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La gestione del gruppo classe in presenza di alunni con difficoltà

La gestione del gruppo classe in presenza di alunni con difficoltà. Barbara Pojaghi Università di Macerata 23 aprile 2012. La premessa L’approccio di cui parleremo va applicato a qualsiasi classe, che abbia o meno ragazzi con problemi di apprendimento o altri problemi.

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La gestione del gruppo classe in presenza di alunni con difficoltà

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Presentation Transcript


  1. La gestione del gruppo classe in presenza di alunni con difficoltà Barbara Pojaghi Università di Macerata 23 aprile 2012

  2. La premessa L’approccio di cui parleremo va applicato a qualsiasi classe, che abbia o meno ragazzi con problemi di apprendimento o altri problemi

  3. Lo spostamento di ottica Un’ottica che va • dall’individuo • al gruppo classe

  4. Lo spostamento di ottica Il benessere del ragazzo/a è legato ad una molteplicità di fattori, individuali e relazionali; in particolare alla qualità delle relazioni • a casa • in classe • a scuola • al di fuori del contesto casa e dal contesto scuola

  5. La qualità delle relazioni nel contesto classe È importante chiedersi quali azioni può fare l’insegnante per favorire il crearsi di un senso di appartenenza e quindi di uno clima positivo in classe e che cosa al contrario NON lo favorisce (lo ostacola)

  6. 5 azioni che favoriscono 5 azioni che NON favoriscono La qualità delle relazioni nel contesto classe

  7. 5 azioni che favoriscono 5 azioni che NON favoriscono La qualità delle relazioni nel contesto scuola

  8. I motivi dello spostamento dell’ottica dall’individuo al gruppo classe • Di fronte abbiamo una classe (K. Lewin direbbe “la classe è qualcosa di diverso dalla somma degli individui che la compongono) • Nel loro rapporto di interdipendenza i ragazzi possono ottenere, qualitativamente, di più (nel raggiungimento di obiettivi comuni tutti possono avere competenze che altri non hanno) • La nostra società, anche se individualista, ci chiede di saper “stare con gli altri”, “lavorare con gli altri”, “collaborare” (colloqui di lavoro) • Oltre che competere c’è necessità di cooperare; bisogna sapere quando è utile competere (gara sportiva, gare, concorsi…), quando non è utile emergere come individuo ma al contario cooperare con gli altri (progetti, equipe, ….) • Sviluppare il sentimento di appartenenza educa i ragazzi al rispetto dell’altro, delle sue potnzialità e dei suoi limiti

  9. Gli strumenti dell’insegnante • L’ascolto attivo • L’empatia per capire bene le caratteristiche dei propri allievie gestire il gruppo classe sapendo dare ad ognuno un ruolo idoneo (flessibile) • Il contratto di lavoro

  10. Ascolto attivo • Raccogliere informazioni da chi parla astenendosi dal giudicare e assumendo un atteggiamento empatico • Dimostrare attenzione a chi parla in modo da incoraggiare la continuazione della comunicazione • Intervenire con osservazioni limitate ma incoraggianti, portando un po’ più avanti l’idea del nostro interlocutore Saper ascoltare è uno degli aspetti più difficili ma più gratificanti della comunicazione

  11. Esercitazione • Figlia: non so perché ma ultimamente non mi capisco più con Anna (l’amica del cuore) • Madre: lo credo, frequenti un sacco di altra gente che non ha niente a che fare con voi • Figlia: non è quello, è come se parlassimo due lingue diverse • Madre: lei non è cambiata, sei tu che non sei più quella di prima • Figlia: ma che ne sai tu di ciò che accade tra di noi? • Madre: io so che la gente che frequenti non mi piace • Figlia: tu ribatti sempre su questo punto

  12. L’empatia Capacità di comprendere sentimenti e pensieri dell’altro,mettendosi nei suoi panni Mettersi nei suoi panni non significa abbandonare i propri Capire, conoscere uscendo fuori dalla propria prospettiva, cercando di capire la prospettiva dell’altro non significa assumerla

  13. Il contratto di lavoro Le regole comportamentali e di lavoro (reciproche) > che succede se…. • Comportamento individuale • Comportamento sociale in classe (relazioni con i compagni, rispetto degli altri, ….) • Rispetto dei ruoli • Rispetto dell’Istituzione

  14. ... e il ragazzo con disturbi dell’apprendimento? Inserire un ragazzo con DSA in un contesto come questo ha gli stessi vantaggi che ha per gli altri ragazzi, ma ci sono senz’altro vantaggi ulteriori • Relativizza i limiti individuali • Valorizza le competenze di tutti (anche del ragazzo con DSA, che ne ha sicuramente) • Favorisce l’aiuto dei compagni • …………………………….. • ………………………………

  15. K. Lewin • Il concetto di tutto: il gruppo non come sommatoria di membri, ma come totalità. • Il concetto di dinamica: il gruppo non tanto come realtà statica ma dinamica. Centro di forze, tensioni, conflitti che determinano trasformazioni e mutamenti. • Il concetto di interdipendenza: in un gruppo non è importante la similarità ma la consapevolezza dell’interdipendenza, cioè della reciproca dipendenza dei membri tra di loro; da qui il mutamento in una parte determina un mutamento, e quindi un riequilibrio, nel resto del gruppo (ad esempio l’entrata e l’uscita). • Il concetto di equilibrio: ogni gruppo pur caratterizzato dalla sua dinamicità tende all’equilibrio; esiste un continuo contrasto tra forze tendenti alla coesione e forze che spingono alla disgregazione.

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