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Il contributo del gioco degli scacchi alla matematica

Il contributo del gioco degli scacchi alla matematica. Manzino , zabichi , Sabattini. Negli ultimi anni il gioco degli scacchi è entrato nelle scuole italiane di ogni ordine e grado e si sta rapidamente diffondendo. Ma quali sono i motivi di tale successo? Vediamoli insieme.

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Il contributo del gioco degli scacchi alla matematica

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Presentation Transcript


  1. Il contributo del gioco degli scacchi alla matematica Manzino, zabichi, Sabattini

  2. Negli ultimi anni il gioco degli scacchi è entrato nelle scuole italiane di ogni ordine e grado e si sta rapidamente diffondendo. • Ma quali sono i motivi di tale successo? • Vediamoli insieme.

  3. SCACCHI A SCUOLA

  4. BREVE INTRODUZIONE • Il gioco degli scacchi si presta per le sue caratteristiche a livellare molte differenze, a cominciare da quelle di genere tra maschi e femmine, in quanto non si basa su sforzi fisici, ma su attività intellettuale; permette anche, in forza di ciò, un adeguato inserimento pure a molti studenti diversamente abili. • Tra le numerose qualità intrinseche al gioco degli scacchi vi è anche un forte senso del principio di giustizia, con cui il giocatore si trova sempre a convivere, e che lo spinge a sviluppare un’etica applicabile non solo al momento del gioco, ma trasferibile anche alla vita quotidiana, dove è necessario tener conto della presenza, dei punti di vista e delle possibilità altrui, scendendo a patti con il naturale egocentrismo dell’infanzia e dell’adolescenza, e riconoscendo che non sempre c’è un’unica soluzione o una sola condotta possibile.

  5. Gli scacchi sono un gioco da tavolo di strategia che vede opposti due avversari, detti Bianco e Nero dal colore dei pezzi che muovono. • Gli scacchi si giocano su una tavola quadrata detta scacchiera, composta da 64 caselle di due colori alternati e contrastanti, sulla quale all'inizio si trovano trentadue pezzi, sedici per ciascun colore: un re, una donna (detta anche regina), due alfieri, due cavalli, due torri e otto pedoni; l'obiettivo del gioco è dare scacco matto, ovvero attaccare il re avversario senza che esso abbia la possibilità di sfuggirvi.

  6. La storia in breve • Originatisi nell'impero Sassanide o forse in India attorno al VI secolo, gli scacchi sono giunti in Europa attorno all'anno 1000, grazie probabilmente alla mediazione degli Arabi; diffusisi nell'intero continente, hanno raggiunto una forma pressoché moderna nel XV secolo in Italia e in Spagna, mentre il regolamento odierno si è "congelato" nel XIX secolo. Dunque dalla metà dell'800, grazie a Paul Morphy e Wilhelm Steinitz, iniziano a codificarsi i fondamenti strategici del gioco.

  7. Gli scacchi a scuola • OBIETTIVI DIDATTICI • Avvio alla capacità di organizzare e pianificare • Rinforzo di attenzione e concentrazione • Avvio al pensiero organizzato e coordinato • Sviluppo del senso dell’orientamento spaziale • Avvio allo sviluppo di abilità inferenziali (conseguenza logica e previsione)

  8. COMPETENZE COINVOLTE • ASPETTI COGNITIVI • Competenze metacognitive: il bambino è chiamato a conoscere le proprie modalità di ragionamento e di pensiero per utilizzarle in modo consapevole. • Attenzione e concentrazione: per poter attuare una strategia è necessario mantenere l’attenzione e la concentrazione per un tempo prolungato. • - Orientamento visuo-spaziale: il bambino deve sapere gestire lo spazio scacchiera, conoscere e distinguere le 8 direzioni di movimento.

  9. -- Conoscenza e individuazione delle coordinate cartesiane : la scacchiera può essere interpretata come un piano cartesiano e le posizioni delle pedine come coordinate di punti. • Gestione del tempo: il gioco sviluppa la capacità di organizzare la propria attività in un tempo determinato. • Rispetto del turno: il bambino è tenuto ad attendere il proprio turno e contenere la propria irruenza nell’eseguire la propria strategia di gioco, sviluppando la pazienza. • - Conoscenza e applicazione delle regole riguardanti le mosse delle pedine.

  10. Capacità di previsione e calcolo delle probabilità: il bambino deve saper prevedere la mossa dell’avversario per poter prevederne l’attacco. • Elaborazione e messa in atto di strategie vincenti: il bambino scompone il problema in sotto-problemi tramite un lavoro di task analysis e progetta una serie di mosse per raggiungere l’obiettivo finale: lo scacco al re. • - Sviluppare il pensiero logico e combinatorio: il gioco presuppone l’uso della logica, ad esempio per riorganizzare la propria strategia in base alle mosse dell’avversario.

  11. Scacchi e piano cartesiano

  12. ASSI E COORDINATE

  13. ASPETTI EDUCATIVI • Gestione delle emozioni e autocontrollo: mentre gioca il bambino impara a riconoscere e gestire emozioni differenti, tra cui l’ansia, la preoccupazione e la voglia di competizione. • Motivazione e tenacia: tramite il gioco e la soddisfazione per il raggiungimento di un obiettivo il bambino è motivato a perseguire nel suo scopo. • Autostima: il gioco valorizza le capacità di ognuno, incrementando in tal modo l’autostima. • - Socializzazione: il gioco sviluppa la relazione tra bambini, favorendo al contempo l’integrazione dei compagni stranieri o disabili.

  14. Accettazione della frustrazione e consapevolezza dei propri limiti: il bambino è chiamato ad assimilare la delusione della sconfitta per poi rielaborarla e superarla. • Misurarsi con l’avversario in senso «intellettivo» e non fisico: il giovane giocatore impara a rispettare e valorizzare l’avversario. • Autonomia: il bambino impara a gestire in modo autonomo la propria strategia di gioco. • - Divertimento: gli scacchi sono un’occasione di incontro e divertimento che trascende la didattica tradizionale.

  15. Scacchi e psicomotricita’ • Con una scacchiera a pavimento i bambini possono muoversi come i pezzi degli scacchi, per acquisire migliore conoscenza del proprio corpo e allo stesso tempo imparare a giocare.

  16. Scacchi ed errori • Nel gioco degli scacchi ci sono mosse istintivamente più complicate da pensare ed attuare. • Ne sono un esempio il movimento a «L» del Cavallo e quello all’indietro o laterale della Torre. • Secondo una recente indagine anche i giocatori più esperti incontrano difficoltà in queste mosse e compiono più frequentemente errori.

  17. Scacchi e computer

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