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I DATI DELLA CRISI

I DATI DELLA CRISI. 1. PREVISIONI MACROECONOMICHE 2008 - 2010 (FMI, aprile 2009 e luglio 2009 e OCSE, giugno2009). 2. PREVISIONI MACROECONOMICHE 2009 - 2011 (OCSE, maggio 2010 e FMI, aprile 2010). 3. 13/09/2014. 3.

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I DATI DELLA CRISI

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Presentation Transcript


  1. I DATI DELLA CRISI 1

  2. PREVISIONI MACROECONOMICHE 2008 - 2010 (FMI, aprile 2009 e luglio 2009 e OCSE, giugno2009) 2

  3. PREVISIONI MACROECONOMICHE2009 - 2011(OCSE, maggio 2010 e FMI, aprile 2010) 3 13/09/2014 3

  4. PREVISIONI MACROECONOMICHE2009 - 2011(OCSE, maggio 2010 e FMI, aprile 2010) 4 13/09/2014 4

  5. PREVISIONI MACROECONOMICHE2009 - 2011(OCSE, maggio 2010 e FMI, aprile 2010) 5 13/09/2014 5

  6. PREVISIONI MACROECONOMICHE2009 - 2011(OCSE, maggio 2010 e FMI, aprile 2010) 6 13/09/2014 6

  7. PREVISIONI MACROECONOMICHE2009 - 2011(OCSE, maggio 2010 e FMI, aprile 2010) 7 13/09/2014 7

  8. PREVISIONI MACROECONOMICHE2009 - 2011(OCSE, maggio 2010 e FMI, aprile 2010) OECD: General government gross financial liabilities for USA and Japan; For European Union: Maastricht definition of general government gross public debt. IMF: General government gross debt = government gross liabilities (both to residents and nonresidents), eliminating liabilities and assets between components of the government, such as budgetary units and social security funds). General government should reflect a consolidated account of central government plus state, provincial, or local governments. Debt data are not always comparable across countries. 8 13/09/2014 8

  9. Ogni punto di PIL mondiale vale 550 miliardi di dollari La crisi comporta nel triennio 2008-2010 un costo di circa 8 punti di PIL, quindi circa 4400 miliardi di dollari La ricchezza netta americana (attività finanziarie + immobili al netto dei debiti) è diminuita di 11 trilioni di dollari, pari a quasi il 70% del PIL americano La ricchezza finanziaria creata nell’arco di tredici anni è stata cancellata dalla caduta dei corsi finanziari Il conto delle perdite nel settore bancario e finanziario è stimato in circa 4 trilioni di dollari (20 volte la prima stima del FMI di settembre 2007) 9

  10. RICCHEZZA FINANZIARIA NETTA FAMIGLIE (in % del PIL) 10

  11. INTERPRETAZIONE DELLA CRISI E DEI FENOMENI CHE HANNO CARATTERIZZATO GLI ULTIMI ANNI 11

  12. Nuove tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni 12

  13. Arresto del declino della produttività degli Stati Uniti a partire dalla seconda metà degli anni 90 13

  14. Crescita economica degli USA a ritmi elevati 14

  15. Dopo le crisi finanziarie della fine degli anni 90 (Russia-Corea-LTCM) la politica della FED e’ rimasta accomodante 15

  16. Grazie alle nuove tecnologie e all’aumento della produttività della “New Economy” i consumi delle famiglie USA sono sensibilmente aumentati 16

  17. L’aumento della spesa è avvenuto a scapito del risparmio con tassi di incremento dell’indebitamento netto tendenzialmente crescente 17

  18. L’incremento dell’indebitamento delle famiglie americane è stato concomitante all’incremento dei corsi azionari e quindi con incremento della ricchezza 18

  19. L’aumento della domanda di beni e servizi negli USA ha prodotto una sensibile crescita delle importazioni statunitensi soprattutto dai paesi emergenti (Cina, India, Brasile) 19

  20. A seguito di un tendenziale aumento dell’inflazione americana si è registrato un ritorno alla politica monetaria restrittiva, fin dagli inizi del 2000 20

  21. La restrizione monetaria ha prodotto lo sgonfiamento della bolla azionaria sui titoli legati alla New Economy 21

  22. Il timore di possibili effetti deflazionistici (già sperimentati in precedenza in Giappone) ha spinto la FED ad abbandonare la linea della restrizione monetaria 22

  23. I tassi di interesse sono stati progressivamente ridotti, la politica fiscale e’ stata espansiva. CRESCITA DELLA LIQUIDITA’ 23

  24. Ritorno al consumo delle famiglie con riduzione della propensione al risparmio ed accentuazione del deficit di bilancia dei pagamenti USA 24

  25. In un contesto dei prezzi delle abitazioni crescenti cui ha corrisposto un sensibile incremento dell’indebitamento per accensione di nuovi mutui, è stata favorita l’innovazione finanziaria 25

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