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RAPPORTO TALIS (OCSE, 2010) Teachers And Learning International Survey

VALORIZZARE GLI INSEGNANTI il posto della valutazione Luciano Rondanini. RAPPORTO TALIS (OCSE, 2010) Teachers And Learning International Survey I docenti dei Paesi partecipanti (23) che hanno ricevuto una valutazione -

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RAPPORTO TALIS (OCSE, 2010) Teachers And Learning International Survey

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Presentation Transcript


  1. VALORIZZARE GLI INSEGNANTIil posto della valutazione Luciano Rondanini

  2. RAPPORTO TALIS (OCSE, 2010) • Teachers And Learning International Survey • I docenti dei Paesi partecipanti (23) che hanno ricevuto una valutazione - feedback evidenziano l’importanza dei seguenti aspetti: - la qualità della relazione educativa con gli studenti • le conoscenze e le competenze del proprio ambito disciplinare • la capacità di gestione della classe • il comportamento degli studenti in classe • il modo con il quale i docenti si rapportano al dirigente scolastico e • ai colleghi • I docenti italiani attribuiscono un peso scarso alla valutazione degli apprendimenti misurati con test

  3. LA VALUTAZIONE NEI CONTESTI ORGANIZZATIVI la scuola RISORSE umane, finanziarie, tecnologiche PROCESSI ATTIVITA’ RISULTATI obiettivi azioni esiti strategie esperienze dell’apprendimento e del servizio erogato CAPITALE culturale umano sociale feedback interni feedback esterni Tali fattori concorrono a “spiegare” la qualità di una scuola rispetto ad un’altra

  4. VALUTARE L’APPRENDIMENTO , L’INSEGNAMENTO ,… • Il significato della valutazione, a livello nazionale ed europeo, viene iscritto entro questi soggetti: : • insegnante • comunità alunno • istituzione scolastica • insegnante : la valutazione dell’insegnamento rappresenta una significativa opportunità tesa a rendere possibile il miglioramento dei risultati degli allievi • alunno : la scuola (italiana in particolare) è incline a valutare l’alunno , molto meno se stessa e i docenti • istituzione scolastica : l’analisi di ciò che rende migliori gli istituti è un indubbio valore per alunni, genitori, insegnanti • comunità: la valutazione è una risorsa non solo dei singoli ( persone e istituzione) ma della più ampia comunità sociale

  5. NE DISCENDE CHE …la valutazione dell’insegnamento • È un processo unitario, costituito inevitabilmente da una pluralità di scelte e decisioni • E’ un atto di comunicazione e negoziazione personale , interpersonale , sociale, più che un’operazione scientifica • E’ un processo di miglioramento istituzionale. L’ambiente sociale ( famiglia, scuola, comunità locale e nazionale) può contribuire a tale processo • Si svolge in un campo di relazioni dinamiche frutto di un’evoluzione da parte di coloro che svolgono funzioni di leadership

  6. LA SITUAZIONE ITALIANA • Incertezze e inconcludenze • 2000: “concorsone “ proposto dal ministro Luigi Berlinguer : valutazione individuale tramite prova scritta. Risultato 0 • 2003: proposta dell’ARAN ai sindacati che collegava le preformance delle scuole e la carriera dei docenti. Risultato 0 • 2007: sistemi di incentivazione del personale per le scuole capaci di conseguire progressi significativi delle competenze degli studenti (DPEF) : Risultato 0 • 2008: proposta di legge Aprea (n. 953 maggio 2008) in cui si propone un nuovo stato giuridico dei docenti con carriera in tre livelli: docente iniziale, ordinario, esperto. Risultato 0 • 2009: misurazione e valutazione delle performance organizzative nella P. A. (legge Brunetta) : l’art. 74 del D. Lgs 150/2009 esclude il personale docente della scuola. Opposizione dei sindacati perché ritengono che la valutazione del personale sia materia da regolare nei contratti. Risultato 0 • 2011: legge 26.2.2011 n. 10 (“MIlleproroghe”) : nuovo sistema di valutazione delle scuole: Invalsi, ex Indire, ispettori. Risultato: incerto • 2011: sperimentazione da parte di una commissione di esperti di tre Fondazioni (Treelle, Agnelli, Compagnia di S. Paolo).. Risultato: in parte acquisito ( d.lgs 150/2009)

  7. LA SPERIMENTAZIONE DEL MIUR NEL 2011 • 1° MODELLO : vengono valutate e premiate le scuole ( sec. 1° grado) con un “premio” ai docenti. Riferimento principale : esiti delle prove INVALSI al termine della 5^ elementare e del 1° anno delle scuole “ medie”, tenendo conto dei fattori di contesto e del giudizio degli osservatori esterni • 2° MODELLO : vengono valutati e premiati direttamente gli insegnanti Approccio valutativo basato sul giudizio che diversi organismi della scuola formulano nei confronti dei docenti. ( approccio “reputazionale”). Nello specifico, si prevede l’istituzione di una Commissione d’istituto composta da: d.s., 2 insegnanti eletti a scrutinio segreto dal collegio, presidente del CdC in qualità di osservatore. Tale commissione esamina : • il curricolo professionale • la relazione di autopresentazione/autovalutazione • i risultati di indagine rivolta a studenti e genitori

  8. CRITICITA’ DELLE DUE SPERIMENTAZIONI • mancanza di coinvolgimento delle scuole e delle associazioni nella fase di elaborazione • mancanza di un profilo professionale di riferimento • genericità dell’impianto complessivo • scarsità del campione e mancanza di prospettive per la carriera dei docenti

  9. VALUTARE GLI INSEGNANTI, GLI ALUNNI, LA SCUOLA • LA QUALITA’ DELL’INSEGNAMENTO DIPENDE (ANCHE) DALLA QUALITA’ DELLA SCUOLA. LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI E L’AUTOVALUTAZIONE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA DEVONO ANDARE DI PARI PASSO • L’EFFICACIA DELLA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI DIPENDE (ANCHE) DALLA QUALITA’ DELL’INSEGNAMENTO E DELL’AZIONE COMPLESSIVA DELLA SCUOLA

  10. FATTORI DI QUALITA’ DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA • Le coerenze dell’istituzione: finalità educative, linee organizzative, livelli di condivisione , capacità di comunicazione,… • L’esercizio delle funzioni di leadership (dirigente e professionalità intermedie ) • Le aspettative che i docenti ripongono negli allievi (accoglienza, relazione, incoraggiamento,…) • La centralità dell’azione educativa e dell’attività didattica • Il livello di coinvolgimento e di partecipazione dei genitori • La sistematicità dell’attività dell’aggiornamento e della formazione in servizio • L’appoggio dei responsabili degli enti locali e dei “portatori di • interesse” della comunità

  11. LE AZIONI IMPLICATE NELLA VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE GIUDICARE CERTIFICARE SANZIONARE MISURARE REGOLARE DECIDERE MIGLIORARE VALORIZZARE

  12. LA VALUTAZIONE DEGLI INSEGNANTI • senso e significato • PERCHE’ SI VALUTA ( FINALITA’) per migliorare il proprio assetto professionale per incidere positivamente sull’azione educativa e didattica per migliorare il funzionamento della scuola • CHE COSA SI VALUTA ( OGGETTO) non la persona, ma azioni e prestazioni non tutto, ma ambiti specifici in un’ottica prioritaria • COME SI VALUTA con: (CRITERI) procedure trasparenti, indicando scopi, metodologie,strumenti,… il coinvolgimento delle persone informazioni provenienti da più fonti • CHI valuta (SOGGETTO/I) il dirigente scolastico , colleghi, commissione interna,… ispettori soggetti esterni

  13. VANTAGGI PER LA PERSONA E PER L’ORGANIZZAZIONE • PERSONA • l’opportunità di avere un feedback e informazioni di ritorno • sollecitazione a migliorare/si ( piano motivazionale) • il riconoscimento dei meriti • ORGANIZZAZIONE • facilitazione nel formulare gli obiettivi di miglioramento dell’istituzione • opportunità per decisioni tempestive ed efficaci da parte del d.s., dei collaboratori, dei team e dei consigli di classe

  14. RAPPORTO TALIS (OCSE, 2010) • ordine di priorità • Il progetto ha coinvolto 23 Paesi tra cui l’Italia e ha riguardato le scuole secondarie di primo grado. • Per quanto concerne l’Italia, è emerso che: - i docenti hanno partecipato ad attività di ricerca , promozione, laboratori, seminari,… in misura modesta (15° posto). La padronanza della materia ( 34,5%) e le competenze didattiche (34%) sono il bisogno formativo più rappresentato; • l’efficacia delle attività : buona parte dei docenti italiani dichiara che le attività di formazione hanno influito “ abbastanza” o “ molto” ; • la valutazione : in Italia si registra un’alta percentuale di insegnanti che non hanno ricevuto, nei 5 anni precedenti l’indagine, alcun tipo di valutazione- feedback; • autovalutazione di istituto : in Italia risulta abbastanza diffusa

  15. SAPERE E SAPER FARE DEL BUON INSEGNANTE • Gli insegnanti: • Si dedicano agli studenti e ai loro apprendimenti • Conoscono le discipline e sanno insegnarle agli allievi • Sono responsabili della gestione dell’apprendimento • Riflettono con sistematicità sulle loro pratiche e apprendono dall’esperienza • Sono membri di una comunità professionale • (USA, Board for professional teaching standard, ripreso dall’ADI)

  16. L’INSEGNANTE DI QUALITA’ • gli atteggiamenti di base • LA CAPACITA’ DI CAPIRE I BISOGNI DEGLI ALTRI (COLLEGHI, ALUNNI,…) • LE CONOSCENZE DISCIPLINARI • LE COMPETENZE GESTIONALI, DENTRO E FUORI DELL’AULA • LA CAPACITA’ DI AUTOVALUTAZIONE • LE COMPETENZE DIDATTICHE • (Ricerca OCSE- CERI , ripresa da Margiotta, 1991)

  17. STANDARD DI QUALITA’ IN FRANCIA competenze e relativi descrittori

  18. VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE DEGLI INSEGNANTI - A - - C - CRITERIO MISURATIVO - B - CRITERIO FORMATIVO standard professionalicodice deontologicoportfolio che cosa devono sapere etica della l’insegnante si e saper fare gli insegnanti professione prende cura del proprio sviluppo professionale focus focus l’insegnante capace l’area didattica di promuovere il successo formativo degli alunni

  19. STANDARD PROFESSIONALI : i principi di riferimento (ADI, 2000) • Gli insegnanti: • dedicano il loro impegno al successo formativo di tutti gli allievi • hanno un’approfondita conoscenza delle discipline che insegnano e sanno come insegnarle • sono responsabili dell’organizzazione e del monitoraggio dell’apprendimento • riflettono sistematicamente sulla pratica didattica e imparano dall’esperienza • sono membri di comunità scientifiche e professionali e partecipano alla vita e allo sviluppo della scuola nelle sue relazioni interne e esterne

  20. STANDARD PROFESSIONALI 3° principio: gli insegnanti sono responsabili dell’organizzazione e del monitoraggio dell’apprendimento 3.1 fanno ricorso a molteplici metodi per raggiungere i loro scopi (ricchezza delle strategie didattiche) 3.2 sanno organizzare e guidare gruppi di apprendimento (organizzazione della classe per gruppi) 3.3. sanno riconoscere e premiare l’impegno degli alunni ( sollecitazione delle motivazioni) 3.4 valutano regolarmente il progresso degli alunni (estensione degli strumenti valutativi) 3.5 sanno pianificare la propria azione educativa ( determinatezza dei tempi di insegnamento)

  21. CODICE ETICO DEONTOLOGICO(ADI, 2000) • Etica verso la professione • “ “ gli allievi • “ “ i colleghi • “ “ l’istituzione scolastica • “ “ nelle relazioni con i genitori e il contesto esterno

  22. CODICE ETICO- DEONTOLOGICO • etica verso la professione • L’insegnante rispetta: • i diritti fondamentali degli alunni testimoniando i valori della Costituzione • evita ogni forma di discriminazione per razza, sesso, provenienza familiare, sociale… • si impegna a far conoscere agli allievi i diversi punti di vista trattati nel rispetto del pluralismo delle idee • promuove l’autostima degli alunni e si adopera perché raggiungano significativi traguardi di sviluppo in ordine all’identità, autonomia, competenza, cittadinanza,… • ……………………………………………………………………..

  23. SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE PROGETTO DI AUTOVALUTAZIONE USR – ER, 2002-2009 • IL PORTFOLIO, RICOSTRUZIONE DOCUMENTATA DEL PROPRIO PERCORSO PROFESSIONALE, E’ STATO ARTICOLATO NELLE SEGUENTI SEZIONI: • Identità : ricostruzione del senso (valori, orientamenti,..) della propria identità professionale • Formazione : documentazione di “fatti” particolarmente significativi della formazione iniziale e in servizio • Professionalità in contesto: esplicitazione delle competenze maturate in relazione ai tratti del proprio profilo professionale • Progetto di sviluppo professionale: indicazione di desideri e aspettative di un miglioramento della professione • Piano formativo : formulazione di strategie e tappe per il potenziamento di specifiche competenze

  24. IL SENSO DELLA PROFESSIONE le dimensioni più rilevanti L’ideal- tipo del docente, attraverso le voci dei docenti stessi, in un’ottica di valorizzazione della professionalità, è stato così rappresentato : Mediazione didattica Ricerca e sviluppo Sapere psicopedagogico Comunicazione e relazione Conoscenza disciplinare Organizzazione Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia- Romagna Il portfolio degli insegnanti, 2004 La strategia del portfolio docente, 2011

  25. LA STRATEGIA DEL PORTFOLIO • Il percorso realizzato dall’USR – ER dal 2002 al 2009 • ricostruzione dal basso di un “idealtipo “ di insegnante ( associazioni professionali, focus, incontri, 2) Portfolio come opportunità per l’insegnante di ricostruire la propria biografia di lavoro, in un’ottica autoformativa per la crescita professionale 3) Oltre l’idea del curriculum professionale: il focus è l’efficacia dell’insegnamento e la gestione d’aula

  26. educare al pensiero divergente

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