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ILModello CAF

ILModello CAF. SCUOLA “ E.DUSE ” BARI. COSA SIGNIFICA CAF. CAF = common assessment framework ( griglia comune di Autovalutazione) Esso si fonda sul principio che risultati eccellenti, relativi alle performance organizzativa,ai cittadini-clienti,al personale e alla società,

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Presentation Transcript


  1. ILModello CAF SCUOLA “ E.DUSE” BARI

  2. COSA SIGNIFICA CAF CAF =common assessment framework ( griglia comune di Autovalutazione) Esso si fondasul principio che risultati eccellenti, relativi alle performance organizzativa,ai cittadini-clienti,al personale e alla società, si ottengono attraverso una leadership che guidi le politiche e strategie,la gestione del personale,delle partnerships,delle risorse e dei processi

  3. A COSA SERVE IL MODELLO CAF IL CAF si prefigge tre scopi principali:  Fornire ai manager pubblici una procedura semplice di autovalutazione della propria organizzazione  Consentire l’introduzione di confronti (benchmarking) tra organizzazioni simili del settore pubblico, a livello nazionale e europeo  Favorire l’uso degli approcci di Quality Management - in particolare di un ciclo strutturato PDCA – nelle PPAA dei paesi dell’UE

  4. Il Modello CAF e il ciclo PDCA CHECK: l’autovalutazione come “check-up”dell’organizzazione, mirato al miglioramento continuo in relazione ai fini dell’organizzazione ACT:le azioni sul sistema (strategie, risorse, processi, …) PLAN: la pianificazione del miglioramento, integrata nella pianificazione generale DO:esecuzione integrata del piano operativo e dei progetti di miglioramento Il Ciclo di Deming PDCA è alla base del Modello CAF, e rappresenta lo strumento con cui devono pianificare, attuare, verificare e riesaminare il proprio miglioramento. La logica PDCA è alla base della struttura del modello CAF DO PLAN CHECK ACT

  5. DEFINIZIONE DEL MODELLO CAF  È aperto a tutti i contributi a valore aggiunto  E’ applicabile a tutte le organizzazioni, senza distinzione di tipologia  Non è prescrittivo  Non definisce regole di implementazione

  6. I DESTINATARI PRINCIPALI DEL CAF Il CAF è stato elaborato per essere utilizzato in qualsiasi settore della pubblica amministrazione, a tutti i livelli (nazionale, regionale, locale) Può essere utilizzato come: • Parte di un programma sistematico di riforme • Base per azioni circoscritte di miglioramento in organizzazioni pubbliche Può essere applicato sia ad una amministrazione nel suo complesso, sia a sue articolazioni o settori, purché tutti i criteri siano applicabili

  7. Modello CAF per la scuola SCUOLA “ E.DUSE” BARI

  8. IL MODELLO CAF NELLA SCUOLA . Il modello CAF non si pone, almeno direttamente, l’obiettivo di migliorare le capacità professionali dei singoli operatori nell’ambito della scuola. • L’obiettivo è di incidere sul sistema organizzativo e gestionale della scuola, per far sì che ognuno si senta parte di un “sistema” strutturato e sinergico, attraverso cui utilizzare al meglio le capacità dei singoli, finalizzate al conseguimento della mission, delle politiche e strategie della scuola. • Attraverso l’uso sinergico delle capacità dei singoli secondo un sistema chiaramente finalizzato, si ottiene la crescita della capacità di ogni singolo operatore di operare con professionalità per il miglioramento dell’intero sistema e il conseguimento del successo formativo della scuola.

  9. LEADER Leader sono le persone che coordinano e conciliano gli interessi di tutti coloro che sono coinvolti nella scuola. fra i leader figurano:  il Dirigente Scolastico (D.S.)  il Vicario  il Responsabile Amministrativo ( D.S.A.)  coloro che occupano posizioni di guidain seno a gruppi o che rappresentano, grazie alla loro competenza su specifici argomenti, un punto di riferimento per gli altri (es. docenti funzioni strumentali)

  10. I PORTATORI DI INTERESSE Sono Portatori di interesse (Parti interessate, Stakeholder) tutti coloro che hanno un interesse, finanziario o no, nei confronti della scuola, delle sue attività e dei suoi risultati . Sono Portatori di interesse: • i clienti (Genitori e Studenti) • il personale • i partner • la Direzione Regionale • il Ministero • le Istituzioni locali

  11. IL PERSONALE DELLA SCUOLA Con il personale si intendono tutte le persone che lavorano ,e in particolare i docenti e il personale ATA, a tempo pieno,parziale , temporanei e a contratto La piena espressione della potenzialità delle persone si ottiene attraverso:  la condivisione di valori comuni  promozione di una cultura della fiducia e della delega  il riconoscimento del merito in grado di incoraggiare il coinvolgimento di ogni singolo individuo.

  12. I PRINCIPI GUIDA DELL’ORGANIZZAZIONE • MISSION =“ DOVE VOGLIAMO ANDARE” Il sogno o l’aspirazione di quello che l’organizzazione vuole fare • VISION=“ QUALE SONO I NOSTRI OBIETTIVI” Perché esiste l’organizzazione e cosa dovrebbe fare per i portatori di interesse • VALORI=“CODICI ETICI DI COMPORTAMENTO”

  13. LA MISSION della nostra scuola L’Istituto definisce la missionnel rispetto delle Indicazioni nazionali per il curricolo: • consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato perché non vada disperso e possa essere messo a frutto; • preparare al futuro introducendo gli alunni alla vita adulta fornendo loro quelle competenze indispensabili per essere protagonisti all’interno del contesto economico e sociale in cui vivono; • accompagnare il percorso di formazione personale che uno studente compie sostenendo la sua ricerca di senso e il faticoso processo di costruzione della propria personalità.

  14. LA VISION della nostra scuola In merito alla visiongli Organi collegiali responsabili dei processi formativi hanno individuato i seguenti obiettivi della formazione: • scuola che colloca nel mondo; • scuola orientativa nelle discipline e nella scoperta di sé; • scuola dell’identità; • scuola della motivazione e del significato; • scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi; • scuola della relazione educativa.  Mission e visionesono inserite nel POF (Piano dell’Offerta Formativa) e sono consultabili sul sito web della scuola.

  15. In che” modo”la DIRIGENZAsviluppae facilitail raggiungimento di mission e vision della scuola; • L’intenzione sempre più forte della DIRIGENZA è di fare dell’I.S. un punto di riferimento consolidato per la formazione degli alunni del quartiere, ma anche dell’intero territorio barese • La DIRIGENZA mostra attenzione per l’innovazione in campo didattico-organizzativo, puntando sul più ampio utilizzo delle tecnologie informatiche da parte del personale e degli alunni. In questa direzione si è intrapresa la pubblicazione on line del Piano annuale delle attività, i circolari e comunicati.

  16. POLITICA DELLA QUALITA’COMUNICAZIONEOBIETTIVI SODDISFAZIONE DEL CLIENTE (contesto–famiglia)- alunno CONTROLLO DEI RISULTATI MIGLIORAMENTO CONTINUO DEL SERVIZIO CONTROLLO DEI RISULTATI DI PROCESSO E DI PRODOTTO ATTESI ED OTTENUTI AGLI STUDENTI E DALLA SCUOLA RILEVAZIONE (Iniziale – In itinere - Finale) DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA ANALISI PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO CONTROLLO DELL’ORGANIZZAZIONE QUANTIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO IDENTIFICAZIONE DEI PUNTI CRITICI OFFERTA DI SUPPORTO (INTERNO - ESTERNO) STRATEGIE

  17. Il Modello CAF - Struttura

  18. LA STRUTTURA CAF La struttura a 9 criteri descrive gli aspetti principali che devono essere presi in considerazione nell’analisi dell’organizzazione. I criteri dal 1 al 5 si riferiscono ai fattori abilitanti. Essi descrivono ciò che l’organizzazione fa e l’approccio utilizzato per conseguire i risultati prefissati

  19. I criteri dall’ 6 al 9 si riferiscono ai risultati con essi vengono misurati e valutati i risultati ottenuti relativi alle performance chiave, ai portatori di interesse ,al personale, e alla società, attraverso misure di percezione e indicatori di funzionamento CRITERIO 6 :Risultati orientati ai discenti e alle famiglie CRITERIO 7:Risultati relativi al personale CRITERIO 8:Risultati relativi alla società CRITERIO 9:Risultati relativi alla performance chiave

  20. I SOTTOCRITERI Ciascun criterio è articolato da una serie di sottocriteri. I 28 sottocriteriidentificano le principali dimensioni che devono essere considerate quando si valuta un’organizzazione

  21. CRITERIO 1:Leadership DEFINIZIONE In che modo “COME” la dirigenza (leader e manager) • sviluppae facilita il raggiungimento di mission e vision della scuola; • elaborai valori necessari al successo duraturo e ne sostiene l’attuazione attraverso azioni e comportamenti adeguati; • assicurail proprio personale coinvolgimento nell’opera di sviluppo e attuazione del sistema di gestione della scuola

  22. CRITERIO 2 : Politiche e strategie Definizione: La mission è attuata tramite una strategia: • in grado di allineare politiche pubbliche e obiettivi ai bisogni e aspettative degli stakeholder • supportata da una gestione delle risorse e dei processi in una ottica di miglioramento continuo. • La strategia viene poi tradotta in piani, obiettivi e risultati misurabili.

  23. CRITERIO 3 : Personale • Definizione:Il personale è l’organizzazione. • Per realizzare Mission, Politiche e Strategie la Scuola, gestisce, sviluppa e consente: • La manifestazione delle competenze e del pieno potenziale del personale a livello individuale e di organizzazione nel suo complesso. • Rispetto, dialogo , responsabilizzazione e un ambiente adeguato, assicurano l’impegno e la partecipazione.

  24. CRITERIO 4 : Partnership e risorse Definizione: L’organizzazione pianifica e gestisce le partnership per sostenere le proprie politiche e strategie. Le partnershiprappresentano risorse fondamentali per il buon funzionamento dell’organizzazione. Le organizzazioni, per funzionare in modo efficace, necessitano delle risorse tradizionali: finanziarie, tecnologiche, infrastrutturali.

  25. CRITERIO 5 : Processi • PROCESSI DI GESTIONE • Guida e governo dell’istituzione • Valutazione e misurazione di 1 e 2 • Processi decisionali PROCESSI CHIAVE PRINCIPALI • Programmi • Metodi • Contenuti • Valutazione • Progetti vari • PROCESSO DI SUPPORTO • Pubblicità • Manifestazioni • Open day • Sito web • Amministrazione • Iscrizioni • Gestione documenti

  26. I RISULTATI E’ necessario che le scuole si dotino di una batteria di indicatori interni di performance per : Monitorare, Analizzare, Misurare, Rivedere Migliorare i risultati raggiunti, rispetto agli obiettivi e alle aspettative dei portatori diinteresse.

  27. Punti di forza del modello CAF  Permette di osservare l’organizzazione come un “sistema” in cui, a partire dalla Mission, si definiscono le strategie, si sviluppano i processi necessari e si controllano i risultati attraverso indicatori e misure  Indica la necessità di “misurare” i risultati del rapporto con i clienti / cittadini e con gli altri stakeholders attraverso l’ascolto e la misura dei risultati dei processi di interfaccia  Educa alla misurazione dei processi interni in termini di efficacia ed efficienza Favoriscela comparazione e il benchmarking / benchlearning  Attraverso l’autovalutazione, permette di ricavare una visione complessiva dell’organizzazione e di indirizzare le azioni di miglioramento, indicandone la priorità

  28. Gli elementi per il successo nell’applicazione del modello  Se usato in modo episodico, il modello non consente di ottenere risultati significativi, essendo concepito come strumento di sostegno di un processo continuo di miglioramento (ciclo PDCA)  Lo start fondamentale per l’applicazione del modello è l’autovalutazione, ma essa risulta inutile se non seguita da atti concreti tesi a valutare le opportunità di miglioramento e ad attuare i rilevati progetti  Come per tutti i processi di qualità, il successo dipende dalla convinzione del Vertice (il modello come strumento di management) e dall’impegno nel sostenerne l’applicazione

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