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IL CONTRIBUTO di GALILEO

IL CONTRIBUTO di GALILEO. Nel gennaio 1610 Galileo, utilizzando il cannocchiale da lui costruito, osserva Giove e si accorge della presenza di tre stelline ai lati del pianeta.

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IL CONTRIBUTO di GALILEO

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Presentation Transcript


  1. IL CONTRIBUTO di GALILEO Nel gennaio 1610 Galileo, utilizzando il cannocchiale da lui costruito, osserva Giove e si accorge della presenza di tre stelline ai lati del pianeta. “Pertanto il giorno 7 gennaio 1610, alla prima ora della notte seguente, mentre guardavo gli astri celesti col cannocchiale, mi si presentò Giove … mi accorsi che gli stavano accanto tre stelline … mi destarono una qualche meraviglia per il fatto che apparivano disposte su una linea retta …”

  2. IL GENIO SPERIMENTALE di GALILEO • Galileo aveva alloggiato sul suo cannocchiale (3-30 ingrandimenti) un disco reticolato in modo da poterlo spostare sia lungo l’asse del telescopio, sia ruotare attorno al centro di quest’ultimo. Mentre con un occhio osservava Giove, con l’altro fissava il reticolo. Ben presto, grazie alla rielaborazione del cervello, le due immagini si sovrapponevano. A questo punto l’ osservatore muoveva il reticolo fin quando l’immagine di Giove non occupava parte di esso, misurandone così in unità convenzionali il diametro. Così tutte le misure delle distanze dei satelliti di Giove venivano espresse nella stessa unità, consentendo valutazioni quantitative delle loro posizioni.

  3. Le lune di Giove “Abbiamo inoltre un ottimo ed eccellente argomento per togliere di scrupolo coloro che, pur accettando con animo tranquillo nel Sistema Copernicano la rivoluzione dei Pianeti intorno al Sole, sono però così turbati dalla rotazione della sola Luna intorno alla Terra … perché ora, non più abbiamo un sol Pianeta rotante intorno ad un altro, …, bensì quattro Stelle l’esperienza sensibile ci mostra erranti intorno a Giove, a somiglianza della Luna intorno alla Terra, …”.

  4. L’ OSSERVAZIONE DELLA SUPERFICIE LUNARE L’uso del cannocchiale consente a Galileo anche di compiere una esplorazione attenta della superficie lunare. La Luna non si presentava “levigata, uniforme ed esattamente sferica come gran numero di filosofi credette di essa, ma ineguale, scabra e con molte cavità e sporgenze, non diversamente dalla faccia della Terra, variata di catene di monti e profonde valli”. Quindi un corpo celeste tutt’altro che perfetto!

  5. “Quello che osservammo è l’essenza o materia della Via Lattea che non è altro che un ammasso di innumerevoli stelle disseminate a mucchi; ché in qualunque parte di essa si diriga il cannocchiale, subito si offre alla vista un grandissimo numero di stelle, parecchie delle quali si vedono abbastanza grandi e molto distinte, mentre la moltitudine delle più piccole è affatto inesplorabile”

  6. IL SIDEREUS NUNCIUS • Galileo nel marzo del 1610 pubblica a Venezia il “Sidereus Nuncius” dedicandolo al Granduca di Toscana, l’impatto che questa opera ha sul mondo scientifico europeo è enorme, Keplero paragonerà Galileo a Cristoforo Colombo • In sintesi questa opera raccoglie tutte le scoperte galileiane svolte in quegli anni in campo astronomico: • Le osservazioni sulla superficie lunare • Il nuovo scenario celeste che si apriva all’osservazione col cannocchiale • La consistenza stellare della Via Lattea e di altre nebulose non visibili ad occhio nudo • L’argomento principe: la scoperta delle lune di Giove • Le considerazioni finali sul sistema copernicano.

  7. L’OSSERVAZIONE delle FASI di VENERE Le fasi di Venere nel modello tolemaico Le fasi di Venere nel modello eliocentrico

  8. L’OSSERVAZIONE DELLE MACCHIE SOLARI • Il gesuita C. Scheiner aveva attribuito queste macchie all’ombra di corpi interposti tra la Terra ed il Sole (una ipotesi artefatta per salvare il carattere incorruttibile e perfetto del corpo celeste) Galileo, tra il 1611 ed il 1613, anno della pubblicazione della “Historia e dimostrazioni intorno alle macchie solari”, si concentra sulla questione e darà il colpo di grazia alla concezione cosmologica aristotelica • Galileo, da abile sperimentatore, congegna un sistema di proiezione col quale è in grado di seguire l’evoluzione temporale delle macchie solari. • In questo modo è in grado di poter affermare che le macchie sono contigue alla superficie solare ed il loro moto non è dovuto al moto di corpi esterni, ma al movimento del Sole che ruota su se stesso in circa un mese.

  9. Il cielo come appare questa sera alle 18:30 guardando verso sud

  10. L’eclisse di Ganimede 1. Ganimede sta per entrare in eclisse 2. Inizio eclisse 4. Fine eclisse 3. Ganimede sta per uscire dall’eclisse

  11. Confronto tra la Luna al primo quarto e la Luna piena Quando la Luna è al primo quarto, i particolari nella zona del terminatore sono molto più visibili perché il Sole li illumina di taglio

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