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Caso Staki ć

(IT-97-24) “Prijedor”. Caso Staki ć. Regno di Jugoslavia Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia (dopo la II guerra mondiale) ‏  Repubblica Socialista di Bosnia-Erzegovina (Municipalità di Prijedor) ‏. Elezioni 18/11/1990. Bosnia-Erzegovina: SDA (Partito per l’Azione Democratica)

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Presentation Transcript


  1. (IT-97-24) “Prijedor” Caso Stakić

  2. Regno di Jugoslavia • Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia (dopo la II guerra mondiale)‏  Repubblica Socialista di Bosnia-Erzegovina (Municipalità di Prijedor)‏

  3. Elezioni 18/11/1990 Bosnia-Erzegovina: • SDA (Partito per l’Azione Democratica) • SDS (Partito Democratico Serbo)‏ • HDZ (Unione Croata Democratica)‏  accordo interpartitico

  4. SDA vs. SDS Regione Autonoma di Krajina (ARK) Assemblea del popolo serbo

  5. 1992 • Repubblica del popolo serbo (Stato bosniaco-serbo autonomo)‏ • Repubblica della Bosnia-Erzegovina (riconosciuta da CE e USA)‏ Municipalità di Prijedor Censimento 1991: 43,9% musulmani 42,3% serbi 5,6% croati 8,2% altri

  6. Milomir Stakić • Presidente dell’Assemblea del popolo serbo della Municipalità di Prijedor • Presidente del Consiglio della difesa nazionale dei popoli della Municipalità di Prijedor; • Presidente dell’unità di crisi della Municipalità di Prijedor

  7. Arresto : 23 marzo 2001 Capi d’accusa: • persecuzione (crimine contro l’umanità) • deportazione (crimine contro l’umanità) • sterminio (crimine contro l’umanità)‏ • omicidio (violazione delle leggi e dei costumi della guerra) Condanna: 40 anni di reclusione

  8. Capo d’accusa 4 Crimine di sterminio

  9. Tribunaledi primo grado:ACCUSA • Definizione dell’accusa del crimine di sterminio: - uccisione di individui su larga scala (actus reus)‏ - intenzionalità nell’esecuzione del crimine (mens rea) • L’accusa ritiene entrambi gli elementi a carico dell’imputato

  10. Tribunale di primo grado:DIFESA • Insufficienza di prove a sostegno dell’esecuzione del reato su “larga scala” • Insufficienza di prove a sostegno della presenza del requisito di mens rea • Uccisioni: sporadiche e commesse da soldati ubriachi • Accusato=non partecipa fisicamente alle uccisioni

  11. Tribunale di primo grado:Prove a carico dell’imputato • L’accusa riconosce 3 modalità di esecuzione del crimine effettuate su larga scala: - commesse nei campi o in altre strutture detentive - commesse durante sommosse organizzate - commesse a seguito di azioni militari contro non-serbi

  12. Tribunale di primo grado:Prove a carico dell’imputato • Dimostrazione della presenza del requisito di mens rea: • Accusato = consapevole perché collaborava con le autorità militari • Accusato = responsabile perché non punisce o contrasta le uccisioni • Propaganda radio contro non serbi • Dichiarazione Channel 4 britannico

  13. Tribunale di primo grado:SENTENZA • Data la sua posizione politica, l’imputato era consapevole delle uccisioni dei non-serbi e della perpetrazione di tale reato su larga scala. Il Tribunale di primo grado giudica l’imputato Stakic Milomir colpevole del crimine di sterminio ai sensi dell’articolo 5(b) dello Statuto del Tribunale Penale per la ex Jugoslavia.

  14. Camera d’appelloRICORSO DELL’IMPUTATO • La difesa contesta l’analisi degli elementi a favore dell’accusa di sterminio, decisa dal Tribunale di primo grado. • Si sostiene che: - per motivare l’actus reus sia necessaria la conoscenza di un “vasto piano di uccisioni di massa” - per motivare la mens rea sia necessario stabilire l’intento di uccidere un elevato numero di vittime (migliaia) che soddisfi i requisiti di gravità e violenza - le prove a carico dell’imputato non siano state attentamente vagliate

  15. Camera d’appello:ANALISI DEL RICORSO • È richiesta, nella giurisprudenza, la conoscenza di un vasto piano di uccisioni di massa? • NO. Non si è a conoscenza di precedenti casi in cui sia stata dichiarata necessaria la conoscenza di un piano RICORSO RESPINTO

  16. Camera d’appello:ANALISI DEL RICORSO 2) È richiesta, nella giurisprudenza, la necessità di stabilire l’intento di uccidere un elevato numero di individui (migliaia)che raggiunga una soglia minima? • SI. La mens rea dello sterminio richiede l’intento di uccidere su larga scala • Tuttavia, non è stabilita una precisa soglia minima di vittime RICORSO RESPINTO

  17. Sentenza della Camera d’appello:ANALISI DEL RICORSO 3) La camera di primo grado ha eseguito un’attenta analisi di tutte le prove? • SI. Sono state valutate al meglio, in particolare tenendo conto della posizione politica dell’imputato RICORSO RESPINTO

  18. Camera d’appello:SENTENZA Per tutte le ragioni sopra elencate… • In considerazione del fatto che l’uccisione di individui su larga scala è stata una conseguenza naturale e prevedibile del perseguimento di un fine comune a cui l’imputato stesso ha preso parte, In accordo con la sentenza del Tribunale di primo grado, la camera d’appello giudica l’imputato Stakic Milomir colpevole del crimine di sterminio ai sensi dell’articolo 5(b) dello Statuto del Tribunale Penale per la ex Jugoslavia.

  19. DEPORTAZIONE ALTRI ATTI INUMANI SENTENZA 1° GRADO

  20. DEPORTAZIONE capo di accusa 7

  21. Elementi dell'Accusa • L'accusato ha rimosso con la forza uno o più persone con l'espulsione o altri atti coercitivi dall'aerea in cui erano legittimamente presenti, senza ragioni permesse dalla legge internazionale • L'accusato ha commesso volontariamente l'espulsione o altri atti coercitivi. • Lo Statuto non può ritenere lo spostamento un crimine solo se oltre i confini perché può essere difficile determinare i questi durante un conflitto e perché lo spostamento interno spesso è preludio di quello esterno. • E' irrilevante il successivo rimpatrio perché contrario al volere di chi li ha deportati.

  22. Elementi della Difesa Il crimine di deportazione non è stato commesso perché: • non era involontario • permesso dalla legge internazionale • non è durato oltre le ostilità • sono stati rimpatriati • In accordo con la Quarta Convenzione di Ginevra, i civili sono stati spostati dalla zona sia per loro sicurezza che per evitare di intralciare le operazioni militari. • Non tutti gli spostamenti sono in disaccordo con le leggi internazionali, in quanto i civili possono chiedere di essere spostati se temono di essere soggetti a persecuzioni e violenze perché soggetti a minoranze etniche. Il crimine di deportazione esiste solo oltre i confini nazionali.

  23. Discussione • Lo Statuto della Corte Criminale Internazionale usa sia il termine deportazione che trasferimento forzato. Tuttavia è chiaro come non richieda le prove dell'avvenuto passaggio di confine, ma solo dello spostamento della popolazione. • Gli interessi che sono protetti riguardano il diritto di un individuo di rimanere nella propria casa e comunità senza interferenze di un aggressore sia dello stesso stato che estero. E' l'actus reus dello spostamento forzato, essenzialmente uno sradicamento, che da la possibilità di imporre la responsabilità criminale e non la destinazione risultante. Tra l'altro spesso la destinazione finale non è la prima, per cui è difficile stabilire dove è stato commesso cosa.

  24. In questo contesto il crimine di deportazione viene definito come lo spostamento forzato di persone attraverso l'espulsione o altri atti coercitivi per ragioni non permesse dalla legge internazionale da un'area in cui sono legalmente presenti ad un'altra sotto il controllo di un'altra parte. • Qualsiasi spostamento di popolazione comprende l'abbandono della propria casa, la perdita della proprietà e lo spostamento sotto la coercizione verso un altro luogo. Serve per proteggere i civili in tempo di guerra da qualsiasi sradicamento da parte di un aggressore. • La definizione di deportazione richiede l'uso della forza. Lo spostamento basato sulla volontà è quindi legale. Tuttavia esistono vari modi di coercizione per far richiedere lo spostamento. • L'assistenza da parte di agenzie umanitarie non è un fattore di resa legale dello spostamento.

  25. Prove riguardo la Deportazione • Giornali provano che già da prima della presa del potere serba, c'erano scintille tra la popolazione serba e quella musulmana. Tra il 1991 ed il 1992 circa 3000 persone prevalentemente musulmane lasciarono il comune. • Ci sono varie prove che lo fecero sotto pressione. • Sebbene l'esodo iniziò prima della presa del potere, dopo che questa avvenne subì una considerabile accelerazione.

  26. Secondo il censimento del 1° aprile 1991, il comune di Prijedor aveva 112543 abitanti di cui: 49351 (43,9%) Musulmani, 47581 (42,3%) Serbi, 6316 (5,6%) Croati. • Secondo un articolo pubblicato il 2 luglio 1993, la popolazione era di 65551 abitanti, di cui: 53637 ortodossi, 6124 musulmani e 3169 cattolici. • Non solo l'intera popolazione era stata ridotta quasi del 60%, ma i Musulmani ed i Croati erano stati decimati del 87,6% e 49,8% rispettivamente. • Il nuove censimento mostra come il comune di Prijedor fosse stato trasformato in un comune virtualmente puramente Serbo con il 96,3% di Serbi.

  27. L'atmosfera nel comune di Prijedor durante il periodo rilevante per il processo, era di una tale natura coercitiva, che le persone che stavano lasciandolo non possono essere considerate come volontarie. • Le prove hanno stabilito la vicina e coordinata cooperazione fra le autorità cittadine, comandate dall'accusato, il SJB e le autorità militari. • Questo dimostra come la condotta dell'accusato fosse una conditio sine qua non per il raggiungimento della deportazione.

  28. Il Tribunale è convinto che la deportazione della popolazione non serba fosse lo strumento centrale per creare uno stato puramente serbo. • Non solo l'accusato ha commesso il crimine di deportazione come co-perpetratore, ma l'ha anche pianificato ed ordinato. • Per questi motivi il tribunale dichiara colpevole l'accusato del crimine di deportazione, crimine contro l'umanità secondo l'articolo 5 dello statuto.

  29. ALTRI ATTI INUMANI capo di accusa 8

  30. Difesa • L'accusa sta cercando di accusare l'accusato con lo stesso crimine più di una volta. • Entrambe le accuse sono contenute nell'accusa di deportazione. • Discussione • Il termine “altri atti inumani” può essere fuorviante, perché al suo interno si può trovare una vasta gamma di comportamenti criminali che possono mancare di sufficiente chiarezza, precisione e definizione. Questo può portare alla violazione del principio nullum crimen sine lege certa. • Il Tribunale ha concluso che la vasta maggioranza di queste forme ricade nella definizione di deportazione secondo l'Articolo 5. • In relazione ad altri esempi forniti dall'Accusa, il Trial Chamber non è convinto che : • siano sufficenti per un'accusa cumulativa secondo l'Articolo 5 • in questo caso si potrebbe arrivare ad un'infrazione del principio nullum crime sine lege certa. • Il capo di accusa 8 per altri atti inumani (trasferimento forzato) viene di conseguenza respinta.

  31. Sentenza d’appello Deportazione

  32. Ricorso dell’imputato Non è deportazione perché: • Trasferimenti erano volontari • Organizzazioni umanitarie hanno partecipato ai trasferimenti • Non ci sono prove che la deportazione fosse permanente (secondo la propria definizione di “deportazione”)‏

  33. Ricorso dell’accusa • Imputato non è stato accusato di deportazione, ma persecuzione • Diversa definizione di “deportazione” • Trasferimento era involontario • L’aiuto umanitario è stato conseguente alla crisi umanitaria creata dall’imputato • Trasferimento era permanente

  34. Discussione in appello • Definizione di deportazione: “Deportation is the forced displacement of persons by expulsion or other forms of coercion from the area in which they are lawfully present, across a de jure state border or, in certain circumstances, a de facto border, without grounds permitted under international law.” • Non deve necessariamente essere permanente

  35. Trasferimenti erano involontari • La partecipazione di un NGO non rende questo trasferimento legale Modifiche alla sentenza di I° grado: • Non deportazione ma trasferimento forzato • Deportazione può essere temporanea • Formulazione di accusa per 6 atti di trasferimento forzato (rientra in “other inhumane acts” art. 5i)‏

  36. IMPUTAZIONE L'imputato Dr. Milomir Stakic è accusato di persecuzione su basi politiche, razziali e religiose, quale crimine contro l'umanità in base all'articolo 5 (h) dello statuto.

  37. LEGGE APPLICABILE Decisione della corteLa corte afferma di adottare la giurisprudenza già definita dal tribunale riguardo alla persecuzione, e la definisce come:Atti o omissioni che 1. Discriminano nei fatti e negano o infrangono un diritto fondamentale (actus reus) 2. Sono commessi deliberatamente con intento discriminatorio (mens rea)

  38. LEGGE APPLICABILE Actus reus- La corte riconosce che l’atto persecutorio deve essere fatto per e risultare nell’infrangimento di un diritto fondamentale. Sono quindi importanti le conseguenze. - Le vittime colpite dal trattamento persecutorio sono definite dal colpevole. - Il crimine può assumere diverse forme. Non vi è un elenco preciso. - In assenza di tale elenco, per aderire al principio di nullum crimen sine lege certa devono essere posti dei limiti chiaramente definiti su quali atti ricadono nella definizione di persecuzione e quali no. [Gli atti non elencati all’articolo 5 devono essere di pari gravità] - Va considerato il contesto degli atti nonché il loro effetto cumulativo.

  39. LEGGE APPLICABILE Mens rea- La corte sostiene che il termine “intento discriminatorio” raggiunge i requisiti di “dolus specialis”. - Nel crimine di persecuzione, la mens rea (intenzione) consiste sia nell’intento di commettere l’atto sia nell’intento di discriminare. - Non è necessaria un’esplicita politica discriminatoria. - L’accusato non è imputato come diretto agente, ma come colpevole indiretto in base alla sua posizione di massima autorità. [Non interessa che l’agente diretto avesse l’intento discriminatorio, in quanto può essere utilizzato come mero strumento]

  40. LEGGE APPLICABILE Mens rea (2)- In questo specifico caso, la prova della modalità discriminatoria di un attacco contro la popolazione è una base sufficiente per stabilire l’intento discriminatorio dell’accusato in tutti gli atti commessi. - Per riassumere, ciò che è richiesto è la prova dell’attacco discriminatorio contro la popolazione non serba; non interessa, invece, l’intento del diretto agente, ma bensì quella del colpevole indiretto.

  41. OMICIDIO LEGGE APPLICABILE: Art. 5(f) dello statuto; discusso precedentemente in section III (f)

  42. OMICIDIO (decisione del Tribunale di Primo grado riguardo l’actusreus degli atti) • Stakic già ritenuto responsabile di uccisioni secondo artt. 3 e 5 dello Statuto. • Ora bisogna stabilire se questo sterminio può rientrare anche nel crimine di “persecuzione”, cioè se è stato commesso con intento di discriminare la popolazione NON-serba di Prijedor TESTIMONIANZE • Villaggio di Cemernica, testimone “S” (300-350 morti) • Detenuti di Trnopolje uccisi nel Mount Vlasic (200 morti) • Sparatoria nel campo di Trnopolje, Tupe Topala (11 persone portate fuori dal campo)

  43. Article 3Violations of the laws or customs of war The International Tribunal shall have the power to prosecute persons violating the laws or customs of war. Such violations shall include, but not be limited to: (a) employment of poisonous weapons or other weapons calculated to cause unnecessary suffering; (b) wanton destruction of cities, towns or villages, or devastation not justified by military necessity; (c) attack, or bombardment, by whatever means, of undefended towns, villages, dwellings, or buildings; (d) seizure of, destruction or wilful damage done to institutions dedicated to religion, charity and education, the arts and sciences, historic monuments and works of art and science; (e) plunder of public or private property.

  44. Article 5Crimes against humanity The International Tribunal shall have the power to prosecute persons responsible for the following crimes when committed in armed conflict, whether international or internal in character, and directed against any civilian population: (a) murder; (b) extermination; (c) enslavement; (d) deportation; (e) imprisonment; (f) torture; (g) rape; (h) persecutions on political, racial and religious grounds; (i) other inhumane acts.

  45. TORTURA • LEGGE APPLICABILE:art. 5 dello Statuto, la “Convention against Torture and other Cruel, Inhuman of Degrading Treatment of Punishment” del 10/12/84 (artt. 1 e 2);definizione dalla sentenza d’appello del Caso Kunarac.

  46. TORTURA (2) • Il Tribunale ha già provato che molti detenuti nei campi di Omarska, Keraterm e Trnopoljie sono stati oggetto di seri maltrattamenti e torture. I detenuti venivano picchiati, spesso coi fucili, catene etc. A Omarska e a Keraterm questo avveniva tutti i giorni. Di conseguenza i detenuti rimanevano seriamente feriti. La camera è convinta che altri maltrattamenti avvenissero nel Centro comunitario di Miska Glava, nello stadio di calcio di Ljubia, nel SUP, a al di fuori dei campi…. • Non solo questi atti sono stati accertati, ma addirittura rientrano nella categoria della “persecuzione” in quanto: 1)hanno dimostrato l’intenzione dei diretti responsabili di infliggere queste pene 2)alcuni esempi dimostrano che i diretti attori intendevano ottenere informazioni dalle vittime 3)dimostrano il dolus specialis “come here, you Turk”….

  47. VIOLENZA FISICA • LEGGE APPLICABILE: non è inclusa nell’art. 5 dello Statuto, nemmeno come “tortura”, perciò è da contemplare come “persecuzione”. Il tribunale di Primo grado si riferisce alla condizione in cui i detenuti erano obbligati a vivere (privazione di acqua, cibo, aria, freddo, caldo)

  48. VIOLENZA FISICA (2) I detenuti nei campi vivevano in condizioni disumane e soggetti a violenze fisiche e verbali (insulti come “ustasa”,”balija”, “Green Berets”) TESTIMONIANZE: • A Omarska, Muharem Murselovic picchiato. • Dr. Merdzanic “tutti i balija devono morire” (attacco di Korazac) I diretti responsabili avevano l’intento preciso di causare questa sofferenza proprio perché le vittime non erano serbe. La Trial è sicura che la violenza fisica rientra nei crimini contro l’umanità.

  49. STUPRO E VIOLENZA SESSUALE • LEGGE APPLICABILE:è un crimine contro l’umanita (art.5 dello Statuto); definizione nella sentenza di Kunarac; include qualsiasi abuso di natura sessuale che affligga l’integrità della persona tramite coercizione, intimidazione, umiliazione, denigrazione della dignità della vittima.

  50. STUPRO E VIOLENZA SESSUALE (2) • Stupro commesso all’interno del campo di Trnopolje, la vittima è “Q” l’intento discriminatorio del diretto responsabile è molto importante.

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