1 / 16

Tesi di Laurea di: Roberta Andreotti Relatore: Prof. Antonio Margoni Correlatore:

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Facoltà di LETTERE E FILOSOFIA Corso di Laurea Interfacoltà in COMUNICAZIONE, INNOVAZIONE, MULTIMEDIALITA’ . Tesi di Laurea di: Roberta Andreotti Relatore: Prof. Antonio Margoni Correlatore: Prof. Maurizio Ettore M accarini.

kaycee
Download Presentation

Tesi di Laurea di: Roberta Andreotti Relatore: Prof. Antonio Margoni Correlatore:

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIAFacoltà di LETTERE E FILOSOFIA Corso di Laurea Interfacoltà in COMUNICAZIONE, INNOVAZIONE, MULTIMEDIALITA’ Tesi di Laurea di: Roberta Andreotti Relatore: Prof. Antonio Margoni Correlatore: Prof. Maurizio Ettore Maccarini I nuovi consumatori: i Prosumers

  2. L’evoluzione del Marketing Il mercatosifocalizzasulladomanda: si concentra sul consumatore e sui suoi bisogni. Abraham Maslow and the “Hierarchyofneeds”: divulgata nel libro del 1954 “Motivation and Personality” Mass marketing: l’impresa individua un target massificato e un cliente medio (anonimo) VS Marketing one-to-one: l’impresa punta ad una personalizzazione del rapporto e a massimizzare il numero di risposte che dal cliente possono venire. Chi consuma deve avere la possibilità di interagire con chi produce.

  3. Marketing non convenzionale • Attività promozionali che utilizzano metodi comunicazionali innovativi. • Sfrutta nuovi media e social network, ma allo stesso tempo conta anche sul crescente utilizzo di soluzioni hardware e software user-friendly (relativamente economiche) • Tre principi fondamentali: Passaparola Viralità Effetto sorpresa • Tipo di comunicazione narrowcasting: utilizza strumenti di internet (newsletter, blog, forum) • Punta a dare un ruolo attivo al cliente/utente Conseguente creazione di un sapere 2.0 (condiviso, interattivo, partecipativo)

  4. Viral Marketing Evoluzione del classico “passaparola” • Identifica prodotti o campagne che abbiano in sé la propensione a diffondersi spontaneamente tra le persone come virus. • L’idea-virus si diffonde grazie ad una nicchia di persone e si propaga tramite INTERNET. Principio fondamentale : ORIGINALITA’ Ralph Wilson ha definito in “The sixsimplePrinciplesofViral Marketing” i principi su cui si fonda questa disciplina: • Offre servizi o prodotti gratuiti • È facile da trasferire agli altri • Scalabile • Contiene comportamenti comuni • Utilizza reti di comunicazione • Approfitta delle risorse degli altri

  5. Ambient Marketing Utilizzare l’ambiente fisico come mezzo di comunicazione per veicolare messaggi di brand o prodotti • Mc Luhan: “Il medium è il messaggio” • La pubblicità colpisce il target in un contesto diverso da quello generalmente utilizzato per la ricezione di una comunicazione pubblicitaria. • Esempio: Il Casinò di Venezia

  6. Buzz Marketing “Passaparola” (Word ofMouthWOM) • Insieme di attività online e offline finalizzate ad alimentare le conversazioni delle persone attorno alla marca e alle sue attività di comunicazione. • Coinvolge senza intermediari i potenziali o i reali consumatori attraverso le potenzialità del web 2.0 • E-coupon: “tagliando”, “buono”. Sistema di risparmio su internet che si attiva solo al raggiungimento della quota minima di adesioni. Un esempio di e-coupon è Groupon

  7. Guerrilla Marketing • Campagne finalizzate ad ottenere il massimo della visibilità con il minimo investimento. • Termine coniato dal pubblicitario statunitense Levinson per indicare un’organizzazione strategica in inferiorità di armi e mezzi con una conseguente massimizzazione delle risorse tramite azioni incisive (campagne “mordi e fuggi”). • Teaser allusivi ed evocativi per creare un effetto virale (che, se efficace, si trasforma in un “effetto community”). Esempio: Amnesty International

  8. Seeding and Tracking • SEEDING: paragonabile alle attività di “media planning” nella comunicazione tradizionale. Nel web 2.0 si tratta di impollinare notizie nei social network, per poi propagarle. Fasi fondamentali: 1.Analisi del contenuto 2. Scelta delle aree d’ intervento 3.Scelta degli Influencer (forum) 4. Elaborazione della strategia 5.Costruzione della relazione con gli Influencer 6. Seeding operativo 7.Reporting Due paradigmi operativi: COMMUNITY ORIENTED: attacco di un target ben definito (il contenuto è il mezzo per raggiungere un target). Si selezionano contenuti o si generano contenuti specifici a seconda del target. CONTENT-CENTRIC O CONVERSATIONAL SEEDING: partendodal contenuto si cerca un “terreno fertile” (es. pubblicazione nei blog) per poi ottenere una diffusione virale.

  9. Tracking Tracciare l’andamento di una campagna pubblicitaria attraverso i nuovi strumenti tecnologici • Esempio di tracking system: YoutubeInsight. Nello specifico è possibile controllare: • Il numero delle visualizzazioni • La popolarità • I Dati demografici (genere e età degli utenti) • L’origine delle visite (come l’utente è arrivato al video, le keywords digitate per raggiungere il link) • I punti di interesse (quali parti vengono riviste, quali saltate) Per il monitoraggio del Buzz sistema di analisi quantitativa

  10. Il nuovo consumatoreConsumatori emergenti Nel corso degli ultimi 20 anni si possono riconoscere 3 fasi: • Inizio anni ‘90: Mktgone-to-one e relazionale (consumatore individualista) • Inizio nuovo millennio: Mktgesperienziale (consumatore edonista) • Metà degli anni 2000: Mktgcollaborativo (figura collaborativa del consumatore) 1. Marketing relazionale • Obiettivo: instaurare relazioni a lungo termine con i consumatori • Mantenere i clienti col quale si ha una relazione • Familiarità col fornitore (incoraggia all’acquisto) • Diminuzione dei costi operativi connessi alla gestione della clientela (clienti fedeli agevolano il processo di pianificazione aziendale) • Comunicazioni interpersonali attive (passaparola) Frammentazione del mercato derivante da un nuovo atteggiamento dei consumatori: INDIVIDUALISMO

  11. Marketing esperienziale Consumatori edonisti Fine anni ‘90/inizio Nuovo Millennio • La gestione dell’esperienza dell’utente diventa lo strumento principale per la promozione di una marca • Enfatizzazione dell’esperienza di consumo anche su settori che poco si prestano al coinvolgimento emozionale (diversi da settori quali il lusso o l’arte) CONSUMATORE EDONISTA: preferisce vivere esperienze di consumo piuttosto che comprare semplici prodotti. Maggiore sarà la differenziazione percepita, maggiore sarà il vantaggio competitivo per l’impresa. • E’ giusto sul piano etico far leva sulla sfera intima di un individuo al fine di influenzarne un comportamento?

  12. Marketing collaborativoConsumatori creativi • E’ il consumer e non l’azienda a creare l’esperienza. • Non si tratta di fare Mktg nei confronti di qualcuno (market to), ma con qualcuno (market with). • Le relazioni sono sempre più orizzontali: i consumatori si scambiano opinioni e giudizi e internet è il medium più utilizzato • Il Marketing collaborativo permette all’impresa di immergersi nell’esperienza del cliente integrando le conoscenze nel processo di sviluppo dei nuovi prodotti. Esempio: P&G e la campagna “Physique.com”.

  13. I consumatori competenti: Prosumers Il termine fu citato per la prima volta dal Futurologo AlvinToffler nel libro “The ThirdWave” PRODUCER + CONSUMER L’utente contribuisce alla realizzazione del prodotto in maniera totale. • Esempio: FIAT 500 un’auto creata “dalla gente per la gente”.

  14. La Consumer Culture Theory Approccio focalizzato sulle dimensioni socioculturali ed esperienziali del consumo (Arnould and Thompson). • Quattro programmi: • Progetti identitari del consumatore • Analisi culture e subculture • Strutturazioni sociali e storiche del consumo • Strategie di interpretazione da parte del consumatore

  15. Le competenze dei consumatori Competente: persona che ha particolare cognizione, esperienza, capacità (dizionario Hoepli), che agisce in maniera consapevole. • Le competenze non risiedono nelle risorse che l’individuo possiede, ma nella loro mobilitazione. • Cova, Louyot-Gallicher, Bonnemaizon nel testo “Marketing Critique: Le consommateurcollaborateur en question” hanno categorizzato le competenze distinguendole in: Organizzative Strumentali D’uso Cognitive

  16. Affinché le imprese traggano vantaggio dalle competenze dei consumatori, i manager devono dimostrare umiltà di fronte alle potenzialità dei consumatori e instaurare con loro un rapporto alla pari. Mulino Bianco ascoltare i consumatori per migliorare l’impresa www.ilmulinochevorrei.it

More Related