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IL METEO SUI MONTI: notizie dalla 2°B scientifico

I.I.S.S. L. Des Ambrois Oulx. IL METEO SUI MONTI: notizie dalla 2°B scientifico. A.S. : 2005/2006. Situazioni meteorologiche delle regioni alpine Alessandro e Federico Franceschini. Sbarramento e Favonio Miriam Girodo. Stabilità atmosferica e temporali Davide Ugetti.

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IL METEO SUI MONTI: notizie dalla 2°B scientifico

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  1. I.I.S.S. L. Des Ambrois Oulx IL METEO SUI MONTI:notizie dalla 2°B scientifico A.S. : 2005/2006

  2. Situazioni meteorologiche delle regioni alpine • Alessandro e Federico Franceschini. • Sbarramento e Favonio • Miriam Girodo. • Stabilità atmosferica e temporali • Davide Ugetti. • Le nuvole • Davide Cimenti. • Le precipitazioni • Edoardo Artuso. • Le radiazioni • Emanuela Burigo. • L’inversione termica • Micol Grandi. • Cenni sul clima • Eugenio Greco. • Interpretazione delle carte • Luca Lariccia. • Pericoli in montagna • Davide Poncet e Giorgia Ozello. • Previsioni del tempo • Mattia Falcone. • Rilevamenti meteorologici • Aline Poncet. • Temperatura • Cristina Mainardi. • Umidità • Barbara Scaffidi Muta. • Pressione atmosferica • Marco Segafredo. • Struttura verticale dell’atmosfera • Stefano Usseglio. • Composizione dell’ aria • Giulia Boeri. • Distribuzione della nuvolosità in un ciclone • Daniele Scardanzan. • Il vento • Luca De Albertis. • I venti locali • James Salomoni.

  3. PREVISIONI DEL TEMPO … oggi invece utilizziamo modelli numerici, derivati dall’elaborazione di dati raccolti sui nodi di una griglia mondiale dai quali si possono estrapolare le previsioni. Agli albori dell’umanità vi erano stregoni che si servivano della “magia” per prevedere le condizioni climatiche future …

  4. In luoghi come le Alpi, a causa dell’orografia complessa di alcuni territori, con il metodo numerico, aumentano anche le incertezze della elaborazione, per questo vengono utilizzati altri sistemi di previsione. Nella nostra zona, a Sestriere troviamo una stazione meteorologica che raccoglie i dati da 60 centraline dislocate nei vari siti olimpici. Infine una volta elaborati i dati viene redatto il bollettino; quindi spetta al meteorologo interpretarlo in modo corretto senza divulgare informazioni errate. In Europa è nato l’ ECMWF, che grazie ad una griglia con nodi più ravvicinati e un maggior numero di stazioni, ottiene risultati più attendibili.

  5. … infine altri aiuti possono pervenire dai proverbi che aiutano…ma non troppo! …rosso di sera, bel tempo si spera In passato diversi autori hanno individuato regole semi-empiriche per prevedere il tempo atmosferico… Rosso di mattina, brutto tempo si avvicina… Cielo a pecorelle, pioggia a catinelle

  6. RILEVAMENTI METEOROLOGICI • Per effettuare dei rilevamenti meteorologici si possono utilizzare diversi strumenti, quali: il barometro il termometro, l’igrometro, il pluviometro e l’anemometro. Di solito questi strumenti sono riuniti tutti in un’unica centralina.

  7. LE RADIOSONDE E I SATELLITI • Le radiosonde servono per sapere le condizioni dell’atmosfera. Esse racchiudono strumenti per la temperatura, la pressione e l’umidità che vengono portati in quota da un pallone aerostatico. • I satelliti sono di due tipi: quelli orbitali, che ruotano attorno alla Terra e rilevano una fascia circolare del globo; e quelli geostazionari, che sono situati su un punto fisso. Le informazioni che ottengono vengono poi inviate alle centraline meteorologiche che realizzano le animazioni su uno schermo e le previsioni.

  8. TEMPERATURA.La teoria cinetica del gas..L’unità di misura della temperatura..Distribuzione spaziale..Il fenomeno del versante caldo..Metodi di misurazione:-Termometro a liquido;-Termometro a bimetallo;-Le coppie termoelettriche;-Termometro a resistenza..Errori di misurazione.

  9. Strumenti di misurazione • Termometro a liquido • Recipiente cilindrico di vetro speciale riempito con del mercurio. • Termometro a bimetallo • È la dilatazione termica di due strisce di metallo incurvate e saldate insieme. Con l’aumentare della temperatura un metallo si dilata più dell’altro e la curvatura cambia. • Le coppie termoelettriche • Sfruttano la tensione elettrica che c’è al punto di giunzione di due fili di metallo. • Termometro a resistenza • Principio dell’elettrodinamica. • Trasforma la misurazione della temperatura in una misurazione elettrica.

  10. UMIDITA' L’umidità è data dalla quantità variabile di vapore acqueo nell’aria. Quest’ ultimo può arrivare ad occupare solo fino al 4% del volume dell’aria, ma per la meteorologia è senza dubbio il gas più importante. Al di sopra di questa quantità avvengono le precipitazioni. L’acqua è l’unica sostanza che si presenta nell’atmosfera in tutti gli stati possibili: solido, liquido, gassoso. Durante i processi di cambiamento di stato vengono assorbite o cedute grosse quantità di energia.

  11. Densità e pressione La legge di Dalton Densità: è data dalla quantità di molecole d’ aria in un determinato volume, misurata in Kg/m3 Pressione:è una forza esercitata dall’aria su una superficie. Essa diminuisce salendo in quota e aumenta avvicinandosi al livello del mare. In meteorologia si usa misurarla in ettoPascal dove: 1hPa = 100Pa = 1mb = 0,001Bar La legge di Dalton dice che la pressione totale esercitata da tutti i gas che costituiscono l’aria è uguale alla somma delle pressioni parziali esercitata da ognuno di essi. p=∑ pi

  12. I barometri Il barometro aneroide è stato inventato da Vidie nel 1843. Esso è formato da una o più capsule metalliche, esse si comprimono con il crescere della pressione e si dilatano con il suo diminuire , tutto questo viene riportato su un grafico. Il barometro a mercurio è stato inventato da Torricelli nel 1643. Esso è formato da una cannuccia chiusa in una estremità riempita di mercurio e messa capovolta sottovuoto in una vaschetta contenente mercurio. Il liquido salirà a seconda della pressione. Temperatura e forza di gravità influenzano però i risultati. Il barometro a ebollizione consente di misurare l’altitudine di una certa località. È composto da un termometro che viene messo sopra del vapore indicando così, temperatura e valore pressorio.

  13. Struttura verticale dell'atmosfera Le prime ricerche meteorologiche furono effettuate con mongolfiere, ma grazie alle radiosonde si sono potuti approfondire gli studi sull’atmosfera • L’atmosfera si divide in: • Troposfera • Stratosfera • Mesosfera • - Termosfera

  14. L’altimetro è uno degli strumenti più pratici e utili soprattutto per chi pratica escursionismo, perché permette di misurare l’altezza in funzione della pressione; questo permette quindi un’informazione sia sull’altezza sia sulle condizioni atmosferiche

  15. Composizione dell’ aria • L’atmosfera terrestre è una miscela di gas invisibili che avvolge la Terra per circa mille km. La sua composizione è in continua e lenta trasformazione. Attualmente, fino a 100 km di quota, è costituita per la maggior parte da azoto (N2 78,09%) e ossigeno (O2 20,95%) e il rimanente 1% da altri gas. Nella composizione attuale dell’atmosfera troviamo anche l’anidride carbonica(CO2) e l’ozono (O3).

  16. L’ANIDRIDE CARBONICAè in continuo aumento ed e’ la responsabile dell’effetto serra. Questo causa la crescita della temperatura media del nostro pianeta,che avrà importanti effetti sul clima delle Alpi. L’OZONO ha una concentrazione massima di 5-10 ppm. È responsabile dell’assorbimento dei raggi ultravioletti anche se e’ un gas tossico per l’uomo. La sua concentrazione nell’aria aumenta notevolmente durante l’estate nelle zone molto trafficate →SMOG FOTOCHIMICO

  17. Pressioni, anticicloni e fronti • .La massa d’aria è un grosso corpo che si estende orizzontalmente con temperatura uniforme. • .Un ciclone rappresenta una zona mobile di bassa pressione,e viene chiamata anche depressione. • .I venti all’interno del ciclone girano in senso antiorario,e sono tanto più forti tanto più grande è la differenza barica. • .Durante lo sviluppo del ciclone il fronte freddo si muove in modo più veloce del fronte caldo.

  18. Depressioni,anticicloni e fronti • Gli anticicloni rappresentano una zona di alta pressione intorno alla quale i venti girano in senso orario, nei loro centri i venti sono quasi assenti. • .Un fronte è una zona dove si creano dei moti ascendenti a grande scala. • .Il maggior pericolo dato da un fronte caldo è la lunga durata delle precipitazioni. • .I fronti freddi costituiscono notevoli pericoli per gli alpinisti inesperti dovuti a forti raffiche di vento soprattutto in quota e un notevole abbassamento della temperatura. • .Grazie alla elevata altitudine le Alpi hanno la capacità di costituire un ostacolo per i fronti e quindi ritardarne l’arrivo.

  19. IL VENTO Il vento si suddivide in : • Orizzontale, caratterizzato da velocità e direzione • Verticale, caratterizzato solo dalla velocità, questo è il diretto responsabile delle formazioni delle nubi, temporali e precipitazioni Il vento è uno spostamento di una massa di aria da una zona di alta pressione verso una di bassa pressione. La velocità dei venti aumenta solitamente con l’alta quota ed è calcolata in nodi. Al contrario la direzione viene stabilita in gradi preceduti dai punti cardinali.

  20. LE ATTIVITA’ DEL VENTO SUL MANTO NEVOSO: Durante le precipitazioni nevose il vento tende ad accumulare la neve sui versanti ad esso esposti, bisogna tenere conto però che: • Il trasporto della neve in caso di superficie debole inizia a 10 km/h. • In caso di superficie del manto nevoso compatta il trasporto inizia ad una velocità di 100km/h . Le montagne influenzano moltissimo il movimento dei venti e quindi anche la dispersione del calore. Le temperature dell’aria sono dovute alla radiazione solare,all’umidità e soprattutto al vento.

  21. I VENTI LOCALI I venti locali sono caratterizzati da un marcato ritmo giornaliero,stagionale e da direzioni preferenziali. Sono tipici della stagione estiva. Si formano perché i raggi solari sulle pareti molto ripide hanno un angolo di incidenza quasi retto e ciò determina un più rapido riscaldamento delle vette rispetto alla valle. Di conseguenza si crea una forte depressione che attira masse d’aria dalla bassa valle(brezza di valle tipica nel pomeriggio estivo a Oulx).

  22. La brezza di valle soffia lungo l’asse principale della valle dalla parte bassa a quella alta durante il giorno • La brezza di monte, invece, dalla parte alta a quella bassa,di notte,poiché il raffredamento è più lento nella valle e ciò crea una depressione notturna. • La brezza di valle è più forte e più regolare della brezza di monte .

  23. Il vento di ghiacciaio interessa solo lo strato d’aria direttamente a contatto con il ghiaccio. • La brezza di versante,portando l’aria caldo-umida dalla valle in alto, dà spesso luogo alla formazione di nuvole cumuliformi sul versante.

  24. Situazioni meteorologiche tipiche delle regioni alpine Parte 1° L’ANTICICLONE (ZONA DI ALTA PRESSIONE) L’alta pressione è spesso correlata al bel tempo. Ma noi sappiamo che il valore assoluto della pressione atmosferica non così importante se non è messo in relazione ai valori delle zone circostanti. La formazione di vasti anticicloni può avere origini differenti a seconda della stagione. In estate quando la fascia di alta pressione subtropicale si sposta verso nord, la regione alpina subisce maggiormente l’influsso dell’anticiclone delle Azzorre. LA FORMAZIONE DELL’ALTA PRESSIONE ALPINA LOCALE Le alpi di notte sono zona di formazione di alta pressione. L’aria più fredda in prossimità del suolo infatti scorre via come vento di montagna lasciando spazio ad altra aria che viene risucchiata dall’alto con instaurazione di un movimento discendente chiamato sussidenza.

  25. LA DEPRESSIONE (ZONA DI BASSA PRESSIONE) La depressione si ha quando l’aria calda sale e converge aria fredda dalle zone circostanti che hanno pressione atmosferica maggiore e da un movimento di aria verso l’alto, il grado della perturbazione del tempo dipende: 1)Dalla forza dei venti verticali ascendenti. 2)Dalla loro estensione verso l’alto. Le condizioni più perturbate sulle alpi hanno luogo quando dei vertici di bassa pressione atlantici penetrano sull’ Europa centrale, passando sulla Germania le Alpi stesse o sull’Italia. LA GOCCIA FREDDA . Un particolare tipo di depressione e quello delle goccia fredda, si tratta di configurazioni termiche particolari che vedono una massa d’aria fredda a livelli medi e alti della troposfera dove è presente una circolazione depressionaria. In queste situazioni nelle alpi la neve cade con temperature molto basse e di conseguenza subisce poco assestamento diventando facilmente trasportabile dal vento con aumento del pericolo di valanghe di neve a lastroni.

  26. situazioni meteorologiche delle regioni alpine Situazione con venti da nordovest. La situazione con correnti da nordovest presuppone una zona di alta pressione sull’ atlantico e un canale di bassa pressione che va dalla Scandinavia ai Balcani. In questo caso la corrente scende sul versante nordovest delle Alpi che formano uno sbarramento che blocca le nubi lasciando sereno il versante sud. Parte 2° Situazione con venti da nord. Quando i venti soffiano da nord il centro dell’alta pressione è situato in zona Manica-Irlanda mentre la depressione si trova sul baltico, sui balcani, o sulla regione adriatica, la situazione è simile a quella con venti da nordovest tranne per il fatto che le precipitazioni sono meno abbondanti. Venti da nordest ed est. Per la formazione di questa situazione meteorologica è necessario che una zona di alta pressione si estenda sull’Europa centro settentrionale e una di bassa pressione sul mediterraneo, i venti in questo caso sono molto forti (bora).

  27. Venti da sud. le situazioni con venti da sud sono quelle che apportano maggior precipitazioni sul nostro versante alpino. Per far si che si formino questi venti c’è bisogno di una zona di alta pressione sul mediterraneo e una di bassa pressione sull’ Europa del nord.

  28. SBARRAMENTO e FAVONIO IL TERMINE FAVONIO SI RIFERISCE AL VENTO BURRASCOSO CHE SI PRECIPITA NELLE VALLI DEL VERSANTE SOTTOVENTO PROVOCANDO IN BREVISSIMO TEMPO UN MIGLIORAMENTO DELLA VISIBILITA’ E GENERALMENTE UN AUMENTO DELLA TEMPERATURA. (Stau e Fohn) CON IL TERMINE SBARRAMENTO VIENE DEFINITO UN FENOMENO CONTRARIO AL FAVONIO,CHE SI OSSERVA SUL VERSANTE SOPRAVVENTO. ESSO CONSISTE NELLA FORZATA ASCESA DELL’ARIA, DOVUTA AL BLOCCO DELLA CORRENTE E NELLA FORMAZIONE DI ESTESA NUVOLOSITA’ CON PRECIPITAZIONI DI LUNGA DURATA.

  29. Stabilità atmosferica e temporali • Stabile • Neutrale • Instabile Le termiche sono bolle d’aria calda che si staccano e che salgono, verso strati con pari temperatura o più caldi. Per ogni termica che sale vi è una massa d’ aria fredda che scende questo fenomeno prende il nome di moto convettivo L’atmosfera può essere:

  30. I temporali • Presupposto indispensabile perché avvenga un temporale, è la presenza di aria calda negli strati più bassi dell’ atmosfera • Una termica salendo può diventare nube a seconda dei diversi stati d’ equilibrio che incontra durante la sua ascesa. • Temporali possono essere provocati: • Da calore:con poco vento,con l’atmosfera poco stabile e con aria umida, durata 30-60 minuti. • Da fronte caldo :sono molto rari e arrivano improvvisamente. • Da fronte freddo :calo temperatura. • Da occlusione :brevi e dopo il loro passaggio ritorna subito il sereno. • Prefrontali :molto pericolosi si possono formare a molti km dal fronte freddo

  31. I fulmini • La potenza di un fulmine è localmente molto grande ma avviene in un lasso di tempo molto breve. • I tipi di fulmini: • I fuochi di S.Elmo • I fuochi di S.Elmo • Fulmini globulari • Fulmini globulari • Fulmini a collana • Fulmini a razzo • Fulmini ramificati • Fulmini superficiali o di calore

  32. Le nuvole Come si formano? Parte dell’acqua in forma liquida evapora a causa del riscaldamento solare. Quando il vapore incontra uno strato di aria fredda, le piccole gocce che costituiscono il vapore acqueo si aggregano formano piccoli nuclei di condensazione. Cos'è la nebbia? Nuvole orografiche La nebbia è un fenomeno che si verifica quando una nube si trova nello strato più basso dell’atmosfera Sono nuvole che si formano quando una massa d’aria si solleva per superare un pendio montuoso

  33. Le nuvole sono colorate? Cosa c'é in una nuvola? • A temperature superiori a -4°C nelle nuvole ci sono goccioline. • A temperature che oscillano tra i -4°C e i -40°C le nuvole saranno costituite da un misto di goccioline e cristalli di ghiaccio. • A temperature inferiori ai -40°C le nuvole saranno costituite esclusivamente da cristalli di ghiaccio La colorazione delle nuvole dipende solamente dall’angolo d’incidenza della luce del sole sulla massa nuvolosa. Un esempio è il tramonto Nuvole lenticolari Sono nuvole stazionarie, quasi sempre le possiamo osservare nei pressi di una catena montuosa …

  34. I tipi: Cirrus_cirri 7 km 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 6-7 km Cirrocumulus_cirrocumuli 6 km Cirrostratus_cirrostrati Altocumulus_altocumuli 5 km Altostratus_altostrati 4.5 km Stratocumulus_stratocumuli 4 km Stratus_strati 3 km 2 km Cumulus_cumuli Cumulunimbus_cumulonembi 1 km Nimbostratus_nimbostrati 1 km QUOTA

  35. Le precipitazioni Le precipitazioni possono avvenire sottoforma di: • Pioggia:Goccioline d’ acqua sovraffuse sospese in una nube. Quando queste goccioline si aggregano diventano più pesanti e cominciano a cadere. • Grandine:La grandine rappresenta un caso estremo dell’ accrescimento dei cristalli di ghiaccio. • Neve:Questofenomeno si manifesta soprattutto in montagna;l’altitudine di questa precipitazione varia a seconda dello zero termico.

  36. Le precipitazioni sono suddivise in due stadi principali: • Meccanismi di accrescimento • Formazione della precipitazione.

  37. Le due principali teorie • La prima teoria spiega la formazione delle gocce di pioggia attraverso il processo di collisione e successiva unione delle goccioline. • La seconda teoria presuppone la presenza di cristalli di ghiaccio che crescono a spese delle goccioline d’ acqua.

  38. Le Radiazioni • Qualunque corpo emette radiazioni, visibili o invisibili, caratterizzate da intensità, lunghezza e frequenza. • Inoltre, ogni corpo in grado di emetterle è anche in grado di assorbirle e rifletterle. Da esse dipende pure la temperatura dei corpi. • Le radiazioni solare e terrestre sono l’insieme delle onde emesse rispettivamente dal sole e dalla terra. • Di notte le nubi scambiano energia con la terra per mezzo di radiazioni, impedendole di raffreddarsi; di giorno evitano il surriscaldamento del pianeta da parte del sole. • Le radiazioni solare e terrestre vengono in parte assorbite dai gas atmosferici, dai quali, oltretutto, dipende l’effetto serra, in quanto lasciano passare la radiazione solare ma non sono permeabili a quella terrestre.

  39. Effetti sull'uomo • L'energia proveniente dal sole raggiunge la Terra come raggi visibili, infrarossi e ultravioletti (UV). • La melanina ha lo scopo di proteggere la pelle umana dai raggi UV, ma in presenza di un loro forte aumento, non riesce ad impedire la formazione di cellule cancerogene. • L'esposizione prolungata ai raggi UV può causare problemi alla salute, come scottature, cancro alla pelle, invecchiamento della pelle, cateratta e può alterare il sistema immunitario. • Al contrario, in quantità corretta stimola la produzione nella pelle di vitamina “D” e ha azione antinfiammatoria su alcune comuni dermatiti (dermatite atopica, psoriasi).

  40. Alcuni effetti ottici nell'atmosfera • Cielo azzurro e rosso: maggior dispersione di questi colori della luce del sole dalle molecole atmosferiche. • Arcobaleno: i raggi solari illuminano una zona con gocce sospese nell’aria. Spesso si assiste anche ad un secondo arcobaleno, seconda riflessione dei raggi nelle gocce. • Gloria e corona: le gocce delle nubi che diffrazionano la luce.

  41. Esistono vari modi per cui la terra scambia energia con il sole: - trasferendo calore all’aria sopra la superficie e poi, con lo spostamento di essa, riscaldando l’atmosfera (flusso di calore sensibile); - sfruttando l’evaporazione dell’acqua e la successiva condensazione/sublimazione che libera energia all’aria (flusso di calore latente). • Se si prendono in considerazione tutti i flussi esaminati (Q = radiazioni, E = calore latente, H = calore sensibile, B = conduzione molecolare che organizza gli scambi di energia), si ottiene una formula, detta equazione fondamentale per il bilancio energetico di una superficie, che è caratterizzata dall’effettivo bilancio di energia fra i corpi: Q+E+H+B=0

  42. Inversione termica • Per inversione termica si intende uno strato d’aria dove la temperatura anziché diminuire con la quota, aumenta e in più questo strato blocca anche il rimescolamento verticale dell’aria • Esistono due tipi di inversione: al suolo in quota

  43. come riconoscerle e utilizzarle per prevedere il tempo Di solito si possono riconoscere perché: La nuvolosità è appiattita nella sua parte superiore in caso estremo abbiamo il mare di nebbia La foschia stratificata è indice di più inversioni Per prevedere il tempo Se l’inversione si abbassa aumenta la stabilità del tempo e la pressione atmosferica sale il tempo tende al bello se l’inversione si alza diminuisce la stabilità del tempo e la pressione atmosferica scende e si va verso il brutto tempo

  44. Le carte al suolo Su una carta al suolo si possono vedere le isobare,cioè linee che uniscono dei punti con la medesima pressione. Le linee più scure indicano i fronti che si spostano nella direzione indicata dalle piccole freccette.I numeri indicano il valore della pressione,e sono accompagnati da alcune lettere,L(low) e h(high) che indicano rispettivamente bassa e alta pressione.Sono anche indicati con simboli particolari il vento, la nuvolosità e la quantità di precipitazioni.

  45. Le carte in quota Sulle carte in quota al contrario di quelle al suolo vengono indicate le isoipse,linee che uniscono i punti che si trovano alla medesima quota.Vengono effettuate con l’ausilio dei palloni sonda. Si calcolano su una base barometrica precisa che può variare da 250hPa a 850hPa. Una cosa molto importante riportata dalle carte in quota sono le formazioni cicloniche e anticicloniche che rispettivamente portano cattivo e bel tempo.Dalle interpretazioni di queste carte i meteorologi ricavano le previsioni del tempo.

  46. Pericoli in montagnaconnessi al maltempo Conoscere i pericoli è il primo passo per dominarli; prima di affrontare un’escursione in montagna, per ridurre i rischi, bisogna: Tener presente il bollettino meteo; Una volta arrivati sul posto è necessario osservare com’è cambiato il tempo e come si presenta il terreno; Verificare le condizioni fisiche del gruppo.

  47. Pericoli diretti Visibilità ridotta: L’elemento che compromette maggiormente l’orientamento è la nebbia (viene a mancare la percezione della pendenza, delle dimensioni e della distanza) Precipitazioni e freddo: Il corpo umano subisce forti perdite di calore: se la temperatura interna scende sotto i 35° si va in ipotermia. Anche il vento può fare abbassare di molto la temperatura soggettiva provocando rischi di congelamento per la cute esposta.

  48. I CREPACCI, I LAGHI GHIACCIATI E LE SUPERFICI GELATE: Il pericolo di caduta all’interno dei crepacci non è legato alla glaciologia ma bensì ai ponti di neve che si formano su di essi e alla loro robustezza che solitamente è dovuta alle condizioni meteorologiche. Per evitare il pericolo di caduta all’interno di essi è necessario verificare il consolidamento della superficie. In un escursione in montagna si possono incontrare anche laghi ghiacciati: teoricamente per reggere il peso di una persona sono necessari 3-4 cm circa di ghiaccio, nel caso esso sia composto da neve ghiacciata è necessario calcolare circa il doppio del valore precedentemente indicato. Molto spesso potremmo trovarci a dover affrontare un pendio molto accentuato e la sua superficie risultare scivolosa: questo potrebbe recare un pericolo. In questo caso è opportuno l’utilizzo di scarpe adeguate e potrebbe essere necessario l’utilizzo di una fune di sicurezza.

  49. LE VALANGHE: • Le valanghe di tipo catastrofico sono generalmente legate ad abbondanti nevicate. Le valanghe si possono dividere in due tipi: • Valanghe a debole coesione, il cui punto di distacco è il punto più alto e tende ad allargarsi mano a mano che scende. • Valanghe a lastroni, ovvero quelle che solitamente vengono staccate dagli sciatori. • Le tre condizioni necessarie per questo ultimo distacco sono la neve con coesione tra cristalli, un piano di slittamento e un pendio molto accentuato che solitamente supera i 30°.

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