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L'AGESCI in Emergenza

Agesci Sicilia Pattuglia Regionale del Settore Protezione Civile Organizzazione, Ruoli e Gestione dell’Intervento. L'AGESCI in Emergenza. Panoramica. Protocollo Operativo Linee Guida. Alle origini dello Scautismo.

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L'AGESCI in Emergenza

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Presentation Transcript


  1. Agesci Sicilia Pattuglia Regionale del Settore Protezione Civile Organizzazione, Ruoli e Gestione dell’Intervento L'AGESCI in Emergenza

  2. Panoramica • Protocollo Operativo • Linee Guida

  3. Alle origini dello Scautismo “Uno scout è un uomo passabile in un salotto, indispensabile in un naufragio” Baden-Powell of Gilwell, 1857-1941, fondatore dello scautismo.

  4. Alle origini dello Scautismo “Ma per voi Scout la cosa principale da tenere a mente è questa: dovunque vi troviate, e qualunque cosa stiate facendo, dovete sempre pensare “Che genere di incidente potrebbe capitare qui?” e “In questo caso quale sarebbe il mio dovere?” B.-P., “Scautismo per ragazzi”.

  5. Alle origini dello Scautismo il movimento Scout ha per motto “Essere Pronti” e per ideale “il Servizio al Prossimo” Quindi, per uno scout è naturale aiutare gli altri.

  6. A.S.C.I A.G.I. A.G.E.S.C.I. • (1944 ÷ 1963) 1ª fase { disastro del Vajont } • (1963 ÷ 1976) 2ª fase { dal Vajont al terremoto del Friuli } (1976 ÷ 1980) 3ª fase Terremoto Irpinia ad oggi Storia del settore... • Il settore Protezione Civile dell’Agesci è nato dopo il terremoto dell’Irpinia (consiglio generale 1982) per coordinare ed organizzare l’intervento dell’associazione durante una calamità/emergenza

  7. Consiglio generale del 2008 • Col passare degli anni il nostro settore si è evoluto, fino a voler divenire oggi uno strumento educativo alla protezione civile per tutti i ragazzi/e e i capi/le capo della nostra associazione .... pur mantenendo inalterato il servizio verso i più deboli durante le calamità. • L’ Agesci …. è una associazione giovanile educativa che si propone di contribuire alla formazione della persona secondo i principi ed il metodo dello scautismo ideato da Baden Powel adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale italiana di oggi.

  8. Lo spirito • I soci adulti dell’Agesci testimoni di Cristo, hanno scelto di servire i fratelli per renderli felici. Durante una calamità-emergenza non possono sottrarsi dal rendersi utili per aiutare gli altri, mettendo a disposizione le proprie competenze. “Attenzione alla Vita” specie verso le categorie più deboli.

  9. La struttura operativa (GRUPPO) Capo Gruppo e/o Referente Protezione Civile di Gruppo (CAPI e ADULTI IN SERVIZIO) Squadre (ZONA) Incaricato Protezione Civile di Zona - Pattuglia di Zona - Squadre (REGIONE) Incaricato Protezione Civile regionale - Pattuglia regionale Squadre - Capi Campo - Responsabile dell’intervento (NAZIONALE) Incaricato Protezione Civile nazionale- Pattuglia nazionale Capi Campo - Responsabile dell’intervento

  10. Pattuglia Nazionale Protezione Civile - coordina le Regioni durante l’intervento; - tiene i contatti con le autorità Statali Incaricato Protezione Civile a livello Regionale - tiene i contatti con il Nazionale e con le zone Incaricato Protezione Civile di Zona - tiene i contatti con la Regione e con i Capi Gruppo Relazione tra le strutture

  11. Ruolo Il Ruolo viene concretizzato volta per volta in base alle necessità Esempi di impiego: • Aiuto nell’installazione e gestione di una tendopoli; • Assistenza ed animazione ai bambini e agli anziani; • Organizzazione e gestione magazzini materiali e viveri; • Aiuto nella gestione delle cucine e delle mensi; • Servizio nei centralini telefonici; • Accoglienza dei familiari delle vittime; • Collaborazione non infermieristica negli ospedali

  12. Le squadre • Le squadre sono costituite da un minimo di 5 unità con un capo squadra esse dovranno essere organizzate ed autosufficienti • Le squadre di intervento precostituite nel momento in cui entrano in azione danno il tempo necessario alle Comunità Capi di organizzarsi e convertirsi per essere operative sul territorio. • Le comunità RS (solo i maggiorenni) collaborano con la CO.CA. solo al termine della fase di emergenza. • I Capi Gruppo o per essi il referente di Protezione Civile di gruppo promuove l’intervento della comunità capi ed è responsabile del collegamento operativo del gruppo verso l’associazione.

  13. Livello di emergenza A (Limitata intensità) (territorio di pertinenza di un singolo gruppo o di una zona) B (Media intensità) (territorio di pertinenza di più comuni e/o province; la competenza spetta alla Regione) C (Forte intensità) (territorio di pertinenza di regione e/o più regioni; la competenza è della P.N. P.C.)

  14. Le fasi dell'intervento • In analogia a quanto assunto dal Sistema di Protezione Civile si individuano le seguenti fasi di evoluzione dell’evento calamitoso: Fase di Normalità (codice BIANCO): normale fase di status quotidiano. Fase di ATTENZIONE (codice VERDE): si attiva alla previsione del verificarsi di un possibile evento. Fase di ALLARME (codice GIALLO-ARANCIO): si attiva all’imminente conclamarsi dell’evento. Fase di ATTIVAZIONE (Emergenza) (codice ROSSO): alla comunicazione di attivazione dell’Associazione da parte della competente Autorità di protezione civile.

  15. Uniforme • Si ritiene opportuno sottolineare che l’uniforme scout e una buona attrezzatura scout sono sufficienti per affrontare un intervento associativo di PC; • Fazzolettone arancione fluo (alta visibilità) con dietro il logo nazionale della PC completato con quello AGESCI (verranno consegnati ai partecipanti all’intervento da parte del coordinatore di base); • Incaricati e componenti le pattuglie porteranno sulla manica sx il logo del Volontariato Nazionale di PC; • Per servizi in aree all’aperto con transito di veicoli si indossa il Gilet gialload alta visibilità; • In caso di montaggio di tendopoli si indossa elmetto protettivo azzurro e guanti da lavoro.

  16. Protezione civile in chiave... • Al verificarsi di un’emergenza che richieda l’intervento dell’AGESCI, questa “converte” la propria struttura da educativa ad operativa, nel rispetto di alcune chiare regole prestabilite. • Nelle ordinarie attività educative, particolare attenzione si dovrà porre nell’analisi dei rischi possibili (previsione) e nella messa in atto di azioni per la loro riduzione (prevenzione) o eliminazione.

  17. B.P. ci ha insegnato ANALISI DELL’AMBIENTE OSSERVAZIONE VALUTAZIONE DEL RISCHIO DEDUZIONE PREVENZIONE AZIONE

  18. Strumenti della branca LC • Si può, quindi, iniziare a programmare nel corso delle attività  di Branco/Cerchio un quadro di esperienze che aiutino il bambino ad individuare progressivamente le possibili cause di: • incidenti domestici (causati da gas, luce, acqua, sostanze pericolose, …) • rischi esterni (scuola, ambiente di gioco, quartiere, …) • calamità  naturali (terremoto, alluvione, frana, incendio, …) aiutandosi nella spiegazione anche con osservazioni durante attività all’aperto. • Alla luce delle considerazioni precedenti, alcuni strumenti da poter utilizzare sono: • l’individuazione, nel proprio ambiente, dei possibili rischi, ricavandone un elenco da poter aggiornare continuamente su un cartellone affisso in tana/sede; • quali e quanti sono i giochi pericolosi tra bambini.

  19. Strumenti della branca EG • Possiamo individuare tre ambiti tecnici cui puntare, in particolare durante la progettazione della Specialità di Squadriglia “Pronto Intervento” e la definizione degli impegni per il Brevetto di Competenza “Soccorso”: • Logistica • Specialità  interessate: elettricista, muratore, falegname, fa tutto, mastro dei giochi, infermiere, guida, pompiere, interprete, topografo, cuciniere, pioniere. • Primo Soccorso • Specialità  interessate: infermiere, pompiere, fa tutto, alpinista, guida, pioniere, ciclista, …. • Emergenza • Specialità  interessate: pompiere, infermiere, nuotatore, alpinista, guida marina, fa tutto, elettricista,….

  20. Strumenti della branca RS • Previsione/Prevenzione/Protezione • analisi delle attività  e degli eventuali rischi connessi • analisi del territorio nei suoi aspetti socioeconomico • analisi delle strutture locali • analisi dell’ambiente (anali dei rischi presenti, aspetti ecologici) Emergenza • Servizio nei seguenti ambiti: • socio/assistenziale ed animazione • tecnico/logistico

  21. In sintesi 2ª parte Protocollo operativo 1ª Parte Linee guida Il testo completo è pubblicato sugli atti preparatori del Consiglio Generale 2008 (Scout P.E. n°3/2008) Attività associative di previsione, prevenzione (educative) e di preparazione all’intervento di protezione civile Regole per l’intervento dell’Associazione nelle emergenze di protezione civile 3ª parte L’uniforme

  22. La Guida e lo Scout Sorridono e cantano anche nelle difficoltà,non perché sciocchi,ma perché con serenità e competenzasanno affrontare le difficoltà della vita !

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