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Psicopatologia dello sviluppo

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI CHIETI. Psicopatologia dello sviluppo. Il bullismo. CORSO INTEGRATO DI PSICOLOGIA CLINICA Prof. Salvatore Sasso a.a.2005-2006. In collaborazione con Monica Granato. Ricerca sul bullismo:. Indice generale:. Introduzione:. Scuola primaria: Pescara e Montesilvano.

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Psicopatologia dello sviluppo

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Presentation Transcript


  1. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI CHIETI Psicopatologia dello sviluppo Il bullismo CORSO INTEGRATO DI PSICOLOGIA CLINICA Prof. Salvatore Sasso a.a.2005-2006

  2. In collaborazione con Monica Granato Ricerca sul bullismo:

  3. Indice generale: Introduzione: Scuola primaria: Pescara e Montesilvano Alunni 3 elementare Maschi Femmine 5 elementare Maschi Femmine Insegnanti Conclusioni Il progetto

  4. Introduzione: • Definizione di bullismo • Caratteristiche • Forme di comportamento • Caratteristiche psicologiche • Dinamiche del bullismo nel gruppo

  5. Con il termine bullismo si definiscono le azioni aggressive o i comportamenti di manipolazione sociale tipici dei gruppi di pari, perpetrati in modo intenzionale e sistematico da uno o più persone ai danni di altre.

  6. Il termine italiano bullismo è la traduzione letterale della parola << bullying>> , termine inglese usato nella letteratura internazionale per connotare il fenomeno delle prepotenze tra pari in un contesto di gruppo. È stato Olweus ( 1978 ) nei suoi lavori ad utilizzare una definizione più ampia, assumendo l’idea che il bullismo fosse riferibile sia al gruppo sia all’ individuo. Secondo Olweus << il bullo è un individuo, per lo più maschio, che spesso opprime i compagni, i bersagli di queste azioni possono essere ragazze o ragazzi, l’attacco può essere sia fisico che mentale>>.

  7. La definizione più recente pone l’accento su alcune caratteristiche che progressivamente si sono rivelate significative: • La prima riguarda l’intenzionalità, cioè il fatto che il bullo mette in atto intenzionalmente dei comportamenti fisici, verbali o psicologici con lo scopo di offendere l’altro e di arrecargli danno o disagio; • La seconda riguarda la persistenza: sebbene anche un singolo episodio possa essere considerato una forma di bullismo, l’ interazine bullo-vittima è caratterizzata dalla ripetitività di comportamenti di prepotenza protratti nel tempo;

  8. In terzo luogo, tale interazione è asimmetrica, fondata sul disequilibrio e sulla disuguaglianza di forza tra il bullo che agisce e la vittima che spesso non è in grado di difendersi; • Infine, il comportamento di attacco può essere perpetrato con modalità fisiche o verbali di tipo diretto (botte, pugni, calci, offese e minacce) o con modalità di tipo psicologico e indiretto, quali la diffamazione o l’esclusione.

  9. È importante chiarire che cosa possiamo etichettare come bullismo. Per esempio, attacchi gravi con armi, coltelli o altri oggetti pericolosi, furti di materiale costoso, minacce di gravi aggressioni alla persona, forme di molestia severa o di abuso sessuale, sono tutte situazioni che richiedono una denunci e una collaborazione tra scuola e autorità giudiziaria. È importante quindi che l’insegnante, attraverso l’osservazione e la discussione con i ragazzi, sappia distinguere la diversa natura dei comportamenti.

  10. COMPORTAMENTI NON AGGRESSIVI: • Presa in giro per gioco; • Finta zuffa; • Lotta per gioco; • Giochi quasi aggressivi, ritualizzati e con reciprocità di ruoli, Per ciò che riguarda i comportamenti quasi aggressivi, si riscontrano situazioni in cui i ragazzi fanno giochi turbolenti, lotta per finta o aggressioni giocose. Questi comportamenti sono frequenti in modo particolare nell’interazione tra i maschi, dal secondo ciclo della scuola primaria fino ai primi anni della scuola secondaria.

  11. COMPORTAMENTI DI BULLISMO (sono ripetuti nel tempo ) FISICO: Punzecchiare, tirare i capelli, picchiare, dare calci, pugni, richiudere in una stanza, dare pizzicotti, spingere, graffiare, danneggiare le proprietà dell’altro o altre forme fisiche di attacco. VERBALE: Linguaggio offensivo, telefonate offensive, estorsione di denaro o beni materiali, intimidazioni e minacce, prese in giro e offese per il colore della pelle,linguaggio molesto e allusivo, dicerie e bugie sul conto di qualcuno.

  12. NON VERBALE: Fare brutte facce o gesti rudi, manipolare o danneggiare i rapporti di amicizia, escludere sistematicamente e isolare socialmente, inviare lettere scritte o frasi offensive. ATTIVITA’ CRIMINALE E ANTISOCIALE: Attacchi con armi, ferite fisiche gravi, minacce gravi con armi, furti seri, abusi sessuali.

  13. Un gruppo di studiosi finlandesi ha proposto un nuovo approccio alla letteratura dei fenomeni di bullismo all’interno del gruppo-classe. I ruoli da essi individuati sono sei: bullo, aiutante, sostenitore, difensore, esterno, vittima. Gli autori hanno trovato differenze significative nella distribuzione dei ruoli, legate alle variabili del sesso: Bulli, aiutanti e sostenitori sono soprattutto maschi, mentre alle femmine si attribuiscono in prevalenza i ruoli di difensore ed esterno. Solo per il ruolo di vittima non ci sono differenze tra i due gruppi.

  14. Olweus (1993), nei suoi numerosi studi sui ragazzi coinvolti in episodio di bullismo, aveva rilevato che le tipologie di bullo e vittima non sono di per sé univoche, poiché tra coloro che agiscono in modo prepotente ci sono anche altre figure di riferimento. Infatti, la dominanza del bullo sembra cioè essere rinforzata dall’attenzione e dal supporto dei sostenitori, dall’allineamento degli aiutanti, dalla mancanza di opposizione della maggioranza silenziosa.

  15. Gruppi di soggetti individuali sulla base del questionario << ruoli dei partecipanti>> (Salmivalli et al., 1996; Sutton e Smith, 1999; Menesini e Gini 2000 ). Bullo: chi prende attivamente l’iniziativa nel fare prepotenze ai compagni; Aiutante: chi agisce in modo prepotente ma con una posizione, secondaria nel gruppo, di <<seguace>> del bullo; Sostenitore: chi agisce in modo da rinforzare il comportamento del bullo, ad es. ridendo, incitandolo o solo stando a guardare;

  16. Difensore: chi prende le difese della vittima consolandola; Esterno: chi non fa niente, cercando di rimanere fuori dalle situazioni di prepotenza; Vittima: chi subisce più spesso le prepotenze.

  17. QUALI SONO LE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE DEL BULLO?

  18. Si distinguono tre tipologie principali di bulli. • Il bullo dominante. È un ragazzo per lo più maschio, più forte fisicamente o psicologicamente rispetto ai compagni. Presenta un’elevata autostima ed è caratterizzato da un atteggiamento favorevole verso la violenza. Dal punto di vista delle credenze e della rappresentazione del problema, ritiene che l’aggressività possa essere positiva poiché aiuta a ottenere ciò che si vuole ed è sempre pronto a giustificare il proprio comportamento assumendo atteggiamenti di indifferenza e scarsa empatia verso la vittima. Si caratterizza per comportamenti aggressivi sia verso i compagni sia verso gli adulti. Oltre a prendere l’iniziativa nell’aggredire la vittima è anche capace di istigare altri compagni a farlo.

  19. Il bullo gregario: • È un ragazzo più ansioso del precedente, spesso con difficoltà a livello di rendimento scolastico, poco popolare nel gruppo e insicuro. In genere tende a farsi trascinare nel ruolo di aiutante o sostenitore del bullo poiché questo comportamento può dargli un’identità e un’opportunità di affermazione all’interno del gruppo.

  20. il bullo-vittima. • è definito anche vittima aggressiva o provocatrice; pur subendo le prepotenze dei compagni, mostra uno stile di interazione di tipo reattivo e aggressivo. Spesso è un bambino emotivo, irritabile e con difficoltà di controllo delle emozioni; ha atteggiamenti provocatori ed iperreattivi di fronte agli attacchi dei compagni. Il suo comportamento agitato, accompagnato sovente da difficoltà sul piano cognitivo e dell’attenzione e da modalità provocatorie verso gli altri, innesca facilmente un circolo vizioso di elevata conflittualità. È molto impopolare tra i compagni e proviene da contesti altamente conflittuali.

  21. Bullismo e Disturbi della condotta I disturbi della condotta vengono definiti come modalità comportamentali abituali di violazioni delle regole o dei diritti degli altri (regole naturalmente rapportate e relazionate all’età del soggetto) che tendono ad esprimersi nei vari ambiti sociali.

  22. La caratteristica fondamentale del Disturbo della Condotta è una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali degli altri oppure le norme o le regole della società appropriate per l’età adulta, vengono violate.

  23. Questi comportamenti si inseriscono in quattro gruppi fondamentali: • Condotta aggressiva: • che causa o minaccia danni fisici ad altre persone o ad animali; • Condotta non aggressiva: • che causa perdita o danneggiamento della proprietà; • Frode o furto; • Gravi violazioni di regole.

  24. I bambini o gli adolescenti con questo disturbo spesso innescano comportamento aggressivo e reagiscono aggressivamente contro gli altri. Essi possono mostrare un comportamento prepotente, minaccioso, o intimidatorio. L’aggressione può assumere la forma di stupro, violenza,o, in rari casi, omicidio.

  25. La distruzione deliberata dell’altrui proprietà è una tipica caratteristica di questo disturbo, e può includere l’incendio delibera o con intenzione di causare seri danni o distruzione deliberata della proprietà altrui in altri modi ( es. spaccare vetri delle macchine, vandalismo a scuola).

  26. I soggetti con Disturbo della Condotta possono avere scarsa empatia e scarsa attenzione per i sentimenti, i desideri, e il benessere degli altri. Specie in situazioni ambigue, i soggetti aggressivi con questo disturbo spesso travisano le intenzioni degli altri come più ostili e minacciose e reagiscono con un’aggressione che essi ritengono ragionevole e giustificata.

  27. Essi possono essere insensibili e mancare di adeguati sentimenti di colpa o di rimorso. Può essere difficile valutare se il rimorso mostrato è vero perché questi soggetti imparano che esprimere la colpa può ridurre o prevenire la punizione.

  28. Prevenzione e Trattamento Psicologico Le ricerche indicano una diffusione più generalizzata del bullismo nelle scuole elementari e nei primi anni delle medie come fenomeno socio-relazionale e come modalità diffusa di soluzione dei conflitti. Successivamente si assiste ad una definizione della frequenza con una maggiore accentuazione in un numero ristretto di casi come forma stabile di disagio individuale.

  29. I ragazzi con questa modalità radicata di comportamento sono a rischio di problematiche antisociali e devianti e altri comportamenti problematici come l’abuso di sostanze, alcool e droghe, inoltre se non vengono aiutati a modificare i loro comportamenti aggressivi, possono continuare ad usare modalità aggressive nelle loro relazioni interpersonali. L’intervento psicologico ha lo scopo di interrompere questo tipo di modalitàdi soluzione dei conflitti e fornire le indicazioni necessarie per imparare a gestire diversamente le relazioni sociali, offrire la possibilità di sentire, provare, riconoscere e manifestare emozioni positive e adottare comportamenti collaborativi.

  30. Inoltre, se i comportamenti prepotenti non vengono contrastati possono avere effetti molto negativi sulle vittime. In questo caso l’intervento psicologico, ha l’obbiettivo di sviluppare la capacità di esprimere, dalla rabbia derivante del subire soprusi, di raccontare con chiarezza, e senza timore le situazioni a cui sono esposti, di recuperare il controllo della situazione,di proteggersi da soli, di riacquistare fiducia in se stessi. Oltre ai ragazzi i soggetti interessati sono sia i genitori che gli insegnanti. Gli insegnanti possono promuovere degli interventi atti a favorire una mentalità che comprenda rispetto e solidarietà tra i ragazzi, possono inoltre collaborare con le famiglie ad individuare i segnali più o meno sommersi che i ragazzi possono manifestare, l’intervento, infatti, deve essere preventivo.

  31. maschi 3 elementare Campione utilizzato: • 367 alunni di 3 elementare • indice di bullismo fisico • indice di bullismo verbale • indice di bullismo indiretto • indice di bullismo di prosocialità

  32. maschi 3 elementare • 1-3 bassa qualità di progetto • 4-6 media qualità di progetto • 6-8 buona qualità di progetto • 8-10 ottima qualità di progetto Campione utilizzato: • 367 alunni di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo fisico:

  33. maschi 3 elementare Campione utilizzato: • 367 alunni di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo indiretto:

  34. maschi 3 elementare Campione utilizzato: • 367 alunni di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo verbale:

  35. maschi 3 elementare Campione utilizzato: • 367 alunni di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo prosocialità:

  36. femmine 3 elementare Campione utilizzato: • 122 alunne di 3 elementare • indice di bullismo fisico • indice di bullismo verbale • indice di bullismo indiretto • indice di bullismo di prosocialità

  37. femmine 3 elementare Campione utilizzato: • 122 alunne di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo fisico:

  38. femmine 3 elementare Campione utilizzato: • 122 alunne di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo indiretto:

  39. femmine 3 elementare Campione utilizzato: • 122 alunne di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo verbale:

  40. femmine 3 elementare Campione utilizzato: • 122 alunne di 3 elementare indice degli episodi di bullismo prosocialità:

  41. maschi 5 elementare Campione utilizzato: • 146 alunni di 3 elementare • indice di bullismo fisico • indice di bullismo verbale • indice di bullismo indiretto • indice di bullismo di prosocialità

  42. maschi 5 elementare Campione utilizzato: • 146 alunni di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo fisico:

  43. maschi 5 elementare Campione utilizzato: • 146 alunni di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo indiretto:

  44. maschi 5 elementare Campione utilizzato: • 146 alunni di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo verbale:

  45. maschi 5 elementare Campione utilizzato: • 146 alunni di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo prosocialità:

  46. femmine 5 elementare Campione utilizzato: • 107 alunni di 3 elementare • indice di bullismo fisico • indice di bullismo verbale • indice di bullismo indiretto • indice di bullismo di prosocialità

  47. femmine 5 elementare Campione utilizzato: • 107 alunni di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo fisico:

  48. femmine 5 elementare Campione utilizzato: • 107 alunni di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo indiretto:

  49. femmine 5 elementare Campione utilizzato: • 107 alunni di 3 elementare Indice degli episodi di bullismo verbale:

  50. femmine 5 elementare Campione utilizzato: • 107 alunni di 3 elementare indice degli episodi di bullismo prosocialità:

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