’auto- Bus, poi è arrivata la mamma di Martina che stavamo per salire sul Pulman. Sull’autobus ho visto un soldino che ha raccolto Claudio, ma l’ha dato a Rosalba, poi dal finestrino abbiamo guardato dal finestrino.Siamo arrivati in centro storico…. Emanuele: Dove c’è anche la strada della mia mamma… Martina: In centro ho visto tanti negozi, delle lanterne nella strada per andare In accademia, c’era tanta gente e arrivati davanti all’accademia ab- -biamo visto Emanuele con il suo papà che ci aspettava.

  18. Martina: In centro ho visto tanti negozi, delle lanterne nella strada per andare In accademia, c’era tanta gente e arrivati davanti all’accademia ab- -biamo visto Emanuele con il suo papà che ci aspettava. Emanuele: In accademia abbiamo visto entrando una porta grande marrone Scuro. Mattia A: A destra c’era una corona Anna Giulia: Serviva per tutti i soldati morti. Emanuele:Poi siamo andati in una sala Martina: C’erano dei quadri antichi Emanuele: Dove c’era un tavolo quadrato grande e poi delle sedie… poi è arrivato il cadetto. Matteo: Il capitano Omar: No, era un colonnello. Mattia A: Poi siamo andati nel cortile dell’Accademia. Stefano: E’ grande così, su c’è un orologio, più su. Lorenzo: C’erano delle mura molto solide e tante porte. Claudio: C’erano tanti soldati. Omar: Salutavano

  19. Heab: No, prima sbattevano i piedi e poi salutavano. Martina: Su, c’erano anche delle statue e c’erano anche tante porte. Mattia A: Poi siamo andati sulle scale. Emanuele: Le dame salivano con i cavalli per non stancarsi, le scale erano Basse e lunghe. Sudry: Il colonnello ci ha portato a vedere la sala d’oro. Mattia M: Era una stanza tutta d’oro. Emanuele: Angela all’inizio diceva che non la potevamo disegnare, però ce L’abbiamo fatta a disegnare. Mattia M : Prima però abbiamo visto una sala grande, grande dove una volta Ballavano. Riccardo: Dove ballavano le dame. Emanuele: Abbiamo visto anche un tavolo rotondo grande, dove si tenevano I segreti, che quando parlavano male del duca, quello che era Nascosto dentro al tavolo, ascoltava e poi lo andava a dire al duca. Emanuele: C’era anche un lampadario grande. Martina: Abbiamo visto anche tanti quadri antichi. Riccardo: Dove c’erano delle persone. Seyf: Ci siamo seduti anche sopra un divano. Emanuele: Ma non ci potevamo sedere, poi abbiamo visto anche la stanza Da letto della duchessa.

  20. Mattia M: E anche quella del duca. Riccardo: Poi c’era una stanza con tanti tavoli per mangiare. Emanuele: Poi il colonnello ci ha offerto da bere i succhi e l’acqua. Mattia M: Ce l’ha dato al bar. Martina: Non si chiama bar, ma circolo ufficiale. Claudio: Poi siamo ritornati nel cortile d’onore e abbiamo incontrato una sol- -datessa che abbiamo fotografato. Benedetta: Poi siamo andati giù per delle scale dove c’era il barbiere, dal Barbiere c’era il padrone dei cavalli. Omar: No, era il capo dei cavalli. Emanuele:No, era il colonnello dei cavalli. 0mar: Si stava tagliando i capelli e lavando, e ci ha detto che ci faceva vede- -re i cavalli. Claudio: Poi siamo andati nella stireria. Chiara: E hanno dato i bottoni dei soldati ai bambini. Sasha:Il sarto ci ha fatto vedere tanti vestiti dei soldati.

  21. Riccardo: Poi abbiamo attraversato la strada e siamo andati a vedere i caval -li, davanti al cancello c’era il capo dei cavalli. Emanuele: No, era il soldato che faceva la guardia. Riccardo: Il colonnello ci ha detto che era tardi e i cavalli erano andati a Mangiare. Seyf: Però siamo andati a vedere la scuderia. Lorenzo: C’era un uomo che puliva gli zoccoli dei cavalli. Mattia M : Ma poi li abbiamo anche accarezzati. Anna Giulia: Per farlo stare fermo, il cavallo era attaccato con una catenella. Claudio: Poi abbiamo visto un nastro-trasportatore che portava il fieno ai Cavalli. Mattia M: Poi abbiamo visto una giostra dei cavalli che serviva per far cam- -minare i cavalli che non volevano starci dentro. Claudio: Poi c’era una stanza dove c’erano tutte le selle dei cavalli, ogni sella Aveva il nome del cavallo così si riconosceva di quale cavallo era. Martina: Poi siamo andati dove c’erano i cavalli che stavano mangiando il fieno. Matteo: Il colonnello ce li ha fatti accarezzare. Mattia A: Dopo siamo tornati sull’autobus per tornare alla scuola. Emanuele: Prima però abbiamo visto dei negozi, c’era anche un ufficio che Era di mio padre e c’era anche un bar e la casa del mio papà.

  22. PALAZZO DUCALE

  23. PALAZZO DUCALE

  24. NEL PALAZZO DUCALE HO VISTO

  25. LA SALA D'ORO

  26. LA SALA D'ORO

  27. LA STANZA DEI SEGRETI

  28. LA STANZA DEI SEGRETI

  29. LA SCUDERIA

  30. LA SCUDERIA

  31. LA SCUDERIA

  32. I SOLDATI DELL'ACCADEMIA

  33. I LAMPADARI DEL PALAZZO DUCALE

  34. I LAMPADARI DEL PALAZZO DUCALE

  35. IL CORTILE DEL PALAZZO DUCALE

  36. IL CORTILE DEL PALAZZO DUCALE

  37. MODENA COM'ERA UNA VOLTA

  38. MODENA COM'ERA UNA VOLTA

  39. ALLA SCOPERTA DELLA MIA CITTA’. 2° Uscita: In visita al DUOMO. ANNA GIULIA: Siamo partiti da scuola in fila per due,è venuta anche la mamma mia e quella della Sasha, siamo andati a prendere l’autobus e siamo andati al centro. LORENZO: Siamo scesi dall’autobus in una piazza, in questa piazza c’era della gente, e c’era molto freddo. OMAR: Dalla piazza siamo andati davanti al Duomo, c’era una signora che si chiama Francesca. CLAUDIO: Francesca era quella che ci faceva vedere il Duomo. SUDRY: Francesca ci ha dato le carte, quelle che fa vedere i tigri. MATTIA A: Non erano tigri erano leoni. ACHRAF: Non erano uguali i leoni, erano uno diverso dell’altro. ELISA: Francesca ci ha detto di guardare le cartoline e di cercare i leoni che erano fuori dal Duomo. BENEDETTA: Davanti al portone grande c’erano due leoni grossi con la criniera. ANNA GIULIA: Poi abbiamo visto dietro degli altri leoni, erano diversi dagli altri. C’erano tanti leoni, e davanti a una porta c’era un cancello grigio e teneva chiusa la porta per non fare entrare nessuno. CIRO: I leoni non erano tutti dello stesso colore. EHAB: Erano grigi. RICCARDO: Bianchi. ANNA GIULIA: Erano anche rosa, rosino. MARTINA: Anche rossi, forse marroni. CIRO: C’era anche un altro colore, arancione. EMANUELE: Abbiamo visto anche l’altro pezzo del Duomo, dove c’era la piazza grande. Nella piazza c’erano dei bar, dei negozi, nella piazza c’era tanta gente e volavano gli uccelli. MATTIA M: Poi Francesca ha detto un segreto, che le persone dicevano che i leoni erano buoni, poi abbiamo visto una torre grande, la Girlandina. CHIARA: La Ghirlandina è grande e alta. FALAH: Ho visto i leoni. STEFANO: La ghirlandina mi è piaciuta perché è molto grande.

  40. CLAUDIO: A me del Duomo sono piaciuti i leoni, e mi è piaciuto fare la caccia al tesoro che ci ha fatto fare Francesca, anzi la caccia ai leoni. LORENZO: Dopo Francesca ci ha portato all’inizio, nella piazza. EMANUELE: Siamo andati da quella maestra “Beatrice”, che ci ha fatto fare i leoni. ANNA GIULIA: Beatrice, era in una scuola con le sedie morbide. MARTINA: C’erano dei tavoli con su delle lavagnette di legno con sopra della creta. MATTIA A: Con la creta dovevamo fare i leoni. SASHA: Era facile fare i leoni. SUDRY: Dovevamo fare bene. CLAUDIO: Io non avevo mai usato la creta, perché a casa non ce l’ho. Mi è molto piaciuto. EHAB: Mi è piaciuto fare i capelli del leone. RICCARDO: Non si chiamano capelli, si dice criniera. MATTEO: A me è piaciuto fare i giochi. EMANUELE: La creta l’hanno asciugata perché era un poco dura, poi l’abbiamo spezzata in due, un pezzo più piccolo e uno più grande. Poi abbiamo fatto i leoni. ELISA: Io ho schiacciato la creta e ho fatto il corpo del leone. BENEDETTA: Poi ci abbiamo messo le zampe. ANNA GIULIA: A me la cosa che mi è piaciuta di più è stata fare le facce. OMAR: A me è piaciuto fare i leoni, era facile. La creta era un poco morbida e un poco dura, per farla A metà l’abbiamo girata. MATTIA A: Vuol dire che l’abbiamo fatto a salsicciotto. MARTINA: Dopo che abbiamo fatto il corpo del leone, abbiamo messo una mano sul corpo e poi con l’altra abbiamo tirato su il collo e la faccia. Poi abbiamo fatto la bocca aperta e gli occhi, e poi con un apparecchio che schiacciava abbiamo fatto la criniera del leone. CLAUDIO: Io lo so come si chiama quell’apparecchio, si chiama schiaccia-aglio. SEYF: Dopo siamo andati a scuola con l’autobus.

  41. IL DUOMO DELLA CITTA' DI MODENA

  42. IL ROSONE

  43. I LEONI

  44. disegno dei leoni

  45. GLI ARCHI DELLA CITTA'

  46. LE EDICOLE DEL CENTRO STORICO

  47. LE PERSONE CHE HO VISTO IN PIAZZA GRANDE

  48. ALLA SCOPERTA DELLA MIA CITTA’. 3° uscita:In visita all’orto Botanico. Mattia M: Siamo usciti dalla scuola Martina: Siamo andati a prendere il pullman vicino al lotto, quel negozio dove vendono i pupazzi. Mattia A: Abbiamo preso il n° 2. Martina: Ci ha accompagnato la mamma di Lorenzo (Cecilia), e la mamma di Anna Giulia (Veronica). Elisa: Per andare all’orto botanico siamo passati davanti all’Accademia. Mattia M: Dove ci sono i cavalli. Sudry: C’era il parco. Lorenzo: C’era una fontana. Claudio: No, c’erano tante fontane. Mattia A: Le fontane erano in mezzo a un laghetto. Mattia M: Nel laghetto c’erano tanti pesciolini rossi, arancione e uno bianco con i puntini neri. Benedetta: Nel parco c’erano i cespugli e tanti alberi. Ehab: Nel parco noi abbiamo visto un cancello e siamo entrati, per terra c’erano i sassi e tante sedie. Omar: No, erano panchine. Hala: Le panchine erano verdi ed erano quattro. Mattia A: No, erano un sacco. Riccardo: Nel parco c’erano poche persone. Benedetta: C’erano anche una casa grande, di un colore marrone e giallo. Lorenzo: Poi siamo andati nell’orto botanico. Siamo entrati da un cancello e ci aspettava una maestra. Chiara: Si chiamava Maddalena. Riccardo: Nell’orto botanico abbiamo visto tanta piante. Mattia A: C’erano anche le viole (sono di colore viola). Elisa: Maddalena ha detto di toccare le piante Martina: No, ha detto di non toccare niente. Hala: Perché ci potevano essere anche delle piante velenose. Nada: Maddalena ci ha fatto vedere delle foglie. Benedetta: Poi ci ha fatto sentire il profumo delle piante. Riccardo: Poi ci ha fatto odorare dei sacchetti.

  49. Martina: Che avevamo già sentito, dovevamo riconoscerlo. Mattia M: C’era anche uno con la menta. Sudry: C’era una casa che ci sono le piante, ci sono tante piante lì. Ciro: Alcune erano spinose, alcune no. Mattia M: Le piante hanno tante spine perché servono a difendersi dagli animali. Martina: In quelle piante c’era l’acqua, allora gli animali per bere volevano prendere l’acqua nelle piante, allora le piante si difendono con le punte. Mattia M: Si ingrossavano. Chiara: Poi ci siamo seduti su un muretto, davanti avevamo delle scatole. Ehab: Ci siamo alzati in quattro e abbiamo messo la nostra mano dentro la scatola. Claudio: Nelle scatole c’erano delle pigne, delle noci e delle ghiande, dovevamo mettere la mano dentro pescare e indovinare. Lorenzo: Io ho pescato delle pigne, erano piccole e grandi. Poi siamo ritornati a sedere e Maddalena ci ha fatto assaggiare delle cose. Sasha: Io ho preso una noce. Nada: Io ho assaggiato il miele, Maddalena lo ha messo su un grissino. Hala: Abbiamo assaggiato anche la noce. Ciro: Poi Maddalena ha detto di toccare la corteccia degli alberi. Sudry: Poi ci ha dato i fogli per fare il colore dell’albero. Benedetta: Il foglio lo abbiamo appoggiato sull’albero e con il colore a cera di pancia lo abbiamo colorato. Ciro: poi lo abbiamo dato in mano alla mamma di Anna Giulia che ha scritto i nomi. Sudry: Poi dopo che abbiamo finito, siamo tornati a scuola. Chiara: Siamo saliti sull’autobus n°2 e siamo arrivati a scuola.

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