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DIDATTICA INCLUSIVA, SOSTENIBILE E CREATIVA

Umberto Parolini. DIDATTICA INCLUSIVA, SOSTENIBILE E CREATIVA . L’imbuto di Norimberga.

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DIDATTICA INCLUSIVA, SOSTENIBILE E CREATIVA

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Presentation Transcript


  1. Umberto Parolini DIDATTICA INCLUSIVA, SOSTENIBILE E CREATIVA

  2. L’imbuto di Norimberga Metafora rappresentante l’idea che attraverso un imbuto sia possibile travasare da una testa all’altra un sapere, delle cose che poi si dovranno fare, delle cose che si devono imparare. Questa idea è stata scolpita sui muri di molte scuole e università in Germania nel XVI e nel XVII secolo, ed è conosciuta come <<l’imbuto di Norimberga>>. Sarebbe auspicabile che oggi noi riuscissimo a pensare un processo di insegnamento/apprendimento senza più imbuti.

  3. Le richieste poste alla scuola dalla moderna società della conoscenza sono mutate • Viviamo in un’epoca caratterizzata da profondi e celeri mutamenti, alquanto complessa • La società e mutata: globalizzazione, modelli di vita molteplici, punti di vista religiosi e valoriali molteplici, relativismo etico, declassamento dell’autorità • La ricerca in campo neuropsicologico ha rilevato una molteplicità di approcci del soggetto alla conoscenza ed una visione del cervello di stampo multiplo, non univoco Perché ripensare la didattica?

  4. LA PRESENZA DEL “DIVERSO” OSSIA LA DIVERSITÁ Alterità Qual è la bussola che dovrebbe guidare il cambiamento della didattica secondo voi?

  5. Ma di quale diversità stiamo parlando? • Intelligenze multiple Stili di apprendimento • Difficoltà specifiche di apprendimento • Diversabilità o disabilità • Diversità culturali e religiose • Diversità di background cognitivo/esperienziali • Ambienti di vita socio-familiari diversificati • Stili di attaccamento alle figure parentali diversificati

  6. Ma io non sono SUPERMAN! Come faccio a tenere conto di tutte queste diversità?

  7. Non posso pensare di rispondere alla diversità nelle sue molteplici sfaccettature senza intervenire drasticamente su una componente fondamentale…

  8. Secondo voi quali sono gli elementi che lo compongono? TEMPO SPAZIO-LUOGHI MODALITÁ DI AGGREGAZIONE ALUNNI RELAZIONI-ATTEGGIAMENTI MEZZI-STRUMENTI CONTENUTI E MODALITÁ DI INDAGINE/PRESENTAZIONE Il setting pedagogico o ambiente di apprendimento

  9. QUALI TEMPI ? • Tempo socio/istituzionale rappresentato dall’orologio • Tempi del programma (rigidi o flessibili?) • Tempi biologici e di apprendimento del soggetto/persona • Tempo reale e tempo percepito • Tempi di sedimentazione delle conoscenze TEMPO

  10. DIDATTICA UNIFORME DIDATTICA CREATIVA • Istituzionale, quantitativo, reale • Del programma, sequenziale, della disciplina • Di insegnamento • Da riempire • Elogio della velocità • Della lezione (prevalentemente frontale) • Della intelligenza unica • Silenzio/ascolto del docente • Del soggetto, qualitativo, percepito • Del progetto, modulare, reticolare, interdisciplinare • Dell’apprendimento • Da utilizzare efficacemente, come risorsa • Elogio della lentezza • Da gestire con modalità variabili • Delle intelligenze multiple • Silenzio come valore in sé e utile per mettersi in ascolto della realtà circostante TEMPO

  11. Spazi fisici: aula, laboratori, ambienti esterni e/o culturali del territorio • Spazi virtuali e multimediali: multisensoriali, analogici (ricordano molto la realtà concreta) • Spazi psicologici: prossemica (studio dello spazio e delle distanze in funzione psicologica) • Gli arredi • Luoghi strutturati e non strutturati SPAZIO-LUOGHI

  12. SPAZIO TRADIZIONALE SPAZIO “CREATIVO” • Aule scolastiche • Rigido • Banchi individuali, seggiole, cattedra • Utilizzo canonico delle parti in muratura e dei pavimenti • Cattedra al centro e banchi rivolti verso di essa • Nello spazio aula non entrano elementi concreti, esterni • Aula chiusa, non visibile dall’esterno • Laboratori • Flessibile/versatile • Arredi orizzontali e verticali, piani di appoggio diversificati • Pareti, pavimento e soffitti sono risorse didattiche • Arredi mobili, a seconda delle esigenze didattiche • Lo spazio si apre all’ingresso di elementi esterni • Spazi aperti e comunicanti tra loro, visibile dall’esterno SPAZIO-LUOGHI

  13. Attività individuale • Attività in coppia (stessa/diversa età, stesso/diverso livello) • Att. in piccolo gruppo (della classe, di varie classi, dello stesso livello,ecc.) • Att. del gruppo-classe • Att. a classi aperte (totalità della classe, gruppi misti, ecc.) • Att. di plesso (totalità degli alunni della scuola) MODALITÁ DI AGGREGAZIONE DEGLI ATTORI SCOLASTICI

  14. DIDATTICA TRADIZIONALE DIDATTICA CREATIVA • Gruppo classe (gruppo istituzionale canonico) • Docenti della classe assegnati • Modalità di aggregazione diversificate: il gruppo-classe è solo sulla carta, è semplicemente una formalità amministrativa • I docenti sono a disposizione delle classi e della scuola, si organizzano e aggregano liberamente a seconda delle esigenze didattiche MODALITÁ DI AGGREGAZIONE ATTORI SCOLASTICI

  15. MESSAGGI VERBALI (scelta attenta delle parole, uso della voce, tono) • MESSAGGI NON VERBALI (postura del corpo, espressioni del viso) • MOVIMENTI NELL’AMBIENTE • EMPATIA • ANSIA versus CALMA • MODALITÁ COMUNICATIVE (monologo, dialogo, conversazione, ecc.) • ASSERTIVITÁ ED AUTORITÁ • ATTEGGIAMENTO VERSO LA CONOSCENZA ATTEGGIAMENTI EPISTEMOLOGICI E RELAZIONE EDUCATIVA

  16. APPROCCIO TRADIZIONALE APPROCCIO “CREATIVO” • Freddo, distaccato • Verticistico, top-down • Autorità legata al ruolo • Il docente al centro • Uniforme, standard • Domande chiuse, una sola possibilità • Errore è negativo • Lezione frontale • Gruppo-classe rigido • Empatico, caldo • Cooperativo • Autorità legata alla stima reciproca • La persona al centro • Multiforme, rispondente alle esigenze dei soggetti • Domande aperte, ricerca di senso • Errore come risorsa • Dialogo, conversazione • Gruppo-classe solo sulla carta RELAZIONE EDUCATIVA ED APPROCCIO EPISTEMOLOGICO

  17. Mezzi-strumenti: tavola dei mediatori didattici __ + RE RA __ +

  18. Che cosa desidero che gli alunni apprendano? • Come lo presento? (metodologie, strumenti) • Dove lo presento? Quale setting spaziale è funzionale all’apprendimento previsto? • A chi? Quali modalità aggregative scelgo? • Quali tempi stabilisco per la presentazione dei contenuti? Quante e quali sequenze indicativamente? • Che atteggiamento desidero attivare? Quindi: quando preparo una lezione che cosa devo considerare?

  19. PAUSA

  20. La diversabilità

  21. Le intelligenze multiple Spaziale o Visiva Logica Verbale Cinestetica Musicale INTELLIGENZE Intrapersonale Naturalistica Esistenziale Interpersonale

  22. Discipline scolastiche e intelligenze Verbale Lingua e letteratura Visiva Arte Musicale Musica Intrapersonale ? Interpersonale Naturalistica Logica Scienze Cinestetica Educ. Fisica Musicale Logica Matematica Esistenziale Studi sociali

  23. Uditivo/visivo/cinestesico • Olistico/seriale • Globale/analitico • Riflessivo/impulsivo • Introverso/estroverso • Sistematico/intuitivo NON SONO GABBIE MA MODALITÁ DI APPRENDIMENTO CHE CONNOTANO DIVERSAMENTE IL SOGGETTO Stili di apprendimento

  24. Le disfunzioni neuroevolutiveL’insufficienza prestazionaleMel Levine Sistema di controllo dell’attenzione Sistema del pensiero sociale Sistema mnemonico Sistema del pensiero superiore Sistema linguistico I SISTEMI NEUROEVOLUTIVI Sistema motorio Sistema di ordinamento spaziale Sistema di ordinamento sequenziale

  25. L’apprendimento dei soggetti dipende dall’ambiente culturale e quindi anche etnico di provenienza, l’ importanza data a livello etnografico ad ambiti di apprendimento differenti provoca sviluppi diversificati delle intelligenze, gli stessi codici privilegiati e le loro modalità di strutturazione favoriscono o ostacolano gli apprendimenti ETNOPEDAGOGIA

  26. Dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia • Stesura di un PEP che preveda misure compensative e dispensative condivise e conosciute da tutti i docenti del team DIFFICOLTÁ SPECIFICHE DI APPRENDIMENTO

  27. PEI: Piano educativo individualizzato Riguarda un alunno con certificazione di handicap ed è redatto dall’equipe dei docenti sulla base: • della diagnosi funzionale rilasciata dal servizio di Neuropsichiatria ASL • e della anamnesi iniziale svolta dai docenti volta ad evidenziare ambiti deficitari ed ambiti potenziali. È preceduto dalla redazione del P.D.F. (profilo dinamico funzionale) da parte del Consiglio di classe sulla scorta della D.F. e sulle informazioni raccolte sul soggetto da tutti i docenti. PEIPiano educativo individualizzato

  28. Può riguardare potenzialmente ogni alunno, è richiesto in particolare per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento in quanto si è tenuti, per legge, ad adottare le dovute strategie dispensative e/o compensative (italiano, lingue straniere, matematica ed ogni altro ambito in cui sono richieste abilità di lettura e/o scrittura e/o di calcolo) • N.B. anche per gli alunni stranieri (es. alfabetizzazione italiano L2, lingua straniera, ecc.) PEPpiano edutivo personalizzato

  29. Insegnamento finalizzato alla comprensione (Gardner) • Osservazione e conversazione • Diversificazione metodologica • Sviluppare pochi argomenti durante l’anno scolastico • Ripartire dalla ricerca di senso: le “domande legittime” • Riconoscere i propri e altrui stili di apprendimento Orizzonti pedagogici

  30. Riguardano: • Identità e storia • Rapporti con gli altri • Il mio posto nel mondo • Il mondo psicologico • Il mondo biologico • Il mondo fisico • Le forme, le strutture e le dimensioni La ricerca di senso: le domande legittimeGardner

  31. Betweenness (“lo stare tra”) Possibilità di situarsi da parte degli individui e delle persone caratterizzati dalla mobilità culturale, mentale e relazionale, che essi devono essere in grado di gestire • L’etica dell’alteritá Coscienza dell’irriducibilità dell’altro, in senso problematizzante, non classificatorio e non scevro di equivoci e paradossi • La gentilezza dei costumi La cortesia, la civiltà, la gentilezza d’animo, la disponibilità, la comprensione • La curiosità epistemologica Inquietudine conoscitiva ed etica; l’etica diventa un necessario sovrappiù, rispetto alla competenza culturale. LA CREATIVITÁ SOSTENIBILE COME STILE EDUCATIVO

  32. La dimensione trasversale Trasversalità formativa e trasversalità disciplinare • Il dialogo interiore Conoscenza per risonanza nella soggettività, esperienza creativa ed estetica, a contatto diretto, con movimento di domande e risposte, non univoco • La militanza e l’impegno educativo Ricerca di fondamenti, sfida della pace e della condivisione delle risorse • L’ilarità contrapposta ad austerità Propensione all’assurdo e all’inattualità. Le rivelazioni autentiche si presentano nell’iter creativo e formativo quando non sono deliberatamente cercate e volute. LA CREATIVITÁ SOSTENIBILE COME STILE EDUCATIVO

  33. Se ci si preoccupa soltanto del futuro, o prevalentemente del futuro a cui adattarsi, o del posto di lavoro da raggiungere, si confonde la formazione umana con la competenza, il diventare competenti, il transito garantito a chi è più competente, adatto, intelligente. Per chiarire fino in fondo cosa sia formazione umana c’è bisogno di ricominciare da un altro presupposto:gli esseri umani sono tutti ugualmente intelligenti a partire dalla propria forma di intelligenza. MaturanaH.R.

  34. Bibliografia • E. Morin, La testa ben fatta • E. Morin, I sette saperi necessari per l’educazione del futuro • M. Levine, A modo loro I bambini non sono pigri • H. Gardner, Formae mentis • D. Goleman, Intelligenza emotiva • D. Goleman, Intelligenza sociale • P. Perticari, Attesi imprevisti • E. Damiano, Il sapere dell’insegnare • R. Albarea, Creatività sostenibile. Uno stile educativo • MaturanaH.R. e Varela F., Autopoiesie cognizione

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